Per
limes orientale
(in
latino
limes Orientalis
), si intendeva il sistema di fortificazioni a difesa dell'
Oriente romano
che collegava
Trapezus
(
Trapezunte
) con
Aelana
(insediamento nella zona delle odierne
Eilat
e
Aqaba
), dalle popolazioni seminomadi di
Nabatei
,
Arabi
e
Palmireni
, dal
regno d'Armenia
e soprattutto dall'Impero dei
Parti
prima, e
Sasanidi
poi.
Tre erano i principali settori del
limes
romano
orientale:
Le difficolta di difendere tale
limes
erano da ricercarsi soprattutto nel fatto che si trattava di un
sistema di fortificazioni
assai discontinue, che si trovavano in paesi dove scarse erano le risorse idriche e di approvvigionamento.
Qui sotto andremo ad analizzare il settore settentrionale del
limes
orientale, che difendeva le coste del
Pontus Euxinus
, il
protettorato
o la
provincia romana
d'
Armenia
e la provincia di
Cappadocia
. Sara, pertanto, opportuno, prima di effettuare un'accurata analisi della permanenza militare nell'area (con l'elencazione delle campagne militari, delle unita militari che soggiornarono nell'area e delle relative fortificazioni), cominciare con una breve sintesi della storia/formazione delle province sopra elencate.
EVOLUZIONE DELLE PROVINCE ORIENTALI-SETTENTRIONALI (FUTURA
DIOCESI DEL PONTO
)
|
prima della conquista romana
|
|
|
|
|
|
dal
74 a.C.
|
|
regno del Ponto
|
regno di Galazia
|
regno di Cappadocia
|
regno di Armenia
|
dal
63 a.C.
|
|
regno di Galazia
|
regno di Cappadocia
|
regno di Armenia
|
dal
36 a.C.
|
Bitinia e Ponto
|
|
|
|
dal
25 a.C.
|
Bitinia e Ponto
|
|
regno di Cappadocia
(protettorato romano)
|
regno di Armenia
(protettorato romano)
|
dal
17 d.C.
|
Bitinia e Ponto
|
Galazia
|
|
regno di Armenia
(protettorato romano)
|
dal
74
|
Bitinia e Ponto
|
Cappadocia
(Galazia inglobata)
|
regno di Armenia
(protettorato romano)
|
dal
114
|
Bitinia e Ponto
|
Galazia
|
Cappadocia
|
|
dal
117
|
Bitinia e Ponto
|
Galazia
|
Cappadocia
|
regno di Armenia
(protettorato romano)
|
dal
163
|
Bitinia e Ponto
|
Galazia
|
Cappadocia
|
|
dal
180
/
192
(?)
|
Bitinia e Ponto
|
Galazia
|
Cappadocia
|
regno di Armenia
(protettorato romano)
|
al momento della
divisione tetrarchica
293
|
|
|
Galazia
|
|
|
|
|
|
regno di Armenia
(protettorato romano)
|
al tempo della
Not.Dign.
400
|
Bitinia
|
Paflagonia
|
|
|
|
Pontus Polemoniacus
(dalla Cappadocia)
|
Cappadocia I
|
Cappadocia II
|
Armenia I
|
Armenia II
|
regno di Armenia
(protettorato sasanide)
|
Il primo intervento in
Asia Minore
da parte dei
Romani
era accaduto nel corso della
guerra contro Antioco III
degli anni
192
-
188 a.C.
Oltre cinquant'anni piu tardi veniva creata la prima
provincia
asiatica
(
Asia
, tra il
132
ed il
129 a.C.
), in seguito alla morte di
Attalo III
di
Pergamo
(avvenuta nel
133 a.C.
), il quale aveva lasciato in eredita allo
stato romano
il suo
regno
,
[1]
ampliato con i territori ceduti dai
Seleucidi
dopo la
pace di Apamea
(
188 a.C.
).
Il senato romano fu costretto ad inviare il
console
Manio Aquilio
per sedare una rivolta nell'ex-regno di Attalo III, e trasformare i suoi territori nella prima
provincia romana
dell'
area asiatica
(
129 a.C.
). Sbarcato in
Caria
si diresse in
Mysia
dove riusci ad espugnare alcune fortezze ribelli, grazie anche all'aiuto di alcune citta greche. La successiva riorganizzazione vide:
Roma non ratifico mai la cessione dei territori, disposta da Manio Aquilio, tanto da generare una guerra tra i due
regni "clienti"
di
Bitinia
(
Nicomede II
) e del
Ponto
(
Mitridate V Evergete
) per la disputa della
Frigia maggiore
. In seguito, dopo la morte di Mitridate V, avvenuta nel
121
-
120 a.C.
, il senato dichiaro la
regione
indipendente (nel
116 a.C.
),
[4]
mentre la
Cilicia Trachea
(ovvero la parte occidentale della
regione
), rimase priva di governo.
[2]
Pochi anni piu tardi (nel
111 a.C.
), sali al trono del
regno del Ponto
,
Mitridate VI
, figlio dello scomparso omonimo
V
. Il nuovo sovrano mise subito in atto (fin dal
110 a.C.
[5]
) una politica espansionistica nell'area del
Mar Nero
, conquistando tutte le regioni da
Sinope
alle foci del
Danubio
,
[4]
compresa la
Colchide
, il
Chersoneso Taurico
e la
Cimmeria
(attuale
Crimea
), e poi sottomettendo le vicine popolazioni
scitiche
e dei
sarmati
Roxolani
.
[5]
Il giovane re volse, quindi, il suo interesse verso la
penisola anatolica
, dove la potenza romana era, pero, in costante crescita. Sapeva che uno scoontro con quest'ultima sarebbe risultato mortale per una delle due parti.
Alleatosi nel
104 a.C.
con il
re di Bitinia
Nicomede III
, partecipo alla spartizione della
Paflagonia
(regione che si trovava tra i due regni),
[5]
ma pochi anni piu tardi, le crescenti mire espansionistiche portarono a scontrarsi con il nuovo
alleato
per il controllo del
regno di Cappadocia
(
100 a.C.
ca.
[5]
). Mitridate, seppure fosse riuscito a sconfiggere Nicomede in alcune decisive battaglie, costrinse il sovrano della
Bitinia
a richiedere l'intervento dell'
"alleato"
romano, in almeno tre circostanze:
- la prima volta nel
98 a.C.
, sotto l'alta guida del
vincitore dei Cimbri e dei Teutoni
,
Gaio Mario
;
[6]
- la seconda volta nel
96 a.C.
, quando una missione del
princeps
del
Senato
,
Marco Emilio Scauro
nel
96 a.C.
, intimo al sovrano pontico di togliere l'assedio a
Nicomedia
, evacuare la
Paflagonia
e la
Cappadocia
, lasciando che quest'ultima regione potesse scegliersi un re senza l'interferenza di Mitridate;
[6]
[7]
[8]
- la terza (nel
92 a.C.
