Persona (filosofia)

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Il termine persona proviene dal latino pers?na (corpo/maschera dell'attore), e questo probabilmente dall' etrusco phersum (corpo/‘maschera dell'attore', ‘personaggio’), il quale procede dal greco πρoσωπον [prosopon]. Il concetto di persona e un concetto principalmente filosofico, che esprime la singolarita di ogni individuo della specie umana in contrapposizione al concetto filosofico di “ natura umana ” che esprime cio che hanno in comune.

Il significato attuale di persona ha origine nelle controversie cristologiche dei secoli IV e V. Nel corso del dibattito tra le differenti scuole teologiche, si svilupparono concetti fino allora sconosciuti. Si cercava di disporre di strumenti di pensiero filosofico, attraverso i quali mantenere un dibattito intellettuale onesto e rigoroso circa i dogmi riferiti al Λoγο? (Logos: “Parola”), e che permettessero di chiarire le differenze o similitudini di questi con Dio Padre . Per questo la filosofia prese in prestito dal teatro greco il termine πρ?σωπον [prosopon], e lo trasformo in un termine filosofico, definendo il Λoγο? (Logos) come Persona divina. Per affinita, il concetto fu in seguito applicato allo Spirito Santo , agli angeli e agli esseri umani tutti.

In ambito filosofico, si definisce persona un essere dotato, nella concezione moderna almeno potenzialmente [1] , di coscienza di se e in possesso di una propria identita [2] . L'esempio piu evidente di persona - per alcuni l'unico - e la persona umana [3] . La nozione di "persona" e anche oggetto degli approfondimenti propri dell' antropologia filosofica .

Il termine "persona" deriva dal latino pers?na pers?nam derivato probabilmente dall' etrusco [4] φersu [5] , indi φersuna [6] , che nelle iscrizioni tombali riportate in questa lingua indica "personaggi mascherati". Tale termine etrusco sarebbe ritenuto un adattamento del greco πρ?σωπον ( pros?pon ) dove indica il volto dell'individuo [7] , ma anche la maschera dell'attore e il personaggio da esso rappresentato. Secondo Giovanni Semerano originariamente il valore richiamava quello del latino pars ossia parte, funzione, ufficio di un personaggio, mentre quello di maschera e derivato e posteriore come anche per πρ?σωπον, che comunque non sarebbe in nessun rapporto etimologico con persona [8] .

Un'etimologia alternativa e stata individuata nel verbo latino personare [9] , (per-sonare: parlare attraverso ). Cio spiegherebbe perche il termine persona indicasse in origine la maschera utilizzata dagli attori teatrali , che serviva a dare all'attore le sembianze del personaggio che interpretava, ma anche a permettere alla sua voce di andare sufficientemente lontano per essere udita dagli spettatori. Tuttavia, dal punto di vista fonetico, e necessario ricordare che il verbo latino personare ha vocale radicale breve (?), mentre il sostantivo persona presenta una vocale lunga (?). E inoltre chiaro che la capacita di farsi sentire da lontano era piuttosto da attribuire alla forma del teatro che non alla maschera indossata dall'attore. Tale etimologia, infine, si scontra con l'assenza in latino di altri sostantivi in -?na di tipo deverbale , mentre sembra piu vicina a termini di origine etrusca in -?na, da rintracciare in particolare nell' onomastica . Ciononostante, e probabile che i due termini siano stati accostati in ambito latino paretimologicamente sulla base della prossimita semantica e dell'ambito d'uso.

Con lo Stoicismo il termine "persona" inizio ad indicare l'essere umano che ha un ruolo nel mondo affidatogli dal suo destino.

Alano di Lilla (1125-1202), in Regulae de sacra Theologia (XXXII), sostenne che l'origine del termine andava cercata nell'espressione latina res per se una , etimologia fantasiosa che tuttavia ebbe non pochi seguaci tra gli autori scolastici .

