Julien Offray
(o
Offroy
)
de La Mettrie
(
Saint-Malo
,
25 dicembre
1709
?
Potsdam
,
11 novembre
1751
) e stato un
medico
e
filosofo
francese
, il primo scrittore apertamente
materialista
e
ateo
dell'
illuminismo
, ed esponente del
libertinismo
e dell'
edonismo
.
Parzialmente
determinista
,
sensista
,
riduzionista
e
meccanicista
, e stato acclamato come fondatore delle
scienze cognitive
.
Nato da una famiglia di
borghesi benestanti
, dopo aver studiato
teologia
nella scuola
giansenista
per alcuni anni, a un tratto decise di abbracciare la professione di
medico
. Nel
1733
si trasferi a
Leida
per studiare con
Herman Boerhaave
e nel
1742
torno a
Parigi
, dove ottenne il titolo di
chirurgo
delle guardie. Durante un attacco di febbre fece alcune considerazioni sulla sua fisiologia e fra l'altro registro l'accelerazione della
circolazione sanguigna
.
Questa ed altre osservazioni connesse ai suoi interessi filosofici (
Epicuro
e gli
atomisti
antichi, i
cirenaici
,
Pierre Bayle
e il
libertinismo filosofico
,
Cartesio
,
John Locke
e l'
empirismo
inglese) lo portarono alla conclusione che i fenomeni fisiologici dovevano essere considerati cambiamenti organici nel cervello e nel sistema nervoso. A seguito di queste osservazioni compilo il suo primo lavoro
Storia naturale dell'anima
(
1745
) in cui sosteneva la materialita dell'anima come elemento corporeo allo stesso titolo di altri organi. Lo scalpore per questa pubblicazione fu cosi grande che La Mettrie fu costretto a rifugiarsi a Leida nei
Paesi Bassi
.
In seguito egli sviluppo dottrine ancora piu "estreme", caratterizzate da forte
riduzionismo
biologico e
sensismo
, e con argomentazioni originali, come
L'uomo macchina
(1747) e
L'uomo pianta
, trattati di carattere eminentemente materialistico. Nel primo, di gran lunga il piu noto tra i suoi testi, egli si dichiara contrario ad ogni tipo di
metafisica
e sostiene che enti e principi spirituali siano inutili. Per l'autore l'uomo e un "apparato meccanico", una vera e propria "macchina". Anche l’anima, in quanto sorgente vitale dell'uomo, e definita un semplice "principio di movimento".
[2]
Tuttavia, quest'opera non rappresenta una pura e semplice ripresa del
meccanicismo
cartesiano
. Infatti, a differenza di quest'ultimo, per La Mettrie tutte le parti del corpo possiedono la capacita di "sentire", ed egli rivaluta ampiamente gli istinti.
[3]
Un'altra differenza rispetto a Cartesio e il diverso giudizio sugli animali non umani, i quali vengono consideranti assolutamente simili agli esseri umani. Una volta eliminata l'anima spirituale, o
res cogitans
, tutte le specie viventi vengono poste sullo stesso piano e considerate diverse solo quantitativamente e non qualitativamente. A differenziarle e solo un certo grado di
organisation
o complessita delle "circonvoluzioni cerebrali" presenti nella scatola cranica umana. A prova di cio egli adduce l'esempio dell'addestramento degli animali che, come nel caso di alcuni di essi, possono persino imparare a parlare. Il segreto sta nell'istruzione, la quale potrebbe avere dei risultati, con certi animali, superiori a quelli che si ottengono con alcuni esseri umani.
[4]
Allo stesso tempo, pero, La Mettrie e contrario a considerare l'uomo come un mero
automate
, automa. La nostra specie si distingue soprattutto per la capacita immaginativa e di rappresentazione simbolica, che l'ha resa capace di progresso e di civilta.
[5]
La Mettrie fu chiamato anche l'
Aristippo
(fondatore dei
cirenaici
) del moderno materialismo e paragonato all'
atomista
Democrito
.
