Eusebio di Cesarea
(
Cesarea marittima
,
260
?
Cesarea marittima
,
339
) e stato un
vescovo
e
scrittore
greco antico
. Fu consigliere
[1]
e biografo dell'
imperatore romano
Costantino I
.
E venerato come santo dalla
Chiesa ortodossa siriaca
.
Eusebio nacque intorno al 260, probabilmente a
Cesarea marittima
, dove poi visse per gran parte della sua vita. Studio sotto l'erudito
Panfilo
; nelle sue opere si firma infatti ≪Eusebio di Panfilo≫ (Ε?σ?βιο? το? Παμφ?λου,
Eusebios tou Pamphilou
), a indicare un profondo legame di affetto oppure una
adozione
. Panfilo aveva studiato l'opera di
Origene di Alessandria
, il quale aveva vissuto circa vent'anni di esilio a Cesarea, e qui aveva fondato una scuola teologica e aperto una biblioteca. Panfilo aveva curato e ampliato l'una e l'altra. Tramite Panfilo, quindi, Eusebio conobbe e studio l'opera di Origene
[2]
.
Nel corso delle
persecuzioni di Diocleziano
Panfilo fu arrestato; trascorse tre anni in carcere prima di essere messo a morte, nel 310. Eusebio, che aveva assistito in carcere il proprio maestro e aveva collaborato con lui nella stesura dell'
Apologia di Origene
, dovette fuggire dopo la sua morte. Trascorse alcuni anni a
Tiro
e in
Egitto
, dove compose una biografia del suo maestro in tre libri, andata perduta. Terminate le persecuzioni, nel
313
Eusebio fu eletto
vescovo di Cesarea
, carica che mantenne fino alla morte.
[3]
Abbraccio una concezione della
Trinita
, diffusa in Siria, secondo cui il
Figlio
era subordinato al Padre. Il suo approccio lo porto a simpatizzare con
Ario
, predicatore alessandrino di formazione
antiochena
che, nella sua dottrina, aveva accentuato la posizione subordinata del Figlio, sino a considerarlo non co-eterno rispetto al Padre.
Quando nel
318
Ario fu scomunicato dal patriarca
Alessandro
, Eusebio lo accolse presso di se. La sua condotta fu condannata dal sinodo di Antiochia nel 325. Tuttavia nello stesso anno Eusebio partecipo al
Concilio di Nicea
, convocato dall'
imperatore
Costantino I
proprio per risolvere la controversia ariana, svolgendo un ruolo da protagonista. Al concilio l'imperatore Costantino sollecito i convenuti a raggiungere un accordo su una concezione comune della
natura di Cristo
. Eusebio fu incaricato della stesura materiale di tale concezione. Nella formulazione del concilio, Cristo fu definito come ≪Dio da Dio, Luce da Luce, Vita da Vita≫. A tale definizione furono aggiunte successivamente le attribuzioni ≪Dio vero da Dio vero≫ e ≪generato, non creato, della stessa sostanza del Padre≫. Quest'ultima proposizione conteneva il concetto di
homoousios
(consustanziale). Il termine, non attestato nelle Sacre Scritture, presentava qualche difficolta, anche nella traduzione in
latino
, e non fu bene accolto dai fautori dell'arianesimo presenti al concilio. Le pressioni dell'imperatore sull'assemblea, tuttavia, portarono i vescovi, tra cui Eusebio, a firmare i decreti. Dopo il
Concilio di Nicea
del
325
svoltosi nel palazzo imperiale, Eusebio fu uno di quelli che si adoperarono maggiormente a screditare e a combattere i difensori della consustanzialita
[4]
tra il Padre e il Figlio,
dogma
cristiano affermato al termine, nel
Simbolo niceno-costantinopolitano
.
Nonostante cio, negli anni successivi Eusebio riprese ad operare a favore di Ario e dei suoi sostenitori; nel
335
fu fautore della condanna del massimo oppositore di Ario,
Atanasio di Alessandria
. Successivamente fu invitato alla corte dell'imperatore Costantino, di cui divenne consigliere e biografo. Nella sua vasta produzione letteraria, Eusebio pubblico la biografia di Costantino nel 337, dopo la morte dell'imperatore. Negli ultimi tre libri della sua
Historia Ecclesiastica
racconto i fatti dal 303 al 324 celebrando il culmine ideale della storia della Chiesa nell'imperatore, che concesse la
liberta di culto
ai cristiani.
