L'
Irpinia
e un distretto storico-geografico dell'
Italia meridionale
corrispondente, sia pur con notevole approssimazione, al territorio dell'odierna
provincia di Avellino
(gia
Principato Ultra
fino al 1860).
Il
coronimo
"Irpinia", benche di uso esclusivamente moderno
[1]
, fa comunque riferimento al territorio occupato anticamente dagli
Irpini
(in
latino
Hirpini
), una tribu di stirpe
sannitica
e di
lingua osca
stanziata in epoca preromana su vaste zone dell'
Appennino campano
.
Conosciuta nel suo complesso come "la verde Irpinia"
[2]
, l'area dispone di notevoli valenze ambientali e paesaggistiche.
L'Irpinia e situata approssimativamente nel settore centro-orientale della
Campania
, benche al tempo degli antichi Irpini fosse intimamente legata al
Sannio
e in
epoca imperiale
fu aggregata per diversi secoli all'
Apulia
. Non ha (ne ha mai avuto) uno sbocco al mare, presentando un territorio essenzialmente montuoso-collinare. I suoi limiti naturali sono costituiti dai
monti della Daunia
a nord-est (oltre i quali si estende il
Tavoliere delle Puglie
), dal
Vulture
a sud-est (un vulcano spento sito al confine con la
Lucania
) e dai
monti Picentini
-
Partenio
a sud-ovest (al di la dei quali si aprono le pianure e le coste della Campania), mentre il margine nord-occidentale e segnato da un complesso sistema fluviale (formato dal
Calore
e da numerosi suoi affluenti) imperniato su
Benevento
e condiviso con il Sannio propriamente detto
[3]
.
Il territorio si presenta come un altipiano assai irregolare (il cosiddetto
Altopiano irpino
[4]
), inciso da valli e punteggiato da rilievi, tra i quali serpeggiano numerosi fiumi e torrenti.
Il principale corso d'acqua e il gia citato Calore che, a partire dalle sue sorgenti (situate presso il Colle Finestra del
monte Accellica
, nel comune di
Montella
), attraversa il territorio trasversalmente in direzione sud-nord per diverse decine di chilometri. L'
Ofanto
nasce, invece, tra
Nusco
e
Torella dei Lombardi
e percorre per un lungo tratto la parte sud-orientale dell'Irpinia, prima in direzione ovest-est per poi deviare verso nord nei pressi della confluenza con l'Atella a causa dello sbarramento costituito dal Vulture. Il
Sele
nasce a
Caposele
, dal monte Paflagone, contrafforte del Cervialto, e sbocca quindi nell'
omonima piana
del Salernitano.
Altri corsi di rilievo sono il
Sabato
e l'
Ufita
(entrambi affluenti del Calore) che nascono rispettivamente dal
monte Accellica
e dal
Formicoso
e scorrono all'interno di vaste vallate; notevole per la sua estensione soprattutto la
valle dell'Ufita
, a tratti quasi pianeggiante. Poi ancora il fiume
Miscano
(affluente dell'Ufita) che sorge nei monti della Daunia e solca l'
omonima vallata
ricca di eminenze archeologiche e nota per le tipiche
bolle della Malvizza
(vulcanetti di fango di natura non vulcanica); quindi il
Cervaro
, un fiume che solca l'Irpinia nord-orientale per alcune decine di chilometri nel suo alto corso per poi discendere nel Tavoliere delle Puglie dopo aver percorso
l'omonima valle
boscosa e a tratti impervia; infine il Calaggio, che dalle sue sorgenti, in agro di
Vallata
, attraversa per un breve tratto l'Irpinia orientale prima di penetrare a sua volta nel Tavoliere pugliese. I fiumi e i torrenti testimoniano l'abbondanza di risorse idriche nel territorio, le quali vengono sfruttate per "dissetare" le aree circostanti attraverso opere di canalizzazione. E questo il caso, infatti, delle sorgenti del
Sele
e dell'
invaso di Conza
, in parte utilizzati dall'
Acquedotto pugliese
, o del "canale di
Serino
" utilizzato gia in epoca
romana
per portare l'acqua nella piana campana.