), quando ad intervenire fu il pretore della
Cilicia
,
Lucio Cornelio Silla
, con il compito sia di porre sul trono di Cappadocia il nuovo sovrano
Ariobarzane I
(che era stato nuovamente cacciato),
[9]
sia di contenere l'espansionismo di
Mitridate VI
e del suo alleato
Tigrane II d'Armenia
(quest'ultimo sconfitto e costretto a ritirarsi ad est dell'
Eufrate
), venendo in contatto per la prima volta, con un satrapo del re dei
Parti
(sembra presso
Melitene
?).
[6]
[10]
[11]
Ecco come racconta l'episodio
Plutarco
:
≪
Lucio Cornelio Silla
soggiornava lungo l'
Eufrate
, quando venne a trovarlo un certo
Orobazo
, un
parto
, quale ambasciatore del re degli
Arsacidi
. In passato non c'erano mai stati rapporti di sorta tra i due popoli. Tra le grandi fortune toccate a
Silla
, va ricordata anche questa. Egli fu infatti il primo romano che i
Parti
incontrariono, chiedendo alleanza ed amicizia. In questa occasione si racconta che Silla fece disporre tre sgabelli, uno per
Ariobarzane I
, uno per
Orobazo
ed uno per se, e li ricevette mettendosi al centro tra i due. Di questa situazione alcuni lodano Silla, perche ebbe un contegno fiero di fronte a due barbari, altri lo accusano di impudenza e vanita oltre misura. Il
re dei Parti
, da parte sua, mise poi a morte Orobazo.≫
Cio porto inevitabilmente alla successiva
guerra tra Roma e il Ponto
che duro dall'
88
al
63 a.C.
, e che vide Mitridate soccombere di fronte alla crescente potenza romana nell'area orientale, giunta ormai fino all'
Eufrate
.
E mentre accadevano questi fatti tra Mitridate VI e
Nicomede III
, nel
102 a.C.
veniva inviato in
Cilicia
il
pretore
Marco Antonio
a debellare i pirati della
Cilicia
(che facevano del
mercato degli schiavi
una fonte di profitti ragguardevole),
[12]
i quali, capitanati da un certo
Tryphon
, avevano posto la loro base principale a
Coracesium
.
[5]
Essi erano la conseguenza del declino nell'area delle potenze navali di
Rodii
,
Seleucidi
e
Tolomei
.
[5]
Al termine delle campagne vittoriose condotte contro di loro (grazie anche all'aiuto dei marinai
Rodii
e di
Side
di
Pamfilia
), veniva costituita una nuova
provincia
(nel
101
-
100 a.C.
[13]
), che comprendeva i territori di
Licaonia
,
[6]
Pisidia
,
[14]
Panfilia
,
[14]
Frigia
sud-orientale
[14]
e parte della
Cilicia Trachea
, con esclusione delle sue coste, infestate dai
pirati
.
[6]
Nel
111 a.C.
, sali al trono del
regno del Ponto
,
Mitridate VI
, figlio dello scomparso omonimo
V
. Il nuovo sovrano mise subito in atto (fin dal
110 a.C.
[5]
) una politica espansionistica nell'area del
Mar Nero
, conquistando tutte le regioni da
Sinope
alle foci del
Danubio
,
[4]
compresa la
Colchide
, il
Chersoneso Taurico
e la
Cimmeria
(attuale
Crimea
), e poi sottomettendo le vicine popolazioni
scitiche
e dei
sarmati
Roxolani
.
[5]
Il giovane re volse, quindi, il suo interesse verso la
penisola anatolica
, dove la potenza romana era, pero, in costante crescita. Sapeva che uno scontro con quest'ultima sarebbe risultato mortale per una delle due parti.
La
prima guerra mitridatica
inizio verso la fine dell'
89 a.C.
. Le ostilita si erano aperte con due vittorie del sovrano del Ponto sulle forze alleate dei Romani, prima del
re di Bitinia
,
Nicomede IV
e poi dello stesso inviato romano
Manio Aquilio
, a capo di una delegazione in
Asia Minore
. L'anno successivo Mitridate decise di continuare nel suo progetto di occupazione dell'intera
penisola anatolica
, ripartendo dalla
Frigia
. La sua avanzata prosegui, passando dalla
Frigia
alla
Misia
, e toccando quelle parti di
Asia
che erano state recentemente acquisite dai Romani. Poi mando i suoi ufficiali per le province adiacenti, sottomettendo la
Licia
, la
Panfilia
, ed il resto della
Ionia
.
[15]
Non molto tempo dopo Mitridate riusci a catturare il massimo esponente romano in
Asia
, il consolare
Manio Aquilio
e lo uccise barbaramente.
[16]
[17]
Sembra che a questo punto, la maggior parte delle citta della
Asia
si arresero al conquistatore pontico, accogliendolo come un liberatore dalle popolazioni locali, stanche del malgoverno romano, identificato da molti nella ristretta cerchia dei
pubblicani
.
Rodi
, invece, rimase
fedele a Roma
.
Non appena queste notizie giunsero a
Roma
, il
Senato
dichiaro contro il
re del Ponto
, seppure nell'
Urbe
vi fossero gravi dissensi tra le due principali fazioni interne alla
Res publica
(degli
Optimates
e dei
Populares
) ed una
guerra sociale
non fosse stata del tutto condotta a termine. Si procedette, quindi, a decretare a quale dei due
consoli
, sarebbe spettato il governo della
provincia d'Asia
, e questa tocco in sorte a
Lucio Cornelio Silla
.
[18]
Mitridate, frattanto, preso possesso della maggior parte dell'
Asia Minore
, dispose che tutti coloro, liberi o meno, che parlavano una
lingua italica
, fossero barbaramente trucidati, non solo quindi i pochi soldati romani rimasti a presidio delle guarnigioni locali. 80 000 tra
cittadini romani
e non, furono massacrati nelle due ex-
province romane
d'
Asia
e
Cilicia
(episodio noto come
Vespri asiatici
).
[18]
[19]
[20]
La situazione precipito ulteriormente, quando a seguito delle ribellioni nella provincia asiatica, insorse anche l'
Acaia
contro Roma.
[21]
Il re del Ponto appariva ai loro occhi come un liberatore della grecita, quasi fosse un nuovo
Alessandro Magno
.
Con l'arrivo di
Lucio Cornelio Silla
in
Grecia
nell'
87 a.C.
le sorti della
guerra contro Mitridate
erano quindi cambiate a favore dei
Romani
. Espugnata prima
Atene
[26]
[27]
ed il
Pireo
,
[28]
il comandante romano ottenne due successi determinanti ai fini della guerra, prima a
Cheronea
,
[29]
dove secondo
Tito Livio
caddero ben 100 000 armati del
regno del Ponto
,
[30]
[31]
[32]
ed infine ad
Orcomeno
.
[29]
[33]
[34]
[35]
Contemporaneamente, agli inizi dell'
85 a.C.