Storia della nozione di "persona" in filosofia

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Il filosofo greco Aristotele nella sua Politica definisce l'essere umano, per natura, dalla nascita, come "animale razionale", e come "animale politico" (Politica, libro I, 2, 1253a; e III, 6, 1278b, 19-21), che tende per esigenze economiche ed intellettive a abitare e vivere con altre persone, organizzandosi in gruppi, famiglie ( oikos ), villaggi e citta ( polis ).

La nozione di "persona" nello Stoicismo

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Il primo autore a trasferire il termine "persona", dall'utilizzo comune di "maschera" teatrale e "faccia", nell'ambito filosofico fu lo stoico greco Panezio (185-109 a.C.) [10] [11] . L'etica stoica antica sosteneva l'eguaglianza di tutti gli esseri umani i quali condividevano gli stessi doveri morali. Come nota Max Pohlenz [12] , Panezio era di origine e di sentimenti un aristocratico, convinto assertore delle differenze umane determinate dalle circostanza ambientali, egli sostenne che l'uomo non portava sulla "scena" della vita la sola maschera ( prosopon ) generica dell'essere umano, ma anche quella che caratterizzava la propria individualita fin dalla nascita alla quale, successivamente, se ne aggiungevano altre due: una terza, determinata dalle vicissitudini della vita, e una quarta caratterizzata dalla sua attivita lavorativa. Cosi chiosa Pohlenz:

≪Per la prima volta qui si da un riconoscimento etico alla personalita individuale≫

anche se il filologo tedesco si affretta a precisare che nell'epoca classica:

≪Il ruolo decisivo rimane riservato alla natura umana universale, che sottomette l'individuo alla legge razionale, obbligatoria in egual modo per tutti, e fissa i limiti entro i quali dovra svilupparsi l'individualita di ciascuno≫

Comunque:

≪Fu lui che per primo valuto pienamente, anche sul piano scientifico ed etico, il significato della personalita individuale≫

La nozione greca di "persona" elaborata da Panezio verra ripresa e diffusa nel mondo romano da Cicerone (106-43 a.C.):

( LA )

≪Intellegendum etiam est duabus quasi nos a natura indutos esse personis; quarum una communis est ex eo, quod omnes participes sumus rationis praestantiaeque eius, qua antecellimus bestiis, a qua omne honestum decorumque trahitur et ex qua ratio inveniendi officii exquiritur, altera autem quae proprie singulis est tributa.≫

( IT )

≪Oltre a questo, bisogna riflettere che la natura ci ha come dotati di due caratteri ( personis ): l'uno e comune a tutti, per cio che tutti siamo partecipi della ragione, cioe di quella eccellenza onde noi superiamo le bestie: eccellenza da cui deriva ogni specie di onesta e di decoro, e da cui si desume il metodo che conduce alla scoperta del dovere; l'altro invece e quello che la natura ha assegnato in proprio alle singole persone.≫

( LA )

≪Ac duabus iis personis, quas supra dixi, tertia adiungitur, quam casus aliqui aut tempus imponit, quarta etiam, quam nobismet ipsis iudicio nostro accommodamus.≫

( IT )

≪In verita a quei due caratteri ( personis ), di cui ho parlato piu sopra, se ne aggiunge un terzo, che ci e imposto dal caso o dalle circostanze; e ancora un quarto, che noi stessi ci assegniamo di nostro libero arbitrio.≫

La nozione di "persona" nel Cristianesimo

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Il termine greco di "persona" (προσ?πων) compare per la prima volta, nella letteratura cristiana, nella Seconda lettera ai Corinzi di Paolo di Tarso :

( el [13] )

≪συνυπουργο?ντων κα? ?μ?ν ?π?ρ ?μ?ν τ? δε?σει, ?να ?κ πολλ?ν προσ?πων τ? ε?? ?μ?? χ?ρισμα δι? πολλ?ν ε?χαριστηθ? ?π?ρ ?μ?ν.≫

( IT )

≪grazie anche alla vostra cooperazione nella preghiera per noi. Cosi, per il favore divino ottenutoci da molte persone, saranno molti a rendere grazie per noi. [14]

La nozione di "persona" e essenziale nella formulazione delle due verita di fede cristiana piu centrali: la Trinita (Dio e Uno ma in tre Persone) e l'incarnazione del Verbo in Gesu (due nature, divina e umana, in una sola Persona, secondo la dottrina del diofisismo , la Seconda della Trinita, il Figlio o Verbo ) [15] .

