Il Messaggero
, fondato nel
1878
, e uno storico quotidiano nazionale con sede a
Roma
, di proprieta della
Caltagirone Editore
. E l'ottavo quotidiano italiano per
diffusione
[1]
e il piu venduto nella capitale. La sua storica sede e in
via del Tritone
152, in un edificio d'inizio
Novecento
.
Il quotidiano e fondato a
Roma
l'8 dicembre
1878
dal
milanese
Luigi Cesana
(all'epoca solo ventisettenne) e dallo
spezzino
Baldassarre Avanzini
(gia fondatore de
Il Fanfulla
a
Firenze
). Tra il 16 e il 19 dicembre vengono stampati quattro numeri di prova. Escono come inserti de
Il Fanfulla
, quotidiano che dal
1871
si stampa a Roma e di cui uno dei proprietari e il padre di Cesana.
Le pubblicazioni regolari iniziano il 1º gennaio
1879
con una tiratura di 20 000 copie. Il prezzo e di 5 centesimi, com'e d'uso all'epoca per i giornali di quattro pagine. La testata porta il nome di "Messaggiero" (dal 5 febbraio abbandona la "i"). Il primo direttore e Fedele Albanese, cui subentra in aprile il giornalista e
fumettista
Luigi Arnaldo Vassallo
(
Gandolin
).
Il nuovo quotidiano si nota per il suo formato ridotto. E fatto per lo piu di notizie prese da altri giornali. Non ha coloritura politica, ma punta tutto sulla cronaca, specialmente sui fatti che accadono nella capitale. Vassallo da molto risalto al
processo Fadda
[4]
, che coinvolge ambienti dell'alta societa romana. Il giornale, attraverso i suoi resoconti, mette alla berlina i personaggi piu influenti della
nobilta
capitolina. Grazie alla notorieta acquisita nei primi due anni di vita,
Il Messaggero
raggiunge una tiratura di 35 000 copie. Nel
1880
il cofondatore Luigi Cesana assume personalmente la guida del quotidiano.
Forte del successo di vendita, nel
1888
Cesana rinnova interamente la produzione del giornale, adottando, primo in
Italia
, la
stereotipia
. Viene potenziata la distribuzione:
Il Messaggero
esce in due edizioni. Nel
1890
il quotidiano romano vende 45 000 copie: e il secondo per diffusione e per importanza di tutta l'Italia centrale dopo
La Tribuna
. La linea politica verso
Giovanni Giolitti
e inizialmente di sostegno, poi di contrasto.
Il successore di Cesana, nel
1905
, e
Ottorino Raimondi
, proveniente dalla redazione romana del
Corriere della Sera
.
Alle elezioni comunali del
1907
Il Messaggero
dichiara il suo appoggio al candidato
Ernesto Nathan
, capo del "Blocco del Popolo"
[5]
. Il quotidiano sostiene il sindaco durante il suo mandato (dal 1907 al 1913).
Alla vigilia della
prima guerra mondiale
Il Messaggero
e il secondo quotidiano di Roma, con 70 000 copie diffuse, dietro a
Il Giornale d'Italia
[6]
. Il quotidiano appoggia la campagna
interventista
e, a guerra iniziata, molti suoi redattori partono per il fronte. Negli anni del conflitto la tiratura supera le 100 000 copie.
[6]
A partire dal
1918
, per far fronte alla riduzione della foliazione a 4 pagine (a causa della guerra in corso), il quotidiano lancia numerosi supplementi settimanali:
Il Messaggero dello sport
,
Il Messaggero commerciale
,
Il Messaggero giudiziario
e
Il Messaggero della domenica
. Nel
1920
il quotidiano si trasferisce nell'attuale sede di
via del Tritone
152 (tra
piazza Barberini
e il
Corso
) prendendo il posto dell'Hotel Select.
