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Silvio Piola, l'uomo che e salito sull'Everest del gol | Bloooog!

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Silvio Piola, l’uomo che e salito sull’Everest del gol

SilvioPiola

“Piola nasce in Lomellina, punto d’incontro di tre razze: liguri, celti, germano-lombardi. E’ un atleta splendido: alto ma non troppo, agile e potente insieme; senso acrobatico, notevole velocita in allungo, capacita balistiche superiori con i due piedi che per altro non sono portati al tocco di velluto. E’ il tipico centravanti di sfondamento…” Lo scrive Gianni Brera nella sua storia del calcio. Tra le due star dell’epoca e certo che Giuan preferisse il milanese Meazza d’un pizzico in piu rispetto a Piola, lombardo d’anagrafe (Robbio, Pavia) ma in realta nato a un tiro di schioppo dal Piemonte e da Vercelli. Teatro dell’inizio e della fine della sua carriera. Brera scriveva che i due si detestassero abbastanza, altri invece che Meazza e Piola fossero amici e rispettosi l’uno della fama dell’altro. Di certo Piola era assai meno protagonista, meno sbruffone, veniva dalla provincia. Erano diversi anche nel modo di far gol. Il pezzo forte di Meazza era il “gol a invito “ o all’ “aja toro!” come diceva Brera: l’attaccante rallenta, aspetta la mossa del portiere, lo costringe all’uscita, e lo castiga appena si muove. La specialita di Piola e invece la rovesciata, gesto acrobatico che ha accompagnato l’immaginario di tutti i calciofili e l’adolescenza di quasi tutti noi, essendo proprio uno di questi gol diventato il simbolo sui pacchetti delle figurine Panini.

Piola vincera molto meno di Meazza: un Mondiale solo, quello francese del ‘38, dove comunque fu protagonista alla grande anche e soprattutto nella finale di Parigi contro l’Ungheria con due gol. Per assurdo, soprattutto, non vinse mai uno scudetto, nonostante lo ingaggiassero proprio per conquistarlo. Ma e il calciatore che ha segnato piu gol di tutti. Francesco Totti (235 gol), a quasi 38 anni, lotta ogni domenica, gol su gol, per raggiungere il record di Piola in serie A: 274 gol (ma secondo un recentissimo e piu aggiornato conteggio siamo saliti a 280). Praticamente l’Everest del gol.‘Nel 33 in un Pro Vercelli-Fiorentina 7-2 segno ben sei reti ai viola, primato eguagliato solo da Sivori.

Piola veniva da un lembo d’Italia dove il calcio a un certo punto era diventato? prosperoso e vincente. Il calcio del quadrilatero Vercelli, Casale, Alessandria, Novara. Pensate a qualcosa del genere oggi, dove soffrono persino i grandi club di Milano o Roma, assolutamente inconcepibile. Figlio d’un commerciante di tessuti, ebbe la fortuna di nascere a pochi chilometri da Vercelli, antica capitale del calcio italiano, che nei primi vent’anni del secolo avrebbe vinto ben 7 scudetti e portato fino a 9 giocatori in nazionale. A 17 anni, Silvio – classe 1913, di tre anni piu giovane di Meazza -,? era gia un fenomeno, un ragazzo che faceva parlare di se per la facilita di andare in gol, e le capacita acrobatiche in area. Lo avrebbero quasi costretto a trasferirsi alla Lazio – si dice su pressioni del partito fascista – proprio perche il progetto era portare lo scudetto a Roma e servivano dunque i gol di quel potentissimo giocatore. Fu un trasferimento che fece scalpore: Piola costo alla Lazio nel 1934, ad appena 21 anni, 250 mila lire. Ci rimase nove anni, della Lazio divenne il simbolo. Avrebbe girato, dopo la guerra, anche altri club, il Torino, la Juventus, per poi chiudere al Novara. Per il Novara aveva accettato anche di scendere in B e ovviamente lo riporto in A.

Fu una colonna della nazionale e del Mondiale 1938, ma lui si considerava gia pronto per i Mondiali del ’34 e non parteciparci lo mando quasi in crisi. Pozzo inizialmente ebbe qualche titubanza nei suoi confronti, un po’ perche guardava molto al calcio piemontese e lombardo (e Piola ormai era un idolo romano), ma probabilmente proprio perche temeva un dualismo con Meazza. In occasione di una partita a Vienna contro l’Austria (1935) nemmeno lo aveva convocato, anche per la folta presenza di tanti campioni del mondo. Il presidente Vaccaro, nel momento in cui si fece male Meazza in ritiro, gli impose di chiamare Piola. Che ringrazio esordendo in azzurro e facendo due gol al Prater di Vienna.

Se non ci fosse stata la guerra, se avesse avuto la possibilita di giocare altri Mondiali, probabilmente ne avrebbe vinti ancora. Lascio la nazionale – la sua vera, grande squadra del cuore – nel ’52. Sia pure anziano ormai aveva ancora dalla sua parte la stampa e la gente, innamorata dei suoi gol spettacolari.

Nel gennaio 1945, in un’Italia spaccata dalla guerra e in cui circolavano le notizie piu incontrollate, si diffuse la voce da Roma in giu che Piola fosse morto sotto un bombardamento. La notizia fini sui giornali e si celebrarono messe. Fino a quando qualche mese dopo Silvio rispunto vivo e vegeto a Vercelli, e soprattutto completamente ignaro di esser stato dato per morto. Avrebbe fatto in tempo ad andare alla Juve, al Novara e a fare altri gol quasi per altri dieci anni.

A ogni azione si trascinava dietro almeno due difensori. Nel ’54, a 41 anni,? nella sua ultima partita fece ancora un gol in rovesciata.? Anzi, per dirla alla Brera “em bycleta”.

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La Nazionale Perfetta

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Potete accedere ai ritratti degli 11 giocatori semplicemente cliccando sul nome nella formazione qui sotto

Buffon

Scirea

Gentile     Cannavaro     Cabrini

Conti     Pirlo     Tardelli

Meazza     Piola     Rossi

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