Paolo I Petrovi? Romanov
(in
russo
Павел I Петрович Романов
?
;
San Pietroburgo
,
1º ottobre
1754
?
San Pietroburgo
,
23 marzo
1801
) e stato
imperatore di Russia
dal 1796 al 1801.
Era figlio della granduchessa e poi imperatrice
Caterina II
e dell'imperatore
Pietro III
. A dire il vero questa informazione e contestata dagli storici della
Russia
zarista, poiche molte fonti riportano il padre di Paolo I come il
duca Sergej Saltykov
; successivamente sarebbe stato riconosciuto in via ufficiale da Pietro III, proprio per avere un successore.
[5]
Odiava la madre e viveva nel ricordo del padre, detronizzato dalla zarina e forse assassinato.
Benche Caterina nei suoi ultimi anni avesse progettato di non farlo ascendere al trono ritenendolo inadatto, ella mori prima di escludere Paolo dalla successione. Lo zar fu assassinato dopo soli quattro anni e mezzo di regno, da un gruppo di congiurati membri dell'entourage di corte di Caterina II, che consentirono (come desiderato dall'imperatrice) l'ascesa immediata del figlio primogenito di Paolo,
Alessandro I
.
Ancora bambino, Paolo fu sottratto alla madre dall'imperatrice
Elisabetta
, che riteneva negativo per la sua salute l'ambiente materno. Del ragazzo si dice fosse intelligente e di bell'aspetto. Ad un attacco di tifo che lo colpi nel 1771 e probabilmente dovuta l'espressione inusuale che caratterizzava il suo volto. Molto si e scritto sul fatto che la madre, Caterina, lo odiasse e che, solamente per il timore delle conseguenze che un altro omicidio in casa Romanov (dopo quello del consorte Pietro III) avrebbe potuto suscitare, si astenesse dal farlo uccidere. A diffondere questa idea fu
Lord Buckinghamshire
, ambasciatore inglese presso la corte a partire dal 1764.
D'altronde e innegabile che Caterina, da sempre molto affezionata ai bambini, trattasse Paolo con cortesia, affidandolo ad un sovrintendente degno di fiducia,
Nikita Petrovi? Panin
, e a tutori competenti. Nel 1773 l'imperatrice combino il matrimonio di Paolo con
Guglielmina d'Assia-Darmstadt
, che assunse il nome di
Natal'ja Alekseevna
, e permise al figlio di partecipare alle riunioni del consiglio ristretto in modo che imparasse ad essere un giorno imperatore, anche se il tutore di Paolo, Porochin, affermava come egli avesse ≪sempre fretta≫ e parlasse senza riflettere.
Dopo il matrimonio, Paolo incomincio ad essere coinvolto negli intrighi di corte. Convinto di essere il bersaglio di tentativi, da parte della madre, di assassinarlo, arrivo ad accusarla apertamente per la presenza di un vetro nel suo cibo. In seguito a questi atteggiamenti Caterina lo rimosse dal consiglio e prese le distanze da lui, pur senza trattarlo scortesemente. L'uso che il ribelle
Puga?ev
fece del suo nome nel 1775 non miglioro di certo la sua posizione a corte (anche se Puga?ev si spaccio per il defunto zar Pietro III, non per Paolo e fu durante la ribellione cosacca del 1773-74). Nello stesso anno la moglie mori di parto e Paolo si risposo con
Sofia Dorotea di Wurttemberg
, che assunse il nome russo di
Marija Fedorovna
.
In occasione della nascita del primo figlio, il futuro
Alessandro I
, Caterina regalo alla coppia la
tenuta di Pavlovsk
. Negli anni 1781-1782 Paolo e la moglie intrapresero un lungo viaggio attraverso l'
Europa
.
Nel 1783 l'imperatrice concesse al figlio un'altra tenuta, quella di
Gat?ina
, dove Paolo pote mantenere una brigata di soldati addestrati alla maniera
prussiana
.
