Capricorno (costellazione)

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Capricorno
Mappa della costellazione
Nome latino Capricornus
Genitivo Capricorni
Abbreviazione Cap
Coordinate
Ascensione retta 21 h
Declinazione -20°
Area totale 414 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilita dalla Terra
Latitudine min -90°
Latitudine max +60°
Transito al meridiano settembre
Stella principale
Nome Deneb Algedi (δ Cap)
Magnitudine app. 3.0
Altre stelle
Magn. app. < 3 1
Magn. app. < 6 47
Sciami meteorici
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Immagine del Capricorno

Coordinate : Carta celeste 21 h 00 m 00 s , -20° 00′ 00″

Il Capricorno (in latino Capricornus ) e una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo. E una costellazione dello zodiaco ; si trova nell'emisfero australe, fra il Sagittario a ovest e l' Aquario a nord e a est. Viene attraversata dal Sole fra fine gennaio e meta febbraio.

La costellazione da il nome al tropico del Capricorno , ossia la latitudine terrestre in cui il Sole e in posizione verticale a mezzogiorno il giorno del solstizio d'estate australe (il solstizio d'inverno boreale); ai tempi degli antichi Greci a quella data il Sole si trovava in direzione del Capricorno, ma l'oscillazione della Terra sul suo asse, la precessione degli equinozi , ha spostato il punto del solstizio in direzione del Sagittario .

Caratteristiche [ modifica | modifica wikitesto ]

La costellazione del Capricorno sopra l'orizzonte meridionale

Questa costellazione e la piu piccola fra quelle dello zodiaco , nonche una delle piu deboli dopo i Pesci e il Cancro ; tuttavia, le sue stelle piu appariscenti si dispongono a formare un triangolo facile da riconoscere, a est del Sagittario, i cui vertici sono Algedi (α Capricorni) a nordovest, Deneb Algedi (delta Capricorni) a nordest e ω Capricorni a sud. Il Capricorno possiede inoltre un buon numero di stelle di magnitudine 4 concatenate e relativamente vicine fra loro, che ne facilitano l'individuazione anche in cieli non troppo bui.

Le quattro stelle piu luminose della costellazione sono comprese nei settori nordest e nordovest, verso il confine con l' Aquario ; la parte meridionale, pur essendo costituita da astri di magnitudine 4, e comunque ben evidenziata anche a causa della quasi completa mancanza di stelle di pari luminosita nella confinante costellazione del Microscopio .

Il periodo piu propizio per la sua osservazione nel cielo serale va dalla meta dell'estate fino alla meta dell'autunno, dall' emisfero boreale , mentre da quello australe , dove per altro la costellazione si trova, e ben osservabile durante buona parte dell'anno, con l'eccezione dell'estate australe. L'altezza sull'orizzonte e modesta dall'emisfero nord, sebbene sia comunque ben osservabile da gran parte dell' Europa .

Il pianeta Nettuno fu scoperto in questa costellazione dall'astronomo tedesco Johann Galle , vicino a Deneb Algedi (δ Capricorni) il 23 settembre 1846, su indicazione del matematico Urbain Le Verrier .

Stelle principali [ modifica | modifica wikitesto ]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stelle principali della costellazione del Capricorno .

Stelle doppie [ modifica | modifica wikitesto ]

La costellazione ospita poche stelle doppie brillanti, ma quelle che ci sono risultano essere particolarmente facili da risolvere:

  • Algedi (la stella α) e una delle stelle multiple piu conosciute e osservate del cielo; le due componenti primarie appaiono risolte anche con piccoli strumenti, grazie alla loro separazione di oltre 6', mentre al telescopio si scopre che entrambe le componenti sono a loro volta doppie. In realta le due componenti primarie non sono una coppia fisicamente legata, in quanto α² dista 109 anni luce e α¹ ben 686.
  • Dabih (la stella β) e un sistema multiplo, di cui due delle componenti sono risolvibili anche con un binocolo: la primaria e di magnitudine 3,08, mentre la secondaria e di sesta grandezza, situata a una distanza angolare di circa 3,5'.
  • Molto facile da risolvere e anche la σ Capricorni , che presenta due componenti, una di quinta e una di ottava, separate da quasi 1', risolvibili anche con un binocolo.
Principali stelle doppie [1] [2]
Nome Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco )
Colore
A B
α Capricorni 20 h  18 m  : -12° 32′ : 3,56 4,24 377,7 ar + g
σ Capricorni 20 h  19 m  24 s -19° 07′ 07″ 5,28 8,8 56,5 ar
β Capricorni 20 h  21 m  01 s -14° 46′ 53″ 3,08 6,10 205 v + b
ο Capricorni 20 h  29 m  54 s -18° 34′ 59″ 5,94 6,74 21,9 b + b

Stelle variabili [ modifica | modifica wikitesto ]

La costellazione annovera un discreto numero di stelle variabili , alcune delle quali ben visibili anche a occhio nudo.