Per fissare i concetti e stata particolarmente importante la definizione che Boezio ha dato di "persona" nel De consolatione philosophiae (fra le altre opere), come “rationalis naturae individua substantia”, ( sostanza individuale di natura razionale ). [16] Come in tutte le definizioni aristoteliche, sono presenti il genere e la differenza specifica (quella che determina la specie): il genere e l' individua substantia , mentre la differenza specifica e il rationalis naturae che identifica le persone con le specie dotate di intelletto o ragione (Dio, gli angeli e l'uomo). [17] Tommaso d'Aquino chiari che gli esseri di natura razionale sono quelli che hanno il dominio dei propri atti e che si muovono da se stessi e non per la spinta di altri. [18]

Un'altra definizione, piu completa, e quella di Giovanni Damasceno : "La persona, esprimendo se stessa attraverso le sue operazioni e proprieta, pone di se una manifestazione che la distingue dalle altre della stessa specie." [19]

La nozione di "persona" nel dogma della Trinita

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La presenza di un credo trinitario non e chiaramente espressa nei vangeli canonici: esistono formule triadiche, [20] ma occorre aspettare il II secolo, con le opere di Teofilo di Antiochia (II secolo) [21] e di Tertulliano (155-230) [22] , per arrivare ad una piu precisa nozione teologica e al conseguente termine di "Trinita".

In questo ambito il termine latino di "persona" fu utilizzato da Tertulliano (155-230) per indicare la distinta realta del Figlio [23] e dello Spirito santo [24] dal Padre [25] : "una sostanza, tre persone" ( una substantia, tres personae ) [26] ; mentre con Gregorio Nazianzeno (329-390) tale termine assume anche nella tradizione cristiana un significato ulteriore e differente da quello di maschera riguardando invece l'umana indipendenza e intelligenza [27] .

Il termine "persona" venne dunque impiegato da Tertulliano per tentare di spiegare in termini comprensibili alla ragione umana il dogma della Trinita. Si trattava, da questo punto di vista, soprattutto di difendersi dalle accuse di politeismo e di arginare le varie eresie cristologiche , tendenti a negare ora l'umanita ora la divinita di Cristo . " Dio e un'unica sostanza in tre Persone" ( una substantia tres personae ). Da questa posizione emerge la nozione di "persona" come relazione all'interno di Dio tra il Padre , il Figlio e lo Spirito Santo , e quindi relazione con gli uomini. Per analogia tra il Creatore e la creatura, inoltre, il termine "persona" risultava applicabile all'uomo stesso.

Tommaso di Aquino riprende la definizione di persona data da Boezio, come sostanza individuale di natura razionale. La persona e identificata quindi da tre proprieta:

  • individualita: cio che e indistinto in se stesso e distinto dagli altri;
  • sostanzialita: unione di forma e materia, non per accidente;
  • razionalita: natura intellettuale, quanto di piu nobile c'e in tutto l'universo.

Secondo l'Angelico, persona "significa sussistente distinto nella natura divina". [28] In Dio la nozione di Persona presenta alcune differenze rispetto all'uomo: si puo dire che Dio e di ≪natura ragionevole≫, in quanto ragione significa natura intellettuale, e non in quanto implica processo discorsivo del pensiero umano. Essere ≪ sostanza ≫ conviene a Dio in quanto essa significa esistere per se, essendo Dio privo di accidente. A Dio non puo convenire di essere ≪individuo≫, come se il principio della sua individuazione fosse la materia: ma solo in quanto individuo include incomunicabilita.