Tavole di concordanza. Il sistema delle tavole di concordanza fu messo a punto da Eusebio.
Eusebio fu il vescovo piu erudito della sua epoca: oratore, esegeta, apologista, teologo e storico, topografo e bibliofilo. Va ricordata anche la sua attivita di reperimento e collezione di fonti letterarie ed archivistiche.
Della sua vastissima produzione letteraria si ricordano la
Cronaca
(
Chronicon
), che venne considerata un archetipo per tutte le opere cronologiche seguenti, la
Storia ecclesiastica
,
che tratta dei primi secoli dello sviluppo del
Cristianesimo
, dalla costituzione della Chiesa sino alla vittoria di Costantino su Licinio (324) e l'
Onomasticon
(
Περ? τ?ν τοπικ?ν ?νομ?των τ?ν ?ν τ? ?ε?? γρα??
, Onomastico o libro “dei luoghi”) composta prima dell’anno 320, presumibilmente negli anni che vanno dal 292 al 320.
[5]
Successivamente fu tradotta da
Sofronio Eusebio Girolamo
negli anni 389-391.
[6]
. Nella stesura della
Cronaca
utilizzo, per quanto riguarda la
storia dell'Egitto
, le opere di
Manetone
ora perdute. Dalla prefazione dell'
Onomasticon
, si apprende che Eusebio aveva pubblicato anche alcune opere andate perdute: i Nomi dei popoli della
Bibbia
, uno scritto sull'antico Israele con la divisione delle
Dodici tribu
e una Pianta di
Gerusalemme
e del
Tempio
[7]
. Quest'opera di Eusebio fu parzialmente riutilizzata alcuni secoli dopo dai compilatori dei toponimi presenti nella
carta di Madaba
(fine VI o inizio VII secolo)
[8]
. Eusebio mise a punto un sistema di dieci tavole-canoni, note come Tavole canoniche o Tavole di concordanza, ove si raffrontano i passi uguali dei quattro
vangeli
: una tabella con l'episodio (es. il
battesimo
) indica il riferimento alla sezione interessata di ogni vangelo, con centinaia di sezioni indicate (oltre mille in area
siriaca
); in un foglio del
Codex Rossanensis
e stata rinvenuta una lettera di Eusebio a
Carpiano
[9]
sull'uso delle tavole.
Tra le sue opere vi e anche una biografia di Costantino, la
Vita di Costantino
.
Eusebio fu autore di due monumentali opere apologetiche:
Praeparatio evangelica
(Preparazione evangelica) e
Demonstratio Evangelica
(Dimostrazione evangelica), le quali rappresentano la piu lunga e complessa apologetica del
cristianesimo
scritta in epoca tardoantica
[10]
:
- Praeparatio evangelica
: l'opera, in 15 libri, costituisce il frutto di una vastissima raccolta di documenti in cui i testi greci ed ebraici vengono raffrontati in modo sistematico con la cultura cristiana. Per l'enorme mole di citazioni che contiene, la
Praeparatio
viene considerata un cardine della letteratura storica in frammenti, accanto a
Fozio di Costantinopoli
e agli
Excerptores
costantiniani
;
- Demonstratio evangelica
: in 20 libri (sopravvissuti solo per meta), in cui Eusebio si propone di dimostrare la superiorita del messaggio cristiano sulla
legge mosaica
.
La
Storia ecclesiastica
rimane la sua opera piu conosciuta. Essa fu continuata da tre storici greci:
Teodoreto di Cirro
(nel 428),
Socrate scolastico
e
Sozomeno
(questi ultimi verso il 439). Nel
VI secolo
Teodoro il Lettore
esegui un compendio dell'opera dei tre autori predetti.
Da un punto di vista
dogmatico
, Eusebio assume pienamente la posizione di
Origene
. Come Origene egli parte dall'idea fondamentale dell'assoluta sovranita (monarchia) di
Dio
. Dio e il principio primo di tutti gli esseri, ma non e semplicemente una
causa
, perche in lui e contenuto ogni bene, da lui traggono origine tutte le forme di vita ed e la fonte di ogni
virtu
.