Durante gli
anni venti
Il Messaggero
subisce un calo di vendite. Nel novembre
1932
viene chiamato a risollevare il giornale
Francesco Malgeri
. In soli due anni di lavoro il nuovo direttore modernizza il quotidiano e ne fa una testata di rango nazionale. Malgeri chiama a collaborare col quotidiano giornalisti affermati come
Mario Missiroli
,
Vittorio Gorresio
,
Ermanno Contini
,
Sandro De Feo
,
Renzo Rossellini
,
Diego Calcagno
,
Vincenzo Talarico
,
Giuseppe Longo
. Inoltre, invita a collaborare alla
Terza pagina
personalita del calibro di
Alberto Moravia
,
Ugo Betti
,
Gaetano Volpe
,
Guido Mazzoni
,
Luigi Salvatorelli
,
Ruggero Orlando
,
Arturo Tofanelli
,
Renzo Sereno
,
Giovanni Comisso
,
Diego Valeri
. Mario Missiroli, collaboratore principe del giornale, era l'autore di quasi tutti gli
articoli di fondo
ma, essendo egli inviso al
regime fascista
, gli articoli venivano pubblicati in forma anonima.
Nel
1940
Il Messaggero
ha una tiratura media di 240 000 copie e si attesta al quinto posto tra i maggiori quotidiani italiani
[7]
. Guidato autorevolmente da Malgeri, e insieme un giornale popolare e attendibile.
Il
25 luglio 1943
cade il regime fascista. L'articolo di fondo del 26-27 luglio viene scritto da
Mario Pannunzio
e
Arrigo Benedetti
assieme a
Leo Longanesi
,
Ennio Flaiano
e
Mario Soldati
. In agosto viene nominato direttore
Tomaso Smith
.
Nei giorni immediatamente successivi al
Proclama Badoglio
(8 settembre), Roma subisce l'
occupazione tedesca
. I nazisti comunque consentono l'uscita del quotidiano nelle edicole.
Il 4 giugno
1944
Roma
viene liberata
dagli Americani. Il primo direttore dopo la Liberazione e
Tomaso Smith
, personaggio non compromesso col regime.
[8]
Il Messaggero ≪indipendente≫ guidato da Smith esce per tre giorni. Il 9 giugno le autorita vietano tutti i quotidiani romani, ≪per la passata attivita≫ di fiancheggiamento della
Repubblica Sociale Italiana
e dell'occupante tedesco, oltre che per ridurre il grande consumo di carta.
Il giornale torna in edicola il 21 aprile (
Natale di Roma
) del
1946
con il nuovo nome di
Messaggero di Roma
.
Il secondo Novecento: la direzione di Alessandro Perrone
[
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|
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]
≪Il primo volto del "Messaggero" fu per me quello di un usciere. Imponente, aulico, solenne, non sembrava un usciere, cosi come il grande palazzo al centro di Roma in cui ero appena entrato, specchiandomi per un attimo nella vetrata girevole, non sembrava un giornale.≫
La famiglia Perrone, segnatamente Mario e il figlio Alessandro, riprende la gestione del quotidiano. In settembre e nominato come nuovo direttore
Mario Missiroli
; il redattore capo e Vincenzo Spasiano. Nel 1952, dopo la morte del padre Mario (proprietario al 50% del giornale),
Alessandro Perrone
prende direttamente la guida del
Messaggero
assumendone la direzione. Redattori di spicco sono
Fabrizio Menghini
, capo dei servizi giudiziari e
Nino Longobardi
, arguto commentatore di costume, nella rubrica di
terza pagina
"Cronache Italiane"
. Un'altra rubrica "di punta" e
Avventure in citta
, dialogata in
dialetto romanesco
e redatta da
Giancarlo Del Re
. Nel
1956
cominciano ad apparire le vignette umoristiche dell'illustratore
Alfonso Artioli
. Il giornale continua ad avere, inoltre, collaboratori autorevoli che ne confermano il prestigio:
Benedetto Croce
,
Luigi Salvatorelli
,
Pietro Paolo Trompeo
,
Manara Valgimigli
,
Amedeo Maiuri
,
Vincenzo Cardarelli
,
Aldo Valori
,
Alfredo Panzini
,
Giovanni Spadolini
,
Orio Vergani
,
Giorgio Bocca
. Mantiene saldamente la quarta posizione tra i quotidiani nazionali, dopo
Corriere
,
Stampa
e
Gazzetta del Popolo
[10]
.
Nel
1968
Alessandro Perrone avvia un nuovo corso tecnologico al giornale. Istituisce, primo in Italia, l'
Ufficio Grafico
, chiamando a dirigerlo due esperti come
Piergiorgio Maoloni
e
Pasquale Prunas
. La nuova impaginazione, il rapporto tra immagini, testi e titoli, rivoluzionano l'aspetto del giornale. Nel
1969
lo
sbarco sulla Luna
e annunciato con un'unica grande foto con un titolo lapidario:
Scesi!