Pochi sono invece i laghi naturali, localizzati per lo piu in aree montane. I principali sono: i laghi vulcanici di
Monticchio
, al confine storico con la Lucania; il
lago Laceno
, di origine carsica, nell'Irpinia meridionale alle pendici dei monti Picentini; infine il laghetto
Luza Aquafets
, nell'Irpinia settentrionale alle falde dei monti della Daunia (nelle vicinanze di
Greci
), la cui esistenza e documentata fin dal 1466
[5]
.
Le cime piu imponenti si innalzano nella zona sud-occidentale. E qui, infatti, che si ergono i monti
Cervialto
(la cui cima si trova nel territorio comunale di
Calabritto
) e
Terminio
(tra
Serino
e
Volturara Irpina
), massicci di origine
carsica
rispettivamente di 1809 e 1806 m
s.l.m.
.
Nell'Irpinia centrale le montagne sono invece relativamente meno elevate, mentre le aree di fondovalle sono spesso ricoperte da depositi
piroclastici
(notevoli per il loro spessore soprattutto le
pomici di Avellino
). Fenomeni vulcanici secondari si evidenziano inoltre nella
Valle d'Ansanto
, ritenuta dagli antichi Irpini un luogo sacro dedicato alla dea
Mefite
; nelle vicinanze, a
Villamaina
, vi e una sorgente termale. Assai piu ampia e invece la diffusione delle
sorgenti sulfuree
.
Nel settore nord-orientale, infine, la conformazione orografica e decisamente di tipo argilloso-arenaceo (benche la matrice sia comunque calcarea), pertanto i rilievi raggiungono altezze inferiori; nonostante cio, i centri abitati sorgono a quote mediamente piu elevate. Tale territorio e percorso inoltre dalla dorsale spartiacque
appenninica
, che si estende dalla
sella di Ariano
a nord (presso
Ariano Irpino
, il comune montano piu popoloso della regione
[6]
), passando per i rilievi della
Baronia di Vico
(ove vi e
Trevico
, il centro abitato piu elevato in regione con i suoi
1
090
m s.l.m.
[7]
) e per l'altopiano del
Formicoso
(avente un'altitudine media di circa 800
m
s.l.m.
), fino alla
sella di Conza
, a sud.
L'Irpinia costituisce un importante
distretto sismico
. L'
Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
vi ha una propria sede a
Grottaminarda
, nella
valle dell'Ufita
, con annesso un centro per la sismologia ed ingegneria sismica. Il centro, mediante una sala di monitoraggio sismico, collabora allo sviluppo di una rete sismica nazionale che consente l'immediata localizzazione automatica degli eventi sismici che avvengono nell'ambito del territorio nazionale.
[8]
Le piu antiche tracce umane nell'area risalgono al
paleolitico
e sono riferibili a sporadici gruppi di
cacciatori-raccoglitori
, mentre i primi villaggi agro-pastorali sorsero nel
neolitico
in correlazione ad afflussi di genti provenienti dall'area adriatica. A partire dal XII-X secolo a.C. iniziarono a giungere, per successive ondate immigratorie, i primi popoli di ceppo
indo-europeo
.
Fu pero soltanto tra il VI e il IV secolo a.C. che una tribu
sannitica
di
lingua osca
, gli
Irpini
, provenienti da territori piu a nord occuparono progressivamente l'intera area. Il loro nome derivava da quello del
lupo
(
hirpus
in lingua osca), forse prescelto quale animale
totemico
. Ad ogni modo gli Irpini, almeno fino al termine delle
guerre sannitiche
, non furono mai espressamente citati in quanto costituivano parte integrante della
Lega sannitica
; essi comparvero per la prima volta col proprio nome soltanto al tempo della spedizione di
Pirro
, nel 280 a.C.
I centri irpini piu importanti furono (da nord a sud):
Vescellium
(presso i
monti della Daunia
, ai confini con l'
Apulia
),
Aequum Tuticum
(Sant'Eleuterio di
Ariano Irpino
), inizialmente
Maleventum
(
Benevento
, colonizzata comunque dai Romani fin dal 268 a.C.),
Trivicum
(Civita Superiore di
San Sossio Baronia
),
Aeculanum
(Passo di
Mirabella
),
Aquilonia
(
Lacedonia
),
Abellinum
(nei pressi dell'odierna
Atripalda
, sul fiume Sabato),
Fratuolum
(forse
Calitri
),
Compsa
(
Conza
vecchia).