Elaboro anche una cosiddetta "teoria del rimorso"
[6]
in cui attaccava il
senso di colpa
e il
libero arbitrio
ma critica anche il
libertinaggio
estremo, distinguendo il "voluttuoso" dal "dissoluto", il quale e solo un trasgressore di norme che implicitamente riconosce:
≪Ho cercato di diminuire la somma dei mali, come gli stoici, bandendo i rimorsi ed i puerili e falsi timori di un avvenire chimerico, che ci impediscono di godere in pace le dolcezze di questa vita, e di conseguenza sono dei veri mali, che dico! Dei veri tormenti! Ho voluto come Epicuro, o come i suoi seguaci, aumentare la somma dei beni, seminando dappertutto il gusto delizioso dei piaceri, degli amori, e in una parola di tutte le volutta. Ma, proscrivere i rimorsi, perfino dal cuore dei criminali, non significa invitare al crimine e favorire ogni sorta di licenza? (...) Una cosa e scuotere il giogo dei rimorsi in filosofia, la quale non risparmia nessun pregiudizio, per quanto sacro e rispettato esso sia: altra cosa e scuotere il giogo da libertino o da scellerato: la sfumatura e rilevante; ma i nostri buoni cristiani non la vedono o non la vogliono vedere.≫
La reazione contro di lui fu cosi violenta che nel
1748
fu costretto ad abbandonare anche i
Paesi Bassi
e a rifugiarsi a
Berlino
, dove
Federico il Grande
non solo gli permise di svolgere la professione di medico ma lo scelse come lettore di corte, in quanto considerato persona divertente e nonostante l'ostilita di
Maupertuis
- nemico anche di
Voltaire
che nello stesso periodo di La Mettrie era a Berlino anche lui in quanto
ciambellano
di Federico II dal 1749 al 1752 - scienziato a capo della Reale Accademia delle Scienze di
Prussia
, di cui il filosofo francese era membro. Qui La Mettrie scrisse l'
Anti Seneca
(prefazione al volume delle opere di
Seneca
con la sua traduzione del
De vita beata
, pubblicato nel 1748 e successivamente divenuto uno scritto autonomo con il titolo
Discorso sul piacere
) che gli valse la disapprovazione anche dei pensatori illuministi, benche il
sensismo
di
Condillac
(secondo cui l'uomo attraverso i sensi ricerca esperienze gradevoli e fugge il dolore) fosse invece ben accetto tra i
philosophes
.
Nell'
Antiseneca, ovvero Discorso sulla felicita
[7]
e compendiata pero l'etica neo-
epicurea
di La Mettrie.
≪I nostri organi sono suscettibili di una sensazione o di una modificazione che ci piace e ci fa amare la vita. Se l’impressione di questa sensazione e breve, e il piacere; piu lunga, e la volutta; permanente, si ha la felicita. Si tratta sempre della stessa sensazione, che differisce solo per la sua durata e la sua vivacita; io aggiungo questa parola, perche non vi e un sommo bene cosi squisito quanto il grande piacere dell’amore, che forse ne e l’elemento costitutivo. Piu questa sensazione e durevole, deliziosa, carezzevole, ininterrotta, non turbata da nulla, piu si e felici. Piu e breve e viva, piu si accosta alla natura del piacere. Piu e lunga e tranquilla, piu se ne distanzia, e si avvicina alla felicita. [...] Piu l’anima e inquieta, agitata, tormentata, piu la felicita la fugge. [...] Avere tutto secondo i propri desideri: felice organizzazione, bellezza, scienza, intelligenza, grazia, talenti, onori, ricchezze, salute, piaceri, gloria; questa e la felicita reale e perfetta.≫
Secondo
Sergio Moravia
, l'opera "rappresenta, malgrado la brevita, uno dei testi piu notevoli della letteratura illuministica francese"
[8]
; con
La Volutta
[9]
, il fine della vita e trovato nel piacere dei sensi e la virtu e ridotta all'amore di se stessi. In sintesi l'
ateismo
e il solo in grado di assicurare la felicita del mondo, che e preclusa dalle guerre scatenate dai
teologi
che propugnano l'idea di un'
anima
inesistente o composta di materia. Quando la morte arriva, la