Tra gli amici piu intimi di Paolo vi fu il principe
Aleksandr Borisovi? Kurakin
, che andava spesso a trovarlo a Gat?ina. Quest'amicizia non piaceva a Caterina, che non amava i
massoni
e aveva appreso che nel 1777, durante la visita del re
Gustavo III di Svezia
(che era un massone dichiarato) a
San Pietroburgo
, Paolo aveva partecipato in sua compagnia alla riunione di una
loggia massonica
in casa del principe Kurakin
[6]
, dove il re di Svezia si era recato per iniziare il granduca Paolo in Massoneria
[7]
. Caterina sospettava la Massoneria di essere diretta dal suo nemico, il re di
Prussia
Federico II
, e di voler mettere Paolo contro di lei, prese quindi delle misure per proibirla, chiudendo nel 1785 una stamperia e confiscando ben 461 opere a soggetto massonico, imprigionando o esiliando parecchi massoni, tutte misure che furono revocate quando nel 1796 Paolo ascese al trono. In seguito alla
rivoluzione francese
, detestando qualsiasi cosa avesse a che fare con essa, Paolo inizio a diffidare sia dei massoni sia dei
martinisti
[8]
e nel 1798 soppresse tutte le societa segrete, chiuse le logge massoniche e obbligo tutti i massoni noti a sottoscrivere un impegno a non aprire delle logge senza una sua autorizzazione speciale
[9]
.
Paolo divenne
Imperatore di Tutte le Russie
il 6 novembre 1796 in seguito alla morte della madre. Caterina gli fece lasciare il libro delle proprie memorie, contenente rivelazioni che sconcertarono il figlio, suscitando in lui una netta avversione per la madre. Dopo aver ridicolizzato il coniuge rimproverandone l'impotenza sessuale, l'imperatrice si lasciava andare ad una dichiarazione sconvolgente: vista l'incapacita di
Pietro
di dare un erede alla coppia, la zarina Elisabetta, spazientita, aveva suggerito all'allora granduchessa di trasgredire le regole e unirsi con un amante.
L'autrice delle
Memorie
conclude che l'ignoto, forse un certo
Sergej Saltykov
, in quel momento amante della madre di Paolo e
gran ciambellano
della corte russa, esaudi in breve tempo il desiderio di Caterina, mettendola incinta. Paolo diventava quindi zar con una doppia consapevolezza: quella di essere stato privato in tenera eta del padre per il complotto ordito dalla madre assieme alla Guardia Imperiale e quella di non essere un Romanov, anche se non ci sono prove che la rivelazione corrisponda a verita. Al contrario, alcuni particolari emergenti dal carteggio tra i genitori ufficiali del nuovo zar sembrerebbero avallare l'ipotesi che Paolo fosse davvero figlio di Pietro: a questo vanno unite significative somiglianze somatiche e caratteriali. Il dubbio, tuttavia, rimane.
[10]
Come sovrano fu un idealista capace di grande generosita unita tuttavia a un carattere molto variabile e vendicativo. Nel 1797 permise al famoso scrittore
Radi??ev
di tornare dall'esilio in
Siberia
, ma non appena questi rientro nella sua tenuta, lo pose sotto il controllo della polizia.
Paolo condusse la sua politica estera in modo del tutto autonomo senza curarsi di alcun consiglio o parere. Questo atteggiamento porto la
Russia
prima ad impegnarsi nella
seconda coalizione
contro la
Francia
nel 1798 e poi, nel 1801, a condurre una
neutralita armata
contro la
Gran Bretagna
. In entrambi i casi le scelte si basarono unicamente su emozioni personali: nel primo caso furono dettate dal fatto che la Francia aveva espulso da
Malta
i
cavalieri dell'Ordine di San Giovanni
di cui lo zar era Gran Maestro, nel secondo caso la decisione e da ascriversi alle lusinghe di
Napoleone
.
Oltre all'idea, peraltro presto abbandonata, di un assalto navale congiunto franco-russo contro la Gran Bretagna, un'altra impresa avventata in cui si impegno Paolo I fu la spedizione cosacca in
India
. Dietro tutte queste azioni si puo probabilmente intravedere un tentativo di seguire le orme di
Pietro il Grande
; sul suo monumento eretto durante il regno di Paolo I, vicino al
palazzo Michajlovskij
a San Pietroburgo si legge "
Al nonno dal nipote
", una sottile ma ovvia presa in giro dell'iscrizione in latino "PETRO PRIMO CATHERINA SECUNDA", pomposa dedica di Caterina II al
Cavaliere di bronzo
, la piu famosa statua di San Pietroburgo.