. ≪Il Messaggero≫ diventa il nuovo modello grafico e fotografico della stampa quotidiana italiana
[11]
≫. Nei primi anni settanta il quotidiano assume una linea politica di sinistra laica
[12]
. Nel 1970, Perrone assume
Silvano Rizza
, gia redattore del
Giorno
e del
Corriere di Sicilia
e lo mette a capo dei servizi della cronaca di Roma, la spina dorsale del quotidiano. Nel
1973
viene nominato
redattore capo
Giampaolo Pansa
, proveniente dal
Giorno
.
Tra il 1973 e il 1974 cambia l'assetto proprietario del
Messaggero
. Nel 1973, infatti, nasce una vertenza tra Alessandro e Ferdinando Perrone, cugini e proprietari alla pari del quotidiano, sulla linea politica del giornale molto vicina alla sinistra
[13]
. Lo scontro si trascina per un anno e si conclude con la cessione del
Messaggero
alla
Montedison
[14]
[15]
[16]
[17]
[18]
.
La redazione non accetta il passaggio ad un'azienda pubblica (cioe governativa) ed entra in sciopero. Il 12 maggio
1974
il comitato di redazione fa pubblicare un'intera pagina di protesta sul giornale. La trattativa per la cessione comunque va in porto. Dopo un mese e mezzo di braccio di ferro viene trovata una soluzione di compromesso: la Montedison accetta alla direzione un uomo proveniente dalla sinistra come
Italo Pietra
. Pietra, gia direttore del
Giorno
arriva a Roma portando tre firme importanti dal quotidiano milanese:
Sergio Turone
,
Luigi Fossati
(insediatosi come vice-capo redattore e poi nominato condirettore) e
Vittorio Emiliani
.
In occasione del
referendum sul divorzio
(12-13 maggio
1974
) il quotidiano si schiera per il "No", confermando la propria linea politica
[19]
. Dopo Pietra seguono alla direzione Luigi Fossati (
1975
) e, nel
1980
, Vittorio Emiliani. Con la sua conduzione (1980-1987) si espande la
Cronaca di Roma
, che passa da 4 a 6 pagine e viene collocata a partire da pagina 6, cioe dopo la cultura e prima delle sezioni di
politica interna
ed
estera
. Nel 1977 il governo sopprime alcune festivita, tra cui la
Befana
. ≪Il Messaggero≫ lancia una appassionata campagna di stampa in favore del suo ripristino. Con la sua rubrica
Aridatece la Befana
, curata da Aldo De Luca, il quotidiano romano raccoglie migliaia di firme. L'iter burocratico fu piuttosto lungo, ma si concluse felicemente nel 1985 con il ripristino della ricorrenza come festa nazionale
[20]
.
Nel
1982
il quotidiano romano, pur surclassato dalla
Repubblica
in campo nazionale, era comunque il sesto quotidiano italiano con 290 863 copie di
tiratura
media
[21]
(il quarto se si escludono i quotidiani sportivi). Nello stesso periodo iniziano a svilupparsi le edizioni provinciali, in linea con il progressivo sviluppo della stampa locale in tutto il Paese. Aprono le redazioni regionali di
Abruzzo
,
Umbria
e
Marche
. Qui
Il Messaggero
esce in un formato
tabloid
che riscontra un successo immediato
[
senza fonte
]
. Con Vittorio Emiliani si conclude l'esperienza al
Messaggero
dei due grafici Piergiorgio Maoloni e Pasquale Prunas, che avevano rinnovato il giornale.
Il Messaggero
di Emiliani vende in media 270 000 copie giornaliere.
Nel
1987
il nuovo proprietario del quotidiano, il gruppo
Ferruzzi
, chiama alla direzione
Mario Pendinelli
. Dopo tre anni
Il Messaggero
sfonda quota 300 000 copie, il massimo risultato del
dopoguerra
, ma i costi sostenuti per raggiungere il risultato sono elevati. Il quotidiano ha effettuato costosi investimenti: e stata migliorata la veste grafica, sono stati messi sotto contratto prestigiosi commentatori stranieri.
