Parentalia
(o
Parentali
) erano delle
festivita romane
, a carattere prevalentemente privato, che si celebravano ogni anno in onore dei defunti della famiglia (
Parentes
).
Le celebrazioni si svolgevano nel mese di
febbraio
dalle
idi
(
13 febbraio
) al
21 febbraio
, giorno riservato alla celebrazione delle
feralia
, la vera e propria festa dei morti. Si credeva in tal giorno che le anime dei defunti potessero girare liberamente tra i vivi.
Ovidio
(Fas. II, 571-615) ricorda la dea
Tacita
o Muta o Lara ed il rito a lei dedicato. Questo prevedeva che una vecchia attorniata da fanciulle ponesse tre grani d'
incenso
sotto la porta, legasse fili ad un
fuso
scuro e si mettesse in bocca sette
fave
nere. Doveva quindi bruciare su un fuoco una testa di pesce impeciato e cucito con amo di rame e spargervi sopra vino, bevendone poi colle fanciulle il residuo.
Racconta quindi un mito
eziologico
secondo il quale la vecchia rappresenterebbe la ninfa Lala o Lara, sorella di
Giuturna
, punita da
Giove
col taglio della lingua e la morte per aver rivelato a
Giunone
i suoi amori con Giuturna. Secondo questo mito i
Lares compitales
sarebbero due gemelli da lei partoriti a seguito della violenza fattale da
Mercurio
nel menarla all'
Ade
per ordine di Giove.