Pur essendo un despota, volle mantenersi in pace con Napoleone, che ammirava, con la speranza che il generale restaurasse sul trono la dinastia dei
Borboni
, spazzata via dalla rivoluzione.
In politica interna Paolo I si comporto in modo decisamente reazionario, imponendo la censura e affermando il suo
potere autocratico
in tutti i settori della vita politica e civile senza mezze misure, terrorizzando la nazione. Si pose in netta antitesi nei confronti di tutte le riforme della madre e cerco soprattutto di isolare quei cortigiani che erano stati a lei fedeli e che in particolare avevano partecipato al complotto e all'assassinio di Pietro III, la cui memoria fu riabilitata con le esequie solenni e con la traslazione delle spoglie dalla chiesa di Aleksandr Nevskij alla
cattedrale
sita nella
fortezza di Pietro e Paolo
. In quest'ottica, ordino che la salma di
Grigorij Potemkin
, uno degli amanti della madre e membro della congiura, fosse disseppellita e dispersa
[11]
.
Del tutto insensibile agli interessi della nobilta russa, Paolo I cerco di estrometterla con ogni mezzo dall'alta amministrazione pubblica. Nell'aprile 1797, allo scopo di limitare l'influenza economica della nobilta e di migliorare le condizioni di vita dei contadini, emano un ukaz con il quale limitava le prestazioni di lavoro forzato dei servi della gleba per i loro padroni a tre giorni la settimana
[12]
.
Molto meno efficaci furono i tentativi di riforma dell'esercito: sostitui le uniformi introdotte durante il regno della madre con quelle prussiane, molto meno adatte al clima russo e poco pratiche
[13]
, mentre l'introduzione di un codice per l'organizzazione della fanteria fu sostanzialmente ignorato dall'esercito, in quanto giudicato come privo di ogni utilita per l'uso pratico, salvo le parate.
In seguito Paolo comincio ad estromettere dalla Guardia tutti i componenti che erano stati fedeli a Caterina, vendicandosi in questo modo del reggimento che nel 1762 si era reso protagonista dell'omicidio del palazzo di Rop?a: questa politica vendicativa, unita ad un'eccessiva fiducia nel proprio
potere assoluto
, porto il sovrano a sottovalutare la Guardia e i tre complotti che aveva gia portato a compimento nella storia russa.
[14]
Paolo I dovette presto accorgersi di aver commesso un'imprudenza. I timori di poter fare la fine del padre presero corpo e diventarono in breve realta. Un complotto, con lo scopo di costringerlo ad abdicare, venne organizzato alcuni mesi prima della sua morte dai conti
Pahlen
e
Panin
e dall'ammiraglio
Jose de Ribas
, un avventuriero mezzo spagnolo e mezzo napoletano. La morte di Ribas ritardo l'esecuzione del piano, ma l'esercito imperiale riprese presto a tessere le trame del complotto.
Per quanto alcuni elementi, come il colonnello Bibikov, fossero inclini ad assassinare, oltre al sovrano, anche gli altri componenti della famiglia Romanov, la maggior parte dei cospiratori decise di assumere un atteggiamento meno drastico. Cosi, i ribelli coinvolsero Alessandro, il figlio primogenito di Paolo. Dopo aver minacciato una sommossa violenta che sarebbe costata la vita a molte persone, riuscirono a convincerlo, con la promessa di non uccidere il padre, ma di costringerlo semplicemente a firmare l'atto di abdicazione. Alessandro, fidandosi (o volendo fidarsi) della parola ricevuta, accetto. La sera dell'11 marzo 1801, prima di passare all'azione, i congiurati si riunirono per bere vino in grande quantita, definendo gli ultimi dettagli dell'operazione.