San Tommaso d'Aquino concorda con questa definizione che commenta, evidenziando la differenza con l'ordine del regno animale: ≪l'uomo di sua natura e un animale sociale e politico fatto per esistere insieme ad altri anche piu di qualsiasi altro animale; e questo risulta evidente dalle sue necessita di ordine naturale. Infatti, agli altri animali la natura fornisce cibo, rivestimenti di peli, armi di difesa come denti, corna, unghie, o almeno la velocita di fuggire. La natura dell'uomo e invece tale da non avere nessuna di queste cose: al loro posto gli e data la ragione per mezzo della quale puo procurarsi tutte con l'opera delle sue mani. Ma a far questo un solo uomo non basta. Infatti, un uomo non potrebbe vivere da solo, senza che gli venga a mancare qualcosa di necessario. Dunque, l'uomo per natura vive in societa con gli altri≫. [29] .

Tommaso D'Aquino modifico la definizione boeziana di persona, sostituendo all' individua substantia i riferimento alla sussistenza della persona. La persona e quindi caratterizzata dalla perseita, cioe dall'essere per se, un'entita completa in se stessa e ontologicamente chiusa, benche la ragione apra la persona anche alla dimensione relazionale con Dio e col prossimo. La persona e quindi definita come: ≪Omne subsistens in natura rationali vel intellectuali est persona≫ (≪ogni essere sussistente dalla natura razionale o intellettuale, e persona≫). [30] Fra le persone divine sussiste la categoria di relazione: relazione di paternita del Padre verso il Figlio, relazione di filialita del Figlio verso il Padre, relazione di amore tra il Padre e il Figlio che e lo Spirito Santo.

La nozione di "persona" nel pensiero filosofico moderno

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Il personalismo

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La corrente filosofica che si e maggiormente soffermata su questo concetto, facendone il cardine della propria riflessione e il Personalismo . Tale termine designa un movimento di pensiero di matrice cristiana (prevalentemente cattolico ) nato in Francia , agli inizi degli anni trenta , attorno alla rivista Esprit di Emmanuel Mounier . Si tratta di una corrente che si esprime coerentemente in piu posizioni articolate tra loro. Innanzitutto e una risposta politica , una "terza via" tra i pericoli dell' individualismo capitalista e il collettivismo delle ideologie comuniste e fasciste (ideologie mai pero equiparate dai pensatori personalisti, contraddistinti da un forte impegno cristiano- democratico orientato decisamente a sinistra ). Nel personalismo coscienza e responsabilita sociale non si contraddicono, ma sono dimensioni indispensabili per la piena realizzazione dell'uomo che in quanto persona e appunto relazione, relazione con Dio e con il prossimo .

Altro tema caro al personalismo e rivalutazione della corporeita e la critica delle interpretazioni dualistiche . In questo clima filosofico si ritrovano pensatori anche differenti tra loro e che danno vita a ricerche altrimenti articolate: tra questi Paul Ricœur , maestro francese della fenomenologia e dell' ermeneutica , o Jacques Maritain , che da un grande contributo allo sviluppo del Neotomismo nel Novecento .

Vengono considerati "personalisti" filosofi anche non cristiani ma appartenenti alla religione ebraica , come Martin Buber ed Emmanuel Levinas , in quanto nelle loro riflessioni insistono notevolmente sulla relazionalita [31] . Col personalismo si intrecciano piu correnti del Novecento, in particolare il neotomismo, la fenomenologia e l' esistenzialismo cristiano (per quest'ultimo si faccia riferimento soprattutto a Gabriel Marcel ).

In Italia assumono posizioni chiaramente personaliste Luigi Pareyson e, nella prassi piu politica, a questa corrente si richiama il gruppo cosiddetto dei "professorini": Fanfani , Lazzati , La Pira , Dossetti .

Studioso di Mounier e forte sostenitore dell'attualita del personalismo e Virgilio Melchiorre , dell' Universita Cattolica di Milano . Ricordiamo tra le opere piu significative: " Corpo e persona ", " Essere e parola ", " La via analogica ".