La piu brillante e la δ Capricorni , la piu luminosa della costellazione; si tratta di una variabile a eclisse che in poco piu di 24 ore oscilla fra le magnitudine 2,8 e la 3,0, un'escursione al limite della percezione a occhio nudo.

Fra le numerose Mireidi spicca RR Capricorni , che quando e al massimo e visibile anche con un binocolo, essendo di settima grandezza; quando e al minimo scende alla quindicesima e diventa invisibile anche con grossi strumenti. Variazioni simili, ma appena piu contenute, si verificano anche in T Capricorni e in V Capricorni .

Una variabile semiregolare di facile osservazione e la RS Capricorni , che in circa un anno oscilla fra la settima e la nona grandezza; in entrambi i casi resta sempre visibile con un binocolo, pertanto le sue variazioni sono ben apprezzabili.

Principali stelle variabili [1] [2] [3]
Nome Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
Max. Min.
T Capricorni 21 h  22 m  01 s -15° 09′ 33″ 8,4 14,3 269,28 Mireide
V Capricorni 21 h  07 m  37 s -23° 55′ 14″ 8,2 14,4 275,72 Mireide
RR Capricorni 21 h  02 m  20 s -27° 05′ 15″ 7,8 15,5 277,54 Mireide
RS Capricorni 21 h  07 m  15 s -16° 25′ 21″ 7,3 9,3 340: Semiregolare
AG Capricorni 21 h  46 m  16 s -09° 16′ 33″ 5,90 6,14 25: Semiregolare
δ Capricorni 21 h  47 m  02 s -16° 07′ 36″ 2,81 3,05 1,0228 Eclisse
ε Capricorni 21 h  37 m  05 s -19° 27′ 58″ 4,48 4,72 - Irregolare

Oggetti del cielo profondo [ modifica | modifica wikitesto ]

M30, un ammasso globulare scoperto nel Settecento

La costellazione offre pochi oggetti del profondo cielo di facile osservazione: in parte cio e dovuto all'assenza della Via Lattea , in parte perche le galassie in quest'area di cielo sono tutte piu o meno remote e poco luminose, fuori dalla portata di piccoli strumenti.

Un ammasso globulare non e sfuggito tuttavia all'attenzione di Charles Messier , il quale lo catalogo con la sigla M30 ; si tratta di un ammasso di media concentrazione e si individua senza difficolta nella parte sud-orientale della costellazione, verso il confine col Pesce Australe . Attraverso un piccolo telescopio si mostra come una macchia chiara molto pallida; un telescopio da 200 mm di apertura consente invece di apprezzarne la risoluzione in stelle.

Le galassie visibili in questa parte di cielo sono in massima parte remote.

Principali oggetti non stellari [2] [4] [5]
Nome Tipo Magnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco )
Nome proprio
NGC 6907 20 h  25 m  06 s -24° 09′ : Galassia 11,2 3,3 x 2,7
M30 21 h  40 m  22 s -23° 11′ : Ammasso globulare 7,4 12

Sistemi planetari [ modifica | modifica wikitesto ]

Nella costellazione e nota una stella, HD 202206 , che possiede un sistema planetario composto da un pianeta, catalogato pero con la lettera c, poiche HD 202206 b e in realta una nana bruna ; questo pianeta ha una massa oltre due volte superiore a quella del pianeta Giove e un diametro pero paragonabile a esso.

Sistemi planetari [1]
Nome del sistema
Tipo di stella
Numero di pianeti
confermati
HD 202206 21 h  14 m  58 s -28° 47′ 21″ 8,08 Nana gialla 1 ( c )
HD 204313 21 h  28 m  12 s -21° 43′ 35″ 7,99 Nana gialla 1 ( c )

Mitologia [ modifica | modifica wikitesto ]

Raffigurazione del Capricorno nell'atlante di Johannes Hevelius

Questa costellazione e una delle piu antiche che siano state definite, nonostante la sua debole luminosita. Disegni di un capricorno o simili sono stati trovati su tavolette babilonesi di circa tremila anni fa.

Il capricorno e una creatura dall'aspetto alquanto improbabile, con la testa e le zampe anteriori di capra e la coda di pesce. La costellazione ebbe chiaramente origine ai tempi dei Babilonesi e dei Sumeri , che avevano una passione per le creature anfibie; gli antichi Sumeri la chiamarono Suhur-Mash-Ha , il pesce capra. Per i Greci, che la chiamarono Egocero (capra cornuta), la costellazione si identificava con Pan , dio della campagna che aveva corna e zampe di capra.