, il
prefetto
della
cavalleria
,
Flavio Fimbria
, a capo di un secondo esercito romano,
[36]
[37]
si diresse anch'egli contro le armate di Mitridate, in Asia, uscendone piu volte vincitore,
[38]
riuscendo a conquistare la nuova capitale di Mitridate,
Pergamo
,
[39]
e poco manco che non riuscisse a far prigioniero lo stesso re.
[40]
Intanto Silla avanzava dalla
Macedonia
, massacrando i
Traci
che sulla sua strada gli si erano opposti.
[41]
Dopo una serie di trattative iniziali, Mitridate e Silla si incontrarono a
Dardano
, dove si accordarono per un trattato di pace
[42]
, che costringeva Mitridate a ritirarsi da tutti i domini antecedenti la guerra,
[42]
ma ottenendo in cambio di essere ancora una volta considerato "
amico del popolo romano
". Un espediente per Silla, per poter tornare nella
capitale
a risolvere i suoi problemi personali, interni alla
Repubblica romana
.
Nel
74 a.C.
divenne
provincia romana
la
Bitinia
(
Bythinia
), quando
Nicomede IV
lascio anch'egli in eredita allo stato romano, il proprio
regno
. Pochi anni piu tardi (nel
63 a.C.
), al termine della
terza guerra mitridatica
, la sconfitta del
regno del Ponto
porto alla creazione di una nuova
nuova provincia
(
Bythinia et Pontus
che univa i territori dei due regni ora sotto il dominio romano), grazie alle campagne militari condotte nell'area, da
Lucio Licinio Lucullo
(dal 74 al
67 a.C.
).
E mentre Lucullo era ancora impegnato con Mitridate e Tigrane II,
Gneo Pompeo Magno
riusciva nel
67 a.C.
a
ripulire l'intero bacino del Mediterraneo dai pirati
, strappando loro l'isola di
Creta
, le coste della
Licia
, della
Panfilia
e della
Cilicia
, dimostrando straordinaria disciplina ed abilita organizzativa. La
Cilicia
vera e propria (
Trachea
e
Pedias
), che era stata covo di pirati per oltre quarant'anni, fu cosi definitivamente sottomessa. In seguito a questi eventi la citta di
Tarso
divenne la capitale dell'intera
provincia romana
. Furono poi fondate ben 39 nuove citta. La rapidita della campagna indico che Pompeo aveva avuto talento, come generale, anche in mare, con forti capacita logistiche.
[43]
Fu allora incaricato Pompeo di condurre una nuova guerra contro
Mitridate VI
re del Ponto, in Oriente (nel
66 a.C.
),
[44]
[45]
grazie alla
lex Manilia
, proposta dal
tribuno della plebe
Gaio Manilio
, ed appoggiata politicamente da
Cesare
e
Cicerone
.
[46]
Questo comando gli affidava essenzialmente, la conquista e la riorganizzazione dell'intero Mediterraneo orientale, avendo il potere di proclamare quali fossero i
popoli clienti
e quali quelli nemici, con un potere illimitato mai prima d'ora conferito a nessuno, ed attribuendogli a tutte le forze militari al di la dei confini dell'
Italia romana
.
[44]
[47]
Seguirono altri anni di guerra nell'area (dal
66
al
63 a.C.
), al termine dei quali Pompeo, tornato quindi nella nuova
nuova provincia di Siria
, dopo aver
sottomesso anche i Giudei
, si appresto a riorganizzare l'intero Oriente romano, gestendo al meglio le alleanze che vi gravitavano attorno (si veda
Regno cliente
).
[48]
Nella nuova riorganizzazione, fu trovato un accordo tra la Repubblica ed il regno dei
Parti
, secondo il quale, il fiume
Eufrate
avrebbe costituito, d'ora in poi, il confine tra i due stati;
[49]
lascio a Tigrane II l'
Armenia
; a Farnace il Bosforo; ad
Ariobarzane la Cappadocia
ed alcuni territori limitrofi; ad
Antioco di Commagene
aggiunse
Seleucia
e parti della
Mesopotamia
che aveva conquistato; a
Deiotaro
, tetrarca della
Galazia
, aggiunse i territori dell'
Armenia Minore
, confinanti con la Cappadocia; fece di Attalo il principe di
Paflagonia
e di Aristarco quello della
Colchide
; nomino Archelao sacerdote della dea venerata a
Comana
; ed infine fece di Castore di Phanagoria, un fedele alleato e amico del popolo romano.
[50]
Il proconsole romano decise, inoltre, di fondare alcune nuove citta (sembra otto, secondo
Cassio Dione Cocceiano
[51]
), come
Nicopoli al Lico
in
Armenia Minore
, chiamata cosi in ricordo della
vittoria ottenuta su Mitridate
; poi
Eupatoria
, costruita dal re pontico ed intitolata a se stesso, ma poi distrutta perche aveva ospitato i Romani, che Pompeo ricostrui e rinomino
Magnopolis
. In Cappadocia ricostrui
Mazaca
, che era stata completamente distrutta dalla guerra. Restauro poi molte altre citta in molte regioni, che erano state distrutte o danneggiate, nel Ponto, in Palestina, Siria Coele ed in Cilicia, dove aveva
combattuto la maggior parte dei pirati
, e dove la citta, in precedenza chiamata
Soli
, fu ribattezzata
Pompeiopolis
.
[52]
[53]
Per questi successi il Senato gli decreto il meritato
trionfo
il 29 settembre del
61 a.C.
[54]
[55]
[56]
e fu acclamato da tutta l'assemblea con il nome di
Magnus
.
[57]
[58]
Pompeo non solo era riuscito a sconfiggere Mitridate (nella
Terza guerra mitridatica
del
63 a.C.
), ma anche a battere
Tigrane il Grande
,
re di Armenia
, con cui in seguito fisso dei trattati. Pompeo impose una riorganizzazione generale ai re delle nuove province orientali, tenendo intelligentemente conto dei fattori geografici e politici connessi alla creazione di una nuova frontiera di Roma in oriente. Le ultime campagne militari avevano cosi ridotto il
Ponto
, la
Cilicia campestre
, la
Siria
(
Fenicia
,
Coele
e
Palestina
) a nuove
province romane
, mentre
Gerusalemme
era stata conquistata
.
[59]
La
provincia d'Asia
era stata a sue volta ampliata, sembra aggiungendo
Frigia
, parte della
Misia
adiacente alla Frigia, in aggiunta
Lidia
,
Caria
e
Ionia
. Il Ponto fu quindi aggregato alla Bitinia, venendo cosi a formare un'unica
provincia
di
Ponto e Bitinia
.
[60]
A cio si aggiungeva un nuovo sistema di
regni clienti
, tra cui il
Regno d'Armenia
di Tigrane II, il
Regno del Bosforo
di Farnace, il
Regno di Cappadocia
, la
Commagene
, il
Regno di Galazia
, la
Paflagonia
, la
Colchide
.