Alla fine degli
anni ottanta
, il quotidiano apre una redazione a
Ravenna
, citta di provenienza di
Raul Gardini
,
patron
della Ferruzzi, e altre a
Rimini
,
Forli
e
Cesena
. Con il numero del 2 gennaio 1990 la testata viene accorciata da ≪Il Messaggero di Roma≫ (che durava dal 1946) a ≪Il Messaggero≫.
A fine
1993
, dopo la fine del gruppo Ferruzzi e l'allontanamento di Gardini, e un periodo in cui editore era Carlo Sama, Mario Pendinelli lascia
Il Messaggero
e fonda un suo quotidiano,
L'Informazione
, che esce nel
1994
ma avra vita breve. Il suo successore alla testata romana e, dal dicembre 1993,
Giulio Anselmi
, condirettore del
Corriere della Sera
. Nel suo fondo d'esordio, Anselmi descrive con queste parole il momento che la nazione sta attraversando (siamo in piena
tangentopoli
e si sono appena svolte le
elezioni
per il
sindaco di Roma
):
≪La tentazione del catastrofismo e la caparbia volonta di non cedere marciano di pari passo e connotano questa stagione della crisi italiana [...] Noi consideriamo un successo per tutti il fatto che con lo schieramento progressista sia riuscita a prevalere la parte piu ottimista e propositiva del Paese≫
Anselmi, alla prese con il problema del contenimento dei costi, riduce la redazione e chiude le edizioni romagnole del quotidiano. Quando, nel giugno
1996
, il costruttore romano
Francesco Gaetano Caltagirone
compra
Il Messaggero
, Anselmi viene licenziato;
Pietro Calabrese
viene promosso da vice direttore a direttore. Calabrese rimarra alla guida del giornale per tre anni e mezzo. Durante la sua direzione il quotidiano romano riesce a sfondare quota 300 000 copie, ritornando ai suoi massimi livelli di vendita. Sulla scia dei giornali nazionali, anche il quotidiano romano comincia ad offrire inserti e
gadget
ai propri lettori.
Dopo Calabrese e la volta di
Paolo Graldi
, proveniente da
Il Mattino
, altro quotidiano del gruppo Caltagirone. Con Graldi l'editore trova una notevole identita di vedute
[22]
. Infatti, dopo soli due anni, viene nominato direttore editoriale. Al suo posto viene chiamato nel
2002
Paolo Gambescia
, direttore del quotidiano
partenopeo
. Gambescia rinnova le pagine cultura e spettacoli chiamando a dirigerle Piero Mei e Piero Santonastaso.
L'avvicendamento del direttore si ripete quattro anni dopo con
Roberto Napoletano
- gia capo della redazione romana e vicedirettore de
Il Sole 24 Ore
- che entra in via del Tritone con la carica di condirettore (settembre
2004
) e dal febbraio
2006
passa al ruolo di direttore.
Nel
2011
Napoletano lascia e torna al
Sole 24 Ore
; dal 21 marzo il nuovo direttore del
Messaggero
e
Mario Orfeo
(anch'egli, come Gambescia, aveva diretto
Il Mattino
).
Nell'autunno del
2012
il quotidiano romano effettua un deciso restyling della veste grafica e del sito web, ad opera dello spagnolo Sergio Juan. Al rinnovo dell'immagine si accompagna l'avvicendamento alla direzione. Al posto di Mario Orfeo, nominato alla guida del
TG1
, subentra
Virman Cusenza
, proveniente anch'egli, come Gambescia ed Orfeo, dalla direzione de
Il
Mattino
.
Dal 2016 il famoso blog per la risoluzione di generici problemi informatici e tecnologici
Aranzulla.it
entra a far parte della rete web del gruppo del Messaggero, contribuendo al suo traffico e ai relativi introiti pubblicitari.
[23]
Nel settembre
2018
Il Messaggero
rinnova il proprio sito internet ed introduce un sistema di accesso a pagamento denominato
metered
paywall
, che consente la lettura di 10 articoli gratuiti, dopo i quali diventa necessario l'abbonamento.
[24]
Il 6 luglio 2020 Cusenza lascia la direzione e viene sostituito da Massimo Martinelli.