Cristo
possiede l'immagine di Dio ed e un raggio di luce eterna, ma la figura del raggio viene da Eusebio limitata al punto che egli esplicitamente enfatizza l'autoesistenza di Gesu.
Eusebio si dedico ad approfondire la differenza tra le persone della
Trinita
e a mantenere la subordinazione origenista del Figlio rispetto al Padre, il primo dei quali non chiama mai
o theos
, ma
theos
, poiche Egli ha la divinita per partecipazione. Ma il
Logos
non e
genetos
(creato), cioe una creatura inferiore, ma
gennetos
(generato) in quanto ipostasi la cui generazione, per Eusebio, e avvenuta nell'eternita per opera del Padre ingenerato
[11]
. Gesu e nella sua attivita l'organo di Dio, il
creatore
della vita, il principio di ogni
rivelazione
di Dio, che nella sua assolutezza governa su tutto il mondo. Questo
Logos
divino ha assunto un corpo umano senza per questo aver subito alcuna alterazione del suo essere. Eusebio spiegava la relazione dello
Spirito Santo
con la Trinita in maniera simile a quella del Figlio con il Padre.
Nessun punto della dottrina di Eusebio e originale, tutto e rintracciabile in
Origene
. La mancanza di originalita del suo pensiero si rivela nel fatto che egli non ha mai presentato i suoi pensieri in forma sistematica.
Va tuttavia riconosciuta a Eusebio la vera e propria ≪invenzione≫ della
storia ecclesiastica
. Eusebio fu perfettamente consapevole di scrivere un nuovo genere di storia. Ai suoi occhi i
cristiani
rappresentavano una nazione ed egli sapeva di scrivere una storia nazionale. Tuttavia gli era chiaro che tale nazione aveva origini trascendenti. Benche comparsa sulla terra al tempo di
Augusto
, era nata in Cielo ≪con il primo decreto concernente Cristo stesso≫.
[12]
Una simile nazione non combatteva guerre ordinarie: le sue battaglie erano
persecuzioni
ed
eresie
. Dietro la nazione cristiana vi era Cristo, cosi come vi era il
demonio
dietro i suoi nemici. La storia ecclesiastica inaugurata da Eusebio era necessariamente diversa dalla storia ordinaria, in quanto storia della lotta contro il demonio che tentava di corrompere la purezza della
Chiesa
garantita dalla
successione apostolica
. Eusebio trovo spunti per la sua storiografia nella storiografia ellenistico-giudaica di
Flavio Giuseppe
in cui gia si trovano presenti l'enfasi sul passato, il tono apologetico, le digressioni dottrinali e l'esibizione di documenti.
Una storia della Chiesa cristiana basata sulla nozione di
ortodossia
e sulle sue relazioni con un potere persecutorio necessariamente doveva risultare diversa dalle narrazioni storiche consuete. Il nuovo tipo di esposizione adottato da Eusebio dimostro di essere adeguato al nuovo tipo di istituzione rappresentato dalla Chiesa Cristiana. Si basava sull'autorita e non sulla liberta del giudizio di cui andavano orgogliosi gli storici pagani.
I limiti di Eusebio come fonte derivano dal fatto che fu il primo
teologo
cristiano
al servizio della corte dell'
imperatore romano
Costantino I
. Nonostante la grande influenza dei suoi lavori sugli altri, Eusebio non puo essere considerato un grande storico.