farsa e finita
, percio dobbiamo prendere il piacere quando e come lo troviamo:
≪Come ci sentiamo anti-
stoici
! Questi filosofi sono severi, tristi, duri; noi saremo dolci, allegri, compiacenti. Tutti anima, essi prescindono dal loro corpo; tutti corpo, noi prescinderemo dalla nostra anima. Essi si mostrano inaccessibili al piacere e al dolore; noi ci glorieremo di sentire l'uno e l'altro.≫
Nel 1750 scrisse il
Sistema di
Epicuro
in cui descrisse un meccanismo di mutazione delle specie per eliminazione degli individui non adatti (una teoria
evoluzionista
), ripreso da
Lucrezio
, e ipotizzo che l'uomo abbia avuto origine dagli animali. La sua raccolta di
Oeuvres philosophiques
apparve postuma in molte edizioni pubblicate a
Londra
, Berlino e
Amsterdam
.
Il
determinismo
(per altro ripreso dagli stoici ma non da Epicuro, e in seguito da
d'Holbach
) per La Mettrie e un modo per esercitare la
filantropia
o comunque sopportare tutti gli esseri umani:
≪Sapete perche ho ancora qualche stima per gli uomini? Perche li credo seriamente delle macchine. Se non fosse cosi, ne conosco pochi la cui compagnia sarebbe da stimarsi. Il materialismo e l’antidoto della
misantropia
.≫
La Mettrie non crede al
libero arbitrio
. Egli adotta una posizione di
fatalismo
determinista
[10]
e sempre seguendo il materialismo e il determinismo, raccomanda moderazione nel sistema penale, improntato all'
utilitarismo
e alla mera difesa della societa da individui considerati irrecuperabili, senza alcun giudizio morale:
≪Questo materialismo merita dei riguardi: deve essere la sorgente delle indulgenze, delle scuse, dei perdoni, delle grazie, degli elogi, della moderazione nei supplizi, che si devono ordinare con rimpianto; delle ricompense dovute alla virtu, che non si accordano mai abbastanza di cuore; dal momento che la virtu e una specie di costruzione posticcia, un ornamento estraneo, sempre pronto a fuggire, o a cadere, in mancanza di un sostegno. Si puo dire dei principi quel che ho detto altrove dei medici; che i migliori sono quelli che possiedono al meglio la conoscenza assoluta del meccanismo al quale perfino la nostra volonta e assoggettata. Senza dubbio se il colpevole di fronte alla societa non e libero nelle sue azioni, ne segue chiaramente che non e stato libero di non essere colpevole; [...] e merita solo compassione. Anche quando punisce, un principe filosofo e addolorato di dover giungere a questo triste atto estremo; egli sa che le punizioni legali sono ingiuste in senso assoluto, come sono necessarie in senso relativo; e che di conseguenza, le ragioni politiche, che servono da fondamento alla legge del taglione, non provano che colui che viene impiccato, sia impiccato con giustizia o equita; infatti, quale equita, buon dio, vi e nel togliere la vita a un infelice, schiavo del sangue che galoppa nelle sue vene, come la lancetta di un orologio lo e dei movimenti che la fanno girare? E come ha pensato nel modo giusto quel
famoso distruttore
della liberta umana, quando ha osato dire che vi e piu ragione che giustizia nel far morire i criminali!≫
Il crimine e solo un costrutto sociale, tuttavia
≪Benche il crimine non sia nulla in se (dato che ogni atto, ogni moto dell’uomo e indifferente da un punto di vista assoluto), l’interesse pubblico merita tuttavia di essere consultato e preferito in tutto, perche bisogna pur incatenare i pazzi, uccidere i cani arrabbiati, e schiacciare i serpenti.≫
L'amore di La Mettrie per i piaceri dei sensi, nel caso specifico per la buona cucina, fu considerata la causa della sua morte precoce, un mese prima di compiere 42 anni. Coloro i quali non condividevano la filosofia di La Mettrie usarono la sua morte per mostrare che la "volutta ateistica" porta ad un decesso prematuro.