[59]
Un decennio piu tardi, pero, in seguito alla sconfitta subita dal
console romano
,
Marco Licinio Crasso
, a
Carre
nel
53 a.C.
, il regno d'Armenia fu teatro della contesa tra Roma e l'
Impero Partico
. Questi ultimi, infatti, costrinsero il regno d'Armenia alla sottomissione dal
47 a.C.
al
37 a.C.
E seppure le
successive campagne
in
Partia
si rivelarono fallimentari (con 30 000 armati lasciati sul campo), il regno d'Armenia torno ad essere
"cliente"
di Roma a partire dal
34
/
33 a.C.
Tanto che lo stesso Antonio sembra abbia lasciato a presidio del regno un forte contingente militare romano. Egli infatti, in un sussulto di orgoglio, decise di regolare prima i conti con il re d'
Armenia
,
Artavaside II
, reo di averlo abbandonato nel corso della campagna del
36 a.C.
Marcio, quindi, rapidamente sulla capitale armena,
Artaxata
, tanto che il suo arrivo sorprese lo stesso re che per evitare il peggio si consegno ad Antonio, insieme ai tesori depositati presso la fortezza reale. Il re fu messo in catene provocando l'ira del figlio
Artaxias II
, il quale gli rivolse contro un esercito ma fu sconfitto, e si rifugio presso i
Parti
. Antonio aveva raggiunto il primo dei suoi obiettivi: punire
Artavaside
ed affermare in Armenia l'autorita di Roma. Quanto al re dei
Medi
che da poco si era scontrato con i re dei Parti, a causa della ripartizione del bottino romano dopo la spedizione del
36 a.C.
, Antonio si accontento di stringere con lo stesso un trattato di alleanza (con il fidanzamento del figlio Alessandro con la figlia del re dei
Medi
,
Iotape
), in vista di una possibile nuova invasione della
Partia
da nord, discendendo il fiume
Tigri
dai monti della
Media
.
Il punto cruciale in Oriente era costituito dal
regno d'Armenia
che, a causa della sua posizione geografica, era da un cinquantennio oggetto di contesa fra Roma e la Partia.
Augusto
miro a fare dell'Armenia uno
stato cuscinetto-"cliente" di Roma
, con l'insediamento di un re gradito a Roma, e se necessario imposto con la forza delle armi.
[61]
Ad occidente dell'
Eufrate
, Augusto provo a riorganizzare l'Oriente romano, sia inglobando alcuni
stati vassalli
e trasformandoli in
province romane
, come la
Galazia
di
Aminta
nel
25 a.C.
, sia rafforzando vecchie alleanze con re locali, divenuti "
re clienti di Roma
", come accadde ad
Archelao
, re di
Cappadocia
, ad
Asandro
re del
Bosforo Cimmerio
e a
Polemone I
re del
Ponto
,
[63]
oltre ai sovrani di
Iberia
,
Colchide
e
Albania
.
[64]
E possibile che a protezione di questo settore di confine, sia stata posta una
legione
: la
Legio VI Ferrata
[65]
, ad
Ancyra
[65]
(l'odierna
Ankara
) in
Galazia
.
A turbare la situazione orientale intervennero le morti del re della
Cappadocia
Archelao
, che era venuto a Roma a rendere omaggio al nuovo
princeps
,
Tiberio
, di
Antioco III
,
re di Commagene
, e di
Filopatore
, re di
Cilicia
: i tre stati, che erano
vassalli di Roma
, si trovavano cosi in una situazione di instabilita politica da non sottovalutare.
[66]
La difficile situazione orientale rese cosi necessario un nuovo intervento romano, e Tiberio nel
18
invio il figlio adottivo,
Germanico
, a cui fu concesso l'
imperium proconsolaris maius
su tutte le province orientali. Giunto in Oriente, Germanico, con il consenso dei Parti, incorono ad
Artaxata
un nuovo sovrano d'Armenia al giovane
Zenone
, figlio del sovrano del
Ponto
Polemone I
e soprattutto
filoromano
.
[67]
Stabili, inoltre, che la Cappadocia fosse istituita come
provincia
a se stante, e che la Cilicia entrasse invece a far parte della provincia di Siria.
[68]
Germanico aveva cosi brillantemente risolto tutti i problemi che avrebbero potuto far temere l'accendersi di nuove situazioni di conflitto nella regione orientale.
[69]
In seguito all'annessione della provincia di Cappadocia sotto
Tiberio
(nel
17
/
18
), furono posti lungo il fiume
Eufrate
alcuni
forti militari
a presidio del settore settentrionale del
limes
settentrionale orientale. E qui come in altre localita potrebbe essere sorto un primo sito di
milizie ausiliarie
.
La sistemazione dell'Oriente approntata da Germanico garanti la pace fino al
34
: in quell'anno il re Artabano II di Partia, convinto che Tiberio, ormai vecchio, non avrebbe opposto resistenza da Capri, pose il figlio
Arsace
sul trono di Armenia dopo la morte di Artaxias.
[70]
Tiberio, allora, decise di inviare
Tiridate
, discendente della dinastia arsacide a contendere il trono partico ad Artabano, e sostenne l'insediamento di
Mitridate
, fratello del re di
Iberia
, sul trono di Armenia.
[71]
[72]
Mitridate riusci ad impossessarsi del trono di Armenia.
[73]
Artabano, temendo un nuovo massiccio intervento da parte dei Romani, rifiuto di inviare altre truppe contro Mitridate, e abbandono le proprie pretese sul regno di Armenia.
[74]
Morto
Tiberio
nel
37
, i
Parti
costrinsero ancora una volta l'Armenia a sottomettersi
[75]
, anche se sembra che i Romani nel
47
ottennero nuovamente il controllo del regno, a cui offrirono lo
status
di
cliente
. La situazione era in continuo divenire.
Nerone
, preoccupato dal fatto che il re della
Partia
,
Vologese I
, avesse posto sul trono del
regno d'Armenia
il proprio fratello
Tiridate
, decise di inviare un suo valente generale,
Gneo Domizio Corbulone
, a
capo delle operazioni orientali
. Quest'ultimo, una volta riorganizzato l'esercito, penetro nel
58
in Armenia e giunto fino alla capitale
Artaxata
riusci ad impadronirsene dopo aver battuto lo stesso Tiridate. L'anno successivo fu la volta di
Tigranocerta
. Al termine delle operazioni, nel
60
, pose
Tigrane V
sul trono di
Armenia
.
Scoppiata una nuova crisi nel
62
, Corbulone fu costretto ad intervenire nuovamente. Egli infatti raggiunse un accordo definitivo con il "
re dei re
" nel
63
, restaurando il prestigio di
Roma
, e concludendo con
Tiridate I di Armenia
(sostituitosi a Tigrane V) un accordo che riconosceva nell'Armenia un
protettorato romano
, che rimase pressoche invariato fino al principato di
Traiano
.