[13]
I suoi lavori storici sono principalmente
apologetici
, ma, seguendo un costume piuttosto diffuso, fu spesso incline ad alterare la realta ("tradendo" l'
apologetica
propriamente detta e passando cosi all'
apologia
). Nella sua
Storia ecclesiastica
ad esempio afferma:
(
GRC
)
≪[…] μ?να δ? ?κε?να τ? καθ?λου προσθ?σομεν ?στορ??, ? πρ?τοι? μ?ν ?μ?ν α?το??, ?πειτα δ? κα? το?? μεθ' ?μ?? γ?νοιτ' ?ν πρ?? ?φελε?α?.≫
(
IT
)
≪Introdurremo nella storia in generale solo quegli eventi che potranno essere utili in primo luogo a noi stessi e in secondo luogo ai posteri.≫
Nella sua
Praeparatio evangelica
[15]
, Eusebio tratta in una sezione dell'uso delle menzogne (
pseudos
) come una "medicina" che sarebbe stato "legale ed appropriato" utilizzare
[16]
. Tenendo a mente tutto cio, risulta difficile accertare le conclusioni e la veridicita di Eusebio confrontandolo con i suoi predecessori e contemporanei. I testi degli scrittori precedenti di cronache, soprattutto
Papia
, che lui denigrava, ed
Egesippo
, sul quale invece si basava, non ci sono infatti giunti, e sopravvivono principalmente sotto forma di citazioni del loro lavoro scelte da Eusebio stesso, che puo benissimo avere selezionato le parti adatte per supportare le sue tesi. Di
Egesippo
(in realta l'opera e attribuibile ad un certo Ambrogio milanese) cita tra l'altro una versione in lingua latina del
Bellum Iudaicum
dove la figura di
Gesu
ha una rilevanza molto maggiore di quella della versione originale: non si sa se l'interpolazione e stata aggiunta da Eusebio stesso, oppure sia stata da lui trovata e accolta acriticamente. Per molti i suoi testi sono basati su tradizioni provenienti da cronache tardive di Egesippo in libri che sono stati perduti, citati a sua volta da Eusebio nella sua storia ecclesiastica
[17]
, che in questi ambiti non e attendibile: "Nelle narrazioni di Egesippo si notano frequenti incongruenze: e un racconto leggendario con qualche nucleo di verita storica"
[18]
. Pensiamo al fatto che, secondo Egesippo
[19]
, a Giacomo, fratello di Gesu, era permesso entrare nel santuario del tempio in cui secondo la legge di Mose poteva entrare solo il sommo sacerdote una volta l'anno. Questo e storicamente impossibile.
Questi e altri aspetti hanno suscitato controversie. Per esempio,
Jacob Burckhardt
ha liquidato Eusebio come "il primo storico interamente disonesto dell'antichita".
Burckhardt non e il solo a esprimere questo parere. Tuttavia, Michael J. Hollerichis ritiene questa critica eccessiva. In un articolo in "Church History"
[20]
, egli afferma che a partire da
Burckhardt
"Eusebio e stato un bersaglio invitante per gli studiosi dell'eta
costantiniana
, che di volta in volta lo hanno caratterizzato come un propagandista
politico
, un fido uomo di corte, il furbo e preparato consigliere dell'imperatore
Costantino I
, il grande pubblicista del primo imperatore cristiano, il primo di una lunga serie di politici ecclesiastici, l'araldo del bizantinismo, un
teologo
politico, un
metafisico
politico e un
cesaropapista
. E ovvio che, per lo piu, queste non sono descrizioni neutrali. Gran parte degli studiosi tradizionali, talvolta con sdegno a stento trattenuto, ha considerato Eusebio una persona che metteva a rischio la sua
ortodossia
e forse anche la sua persona per lo zelo nei confronti dell'ambiente
costantiniano
". Egli conclude che "e stata spesso esagerata l'importanza dei temi politici e dei motivi politici nella vita e negli scritti di Eusebio e non gli si e resa giustizia come uomo di chiesa e studioso".
Molti hanno condiviso la valutazione di
Burckhardt
, ma altri, pur non esaltandone i meriti, hanno riconosciuto il valore indiscutibile dell'opera di Eusebio.
Dato lo stile di Eusebio che cercava sempre lo scontro con i suoi avversari, non devono meravigliare le accuse nei suoi confronti: il vescovo
Eustazio di Antiochia
lo accuso ad esempio di manipolare in maniera cripto-ariana il
credo di Nicea
del
325
. All'interno della
Storia ecclesiastica
Eusebio trascrive, dichiarando di averla trovata negli archivi pubblici ed averla tradotta personalmente dal Siriaco, una
lettera di Gesu indirizzata al re di Edessa
.
[21]
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URL consultato il 28 marzo 2018
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