[1]
L'ambasciatore inglese e mediatore delle relazioni della Francia in Prussia Milord Tyrconnel era molto grato a La Mettrie per come lo aveva guarito da una malattia. Fu cosi organizzato un banchetto per celebrare il ristabilimento ed onorare il guaritore. Si racconta che La Mettrie per mostrare la sua robusta costituzione e la sua ingordigia divoro una gran quantita di
pate
di
fagiano
ai
tartufi
. Come risultato ebbe un attacco di
febbre
causato da
gastropatia
,
indigestione
o
intossicazione alimentare
, comincio a delirare e mori per
scompenso cardiaco
conseguente.
[1]
Federico il Grande
ebbe a dire nell'elogio funebre
[11]
:
≪La Mettrie e morto nella casa del nobile Tyrconnel, il plenipotenziario francese che da lui era stato guarito. Sembra che la malattia, conoscendo con chi aveva a che fare, sia stata cosi intelligente da attaccarlo per prima cosa alla testa, in modo tale da avere la sicurezza di ucciderlo. Una violenta febbre seguita da
delirio
lo colsero. Il malato fu cosi costretto a ricorrere alla scienza dei suoi colleghi, ma non trovo il soccorso che tante volte, per se e per gli altri, le sue capacita avevano dato.≫
In una lettera alla sorella
Guglielmina
, il re di Prussia scrisse:
"Era una persona allegra, un buon diavolo, un buon dottore ed un pessimo scrittore. Chi non ha letto i suoi libri puo essere felice"
. In seguito Federico II affermo che La Mettrie era morto per un'indigestione dopo aver mangiato un piatto a base di
fagiano
.
[1]
La vera causa del decesso e pero, secondo la medicina moderna, da imputarsi al
salasso
che egli stesso si prescrisse come terapia per la congestione digestiva. A tale proposito risulta che il re di Prussia lo avverti che i medici tedeschi avevano sconsigliato tale pratica, ma La Mettrie volle dimostrare che si sbagliavano. Mori quindi probabilmente per
collasso cardiocircolatorio da dissanguamento
a causa di questa pratica medica errata.
[12]
Alcuni, basandosi sul fatto che La Mettrie si sentiva minacciato per i suoi scritti, hanno ipotizzato anche un possibile
avvelenamento
volontario da parte di qualche cortigiano.
[1]
Scrive Bernd A. Laska che ≪indubbiamente La Mettrie non poteva fidarsi di questa pace finta: solo ateo conseguente a corte, si vedeva sempre piu circondato, nel suo ultimo rifugio, di nemici segreti, che lo prendevano del tutto sul serio malgrado il suo ruolo di
giullare
e di persona divertente, cosi tanto e cosi bene che egli temeva che "un giorno la
cicuta
sarebbe stata la ricompensa del suo coraggio filosofico"≫.
[1]
Scrisse poco prima i fatti un'autodifesa ironica,
Le petit homme a longue queue
("Il piccolo uomo dalla lunga coda"), in cui confessa il suo timore di essere la vittima della "rabbia delle anime pie". Fu la sua ultima opera. Alcune settimane piu tardi, stando a quanto riferisce Laska, ≪quest'uomo sino ad allora pieno di salute mori per le conseguenze della sua smisurata intemperanza, secondo le voci, in verita, la causa della sua morte non e mai stata chiarita≫.
[1]
Gli sopravvissero la moglie e la figlia di cinque anni.