[25]
Il 1º maggio 2024 Massimo Martinelli lascia la direzione ad Alessandro Barbano, che firma il giornale dal 3 maggio successivo
[26]
.
Il 3 giugno 2024 con un comunicato l'Editore annuncia la rimozione del Direttore Alessandro Barbano.
[1]
Il 4 giugno 2024 Guido Boffo assume la Direzione del quotidiano.
- 1878.
Baldassarre Avanzini
,
spezzino
, e
Luigi Cesana
, milanese, fondano la testata. Il capitale iniziale e di 20 000 lire: una meta sono di Cesana (che e anche proprietario del quotidiano) e l'altra meta sono in prestito
[27]
. La prima sede del giornale e in via del Seminario; la tipografia e a fianco della redazione. L'anno dopo si trasferisce in via del Bufalo 125, dove restera per 40 anni.
- 1911. In dicembre Luigi Cesana cede
Il Messaggero
per due milioni di lire
[28]
a
Giuseppe Pontremoli
che, insieme a
Luigi Della Torre
, gerente della banca milanese
banca Zaccaria Pisa
, conclude l'acquisto del giornale romano. L'ingegner Pontremoli e consocio e gerente della ≪Societa Editoriale Italiana≫ (S.E.I.), attraverso la quale gestisce anche il milanese
Il Secolo
e il napoletano
Il Mattino
.
- 1917. L'8 luglio la famiglia di imprenditori
siderurgici
Perrone, che controlla il gruppo industriale
Ansaldo
, assume il controllo del
Messaggero
cedutogli da Pontremoli e Della Torre.
Ferdinando Maria Perrone
affida ai due figli, Mario e Pio Perrone, la gestione del
Messaggero
.
- 1920. La sede del giornale si trasferisce, da via del Bufalo, nell'ex albergo Select, in Via del Tritone 152
[29]
.
- 1934. Ingresso nella S.E.I. di Ferdinando, figlio di Pio, ventitreenne, come direttore amministrativo.
- 1940. Ingresso nella S.E.I. di Alessandro, figlio di Mario, ventenne, come ispettore generale.
- 1944, 4 giugno. All'indomani della Liberazione di Roma
Il Messaggero
e sospeso dagli alleati e sottoposto a una fase di commissariamento. La gestione viene affidata all'APB (
Allied Publication Board
anglo-americano.).
- 1945. Partenza delle truppe alleate.
Il Messaggero
torna alla famiglia Perrone. Il pacchetto azionario e diviso in parti eguali tra Pio e Mario Perrone. Pio e il presidente; Mario l'amministratore delegato. Anche la pubblicita dipende da una societa della famiglia Perrone.
- 1952. Muore Pio Perrone. Il suo 50% della societa passa ai tre figli: Ferdinando, Maria Ferdinanda (sposata Barluzzi) e Cleonice (sposata Theodoli). Alla direzione del quotidiano subentra Alessandro Perrone (figlio di Mario). Il cugino Ferdinando e il direttore amministrativo.
- 1968. Muore Mario Perrone. Anch'egli passa il suo 50% della societa ai figli, che sono anch'essi tre: Isabella (sposata Grazioli), Vittoria (sposata Brivio Sforza) e Alessandro.
- 1973. L'editore
Edilio Rusconi
decide di scalare la societa editoriale. Il 22 maggio acquista da Ferdinando Perrone e le due sorelle il loro 50%
[30]
. La cifra pattuita e di 4,5 miliardi di lire, comprendente anche la sede di Via del Tritone. Alessandro invece rifiuta di vendere la sua quota. Ferdinando, che per via dell'anzianita e presidente del consiglio di amministrazione, licenzia Alessandro da direttore responsabile. Rusconi nomina nuovo direttore
Luigi Barzini junior
, ma la redazione, il giorno del suo insediamento, blocca l'ingresso per non farlo entrare (2 luglio). Il 23 luglio il pretore di Roma emette una sentenza a favore di Alessandro, giudicando illegittimo il suo licenziamento. La scalata di Rusconi rimane incompiuta.
- 1974.