Una volta terminata la
guerra civile
e volgendo ormai verso la conclusione la
prima guerra giudaica
, la
legio XII
Fulminata
e la
XVI
Flavia Firma
furono destinate alla provincia di
Cappadocia
dal
72
/
73
, la prima con destinazione
Melitene
, la seconda fu posizionata a
Satala
, a protezione del confine dell'
Eufrate
.
[76]
Entrambe le legioni (XII Fulminata e XVI Flavia) rimasero a presidio di questo tratto di
limes
fino alla fine del
IV secolo
come e testimoniato dalla
Notitia Dignitatum
(databile al
387
circa).
[77]
Nel
113
, Traiano decise di procedere all'invasione del regno dei Parti. Il motivo era la necessita di ripristinare sul trono d'
Armenia
un re che non fosse un fantoccio nelle mani del re parto. E cosi l'Armenia fu invasa dall'esercito comandato dallo stesso imperatore
Traiano
nel
114
, il quale ne conquisto la sua capitale
Artaxata
. Deposto il suo re, un certo
Partamasiri
, annesse i suoi territori all'Impero romano, facendone per la prima volta, una
nuova provincia
. Le sue armate proseguirono da settentrione fino in Media ad est, ed in
Mesopotamia
settentrionale. L'Armenia fu, quindi, ordinata in
provincia romana
dall'imperatore e rimase tale fino alla sua morte (
117
), quando fu abbandonata dal successore
Adriano
. Quest'ultimo adotto una politica di rafforzamento dei
vecchi confini
ad occidente dell'
Eufrate
, mentre le conquiste ad oriente del grande fiume furono abbandonate. Negli anni che seguirono, attorno al
141
-
143
, l'imperatore
Antonino Pio
, padre adottivo dei futuri imperatori
Marco Aurelio
e
Lucio Vero
, pose sul trono d'Armenia un nuovo re filo-romano,
Soemo
.
Il nuovo sovrano
partico
Vologase IV
, divenuto re nel
148
, poiche nel
161
il trono del
trono d'Armenia
era divenuto vacante ed era stato reclamato da un certo
Soemo
, un principe di
Emesa
(che era pure
senatore romano
), reagi inviando in Armenia la propria cavalleria al comando del generale Osroe (
Osrow
), il quale inflisse una dura sconfitta ai Romani. Soemo fu deposto e dovette fuggire, mentre l'Armenia, in mano partica, ebbe un nuovo sovrano, di nome
Pacoro
.
Il governatore della
Cappadocia
, Severiano, si mosse allora con l'esercito in Armenia, ma fu sconfitto ad Elegeia poco ad est dell'
Eufrate
. Le
campagne militari
che seguirono, condotte dal fratello di
Marco Aurelio
,
Lucio Vero
, portarono pero all'annessione del regno all'impero romano insieme alla
Mesopotamia settentrionale
(
162
-
166
).
Nel
230
, nonostante una soluzione diplomatica offerta dall'imperatore romano
Alessandro Severo
, i Persiani penetrarono in
Mesopotamia
cercando, senza riuscirvi, di conquistare
Nisibi
e mettendo in atto diverse incursioni in
Siria
e
Cappadocia
. La reazione romana, grazie al supporto del
regno d'Armenia
, permise loro di invadere con un'armata la
Media
(oggi Hamadan, Iran) nel
232
, puntando dritti alla capitale
Ctesifonte
, gia diverse volte catturata al tempo dei Parti.
Ardashir I
riusci a respingere l'assalto a prezzo di numerose perdite, il che lo convinse a mettere da parte temporaneamente le sue mire espansionistiche fino alla costa mediterranea, ed a concentrarsi nel consolidamento del suo potere ad oriente.
Nel
244
, dopo la sconfitta romana subita a
Mesiche
, non lontano da Ctesifonte,
[79]
il nuovo imperatore
Filippo l'Arabo
, per ottenere la pace da Sapore, e portare il proprio esercito fuori dal territorio nemico, dovette pagare 500 000 monete d'oro, ma sembra che il
regno d'Armenia
rimase ancora nella sfera di influenza romana, almeno fino alla morte del suo re,
Cosroe II di Armenia
(
252
ca.).
[80]
I Romani riuscirono a riconquistare il
regno d'Armenia
al termine di
alcuni anni di guerra
(
296
-
298
) ai tempi di
Diocleziano
(
augusto
) e
Galerio
(
cesare
). La
Mesopotamia
torno, anch'essa, sotto il controllo romano, mentre l'
Armenia
fu riconosciuta
protettorato romano
insieme all'
Iberia
, mentre a
Nisibi
furono accentrate le vie carovaniere dei commerci con l'
estremo Oriente
(
Cina
e
India
). Questa situazione rimase pressoche stabile per quasi un quarantennio. Sotto il re
cristiano
Tiridate III di Armenia
, la maggior parte del regno si era convertita al cristianesimo. Ma nel
334
il re armeno fu fatto prigioniero e condotto in
Persia
, costringendo gli
Armeni
ad invocare l'aiuto di
Costantino I
.
[81]
Quest'ultimo scrisse al grande re
Sapore II
, il quale al termine di una lunga trattativa, decise di annettere l'Armenia e mise sotto minaccia la vicina
provincia romana di Mesopotamia
. Costantino fu cosi costretto a prepararsi per la grande guerra contro la
Persia
, a partire dalla fine del
336
.
[82]
[83]
Giovanni Lido
non nasconde che il desiderio di Costantino era anche quello di eguagliare imperatori come
Traiano
e
Settimio Severo
nella conquista della Persia.
[84]
Dopo la
campagna sasanide di Giuliano
del
363
, il nuovo imperatore,
Gioviano
, fu costretto a firmare con
Sapore II
un trattato che garanti ai Sasanidi forti guadagni territoriali, ed il ritorno alle basi orientali dell'armata romana senza ulteriori rischi di essere distrutta. Poco dopo lo stesso Sapore rivolse la propria attenzione al
regno d'Armenia
, riuscendo a catturare il suo re,
Arsace II
, fedele alleato dei Romani, costringendolo poi al suicidio. Tento anche di introdurre lo
Zoroastrismo
nel paese. La nobilta armena si oppose all'invasione e prese contatto con i Romani, che inviarono il re
Pap
, figlio di
Arsace III
. Sull'orlo di una nuova guerra, l'imperatore
Valente
decise di sacrificare Pap, facendolo assassinare a
Tarso
, dove si era rifugiato, dal generale
Traiano
(
374
).
Nel
384
il regno d'Armenia venne alla fine separato in due regioni, quella occidentale sotto l'
Impero romano d'Oriente
, e quella orientale, affidata ai Sasanidi. La regione occidentale divenne una provincia dell'Impero Romano con il nome di
Armenia Minor
, mentre la parte orientale rimase un regno all'interno della
Persia
fino al
428
quando i
Sasanidi
deposero il sovrano legittimo instaurando una loro dinastia.
