Il
giorno
o la
giornata
, costituita dal
di
e dalla
notte
,
[1]
come
unita di misura
del
tempo
, ha diverse accezioni.
[2]
Il
giorno siderale
o
giorno sidereo
e il tempo che intercorre tra due passaggi consecutivi della medesima
stella
al
meridiano
di un determinato luogo
terrestre
e ha una durata di 23
ore
, 56
minuti
e 4,0905
secondi
. Esso e il periodo del moto diurno di rotazione della
sfera celeste
, nonche del
moto di rotazione della Terra
rispetto alla posizione media delle stelle visibili. E quindi influenzato nella sua durata solo da due fattori:
- un lentissimo allungamento dovuto all'interazione
mareale
con la
Luna
;
- oscillazioni irregolari dovute a variazioni del
momento d'inerzia
della Terra, ad esempio per lo scioglimento stagionale di masse di
ghiaccio
alle alte
latitudini
Un'immagine artificiale, dove si possono vedere gli effetti del progressivo movimento del Sole sul panorama.
Il
giorno solare vero
e il tempo che intercorre tra due culminazioni consecutive del
Sole
su un determinato meridiano.
E leggermente piu lungo di un giorno sidereo perche la Terra, mentre gira su se stessa, orbita attorno al Sole nello stesso senso della rotazione. Ne consegue che, dopo una rotazione "assoluta", il meridiano considerato non e piu rivolto esattamente verso il Sole, ma lo sara dopo che la Terra avra ruotato su se stessa di un angolo uguale a quello percorso sull'orbita.
Il giorno solare vero non e costante di durata perche la
velocita
(anche
angolare
) sull'
orbita ellittica
varia, in base alla
seconda legge di Keplero
: il giorno solare vero ha quindi durata massima al
perielio
, attualmente in
gennaio
, quando la velocita di rivoluzione e maggiore, e minima all'
afelio
, in
luglio
, quando la velocita di rivoluzione e minore.
Il
giorno solare medio
, durata media dei giorni solari durante l'anno, e usato per fini civili. Il giorno solare medio e pari a 24 ore, ovvero 86 400 secondi.
A causa del lentissimo rallentamento della rotazione terrestre (negli ultimi 100 anni il giorno si e allungato di circa 1,7 millisecondi), la durata media del giorno solare vero e oggi lievemente superiore a 86 400 secondi, per cui molto lentamente il giorno astronomico "rimane indietro" rispetto a quello civile: negli ultimi decenni, in media di poco meno di un secondo all'anno. Per questo motivo, dal
1972
e stato talvolta aggiunto un secondo al termine del
30 giugno
o, piu spesso, del
31 dicembre
, in modo da compensare questo ritardo. Questo secondo aggiuntivo e chiamato
secondo bisestile
, per analogia con il giorno aggiunto all'
anno bisestile
. Fino al
2017
incluso vi sono stati 27
secondi bisestili
.
Oggi il giorno comincia a mezzanotte (ora indicata con "00:00", inclusa) e termina con la mezzanotte successiva (24:00, esclusa). Questo uso e dovuto al diffondersi degli orologi meccanici ed era detto "alla francese". Per praticita vi sono delle eccezioni. Per esempio nel linguaggio comune la notte di un giorno della settimana si estende sino all'alba del giorno successivo, benche il periodo dopo la mezzanotte non ne faccia parte. Analogamente molti biglietti con validita giornaliera (ad esempio quelli di mezzi pubblici) si estendono generalmente nella notte oltre la mezzanotte fino verso la mattina.
Anticamente, invece, il giorno cominciava all'alba o al tramonto. Nell'
antico Egitto
, in
Grecia
e a
Roma
cominciava all'alba.
Giulio Cesare
, invece, ci informa nel "
De bello gallico
" che per i
Celti
il giorno iniziava al tramonto. Analogamente per gli ebrei il giorno inizia non appena si riescono a vedere almeno tre stelle di seconda grandezza. L'inizio del giorno al tramonto era comune nel medioevo in tutta
Europa
e talvolta era considerato un uso fiorentino. Quando il giorno comincio a essere calcolato alla francese, si comincio a festeggiare la "vigilia" delle feste, in modo da conservare le precedenti consuetudini, nonostante l'alterazione del calendario.