Eugenio Cefis
, presidente di
Montedison
, convince Vittoria Perrone (figlia di Mario) a cedergli la sua quota sociale
[31]
. Questa volta l'operazione va in porto: il 50% appartenente agli eredi di Mario passa alla Montedison. Con la fine della direzione di Alessandro Perrone si conclude l'era della famiglia genovese alla guida del
Messaggero
[32]
. Il 13 maggio vengono rinnovati i vertici della societa editrice del quotidiano: Raffaele Stracquadanio, manager di fiducia di Eugenio Cefis, viene nominato presidente. In settembre l'operazione si conclude con l'acquisizione, da parte di Montedison, della quota di Rusconi
[33]
.
- 1987. Si compie la scalata del gruppo alimentare
ravennate
Ferruzzi
alla Montedison. La nuova gestione fa ingenti investimenti. Ma l'amministratore delegato
Carlo Sama
crea un buco di 30 miliardi, che porta la societa editrice sull'orlo del fallimento. Nel novembre 1994 si dimette il direttore Mario Pendinelli, oltre a Sama (poi indagato). Viene proclamato lo stato di crisi aziendale, che porta il giornale ad una pesante cura dimagrante (tra cui la chiusura di tutte le quattro edizioni locali romagnole, create da Ferruzzi e Gardini, e la messa in mobilita di tutti i giornalisti di quella regione)
[34]
. Lo stato di crisi viene gestito da
Mediobanca
, principale creditore del Gruppo Ferruzzi che, dopo un risanamento dei conti del giornale durato tre anni, lo mette in vendita.
- 1996. Dopo le elezioni politiche, in giugno Mediobanca e Ferruzzi cedono il quotidiano a
Francesco Gaetano Caltagirone
per la cifra di 356 miliardi di lire; il gruppo Caltagirone crea una propria societa editoriale, la
Caltagirone Editore
che ingloba anche
Il Mattino
di
Napoli
. Successivamente aprira un portale Internet, dara vita al giornale a distribuzione gratuita
Leggo
e acquistera anche
Il Gazzettino
di
Venezia
,
Il Nuovo quotidiano di Puglia
di
Lecce
e il
Corriere Adriatico
di
Ancona
.
Scelti da Luigi Cesana
Scelti dalla famiglia Perrone
- Italo Carlo Falbo (26 dicembre 1916 - 26 febbraio 1921)
- Virginio Gayda
(27 febbraio 1921 - 27 marzo 1926)
Graditi al regime fascista
Dopo la caduta del fascismo: nomina approvata dal
Minculpop
defascistizzato
[35]
Graditi al regime della R.S.I.
Dopo la Liberazione di Roma
Sospeso per deliberazione dell'≪Allied Publication Board≫ anglo-americano il 9 giugno 1944, le pubblicazioni riprendono il 21 aprile 1946 con la testata
Messaggero di Roma
Scelti dalla famiglia Perrone
Scelti dalla Montedison
Scelti dal gruppo Ferruzzi
Scelti dal gruppo Caltagirone
Il Messaggero
ha una foliazione media di 60 pagine; viene distribuito con un'edizione nazionale ed undici edizioni locali, di cui otto nel
Lazio
(
Roma
, Metropoli,
Ostia
-
litorale
,
Viterbo
,
Civitavecchia
,
Frosinone
,
Latina
,
Rieti
).
Le altre sono realizzate in
Abruzzo
, in
Umbria
e
Marche
[38]
.
La
diffusione
di un quotidiano si ottiene, secondo i criteri di
Accertamenti Diffusione Stampa
(ADS), dalla somma di: Totale Pagata
[39]
+ Totale Gratuita + Diffusione estero + Vendite in blocco.
Dal 2021 ADS ha abbandonato la distinzione tra copia cartacea e copia digitale, che e stata sostituita dalla distinzione tra ≪vendite individuali≫ (copie pagate dall’acquirente) e ≪vendite multiple≫ (copie pagate da terzi).