Pan, una creatura giocosa di natali incerti, passava gran parte del suo tempo a caccia di donne o sonnecchiando. Riusciva a spaventare la gente grazie al suo grido particolarmente forte, da cui ebbe origine la parola ≪panico≫. Uno dei suoi figli fu Croto , che s'identifica con la costellazione del Sagittario . Il tentativo di Pan di sedurre la ninfa Siringe falli quando quella si trasformo in un mucchio di canne. Mentre lui teneva strette a se le canne il vento soffio fra di esse, producendo un suono incantevole. Pan scelse alcune di quelle canne di misura diversa e le uni una all'altra con la cera formando il famoso flauto di Pan, detta anche siringa .

Per due volte Pan porto soccorso agli dei. Durante la lotta degli dei contro i Titani egli soffio in una conchiglia contribuendo alla fuga dei nemici. Secondo Eratostene questa e la sua connessione con la conchiglia responsabile della parziale raffigurazione di pesce che ha in cielo, sebbene Igino dica, ma la cosa suona leggermente assurda, che essa e dovuta al fatto che lancio crostacei alla volta dei nemici. In un'occasione posteriore Pan urlo agli dei che si stava avvicinando il mostro Tefeo , mandato contro di loro dalla Madre Terra ( Gea ). Su suggerimento di Pan gli dei si trasformarono in animali per ingannare il mostro. Lo stesso Pan si rifugio in un fiume, trasformando in pesce la parte inferiore del suo corpo.

Zeus lotto con Tefeo, ma il mostro riusci a strappare i nervi dalle mani e dalle gambe del dio, lasciandolo azzoppato. Ermes e Pan glieli restituirono, permettendogli di riprendere l'inseguimento di Tefeo. Zeus lo fermo con la sua folgore e alla fine lo seppelli sotto il Monte Etna , in Sicilia , che, a causa del respiro del mostro, continua a vomitare fuoco. Per ringraziarlo dei suoi servigi, Zeus sistemo l'immagine di Pan nel cielo come costellazione del Capricorno.

La stella Alfa del Capricorno viene chiamata sia Algedi sia Giedi, dall'arabo al-jady che significa ≪il capretto≫, il nome arabo della costellazione. Delta del Capricorno si chiama Deneb Algedi , dall'arabo ≪coda di capretto≫. Il tropico del Capricorno e la latitudine terrestre in cui il Sole e perpendicolare a mezzogiorno al solstizio d'inverno, intorno al 22 dicembre . Ai tempi dei Greci il Sole era in Capricorno a quella data, ma l'effetto della precessione fa si che oggi il solstizio d'inverno sia in Sagittario.

Astrologia [ modifica | modifica wikitesto ]

Lo stesso argomento in dettaglio: Capricorno (astrologia) .

A causa del fenomeno della precessione degli equinozi , non esiste piu alcuna corrispondenza sulla volta celeste fra la costellazione astronomica del Capricorno e il relativo segno zodiacale, [6] [7] sebbene, secondo gli astrologi , le caratteristiche ascritte in astrologia al segno zodiacale corrispondente sarebbero in realta relative al simbolismo della figura che le stelle nella volta celeste ritraggono, e non come erroneamente si pensa alla loro intrinseca posizione.

Note [ modifica | modifica wikitesto ]

  1. ^ a b c Result for various objects , su simbad.u-strasbg.fr , SIMBAD . URL consultato il 4 giugno 2009 .
  2. ^ a b c Alan Hirshfeld, Roger W. Sinnott, Sky Catalogue 2000.0: Volume 2: Double Stars, Variable Stars and NonstellarObjects , Cambridge University Press, aprile 1985, ISBN   0-521-27721-3 .
  3. ^ The International Variable Stars Index - AAVSO , su Results for various stars . URL consultato il 20 giugno 2009 .
  4. ^ The NGC/IC Project Public Database , su Results for various objects . URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall' url originale il 28 maggio 2009) .
  5. ^ NASA/IPAC Extragalactic Database , su Results for various stars . URL consultato il 20 ottobre 2006 .
  6. ^ La precessione , su www-istp.gsfc.nasa.gov . URL consultato il 30 aprile 2008 .
  7. ^ Corso di astronomia teorica - La precessione , su astroarte.it . URL consultato il 2 maggio 2008 (archiviato dall' url originale il 4 agosto 2008) .

Bibliografia [ modifica | modifica wikitesto ]

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