Fin da quando l'uomo comincio ad usare la
meridiana
, la durata del giorno venne suddivisa in quelle che noi ora chiamiamo
ore
. Quindi gia Babilonesi ed Egizi usavano questo sistema, che pero non era uguale a quello da noi oggi conosciuto.
La suddivisione della giornata in 24 ore risale all'
antico Egitto
(1800-1500 a. C.); le ore del giorno erano 10, scandite dall'ombra dello
gnomone
della meridiana dall'alba al tramonto. Ad esse si aggiunsero altre due ore rispettivamente per l'aurora e il crepuscolo, parti del giorno nelle quali la meridiana non dava indicazioni. Le ore notturne sono scandite dal passaggio nel cielo notturno dei
Decani
. Le notti estive in Egitto durano otto ore, durante le quali si succedono 12
Decani
che scandiscono 12 ore. Nelle notti invernali se ne osservano un numero maggiore, ma solo i primi 12 venivano contati. Questo complesso meccanismo ha portato alla suddivisione del giorno in 24 ore.
Greci
e
Romani
usarono le "ore temporali": il giorno e la notte venivano ambedue suddivisi in
dodici
parti, cominciando rispettivamente dall'alba e dal tramonto. Cosi la prima ora del giorno corrispondeva all'alba, la sesta ora piu o meno a mezzogiorno, la dodicesima al tramonto ed altrettanto, ma partendo dal tramonto, avveniva per la notte. Questa suddivisione basata sulle ore di luce e quelle di buio faceva si che la durata delle ore estive non fosse uguale a quelle invernali e quella delle ore di luce era diversa dalle ore di buio. Tanto per fare un esempio, d'estate un'ora di luce poteva durare 80 minuti e 40 invece quella di buio.
I Romani usavano anche suddividere giorno e notte in quattro parti di tre ore ciascuno. La Chiesa abbino varie ore della giornata (
ore canoniche
) a determinati momenti di preghiera, per cui si avevano:
- Mattutino
o
Lodi
: all'alba
- Prima: al levar del sole
- Terza: a meta del mattino
- Sesta: a mezzogiorno
- Nona: alla nona ora a meta del pomeriggio
- Vespri
: al tramonto
- Compieta: un'ora dopo il tramonto
- Notturno: trascorsi gli otto dodicesimi della notte
Tutte queste ore, a parte quella del Notturno, venivano annunciate dal suono delle campane che, con l'andar del tempo, assunsero proprio la funzione di orologio pubblico.
Nel XIV secolo arrivano i primi orologi meccanici e con loro si comincia a contare le ore da una a ventiquattro, dal
tramonto
al tramonto successivo (almeno in Italia, Boemia, Slesia e Polonia), punto di partenza che variava nel corso dell'anno. Anche le campane, almeno nelle citta, si adeguarono a questa suddivisione, che venne denominata "
ore solari all'italiana
" o "ore boeme". Essendo basati al momento in cui il sole tramonta, variabile di giorno in giorno, gli orologi dovevano esser regolati periodicamente per adeguarli all'ora di partenza.
Nel resto dell'Europa, a partire dalla Francia, con l'avvento degli orologi il giorno venne invece suddiviso in due periodi di 12 ore uguali, che partivano a
mezzogiorno
e a
mezzanotte
(ora "alla francese" o "all'oltramontana"). In questo modo la durata del giorno era costante e gli orologi non richiedevano correzioni quotidiane. L'introduzione in Italia di questo sistema avvenne in modo graduale e con molte opposizioni. Venne introdotto a Firenze nel
1749
, a Parma nel
1755
, a Genova nel
1772
e a Milano nel
1786
. Ci volle l'occupazione francese per imporlo al resto della penisola, ma ancora nel XIX secolo era da qualcuno utilizzato il sistema precedente.
- ^
Nel linguaggio comune, la parola
giorno
prevale come sinonimo di
di
.
- ^
giorno
, in
Treccani.it ?
Vocabolario Treccani
on line
, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
URL consultato il 23 dicembre 2022
.