Anno
|
Diffusione
|
2022
|
70 021
|
2021
|
74 542
|
Anno
|
Totale diffusione
(cartacea + digitale)
|
Diffusione cartacea
|
Tiratura
|
2020
|
75 227
|
60 808
|
94 701
|
2019
|
90 542
|
79 787
|
116 858
|
2018
|
98 969
|
87 799
|
128 622
|
2017
|
109 046
|
100 568
|
144 337
|
2016
|
118 189
|
112 465
|
156 085
|
2015
|
129 041
|
123 504
|
170 723
|
2014
|
142 461
|
134 762
|
192 843
|
2013
|
151 478
|
147 705
|
212 080
|
Anno
|
Diffusione
|
2012
|
179 557
|
2011
|
190 933
|
2010
|
192 912
|
2009
|
202 158
|
2008
|
210 842
|
2007
|
215 581
|
2006
|
229 560
|
2005
|
235 353
|
2004
|
240 778
|
2003
|
251 078
|
2002
|
258 561
|
2001
|
291 543
|
2000
|
291 571
|
1999
|
292 515
|
1998
|
279 869
|
1997
|
269 385
|
1996
|
260 225
|
1995
|
250 892
|
Dati
ADS
.
- ^
a
b
c
d
Accertamenti Diffusione Stampa
, su
adsnotizie.it
.
URL consultato il 30 ottobre 2021
.
- ^
Alvaro Moretti nuovo vicedirettore del Messaggero
, su
primaonline.it
.
URL consultato il 5 aprile 2018
(
archiviato
il 5 aprile 2018)
.
- ^
a
b
Daniela Colombo,
Messaggero, all'assemblea volano stracci ma arriva il gradimento al direttore Martinelli. Boffo vicedirettore, Gorra caporedattore centrale
, su
primaonline.it
, 9 ottobre 2020.
URL consultato il 1º settembre 2022
(archiviato dall'
url originale
il 18 ottobre 2020)
.
- ^
Il processo si celebro nel
1879
per un delitto commesso il 6 ottobre
1877
. Si concluse con la condanna di Raffaella Saraceni, giudicata colpevole di aver fatto assassinare il marito, Giovanni Fadda, e del suo amante, Pietro Cardinali, riconosciuto esecutore materiale dell'omicidio.
- ^
E la stampa bellezza!
, su
lastampabellezza.it
.
URL consultato il 28 settembre 2018
(
archiviato
il 28 settembre 2018)
.
- ^
a
b
ASV, Segret. Stato, 1915, rub. 162, fasc. 3, p. 38 - citato in: Antonio Scotta,
Giacomo Della Chiesa, arcivescovo di Bologna
, Rubbettino, 2002, pag. 453.
- ^
Manterra questa posizione fino alla meta degli
anni ottanta
.
- ^
Una nota editoriale pubblicata il 6 giugno recitava: ≪Tomaso Smith riassume oggi la direzione del Messaggero. "Dopo vent'anni di volontaria assenza egli torno al giornalismo il 25 luglio 1943. Il 10 settembre se ne allontano. Arrestato e sfuggito dopo 3 mesi alla sicura deportazione egli ritorna fra noi che lo abbiamo sempre considerato il nostro Direttore≫.
- ^
Nino Longobardi,
Bonta mia (e... di mio zio Amedeo)
, Giovanni Volpe editore, Roma, 1977, p. 23
- ^
Costanzo Costantini,
La storia del Messaggero
, Gremese, 2008.
- ^
Costanzo Costantini,
La storia del Messaggero
, Gremese, 2008, pag. 91.
- ^
Sergio Turone, Prefazione a
Corrotti e corruttori dall'Unita d'Italia alla P2
, Laterza, Roma-Bari, 1984, p.19.
- ^
Alberto Mazzuca,
Penne al vetriolo
, Bologna, Minerva, 2017, p.429.
- ^
Secondo
Luca Telese
(
Cuori Neri
, Sperling&Kupfer 2006) fu la
Democrazia Cristiana
, sconfitta al referendum, ad esercitare pressioni fino ad indurlo alla vendita.
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Secondo
Piero Ottone
(
Italia mia
, Longanesi 2009) la conduzione battagliera di Alessandro aveva fortemente indebitato il giornale.
- ^
Secondo
Costanzo Costantini
(
La storia del Messaggero
, Gremese, 2008, pag. 115)
Eugenio Cefis
, presidente della Montedison, rilevo il quotidiano per conto di
Amintore Fanfani
, storico dirigente DC.
- ^
Secondo Andrea Aveto (
Giornalismo italiano 1968-2001
, ≪I Meridiani≫) la regia della trattativa fu condotta dal Partito socialista.
- ^
Eugenio Cefis dira a Enzo Biagi di avere acquistato il quotidiano "per fare un piacere a Fanfani e a De Martino", in Alberto Mazzuca,
Penne al vetriolo
, op.cit. p. 430.