Il "funzionalismo"

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A differenza del "personalismo ontologico" di matrice cristiana e " tomista ", esiste una corrente del pensiero moderno, che va da Locke a Singer ed Engelhardt , secondo la quale si puo parlare propriamente di "persona" solo se sussistono determinate caratteristiche o "funzioni" presenti " in atto" e non solamente "in potenza ", come: la coscienza, la capacita di interagire con altri esseri, di pensare in modo razionale, di "intendere e di volere", e cosi via. Prendendo le mosse da Locke - il quale definisce la persona come "un essere pensante intelligente, dotato di ragione e riflessione, che puo considerare se stesso come se stesso, cioe la stessa cosa pensante in diversi tempi e luoghi" [32] - Singer ed Engelhardt, pertanto, non considerano "persone", in questa accezione, per esempio, i feti umani ed i neonati anencefalici , gli individui in stato vegetativo permanente , i malati di Alzheimer . Tuttavia, il vero discrimine, per poter godere di considerazione etica, ed essere ritenuti portatori di diritti, e la capacita di provare sensazioni dolorose, come gia in Jeremy Bentham [33] .

La nozione di "persona" nel dibattito bioetico

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Di persona si e tornato a parlare prepotentemente nell'attuale dibattito sulla bioetica . In particolare si e fatto urgente il tentativo di dare risposte a domande del genere: e persona un embrione? Quando comincia a esserlo? E persona ancora chi si trova in stato di morte cerebrale?

Tematiche aperte nelle quali spesso e facile il fraintendimento e l'incomprensione proprio perche e dato per implicito un certo modo di intendere la persona.

Come gia visto in un precedente paragrafo, l'autore che in questi anni si e distinto per le posizioni piu "forti" e certamente Peter Singer . A partire dal suo celebre libro " Liberazione animale ", e nel saggio "Killing Humans and Killing Animals" [34] egli ha proposto una riformulazione rivoluzionaria. Se si intende la persona non come centro di atti, ma come un essere in grado di rappresentare se stessa continuativamente nel tempo, da questa definizione bisognerebbe dedurre che persona possono essere certamente le grandi scimmie antropomorfe ma non ancora un neonato , per esempio. Dunque la posizione del filosofo australiano porterebbe ad allargare i diritti in un campo interspecifico, cioe verso altre specie animali diverse da quella umana, restringendo pero allo stesso tempo i diritti (questa almeno e la critica che molti gli fanno) di alcune forme di vita umana. E sbagliato per Singer impiegare animali sani nella ricerca, altrimenti si dovrebbero, a maggior ragione, utilizzare per questi scopi anche i neonati anencefalici o pazienti in stato vegetativo persistente. Dunque, in nessuno dei due casi e lecito.
Molti critici delle posizioni bioetiche cattoliche sostengono che alcuni teologi autorevoli del passato concordano nel ritenere un embrione "non persona". Fanno riferimento ad autori fondamentali, come San Tommaso d'Aquino ed Agostino d'Ippona che in effetti ritenevano che l' anima (dal greco anemos , respiro) subentrasse nell'individuo in un momento successivo al suo concepimento fisico, quando la donna percepiva i primi movimenti fetali. Per i metafisici cattolici come Tommaso e evidentemente la presenza dell'anima a fare di un uomo una persona. Dunque anche per lui l'embrione non sarebbe tale.

Il filosofo Adriano Pessina , studioso di Henri Bergson e allievo del prof. Adriano Bausola , di fronte all'uso non soltanto analogo, ma equivoco, del termine persona nei dibattiti bioetici, propone di ritornare a parlare dell'essere umano e dei suoi diritti [35] . Al di la di questa proposta "pragmatica", in sede teoretica Pessina ricorda, dopo aver evidenziato l'uso teologico della nozione di persona [36] che e stato proprio Tommaso d'Aquino a sottolineare che la nozione di persona umana, a differenza di quella di persona, e una nozione univoca, che indica esclusivamente l'essere umano nella sua unicita empirica. Nella storia della filosofia, troviamo almeno tre significati di persona riferiti all'uomo: la persona come soggetto psichico ( John Locke ), la persona come agente morale ( Immanuel Kant ) e la persona umana come soggetto ontologico ( Tommaso d'Aquino ). Pessina sviluppa una serrata critica alle teorie di Peter Singer che intendono attribuire anche all'animale la peculiarita della persona e mette in luce come sia proprio la soggettivita ontologica ad essere la condizione di possibilita della soggettivita psichica e morale [37] . Nel saggio del 2009, Biopolitica e persona [38] , Pessina ha evidenziato come la sostituzione della nozione di essere umano con quello di persona, intesa nell'accezione psichica o etica, si e trasformata in uno strumento di discriminazione tra gli esseri umani, che rischiano di perdere i loro diritti proprio nelle condizioni di estrema fragilita, quali lo sviluppo e la malattia.