Qui sotto andremo ad analizzare il settore centrale del
limes
orientale, che difendeva i territori dell'alta
Mesopotamia
, tra i due corsi d'acqua principali:
Eufrate
e
Tigri
. Sara, anche qui, opportuno evidenziare una breve sintesi della storia/formazione delle province sopra elencate.
Le terre al di la dell'
Eufrate
furono conquistate per la prima volta da
Traiano
nel
115
durante le campagne contro i
Parti
. I territori di
Mesopotamia
ed
Osroene
furono, pero, abbandonati pochi anni piu tardi dal suo successore,
Adriano
, nel
117
.
La
Mesopotamia
settentrionale torno di nuovo sotto il controllo romano in seguito alle
campagne partiche
di
Lucio Vero
del
163
-
166
, almeno fino al regno di
Commodo
. A testimonianza dell'occupazione romana in
Osroene
, oltre l'
Eufrate
, un'iscrizione ad Edessa di quest'anno,
[85]
ed una successiva a
Dura Europos
dell'epoca di
Commodo
(nel
183
) riguardante la presenza della
cohors II Ulpiae equitatae Commodianae
.
[86]
La Mesopotamia, perduta quindi attorno al
193
, fu
riconquistata da Settimio Severo
nel
197
-
198
e posta sotto l'autorita del neocostituito
praefectus Mesopotamiae
. Nella provincia furono dislocate due legioni appena formate: la
I Parthica
e la
III Parthica
. Le sedi delle legioni erano
Singara
e probabilmente
Nisibi
, con vexillationes a
Dura Europos
.
[87]
Tra il
224
e il
226
/
227
avvenne un episodio importante, che cambio le sorti dei rapporti tra
Impero romano
e
Impero persiano
: in Oriente l'ultimo imperatore dei
Parti
,
Artabano IV
, fu rovesciato dopo essere stato sconfitto in "tre battaglie"
[90]
e il rivoltoso,
Ardashir I
, fondo la
dinastia sasanide
,
[91]
destinata a essere avversaria orientale dei Romani fino al VII secolo.
[92]
In particolare, tra il
229
ed il
232
circa, Sasanidi e Romani si scontrarono per la prima volta, poiche i primi, considerandosi discendenti dei
Persiani
, rivendicavano il possesso di tutto l'impero degli
Achemenidi
, ivi compresi i territori, ora romani, dell'Asia Minore e del Vicino Oriente, fino al
mar Egeo
.
[93]
Ad un iniziale sfondamento del
fronte mesopotamico romano
a piu riprese, da parte delle armate, prima di
Ardashir I
(dal
229
al
241
) e poi del figlio
Sapore I
(dal
241
al
260
), si susseguirono controffensive romane guidate dai suoi imperatori, come accadde nel caso di
Alessandro Severo
,
Gordiano III
e
Valeriano
. Quest'ultimo pero fu sconfitto
in battaglia
nel
260
e fatto prigioniero dal "
Re dei Re
", permettendo che ancora una volta i territori romani di Mesopotamia,
Siria
e
Cappadocia
fossero razziati dalle armate sasanidi invasori, con conseguente demolizione del
limes orientale
in numerose sue postazioni (da forti e fortini a
fortezze legionarie
).
Con la morte di
Valeriano
, l'Impero romano, sebbene fosse sotto la costante pressione delle
armate germano-sarmatiche
del
fronte settentrionale
, fu costretto a reagire alla
terribile disfatta
subita nel
260
, che aveva portato alla successiva
occupazione di Antiochia
, terza citta romana per numero di abitanti (dopo
Roma
ed
Alessandria d'Egitto
). Da questo momento in poi, per i quarant'anni successivi, le armate romane si spinsero, in almeno tre circostanze, "in profondita" nei territori sasanidi, conquistando altrettante volte la loro capitale
Ctesifonte
: prima con il "
rector totius Orientis
",
Odenato
, poi con gli imperatori
Caro e Numeriano
, ed infine
con Galerio
, sotto la supervisione dell'
Augusto
,
Diocleziano
(fautore del
progetto tetrarchico
).
Al termine di queste ultime campagne militari, la
Mesopotamia
ritorno sotto il controllo romano, l'
Armenia
fu riconosciuta protettorato romano, mentre a
Nisibi
furono accentrate le vie carovaniere dei commerci con l'estremo Oriente (
Cina
e
India
). Con il controllo di alcuni territori ad est del fiume
Tigri
, fu raggiunta la massima espansione dell'impero verso est (
298
).
[94]
Fu, quindi, potenziato l'intero sistema di frontiere orientali, a partire dalla costruzione della
Strata Diocletiana
in Siria, e di nuove postazioni fortificate in tutta la Mesopotamia-Osroene; furono arruolate almeno cinque nuove legioni: la
I
Armeniaca
[95]
e la
II
Armeniaca
lungo l'
Eufrate
in
Armenia
; la
IIII
,
V
e
VI
Parthica
in
Mesopotamia
ed
Osroene
.
Il trattato di pace tra
Diocleziano
ed il re sasanide
Narsete
duro quasi 40 anni. La sconfitta dei
Sasanidi
ad opera di
Diocleziano
e
Galerio
(pace del
298
), aveva garantito all'
Impero romano
oltre un trentennio di relativa pace (fino al
334
) e la
Mesopotamia
settentrionale tornava sotto il controllo romano. La frontiera fu, infatti, spostata fino al
Khabur
ed al
Tigri
settentrionale, passando per il
Jebel Sinjar
.
[96]
Gli anni successivi alla morte di
Costantino I
(
337
), furono estremamente difficili per i due Imperi, coinvolti in una guerra di costante logoramento tra di loro, senza vinti, ne vincitori: da una parte
Costanzo II
(che trascorse la maggior parte del suo tempo, tra il
337
ed il
350
, ad
Antiochia
, trasformato per l'occasione in "quartier generale" delle armate orientali), dall'altra,
Sapore II
(nel tentativo assai improbabile di cacciare i Romani da tutti i territori asiatici ad occidente dell'
Eufrate
). I confini alla fine rimasero sostanzialmente stabili,
con avanzate e ritirate
, ora dell'uno ora dell'altro, almeno fino alla
campagna sasanide di Giuliano
del
363
, quando le armate romane furono costrette a cedere buona parte dei territori ad est dell'
Eufrate
, rinunciando cosi a quasi due secoli e mezzo di conquiste.
Qui sotto andremo ad analizzare il settore meridionale del
limes
orientale, che difendeva i territori romani di
Siria
,
Commagene
,
Giudea
e
Arabia petrea o nabatea
. Sara, anche qui, opportuno evidenziare una breve sintesi della storia/formazione delle province sopra elencate.
Nel
67 a.C.
,
Gneo Pompeo Magno
fu nominato comandante di una flotta speciale per condurre una campagna contro i pirati che infestavano il
Mar Mediterraneo
, con un ampio potere che gli assicurava il controllo assoluto sul mare ed anche sulle coste per 50 miglia all'interno, ponendolo al di sopra di ogni capo militare in oriente. In soli tre brevi mesi (
67 a.C.