A seguito di ricerche archeologiche sono inoltre emersi altri insediamenti, ancor piu antichi dei precedenti, dei quali pero si ignorano i nomi; essi erano situati a Monte Rovitello (presso
Greci
), a
Casalbore
(ove si rinvengono i resti di un tempio italico, l'unico superstite in tutta l'Irpinia), a
Monte Castello (Savignano Irpino)
, a La Pezza (presso
Melito Irpino
), a
Castel Baronia
, a
Carife
(assai cospicui i reperti rinvenuti nella
locale area archeologica
), a
Bisaccia
, a
Morra De Sanctis
, a Oppido Vetere (presso
Lioni
e
Caposele
), a
Castelnuovo di Conza
(ai confini con la
Lucania
).
Ancora all'epoca delle
guerre puniche
gli Irpini (diversamente da altre tribu sannitiche) si dimostrarono assai ostili nei confronti dei
Romani
; costoro riuscirono pero ad avere la meglio appropriandosi di vaste fette di territorio. Di origine prettamente romana (nonostante la presenza
in loco
di numerosi reperti scritti in
osco
, la lingua parlata dagli antichi Irpini) e, ad esempio, il
forum
graccano
di Fioccaglie presso
Flumeri
, il cui nome doveva corrispondere forse a
Forum Aemilii
data la sua collocazione all'incrocio tra la
Via Appia antica
e la
Via Aemilia
(della quale ultima costituiva il
caput viae
)
[9]
. Al termine della sanguinosa
guerra sociale
(I secolo a.C.) gli Irpini furono costretti a sottomettersi definitivamente, perdendo cosi la loro cultura e la loro lingua ma ottenendo in compenso la tanto ambita
cittadinanza romana
.
Numerose
strade romane
attraversarono il territorio irpino: le piu antiche furono le gia citate
Via Appia
e
Via Aemilia
, seguirono poi la
Via Minucia
(successivamente ribattezzata
Via Traiana
), la
Via Aurelia
e infine la
Via Herculia
. Inoltre alcuni indizi (tragitti degli
itineraria
, ruderi di ponti romani sul fiume Calore, frammenti di miliari) fanno presupporre l'esistenza anche di altre strade, delle quali pero non si conoscono i nomi.
Fin dall'
epoca imperiale
l'Irpinia fu separata dal Sannio (che costitui la
regio IV
) e aggregata dapprima alla
regio II Apulia et Calabria
(ossia alla Puglia) dall'imperatore
Augusto
, per poi passare in gran parte alla
Campania
a seguito della riforma amministrativa operata da
Adriano
; tuttavia il settore orientale rimase legato alla provincia di
Apulia et Calabria
(erede della
Regio II
) ancora per qualche secolo.
[10]
In epoca medievale i territori gia irpini furono assoggettati fin dal VI secolo al
ducato di Benevento
, ma in seguito il
principato di Salerno
riusci ad appropriarsene dapprima in parte (settori meridionali, secolo IX) e poi totalmente (a seguito della
conquista normanna
, secolo XI); tuttavia le stesse terre, a partire dall'
epoca angioina
(secolo XIII), furono distaccate anche da Salerno per costituire un
giustizierato
a se stante (denominato
Principato Ultra
, o anche
Principato Ulteriore
) all'interno del neonato
Regno di Napoli
.
A decorrere dal XV secolo il
Principato Ultra
fu elevato a provincia e, a partire dalla fine del secolo successivo, la sua sede fu fissata stabilmente in
Montefusco
; fu soltanto dal 1806 che
Avellino
divenne capoluogo provinciale. Dopo l'
unita d'Italia
la denominazione
Principato Ultra
fu abbandonata, ma lo stemma fu mantenuto; i confini provinciali furono comunque ripetutamente modificati nel corso dei secoli.
Nel 1942
papa Pio XII
nomino
Guglielmo da Vercelli
, fondatore del
santuario di Montevergine
e dell'
abbazia del Goleto
, patrono dell'Irpinia
[11]
.
La
lingua osca
, ossia l'idioma
indoeuropeo
parlato dagli antichi Irpini e dalle altre popolazioni sannitiche e appartenente al gruppo
osco-umbro
, si estinse a seguito della colonizzazione romana; le ultime attestazioni scritte risalgono al I secolo a.C.