E comunque interessante notare come un concetto nato dalla teologia cristiana possa finire per essere utilizzato da cristiani e non cristiani contro le posizioni non medievali di una Chiesa ritenuta "cristiana".

Concetto di individuo

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Si tratta di un termine fondamentale della cultura occidentale, che si rappresenta appunto come civilta che riconosce il sacro valore dell'individuo-persona. Cio la contraddistingue dalle societa orientali, tradizionalmente finora piu marcatamente comunitariste .

Il concetto di "soggetto" e di relazione "soggetto-oggetto" costituisce un tema chiave della cultura , della filosofia e della teologia occidentali. Il soggetto si configura progressivamente, nel corso della storia , come individuo autonomo, fulcro del sistema socio-culturale. Il concetto di " personal identity " si delinea chiaramente nella seconda edizione (1694) del " Saggio sull'intelletto umano " di John Locke . [39] Da allora la centralita dell'individuo nel sistema sociale "ha ossessionato le filosofie dell'occidente". [40] ). Importanti correnti culturali contemporanee hanno messo in rilievo la capacita dell'individuo di autoplasmarsi, di scolpire se stesso come una statua ( Michel Foucault , "Tecnologie del se", 1992). La liberta personale diventa, di conseguenza, il valore fondamentale de "La societa degli individui" ( Norbert Elias , 1987).

La differenza sostanziale tra individuo e persona , consiste nel fatto che il primo sia provvisto soltanto di coscienza, mentre la seconda anche di autocoscienza e personalita; sia quindi in grado di ri-conoscersi [41] . Questa differenza ha convinto alcuni studiosi a ritenere che possano esistere persone non umane [41] , ossia creature, umane o extraumane ipotizzate, che possano come noi essere autocoscienti e quindi dotate di dignita o, come si ritiene in ambito religioso, di anima.

Fenomenologia della persona

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Una fenomenologia della persona viene proposta all'inizio del XX secolo da Max Scheler nell'opera Der Formalismus in der Ethik und die materiale Wertethik (1913-1916). [42] La persona viene distinta dal soggetto e dall'Io (e questo permette di evitare il paradosso di Peter Singer) e ripensata in riferimento al concetto di atto e di ordo amoris . La sua caratteristica principale e quella di assumere una forma e costituire la propria identita mediante la co-esecuzione dell'atto, cioe di fronte all'altro e non autoprogettualmente [43] , tuttavia in una prospettiva dinamica e non statica in quanto la caratteristica della persona e quella di materializzare ≪l'essere totale di un uomo in una forma, in una struttura, ma non come puo avvenire per la forma di una statua […] bensi in una forma del tempo, di una totalita che consiste solo ed esclusivamente in decorsi, processi e atti≫ [44] . Proprio l'esempio della statua, che ritroviamo successivamente anche in Foucault, permette di mettere in luce le divergenze: al contrario di Foucault in Scheler la persona non realizza la propria forma incompiuta in senso autoprogettuale, ma solidaristico, cioe attraverso l'esempio dell'altro (teoria del Vorbild ) [45] e in interazione con i suoi atti dell'odiare e dell'amare. Altrettanto la liberta della persona non e piu risolvibile nel libero arbitrio del soggetto, ma diventa una liberta situata, cioe condizionata dal problema della realizzazione solidaristica della persona.