- ^
Eugenio Santoro
,
PSI 1992: dirsi addio?
, Soveria Mannelli,
Rubbettino Editore
, 2006.
- ^
6 gennaio 1985 La Befana torna a essere festa grazie alla campagna del Messaggero
, su
ilmessaggero.it
.
URL consultato il 28 febbraio 2023
.
- ^
Quanto si legge in Italia?
, in ≪La Civilta Cattolica≫, 1º ottobre 1983, n. 3199, p. 77 (
versione digitalizzata
Archiviato
il 16 novembre 2017 in
Internet Archive
.).
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Costanzo Costantini,
op. cit
.
- ^
Salvatore Aranzulla: Libri e opere in offerta | Feltrinelli
, su
www.lafeltrinelli.it
.
URL consultato il 29 gennaio 2024
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- ^
Il Messaggero compie 140 anni, festa a Cinecitta con Mattarella. Cusenza: liberta di stampa va difesa
, su
ilmessaggero.it
.
URL consultato il 9 maggio 2019
(
archiviato
il 17 aprile 2019)
.
- ^
Roberto Borghi,
Cusenza lascia la direzione del Messaggero, al suo posto il vice Martinelli
, su
Prima Comunicazione
, 6 luglio 2020.
URL consultato il 1º settembre 2022
(archiviato dall'
url originale
il 6 luglio 2020)
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- ^
Azzurra Caltagirone punta su Alessandro Barbano per il rilancio del Messaggero
, su
primaonline.it
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URL consultato il 7 maggio 2024
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Costanzo Costantini,
La storia del Messaggero
, Gremese, 2008, pag. 23.
- ^
Valerio Castronovo et alii,
La stampa italiana nell'eta liberale
, Laterza, 1979, pag. 223
- ^
Sergio Turone cita un'informativa della polizia del 12 settembre 1917 secondo cui il denaro per comprare il palazzo sia provenuto dalla Francia, che ricompenso il giornale romano per la campagna francofila che condusse sin dall'inizio della
prima guerra mondiale
. Cfr, Sergio turone,
Corrotti e corruttori dall'unita d'Italia alla P2
, Roma, 1984, pp. 139-140.
- ^
Secondo
Giampaolo Pansa
(
La Repubblica di Barbapapa
, Milano, 2013) e
Aldo Giannuli
(
Bombe a inchiostro
, Milano, 2008) Ferdinando fu indotto e cedere la propria quota per il coinvolgimento della figlia Diana nell'inchiesta sul
rogo di Primavalle
.
- ^
Costanzo Costantini,
La storia del Messaggero
, Gremese, 2008, pag. 115.
- ^
Il ramo di Alessandro mantiene pero la proprieta del
Secolo XIX
di Genova.
- ^
Secondo Giampaolo Pansa, i Perrone ricevettero 4 miliardi e 700 milioni; Rusconi incasso una cifra in franchi svizzeri equivalente a 20 miliardi di lire.
- ^
Parte di essi saranno riassorbiti anni dopo.
- ^
Decreto 9 agosto
1943
, n. 727.
- ^
Il 13 settembre 1943 gli occupanti tedeschi assunsero il controllo dell'informazione. La stampa quotidiana passo sotto la diretta autorita del
Ministero della cultura popolare
. Per tre mesi fu abolita la carica di direttore responsabile.
- ^
Vedi sezione Storia.
- ^
Le tre redazioni esistenti nella regione sono state accorpate ad
Ancona
. Il 31 luglio
2015
hanno chiuso le redazioni di Pesaro e Ascoli Piceno.
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Che a sua volta comprende le vendite per copia singola e gli abbonamenti.
- Sito ufficiale
, su
ilmessaggero.it
.
- Messaggero, Il
, su
Treccani.it ? Enciclopedie on line
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
.
- Messaggero, Il
, in
Dizionario di storia
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 2010.
- Eventi organizzati da Il Messaggero
, su
RadioRadicale.it
,
Radio Radicale
.
- Biblioteca Nazionale Centrale di Roma:
- Prime pagine del quotidiano e immagini d'epoca
dal sito
Novecento italiano. Itinerari storico-culturali nel Lazio