), le forze di Pompeo ripulirono letteralmente il Mediterraneo dai pirati, strappando loro l'isola di
Creta
e le coste della
Licia
, della
Panfilia
e della
Cilicia
, e dimostrando una straordinaria precisione, disciplina ed abilita organizzativa.
Fu allora incaricato di
portare a termine la guerra
contro
Mitridate VI
re del Ponto. Questo comando affidava essenzialmente a Pompeo la conquista e la riorganizzazione dell'intero Mediterraneo orientale. Egli condusse le campagne dal
65 a.C.
, riuscendo a distruggere le armate di Mitridate e
Tigrane il Grande
, re d'
Armenia
, con i quali concluse una pace favorevole ai Romani. Occupo, quindi, la
Siria
, allora sotto il dominio di
Antioco XIII
(ultimo della dinastia dei
Seleucidi
), per poi muovere verso
Gerusalemme
, che occupo in breve tempo. Pompeo impose una riorganizzazione generale dell'Oriente, istituendo nuove province e
protettorati romani
, tenendo conto sia dei fattori geografici sia di quelli politici, legati alla creazione di una nuova frontiera orientale, che vedeva in Tigrane un nuovo fondamentale punto di appoggio per vedere l'area di influenza romana estendersi ad est, fino al
Mar Nero
ed al
Caucaso
.
La presenza di Augusto in Oriente subito dopo la
battaglia di Azio
, nel
30
-
29 a.C.
poi dal
22
al
19 a.C.
, oltre a quella di
Agrippa
fra il
23
-
21 a.C.
e ancora tra il
16
-
13 a.C.
, dimostrava l'importanza di questo settore strategico. Fu necessario raggiungere un
modus vivendi
con la
Partia
, l'unica potenza in grado di creare problemi a Roma lungo i confini orientali. Di fatto entrambi gli imperi avevano piu da perdere da una sconfitta, di quanto potessero realisticamente sperare di guadagnare da una vittoria. E cosi la Partia accetto di fatto che ad ovest dell'Eufrate Roma organizzasse gli stati a suo piacimento:
[61]
Augusto inglobo cosi alcuni
stati vassalli
, trasformandoli in
province romane
(come la
Giudea
di
Erode Archelao
nel
6
, dopo che vi erano stati dei primi disordini nel
4 a.C.
alla morte di
Erode il Grande
) e rafforzo vecchie alleanze con re locali, divenuti ora "
re clienti di Roma
" (come accadde per i sovrani di
Emesa
,
Iturea
,
[97]
Commagene
,
Cilicia
e
Nabatea
).
[64]
E possibile che a protezione dei questo settore di confine, siano state poste tre
legioni
in
Siria
: la
IV
Scythica
a
Cyrrhus
(
Khoros
), la
III
Gallica
ad
Antiochia
e la
XII
Fulminata
a
Raphaneae
(
Chama
).
Al termine della
prima guerra giudaica
degli anni
66
-
74
, portata a termine dal figlio del nuovo Imperatore
Vespasiano
,
Tito
, fu lasciata per la prima volta nell'
area giudea
una
legione
, la
X
Fretensis
a
Gerusalemme
, mentre con l'annessione della
Commagene
(nel
72
), altre due legioni furono trasferite lungo il fiume
Eufrate
in
Cappadocia
(la
XII
Fulminata
e la
XVI
Flavia Firma
).
Giuseppe Flavio
racconta che nel quarto anno di regno di Vespasiano (dal luglio del
72
),
Antioco, re della Commagene
, fu implicato in vicende tali che lo portarono a dover rinunciare al trono del
regno "cliente" di Commagene
a vantaggio di un'annessione romana.
Giuseppe Flavio
racconta che il
governatore
di
Siria
,
Lucio Cesennio Peto
, non sappiamo se in buona o cattiva fede nei confronti di Antioco, mando una lettera a Vespasiano accusando lo stesso regnante, insieme suo figlio
Epifane
, di voler ribellarsi ai Romani e di aver gia preso accordi con il re dei
Parti
. Bisognava prevenirli per evitare una guerra che coinvolgesse l'
impero romano
.
[98]
Giuntagli una simile denuncia, l'imperatore non pote non tenerne conto, tanto piu che la citta di
Samosata
, la maggiore della Commagene, si trova sull'
Eufrate
, da dove i Parti avrebbero potuto passare il fiume ed entrare facilmente entro i confini imperiali. Cosi Peto venne autorizzato ad agire nel modo piu opportuno. Il comandante romano allora, senza che Antioco e i suoi se l'aspettassero, invase la Commagene alla testa della
legio VI Ferrata
insieme ad alcune
coorti
e
ali
di cavalleria
ausiliaria
, oltre ad un contingente di alleati del re
Aristobulo di Calcide
e di
Soemo
di
Emesa
.
[98]
L'invasione avvenne senza colpo ferire, poiche nessuno si oppose all'avanzata romana o resistette. Una volta venuto a sapere della notizia, Antioco non penso di far guerra ai Romani, al contrario preferi abbandonare il regno, allontanandosi di nascosto su un carro con moglie e figli. Giunto a centoventi
stadi
dalla citta verso la pianura, si accampo.
[98]
Frattanto Peto invio un
distaccamento
a occupare
Samosata
con un presidio, mentre col resto dell'esercito si diresse alla ricerca di Antioco. I figli del re,
Epifane
e
Callinico
, che non si rassegnavano a perdere il regno, preferirono impugnare le armi, e tentarono di fermare l'armata romana. La battaglia divampo violenta per un'intera giornata; ma anche dopo questo scontro dall'esito incerto, Antioco preferi fuggire con la moglie e le figlie in
Cilicia
. L'aver abbandonato figli e sudditi al loro destino, genero un tale sconcerto nel morale delle sue truppe che alla fine i soldati commageni preferirono consegnarsi ai Romani. Al contrario il figlio Epifane, accompagnato da una decina di soldati a cavallo, attraverso l'Eufrate e si rifugio presso il re dei Parti
Vologese
, il quale lo accolse con tutti gli onori.
[99]
Antioco giunse a
Tarso
in
Cilicia
, ma qui venne catturato da un centurione inviato da Peto a cercarlo. Arrestato fu mandato a Roma in catene. Vespasiano pero, non volendo vederlo in quelle condizioni, oltreche rispettoso dell'antica amicizia, durante il viaggio, ordino che fosse liberato dalle catene e lo fece fermare per il momento a
Sparta
. Qui gli concesse cospicue rendite, al fine di poter mantenere un tenore di vita da re.
[100]
Quando queste informazioni giunsero al figlio, Epifane, che avevano temuto per la sorte del padre, si sentirono liberati da una grave peso e cominciarono a sperate di potersi riconciliare con l'imperatore. Chiesero pertanto a Vologese di potergli scrivere per perorare la loro causa. Essi, pur venendo trattati bene, non riuscivano ad adattarsi a vivere al di fuori dell'impero romano. Vespasiano concesse loro, generosamente, di trasferirsi senza paura a Roma insieme al padre, che sarebbero stati trattati con ogni riguardo.