  1. ^ Cfr. ad esempio

    ≪A person is the type of entity that possesses a mind. (The mind does not have always to be conscious: a sleeping or comatose person is still a person.)≫

  2. ^ Luigi Stefanini e Franco Riva , rilevando che seppur la precisazione della nozione di "persona" e tutt'oggi irta di "dubbi e difficolta", ritengono che il percorso moderno di questo concetto avrebbe chiarito che con esso si possa intendere:

    ≪l'ente che si esprime a se stesso nell'atto in cui intende, vuole e ama≫

    Brian Garrett , domandandosi cosa si possa intendere con "persone" (cfr. Routledge Encyclopedia of Philosophy 1.0, Londra e New York, Routledge, 1998, pp. 6437 e segg), lega direttamente gli approfondimenti di tale nozione alle conclusioni cui giunse gia nel XVII secolo John Locke quando sostenne che "persona" e ≪a thinking, intelligent being, that has reason and reflection, and can consider itself as itself, the same thinking thing, in different times and places≫. ( An Essay Concerning Human Understanding Book II, (27): 9). Anche Giovanni Jervis considera valide alcune conclusioni a cui giunse il filosofo inglese tre secoli fa:

    ≪Gran parte delle sue considerazioni sono valide oggi a tre secoli di distanza. Concetti come persona, identita e se, trovano qui una definizione che e gia moderna, e che concretamente ci e utile≫

  3. ^

    ≪If all persons are human beings, this is just a contingent truth.≫

  4. ^ voce Persona Vocabolario Treccani
  5. ^ Pers?na: lat. pers?na dall'etrusco phersu 'maschera'? 1219. (dizionario Zanichelli )
  6. ^ φ si intende come "p" aspirata adattata in latino come occlusiva semplice.
  7. ^ πρ?σωπον, ου faccia, volto, aspetto , letteralmente parte anteriore del viso : v. μ?τωπον. Dalla prep. πρ?? (v.) unita, con la base corrispondente ad accad. ?pum < appum (parte superiore, naso, viso 'snout, tip, croun, nose'), sir. app? (viso, 'Gesicht'): cfr. παρεια? . (da Dizionario della lingua greca in Le origini della cultura europea. Vol. II, Dizionari etimologici, Basi semitiche delle lingue indoeuropee , Giovanni Semerano, p. 241)
  8. ^ pers?na, -ae personaggio, parte, compito, dignita, maschera . Il valore originario richiama quello di lat. ≪pars≫ parte, funzione, ufficio (Ter., Eun. 26) di un personaggio, mentre quello di "maschera" e derivato. A fuorviare la ricerca etimologica concorse il costante accostamento a πρ?σωπον (v.), con il quale "persona" etimologicamente non ha nulla da vedere: anche per πρ?σωπον il significato di "maschera" e posteriore. La base di ≪pers?na≫ corrisponde a ant. bab. par?u (compito, parte, ufficio, 'Amt.: es. par?u ?arr?ti Konigsmat'); cfr. persu (parte, settore, delimitazione, 'Teil, Abtrennung'); per la formazione di ≪pers?na≫, oltre alla base par?u calcata su persu (parte), interviene l'afformante - ?na corrispondente a quella accadica -?nu : accad. d?'ik?nu (l'assassino) da daku (uccidere, 'schlagen'), ?arr?q?nu (il ladro), da ?ar?qu (rubare, 'stehlen') etc. (da Dizionario della lingua latina e di voci moderne in Le origini della cultura europea. Vol. II, Dizionari etimologici, Basi semitiche delle lingue indeuropee , Giovanni Semerano, p. 514)
  9. ^ Etimologia : persona; dizionario etimologico redatto da Pianigiani .
  10. ^ Evidenzia comunque Max Pohlenz :

    ≪i Greci avevano da tempo esteso il termine πρ?σωπον, "faccia", "maschera", all'uomo rappresentato, e i Romani, traducendo πρ?σωπον con persona , tennero loro dietro≫

