Compitalia
(dal
latino
Ludi Compitalicii
o
Ludi Compitali
) era una
festivita
tradizionale della
religione romana
, celebrata una volta all'anno in onore dei
Lares Compitales
(i Lari degli incroci),
divinita
protettrici della famiglia e degli incroci stradali, ai quali venivano elevati dei tempietti laddove si andavano a incrociare delle strade.
La parola deriva dal latino
compitum
ovvero "bivio" o "crocicchio", ed era utilizzata per indicare il tempietto posto agli incroci. Questa festivita e di derivazione precedente a quella della civilta romana. Alcuni scritti la riportano come istituita da
Tarquinio Prisco
a seguito di un miracolo che avvenne il giorno della nascita di
Servio Tullio
, che lo fece passare per il figlio di un Lare Familiaris, o di una divinita alla guardia della famiglia.
Dionigi di Alicarnasso
attribuisce l'origine della festivita a Servio Tullio e descrive come essa veniva celebrata al suo tempo. Riferisce che i
sacrifici
consistevano in dolci di
miele
che venivano offerti in ogni casa e che le persone che partecipavano allo svolgimento del rito non erano uomini liberi ma
schiavi
, perche i
Lari
avevano piacere nell'essere serviti da loro. Viene spiegato che il Compitalia veniva celebrato alcuni giorni dopo i
Saturnali
con grande splendore e che gli schiavi in questa occasione erano liberi da qualunque impegno verso i loro padroni.
Durante la celebrazione della festivita ogni famiglia appendeva al portone della propria casa, una statuetta della dea
Mania
. Si appendevano inoltre sui portoni altre figure fabbricate con la lana rappresentanti uomini e donne, accompagnate da richieste e protezioni ai Lari.
Per quanto riguarda gli schiavi, anziche figure di uomini, appendevano sfere o i panni morbidi di lana.
Da
Ambrogio Teodosio Macrobio
apprendiamo invece che le celebrazioni delle Compitalia secondo una sua ricostruzione sarebbero state ristabilite da
Tarquinio il Superbo
, in seguito al responso di un
oracolo
che gli chiese in cambio della pace e della prosperita una testa per salvare una testa, cosi ordino che si sarebbero dovuti sacrificare dei bambini a Mania, madre dei Lari.
Ma
Lucio Giunio Bruto
, dopo l'espulsione dei
Tarquini
, sostitui le teste di bambino con quelle di aglio e dei papaveri, cosi soddisfacendo l'oracolo che avevano richiesto soltanto delle teste, in latino "capita", non specificando di che tipo.
Le figure che presiedevano la festivita erano i
Magistri vici
, che in quell'occasione indossavano la
toga praetexta
.
Durante il periodo repubblicano alla festivita furono aggiunti dei giochi pubblici, che tuttavia furono soppressi per ordine del
senato
nel
68 a.C.
; per questo furono fra le spese recriminate da
Marco Tullio Cicerone
a Lucius Piso, che li aveva concessi durante il proprio
Consolato
, nel
58 a.C.
Tuttavia fu specificato da Cicerone che i precetti che imponevano la festivita dovevano essere osservati nonostante l'abolizione dei giochi.
Durante le
guerre civili
la festivita cadde in disuso e venne ristabilita dall'imperatore
Augusto
. Poiche Augusto ora era il
pater patriae
, ai due
Lares Compitales
si aggiunse il
Genius Augusti
, divinita protettrice del popolo:
Quinto Orazio Flacco
ci dice che Augusto lo affianco ai Lari dove due o piu strade si incrociavano (
et Laribus tuum miscet numen
, Carm. 5.4.39), inoltre fece istituire i
Magistri Vicorum
in sostituzione del collegio sacerdotale che precedentemente ne attendeva il culto, nel numero di quattro per ognuno dei 256
vici
in cui era stata suddivisa l'Urbe.
La festa delle Compitalia faceva parte delle
feriae conceptivae
(feste mobili), cioe delle festivita ufficiali che venivano indicate annualmente dai magistrati o dai sacerdoti. Il giorno esatto di questa festivita veniva dunque celebrato in date differenti, benche avesse sempre luogo durante l'inverno, almeno nel periodo di Varrone, come osservato da
Isaac Casaubon
.
Dionigi di Alicarnasso riferisce che veniva celebrato pochi giorni dopo i Saturnali e Cicerone ci dice che cadeva sulle
calende
di
gennaio
, ma in una delle sue lettere a
Tito Pomponio Attico
parla di questa festivita che andava a collocarsi quattro giorni prima delle
Nonae
di gennaio (il che lo farebbe collocare al
2 gennaio
).
Le parole esatte, con cui la festivita veniva annunciata ci sono state riportate grazie a
Macrobio
e a
Aulo Gellio
(
“Die noni populo romano quiritibus compitalia erunt"
).
- Compitalia
in William Smith,
A dictionary of greek and roman antiquities
, London, Murray, 1875.
- Attilio De Marchi,
Il culto privato di Roma Antica, I
, Milano, 1896.