[100]
La
Via Traiana Nova
fu ricostruita dall'imperatore
Traiano
tra il
111
ed il
114
. Era chiamata
Via Traiana Nova
per distinguerla dalla
Via Traiana
in
Italia
. Essa collegava Aelana (odierne
Eilat
e
Aqaba
) sul
Mar Rosso
con la
fortezza legionaria
di
Bostra
, distante 267 miglia romane. Il suo proseguimento naturale fu dalla fine del
III secolo
, la
Strata Diocletiana
, che congiungeva Bostra con il fiume
Eufrate
.
Vent'anni di
guerre giudaiche
(dal
115
al
135
) portarono inevitabilmente ad insediare in tutta l'
area giudea
forti contingenti militari, per scongiurarne nuove ed eventuali. La seconda aveva costretto lo stesso
Traiano
, nel pieno della sua
campagna militare contro i Parti
a rivedere i piani di annessione delle nuove province d'oltre
Eufrate
, quali l'
Armenia
, l'
Assiria
e la
Mesopotamia
da parte del suo successore,
Adriano
. La terza, a riorganizzare l'intera area.
A partire dal
230
, le armate sasanidi avanzarono nella
Mesopotamia romana
ponendo sotto assedio molte guarnigioni romane lungo l'
Eufrate
,
[101]
cercando inoltre, senza riuscirvi, di conquistare
Nisibis
(importante centro del
commercio con l'Oriente
e la
Cina
), e forse invadendo le
province romane
di
Siria
e
Cappadocia
.
[92]
[102]
[103]
Vi e da aggiungere che, in seguito a questa prima invasione sasanide, furono lasciati presso
Hatra
alcuni distaccamenti dell'
esercito romano
(della
legio I Parthica
e della
Cohors IX Maurorum Gordiana
).
[104]
[105]
Pochi anni piu tardi una nuova invasione colpi sia la Mesopotamia, sia la stessa Siria, arrivando forse ad
assediare ed occupare
la stessa
Antiochia
nel
240
,
[106]
come sembra suggerire anche il fatto che la
sua zecca
smise di
battere moneta
nel 240 e
241
.
[107]
Poi fu la volta del figlio di
Ardashir I
,
Sapore I
, il quale, durante il regno di
Treboniano Gallo
(
251
-
253
),
[108]
scateno una nuova offensiva contro le province orientali dell'
impero romano
. Le truppe persiane sfondarono il
limes
ed occuparono numerose citta della
provincia
di
Mesopotamia
[109]
(compresa la stessa
Nisibis
[110]
[111]
), per poi si spingersi ad ovest dell'
Eufrate
, in
Cappadocia
,
[111]
Licaonia
[111]
e
Siria
, dove batterono l'
esercito romano
accorrente a
Barbalissos
. Il successo in battaglia porto le
armate sasanidi
ad impossessarsi della stessa
Antiochia
,
[112]
[113]
[114]
[115]
dove ne distrussero numerosi edifici, razziarono un ingente bottino e trascinarono con loro numerosi prigionieri (
253
).
[116]
[117]
[118]
Nel
256
[119]
una
nuova invasione
di
Sapore I
, sottraeva importanti roccaforti
limitanee
al dominio romano in
Siria
,
[120]
come
Dura Europos
, che fu
distrutta definitivamente
insieme all'intera guarnigione romana: si trattava di una
vexillatio
della
legio IIII Scythica
[121]
oltre alla
cohors XX Palmyrenorum sagittariorum equitata
.
[122]
. Durante l'ultima invasione di
Sapore I
furono, inoltre,
assediate
Edessa
e
Carrhae
tanto che il
Cesare
Valeriano
fu obbligato a marciare contro le armate sasanidi, senza ottenere il successo sperato.
[123]
Nel corso di questi anni, piu volte gli imperatori romani furono, quindi, costretti ad intervenire per cacciare il nemico persiano dai territori romani di
Siria
,
Cappadocia
e
Mesopotamia
. Il primo fu
Alessandro Severo
, poi fu la volta di
Gordiano III
, ed infine
Valeriano
.
[124]
Quest'ultimo pero fu sconfitto in
battaglia
, catturato dal re
Sapore I
e costretto a trascorrere gli ultimi anni di vita, in prigionia, aprendo cosi le porte ad una nuova e devastante invasione dei territori siriaci, che culminarono con una
nuova occupazione
della
metropolis
di
Antiochia
(nel
260
).
[125]
Al termine delle
campagne sasanidi di Galerio
del
293
-
298
, fu costruita una nuova
linea di fortificazioni
: la
strata Diocletiana
. Si trattava di una
via militaris
, lungo il cosiddetto tratto di
limes arabicus
, e quindi comprendente
forti, fortini
e torri di avvistamento, e che rimase in uso fino al
VI secolo
.
La strada era munita di una lunga serie di fortificazioni, costruite tutte allo stesso modo: si trattava di
castra
rettangolari con mura molto spesse e con torri sporgenti verso l'esterno. Erano situate normalmente ad un giorno di marcia (ca. 20 miglia romane) le une dalle altre. Il percorso cominciava presso l'
Eufrate
a
Sura
, lungo il
confine
prospiciente il nemico
sasanide
, e continuava verso sud-ovest, passando prima per
Palmira
e poi per
Damasco
e congiungendosi, quindi, con la Via Traiana Nova. Vi era poi una diramazione che si spingeva ad est dell'
Hauran
, per
Imtan
, fino all'oasi di
Qasr Azraq
. Si trattava in sostanza di un sistema continuo di fortificazioni che dall'Eufrate collegava il
Mar Rosso
presso
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- Appiano di Alessandria
,
Guerre mitridatiche
,
qui versione in inglese
Archiviato
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.;
Guerra civile
I,
qui versione inglese
.
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,
Storia romana
, LIII-LIV.
- Erodiano
,
Storia dell'impero dopo Marco Aurelio
, VI.
- Eutropio
,
Breviarium ab Urbe condita
, IX.
- Eusebio di Cesarea
,
Vita Constantini
, IV.
- Flavio Giuseppe
,
Guerra giudaica
(testo inglese)
.
- Giorgio Sincello
,
Selezione di cronografia
.
- Giovanni Lido
,
De magistratibus
, III.
- Giuseppe Flavio
,
Antichita giudaiche
XV.
- Historia Augusta
,
Gordiani tres
e
Triginta tyranni
.
- Libanio
,
Oratio
XV, XXIV e LX.
- Livio
,
Periochae
(testo latino)
.
- Malalas
,
Cronografia
, XII.
- Oracoli sibillini
, XIII.
- Plutarco
,
Vite parallele
.
- Res Gestae Divi Saporis
.
- Roman Imperial Coinage
,
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- Strabone
,
Geografia
, XII.
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Storia dei profeti e dei re
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