  11. ^ Di Panezio non conserviamo alcuna opera se non frammenti che sono stati raccolti da Modestus Van Straaten in Panaetii Rhodii Fragmenta , Leida, 1946. Il capolavoro dello stoico greco fu comunque il Peri tou kathekontos (Sul dovere), opera perduta, a cui e possibile risalire tramite il De officiis di Cicerone a cui questa si ispira.
  12. ^ Max Pohlenz , La Stoa . Milano, Bompiani, 2005, pp. 408 e segg.
  13. ^ ≪sunupourgount?n kai um?n uper ?m?n t? de?sei ina ek poll?n pros?p?n to eis ?mas charisma dia poll?n eucharist?th? uper ?m?n≫
  14. ^ Bibbia CEI 2008
  15. ^ Catechismo della Chiesa Cattolica , 253-267 e 461-483
  16. ^ Boezio, Liber de persona et duabus naturis contra Eutychen et Nestorium , capitolo III, Migne, PL 64, 1343.
  17. ^ Battista Mondin, Ontologia e metafisica , ESD, 2022, p. 260
  18. ^ Summa Theologiae , I, q. 28, a. 2. Citata in Mondin, Ontologia e metafisica , ESD, Bologna 2022, p. 262
  19. ^ Dialectica (cap. 43), in: Die Schriften des Johannes von Damaskos , Vol.I, Institutio elementaris. Capita philosophica (Dialectica) , a cura di Bonifatius Kotter, (Patristische Texte und Studien 7), Berlino, 1969; la Dialectica e alle pp. 47-146.
  20. ^ Cfr. ad esempio il Vangelo di Matteo 28,19 dove Gesu comanda ai suoi discepoli di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo:
    ( EL )

    ≪πορευθ?ντε? ο?ν μαθητε?σατε π?ντα τ? ?θνη, βαπτ?ζοντε? α?το?? ε?? τ? ?νομα το? πατρ?? κα? το? υ?ο? κα? το? ?γ?ου πνε?ματο?≪poreuthentes oun math?teusate panta ta ethn? baptizontes autous eis to onoma tou patros kai tou uiou kai tou agiou pneumatos≫≫

  21. ^ Teofilo di Antiochia, apologeta di lingua greca, utilizzo nel suo Apologia ad Autolycum (II,15) il termine τρια? trias
  22. ^ Tertulliano, apologeta di lingua latina, utilizzo nel suo De pudicitia (XXI) il termine trinitas .
  23. ^ Tertulliano , Adversus Praxean VII
  24. ^ Tertulliano , Adversus Praxean XI.
  25. ^ L'utilizzo di questo termine in tale contesto teologico cristiano lo si deve per analogia , ovvero al fatto di cercare di:

    ≪adombrare i misteri della fede sulla base dell'esperienza dell'uomo fatto a immagine di Dio≫

  26. ^ Tertulliano, Adversus Praxean ( Contro Prassea ), 12, 7; 18,2. Joseph Ratzinger , Dogma e predicazione . Brescia, Queriniana, 1973, p. 174
  27. ^ Luigi Stefanini e Franco Riva , Op.cit. .
  28. ^ I Sent. 25, q. 2, a. 1
  29. ^ La politica dei principi cristiani ( De Regimine Principium ), Edizioni Cantagalli, Siena, 1997, pp. 14-15
  30. ^ Battista Mondin , La metafisica di S. Tommaso d'Aquino e i suoi interpreti , Studio Domenicano, 2002, p. 261, ISBN   9788870944648 , OCLC   1025495651 .
  31. ^ Si veda il principio dialogico di Buber, o la critica all' ontologia di Levinas in nome del primato del rapporto etico della coscienza con la trascendenza , l' infinito che non e mai un essere in terza persona da catalogare
  32. ^ John Locke, Saggio sull'intelletto umano , Torino, UTET, 1971, p. 394.
  33. ^ Peter Singer, Etica pratica , Liguori, 1995, p. 126, ISBN   9788820716882 .
  34. ^ Inquiry: An Interdisciplinary Journal of Philosophy , Vol. 22, 1-4, 1979, pp. 145-156
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Bibliografia

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  • Renato Vignati, Lo sguardo sulla persona. Psicologia delle relazioni umane , Padova, Libreriauniversitaria.it Edizioni, 2016. ISBN 8833591441

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