La Mettrie subi l'intolleranza dei tradizionalisti e l'ostilita degli stessi illuministi maggioritari, sia dei
deisti
che di quelli tendenti all'
ateismo
.
[1]
L'
Antiseneca
suscito la condanna di Voltaire,
Diderot
, d'Holbach (questi ultimi due fautori di un ateismo etico che potesse fornire una morale alle masse in luogo della religione, e contrari quindi alla teoria del rimorso espressa da La Mettrie, o comunque ad un edonismo cosi pubblicamente esplicitato),
Lessing
e dello stesso Federico II (che gli consiglio prudenza se voleva continuare a vivere presso la sua corte) e l'approvazione del
marchese De Sade
(da cui comunque lo dividono decisamente la concezione sulla natura umana come necessariamente malvagia esposta dal marchese libertino). Voltaire (che parlava pubblicamente di La Mettrie come un
bevitore
e di un folle), notoriamente poco in salute e ipocondriaco, scrisse sarcasticamente a
Madame Denis
che La Mettrie "grande e grosso come una botte" sia stato, contro la sua espressa volonta, "sotterrato nella
Chiesa cattolica
".
[1]
Diderot dal canto suo sostenne la tesi secondo cui ≪La Mettrie e morto come era giusto dovesse morire, vittima della sua intemperanza e della sua follia. Si e ucciso per ignoranza di cio che professava. Questo giudizio e severo, ma giusto≫,
[13]
definendolo inoltre "corrotto nei costumi e nelle idee".
[1]
E da ricordare, curiosamente, che anche Diderot mori, nel 1784 - per problemi cardiaci - proprio al termine di un pasto, mentre si accingeva a mangiare una composta di ciliegie di cui era molto goloso.
Il filosofo materialista ed edonista fu rimosso e ignorato anche dal circolo perlopiu ateo-materialista frequentato da Diderot stesso, la
coterie
del barone d'Holbach (nonostante che i concetti deterministici, meccanicistici e materialistici espressi ne
L'uomo macchina
ricompaiano, in maniera piu sistematica e dogmatica, ma separati dall'aspetto morale, nelle opere del barone, ma anche nei tardi scritti del fondatore dell'
Encyclopedie
, in
Naigeon
e in
Claude-Adrien Helvetius
[14]
). Probabilmente l'ostilita dei
philosophes
derivava anche dalla sua idea proto-
positivista
secondo cui la societa avrebbe dovuto essere guidata dall'opinione degli scienziati e non dai filosofi, specialmente dai medici
[15]
, categoria a cui apparteneva. Pur divergendo su molte idee,
Rousseau
fu invece molto colpito dalla morte improvvisa di La Mettrie.
Un suo influsso e molto probabile sui
romanzi libertini
di
Restif de la Bretonne
(assieme a quello di
Rousseau
) e il citato Sade. Anche il romanzo libertino e
anticlericale
Therese philosophe
del
1748
e di paternita incerta, ma solitamente attribuito - almeno in alcuni suoi estratti - alla penna di
Jean-Baptiste Boyer d'Argens
(altri invece credono sia una creazione di Denis Diderot stesso), il quale fu anche lui come La Mettrie e Voltaire alla corte del Re di Prussia (ciambellano come il secondo), e altamente influenzato nelle sue digressioni filosofiche dalle idee di La Mettrie.
Durante il periodo della
rivoluzione francese
(almeno ufficialmente), quando erano di moda le "spartane" e patriottiche virtu rousseauiane, La Mettrie fu poco considerato e definito un semplice libertino. Eccezioni furono gli apprezzamenti delle sue opere piu filosofico-tecniche (non quelle piu edoniste) di altri medici-filosofi come il rivoluzionario
Jean-Paul Marat
, che ne aveva ripreso alcune idee gia in
Dell'uomo
del
1777
(opera non apprezzata da Voltaire ma lodata da Diderot) e l'
ideologue
Pierre Jean Georges Cabanis
, molto attivo nell'ultima parte della Rivoluzione (soprattutto nel
periodo termidoriano
e
direttoriale
) e in
epoca napoleonica
, il cui pensiero sara stimato anche da
Schopenhauer
.
