Con
disarmo nucleare
si intende il problema dell'uscita del mondo dall'era delle
armi atomiche
. Data la gravita dei danni causati dall'uso di armi atomiche nei
conflitti mondiali
, il problema del disarmo si e posto sotto una nuova luce. Se la fine della
guerra fredda
con la caduta dell'
Unione Sovietica
poteva dare motivo di bandire le armi atomiche, oggi la questione del disarmo e ancora molto attuale data la facilita di ottenimento di armi atomiche derivata dal fatto che le tecnologie nucleari sono alla portata di un numero sempre crescente di paesi.
Il problema principale della gestione e del controllo delle armi nucleari da parte di organismi internazionali e che se da un lato e auspicabile la messa al bando delle armi nucleari, non si puo pensare in tempi brevi alla sostituzione di quella grande percentuale di
energia elettrica
prodotta con
centrali nucleari
: se da un lato puo essere giusto impedire a uno stato di armarsi con armi nucleari, puo essere discutibile la scelta di privare lo stato stesso del diritto di soddisfare il proprio fabbisogno di energia.
I negoziati per il disarmo nucleare hanno vissuto diverse fasi ed i contrasti maggiori sono sempre sorti sui controlli.
Tra il
1945
ed il
1955
, subito dopo la
Seconda guerra mondiale
, l'
URSS
si rifiuto di prendere in considerazione qualsiasi proposta relativa al disarmo nucleare. Il caso piu clamoroso fu la risposta con cui nel
1948
l'allora delegato sovietico all'
ONU
,
Andrej Vy?inskij
, respinse la proposta americana di trasferire la proprieta ed il controllo sull'energia atomica (sia per usi civili che militari) all'
ONU
. A questo modo Vy?inskij ebbe a dire:
"ho ascoltato le proposte americane e ne ho riso tutta la notte!"
[
senza fonte
]
Da considerare che in quegli anni gli
Stati Uniti
avevano il
monopolio
della
bomba atomica
.
Il triennio
1955
-
1957
e contrassegnato dallo sforzo occidentale di arrivare a risultati concreti e dall'altro da apparenti sintomi di flessibilita sovietica, poi smentiti dai fatti. A
Ginevra
, nel 1955, si giunse all'accordo di applicare contemporaneamente due piani di controlli: quello aereo proposto da
Dwight D. Eisenhower
e quello di posti di controllo terrestre proposti da
Mosca
. Anche questo accordo venne reso impraticabile da
Molotov
nell'ottobre del
1955
. I negoziati si trascinarono a
Londra
fino al
1957
: il 27 agosto il delegato sovietico
Valerian Zorin
respinse ogni proposta ed abbandono i negoziati.
Durante gli
anni sessanta
crebbe la sensibilita popolare contro le armi nucleari (specialmente al riguardo dei test nucleari in atmosferici e del
fallout radioattivo
). Nel
1963
venne firmato il
Partial Test Ban Treaty
, che proibiva test nucleari in atmosfera. Nel
1968
venne firmato il
Trattato di non proliferazione nucleare
, mentre nel
1972
venne siglato il
Trattato anti missili balistici
. Alla fine degli
anni ottanta
vennero siglati gli
accordi START
. Nell'Unione Sovietica, le voci contro le armi nucleari erano poche ed isolate, dal momento che il rivolgersi al "pubblico" non era un fattore politico rilevante. Alcuni cittadini che erano abbastanza importanti da permettersi di criticare il governo sovietico liberamente, tra cui
Andrej Sacharov
,
si pronunciarono contro le armi nucleari ma con scarsi risultati.
[
senza fonte
]
Dopo lo smantellamento dell'
Unione Sovietica
un certo numero di paesi del
Patto di Varsavia
si ritrovarono in possesso di armi nucleari.
Ucraina
,
Bielorussia
e
Kazakistan
vi rinunciarono a causa di costi di gestione troppo elevati.