Nell'Irpinia moderna si parlano invece la
lingua italiana
e i vari
dialetti irpini
, questi ultimi derivanti dalla sovrapposizione della
lingua latina
sul
sostrato
osco e appartenenti al gruppo dei
dialetti italiani meridionali
. Nelle fasce territoriali periferiche i vernacoli locali subiscono comunque diverse influenze; ad esempio, nella citta di
Ariano Irpino
(ai confini con la
Puglia
) e in uso una parlata di transizione con caratteri peculiari, il
dialetto arianese
.
Un diverso idioma
romanzo
, quello
francoprovenzale
penetrato a seguito degli
Angioini
o dei
Valdesi
, oltreche tuttora parlato nell'alta
Valmaggiore
(un'area-cuscinetto a cavallo tra Irpinia e
Daunia
) era usato un tempo anche da alcune altre comunita vicine dell'Irpinia nord-orientale, ove permangono tracce della sua diffusione
[12]
.
Greci
e invece l'unico paese irpino in cui si parla l'
arbereshe
, un idioma antico-
albanese
. Oltre alla lingua, a Greci si sono mantenute intatte nel tempo anche molte tradizioni (ma non il
rito ortodosso
). Lo stanziamento
arbereshe
risale al XV secolo, ma il toponimo "Greci" ha origini piu antiche (essendo attestato fin dall'XI secolo) ed e piuttosto riferibile ai
Bizantini
che nel IX-X secolo occuparono quel territorio. In lingua
arbereshe
Greci e chiamata invece
Katundi
, letteralmente "il borgo", "il paese".
In passato esistevano ancora altre isole linguistiche: si trattava degli
schiavoni
, un gruppo etnico di ceppo
slavo
stanziato un tempo a Polcarino degli Schiavoni (la moderna
Villanova del Battista
), a Montemalo (l'attuale
Sant'Arcangelo Trimonte
) e a
Ginestra degli Schiavoni
, estintosi dopo le estese devastazioni provocate dall'epidemia di
peste del 1656
.
Il biodistretto d'Irpinia, avente sede nella citta di
Ariano Irpino
, e incluso nel registro nazionale dei distretti biologici
[13]
. Di particolare rilevanza e la produzione di
vino
: tra i piu pregiati vi sono il
greco di Tufo DOCG
, il
taurasi DOCG
, il
fiano di Avellino
e l'
aglianico
. Tra i prodotti
IGP
vi e la
castagna di Montella
, mentre l'olio extravergine d'oliva
Irpinia - Colline dell'Ufita
, che si caratterizza per i suoi colori intensi e per il sapore fruttato con note di pomodoro
[14]
, si fregia del marchio
DOP
. Altri prodotti tipici sono il
caciocchiato irpino
, la
castagna di Trevico
(soprattutto in forma di
caldarroste
), il
pane di Calitri
, il
pane di Montecalvo
, la
patata di Trevico
, il
pecorino bagnolese
, il
pecorino di Carmasciano
, il
prosciutto di Trevico
, il
prosciutto di Venticano
e il tartufo nero di Bagnoli Irpino, tutti riconosciuti quali
prodotti agroalimentari tradizionali
(PAT).
Nei comuni di
Pietradefusi
(in particolare la frazione
Dentecane
),
Grottaminarda
e
Ospedaletto d'Alpinolo
sono presenti degli stabilimenti per la produzione del torrone; molto importante e anche la produzione di nocciole. Per quanto riguarda la pasta e diffuso il consumo dei
fusilli avellinesi
; esclusivi della
Baronia
sono invece i
trilli
, un particolare tipo di pasta casereccia che si fregia del marchio PAT
[15]
.
Inoltre l'artigianato ha rivestito da sempre un ruolo importante nell'economia locale; tra le numerose manifatture locali si segnala la
ceramica arianese
, ben attestata fin dal XIII secolo
[16]
.
Principali attrattive turistiche sono l'ex comprensorio sciistico del
Laceno
con il lago omonimo, il monte
Terminio
oltre ad alcuni borghi che fanno parte dell'associazione dei
borghi piu belli d'Italia
, quali
Frigento
,
Gesualdo
,
Monteverde
,
Nusco
,
Savignano Irpino
e
Zungoli
(questi due ultimi si fregiano inoltre, rispettivamente, della
bandiera gialla
e della
bandiera arancione
).