[14]
Solo dalla meta del XIX secolo, con l'emergere del
positivismo
, si incomincio a riabilitare ampiamente La Mettrie, sia filosoficamente (ad esempio da parte di
Friedrich-Albert Lange
) che come studioso della mente e del corpo umano, comprendendo anche la sua teoria morale sul piacere come corretta e coerente nel suo sistema filosofico.
[1]
In tempi recenti la filosofia di La Mettrie e stata ampiamente trattata ad esempio da
Michel Onfray
. Sia le
scienze cognitive
che la
psicologia comportamentale
hanno preso avvio e ispirazione dalle sue idee.
[16]
Il moderno materialismo neo-
riduzionista
ed
eliminativista
, dove anche tutti i fenomeni psichici sono ritenuti puramente materiali, e anch'esso debitore delle teorie di La Mettrie.
- Histoire naturelle de l'ame (1745)
- La Volupte (1745)
- L'Homme machine (1747)
- L'Homme plante (1748)
- Anti-Seneque o Discours sur le Bonheur (1748)
- Le Systeme d'Epicure (1750)
- Discours preliminaire (1750)
- Le petit homme a longue queue (1751)
- L'Art de jouir (1751)
Traduzioni italiane:
- J. O. de la Mettrie,
Opere filosofiche
, a cura di S. Moravia, Laterza, Bari 1974.
- Julien Offray de La Mettrie, Denis Diderot,
L'arte di godere. Testi dei filosofi libertini del XVIII secolo
. Scelta, traduzione e commento a cura di Paolo Quintili, Manifestolibri, Roma 2006.
- ^
a
b
c
d
e
f
g
h
i
j
k
La Mettrie e l'arte di provare piacere. Ritratto di un pensatore proscritto di Bernd A. Laska
- ^
Julien, Offroy La Mettrie,
L'uomo macchina
, Roma-Bari, Laterza, 1974, pp. 222 e 227.
- ^
La Mettrie, op. cit. pp. 201-202.
- ^
La Mettrie, op. cit. p. 190.
- ^
La Mettrie, op. cit. p. 192.
- ^
Julien Offray de La Mettrie,
Antiseneca, in: Opere filosofiche
, Roma-Bari, Laterza, 1974, pp. 323-326.
- ^
Julien Offray de La Mettrie,
Opere filosofiche
, Roma-Bari, Laterza, 1974, p. 299.
L'opera venne pubblicata nel 1748 con il titolo
Discorso sulla felicita
(
Discours sur le bonheur
) e ripubblicata due anni dopo con il titolo
Antiseneque
.
- ^
Introduzione a
Julien Offray de La Mettrie,
Opere filosofiche
, Roma-Bari, Laterza, 1974, p. XXXVII.
- ^
La volupte
del 1745, ripubblicata nel 1746 con il titolo
L'Ecole de volupte
e, infine, nel 1751 col titolo
L'art de jouir
(L'arte di gioire), vedi
Opere filosofiche
(op. cit., "Nota bibliografica").
- ^
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URL consultato il 20 febbraio 2022
(archiviato dall'
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il 1º ottobre 2005)
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- ^
Il salasso se applicato in maniera eccessiva o in un paziente indebolito causa uno
shock
da
dissanguamento
eccessivo (
ipovolemia
) e un'
ipotensione
grave, quindi
shock ostruttivo
cardiocircolatorio e infine
arresto cardiaco
- ^
Denis Diderot,
Essai sur les regnes de Claude et de Neron et sur la vie et les ecrits de Seneque pour servir d'introduction a la lecture de ce philosophe (Saggio sui regni di Claudio e di Nerone e sulla vita e gli scritti di Seneca per servire da introduzione alla lettura di questo filosofo)
, 1778, 1782.
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