Erano presenti il principe
Platon Zubov
, ultimo amante di Caterina II, e suo fratello, il principe e generale
Nikolaj
. Pahlen guidava la rivolta assieme al generale
Bennigsen
ed all'altro fratello di Platon,
Valerian
. A mezzanotte guadagnarono l'entrata segreta del
castello Michajlovskij
e, dopo essere entrati, la stanza da letto dello zar. Con orrore, pero, la trovarono vuota e temettero il peggio, ma Bennigsen, mantenendo il sangue freddo, esamino la stanza, scoprendo dietro un paravento i piedi dell'imperatore, nascostosi in un disperato tentativo di sfuggire ai suoi assassini. Trascinato in mezzo alla stanza, fu colpito da
Nikolaj Zubov
con una tabacchiera d'oro, e subito dopo il suo valletto di camera si sedette sul corpo di Paolo. Infine, l'ufficiale Skarjatin fini lo zar strangolandolo con la sua sciarpa.
[15]
Platon Zubov si reco allora dal figlio primogenito di Paolo, Alessandro, che si trovava nel palazzo, per comunicargli la sua ascesa al trono. Fu ufficialmente annunciato che lo zar era deceduto nel sonno per cause naturali e i congiurati non furono perseguiti.
Venne sepolto nella tomba imperiale della
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (San Pietroburgo)
.
Paolo ha avuto dalla seconda moglie,
Sofia Dorotea Maria
, dieci figli, quattro maschi e sei femmine:
Paolo ebbe altri due figli illegittimi da due diverse amanti.
Da
Sofija Razumovskaja
(1746-1803), dama di Caterina II, ebbe:
- Semen Afanas'evi? Velikiyj (1772 - 13 agosto 1794). Ufficiale di Marina, mori in un naufragio ai Caraibi.
Da Mavra Jur'eva (1760-1828), moglie di Aleksej Vakar, ebbe:
- Marfa Pavlovna Musina-Jur'eva (1801-1803). Morta infante.
- ^
Nominalmente, fu anche
Duca di Schleswig-Holstein
, in coreggenza con i re di Danimarca
Federico V
(dal 1762 al 1766) e
Cristiano VII
(dal 1766). Nel 1773 cedette i suoi titoli a Cristiano VII, ricevendone in cambio la
Contea di Oldenburg
.
- ^
Titolo ricevuto dal re di Danimarca nel 1773 e immediatamente ceduto al cugino
Federico Augusto
.
- ^
Ribattezzata Natalia al momento del matrimonio.
- ^
Ribattezzata Maria al momento del matrimonio.
- ^
Raffaella Ranise,
I Romanov: Storia di una dinastia tra luci e ombre
, Marsilio, 5 luglio 2018,
ISBN
978-88-317-4373-0
.
URL consultato il 7 giugno 2021
.
- ^
(
RU
)
Le Messager de l'Europe
(≪Вестник Европы≫), 1868, tome VI, p. 574;
Le Messager russe
(≪Русский Вестник≫), 1864, tome VIII, р. 375.
- ^
Magnus Olausson,
Catherine the Great and Gustav III
, Boktryck AB, 1999, p. 170.
- ^
Henri Troyat
,
Alexander of Russia: Napoleon's Conqueror
, Grove Press, 2003, p. 36.
- ^
Tatiana Bakounine,
Repertoire biographique des Francs-Macons Russes
, Institut d'Etudes slaves de l'Universite de Paris, 1967, Paris, p. 394.
- ^
E. Radzinskij,
Alexandre II. La Russie entre espoir et terreur
, Paris, Le Cherche midi, 2009, pp. 29-31.
Una missiva di Pietro a Caterina, scritta nello stesso periodo in cui fu concepito il figlio, annunciava alla moglie come la notte successiva avrebbero dovuto dormire insieme, evidentemente per tentare di dare un erede al trono.
- ^
Michael Farquhar,
A Treasure of Royal Scandals
, 2001, p. 192, Penguin Books, New York,
ISBN 0-7394-2025-9
.
- ^
Russian Serfdom
, su
1902encyclopedia.com
.
URL consultato il 14 aprile 2020
.
- ^
Digby Smith (2008).
An Illustrated Encyclopedia of Uniforms of the Napoleonic wars... 1792-1815
ISBN 0-7548-1571-4
. pp. 157-187.
- ^
E. Radzinskij
, pp. 32-33
.
- ^
E. Radzinskij
, pp. 33-35
.