Tra le strutture architettoniche spicca il
castello di Ariano
, sede della prima
contea normanna
in terra italiana, presso cui furono convocate e promulgate le storiche
Assise di Ariano
del 1140. Notevoli anche il castello di
San Barbato
, costruito in epoca longobarda nell'849, e il castello aragonese di Monteverde, sede dal 1532 al 1641 della signoria dei
Grimaldi
principi di Monaco. Di rilievo, inoltre, sono il
borgo Castello
di
Calitri
; il centro storico di
Gesualdo
con il castello che fu dimora del "principe dei musici"
Carlo Gesualdo
; il ponte Principe della ferrovia Avellino-Rocchetta e il palazzo Filangieri di
Lapio
con i suoi affreschi.
Tra le mete religiose si citano il
santuario di Montevergine
in territorio di
Mercogliano
, il
santuario di San Gerardo Maiella
a
Caposele
, la
collegiata di San Michele
a
Solofra
, i due antichi santuari di
San Liberatore
e della
Madonna di Valleluogo
presso
Ariano Irpino
, il santuario di
Carpignano
nei dintorni di
Grottaminarda
e il santuario della Madonna del Buon Consiglio a Frigento. Notevoli per la loro imponenza e per le opere d'arte ivi custodite sono inoltre le cattedrali
di Ariano Irpino
,
di Avellino
e
di Sant'Angelo dei Lombardi
.
I poli museali piu rilevanti sono il
museo irpino
e il
museo d'arte
di Avellino, il
museo della civilta normanna
e il
museo degli argenti
di Ariano Irpino, il museo dell'opera del
convento di San Francesco a Folloni
di
Montella
, nonche due musei della ceramica:
a Calitri
e ancora
ad Ariano Irpino
.
- ^
In epoca romana, al tempo delle
guerre sannitiche
, si adoperava piuttosto la locuzione
Samnium Hirpinum
(="Sannio irpino"), anche se in seguito si preferi utilizzare l'etnonimo
Hirpini
per indicare tanto la popolazione quanto il suo territorio (ad esempio:
in Hirpinis
="in Irpinia", letteralmente "negli Irpini"). Viceversa, la parola latina
Hirpinia
non indicava un'area geografica, ma piuttosto una
gens
romana ?benche forse di origini irpine?, da cui anche il
cognomen
Hirpinianus
.
Totius latinitatis onomasticon
, 1883, p. 409.
- ^
Antonio D'Amato,
La verde Irpinia: cenni storici, geografici e letterari della provincia di Avellino: con un saggio di canti popolari e di folklore irpino
, Collana scolastica delle Provincie d'Italia, 3ª ed., Federico & Ardia, 1924.
- ^
E plausibile che in epoca pre-romana i principali fiumi convergenti nella conca beneventana fungessero da linee di confine tra le diverse tribu del Sannio sud-orientale. In particolare, si presume che il fiume
Tammaro
separasse gli Irpini dai
Pentri
, che il fiume
Sabato
separasse gli Irpini dai
Caudini
e che lo stesso fiume Calore (a valle di Benevento) separasse Pentri e Caudini tra loro.
Carlo Dotto de' Dauli,
L'Italia dai primordii all'evo antico
, vol. 1, Tipografia e litografia democratica di A. Danesi, 1879, p. 587.
- ^
Andrea Covino,
Elementi di geografia colle piu recenti indicazioni
, 7ª ed., Torino, Vaccarino, 1871, p. 63.
- ^
Tommaso Vitale,
Storia della regia citta di Ariano e sua diocesi
, Roma, Stamperia Salomoni, 1794, p. 408.
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Comuni montani
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l'11 giugno 2019)
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- ^
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Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
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URL consultato il 10 gennaio 2018
(archiviato dall'
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il 14 giugno 2018)
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La Magna Grecia da Pirro ad Annibale
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Registro Nazionale Distretti Biologici
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URL consultato il Ministero dell'agricoltura,
della sovranita alimentare e delle foreste
(
archiviato
il 16 aprile 2024)
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