Valdagno
comune
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Valdagno ? Veduta
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Localizzazione
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Stato
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Italia
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Regione
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Veneto
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Provincia
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Vicenza
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Amministrazione
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Sindaco
| Giancarlo Acerbi
(
centro-sinistra
) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 10-6-2019)
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Territorio
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Coordinate
| 45°39′N 11°18′E
45°39′N
,
11°18′E
? (
Valdagno
)
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Altitudine
| 260
m
s.l.m.
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Superficie
| 50,22
km²
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Abitanti
| 25 747
[2]
(31-10-2023)
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Densita
| 512,68 ab./
km²
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Frazioni
| Campotamaso, Castello, Castelvecchio, Cerealto, Maglio di Sopra, Massignani, Novale, Piana, San Quirico, Ponte dei Nori
[1]
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Comuni confinanti
| Altissimo
,
Brogliano
,
Cornedo Vicentino
,
Crespadoro
,
Monte di Malo
,
Recoaro Terme
,
Schio
,
Torrebelvicino
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Altre informazioni
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Cod. postale
| 36078 e 36074
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Prefisso
| 0445
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Fuso orario
| UTC+1
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Codice
ISTAT
| 024111
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Cod. catastale
| L551
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Targa
| VI
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Cl. sismica
| zona 2
(sismicita media)
[3]
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Cl. climatica
| zona E, 2 617
GG
[4]
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Nome abitanti
| valdagnesi
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Patrono
| san Clemente
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Giorno festivo
| 23 novembre
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Cartografia
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Valdagno ? Mappa
Posizione del comune di Valdagno all'interno della provincia di Vicenza
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Sito istituzionale
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Modifica dati su Wikidata
·
Manuale
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Valdagno
(
Valdanjo
in
veneto
) e un
comune italiano
di 25 747 abitanti
[2]
della
provincia di Vicenza
in
Veneto
. Ha una superficie territoriale di
50,20 km²
con un'altimetria che varia dai 214 m
s.l.m.
ai 1340
m s.l.m.
Nel comune e nata la
fabbrica tessile
Marzotto
e aveva sede la catena alberghiera italiana dei
Jolly Hotels
.
Valdagno si estende intorno al
torrente Agno
da cui deriva il suo nome. Il suo territorio si espande lungo la
valle omonima
, protendendosi nelle colline circostanti; le
Piccole Dolomiti
e gli Alti
Lessini
. La presenza dell'Agno influenzo sia le origini che lo sviluppo della citta, forni acqua agli abitanti, incrementando le attivita industriali, soprattutto nel settore tessile. La
valle dell'Agno
e orientata da ovest a est e questo induce la penetrazione di venti e correnti d'aria dal mare adriatico con conseguenze sul clima.
Il territorio comunale e attraversato dalla
SP. 246
che collega il comune a Nord con
Recoaro Terme
e a Sud con
Cornedo Vicentino
.
Il centro storico e visto come una struttura di riferimento per tutto l'insediamento urbano.
La maggior parte dei corsi d'acqua, creatisi in corrispondenza di zone particolarmente pendenti, aumenta solo nei periodi piu piovosi. L'alveo di questi ruscelli e costituito il piu delle volte da grossi massi di origine basaltica; le rive presentano molte piante e arbusti, con la funzione di trattenere il terreno, pero in periodi di pioggia intensa, possono creare ostruzioni al normale deflusso dell'acqua. Alcuni ruscelli scorrono in fondo a vallate molto strette, come la Valle del Boia o nella zona a sud di
Cerealto
. Il piu importante e il
torrente Agno
che da
Recoaro
a Valdagno contiene le acque fra sponde naturali ricevendo una ventina di affluenti. La presenza dell'Agno, che divide l'abitato, costituisce una straordinaria risorsa insieme alle aree vicine, un esemplare valore ambientale per la citta.
Il bosco era, in passato, curato e utilizzato per il legname e fogliame destinato alla
lettiera degli animali
, oggi si presenta come un intricato groviglio di
rovi
, di
vitalba
, di
sanguinella
e di
sambuco
. E costituito da una maggioranza di latifoglie dove prevalgono il
carpino nero
e
bianco
, l'
acero campestre
e
montano
, il
castagno
e, nelle stazioni piu umide, il
frassino maggiore
.
Un tempo la zona collinare era un bacino agricolo in cui predominava la coltivazione della vite e del mais.
Il toponimo e una contrazione di "
valle dell'Agno
". Secondo lo storico
Giovanni Mantese
, deriverebbe dal
latino
Vallis Alnei
ossia "valle dell'ontano"
[5]
.
Valdagno e nominata per la prima volta in un documento del
1179
[6]
relativo alla chiesa di San Quirico. Il nome deriva dal
torrente Agno
che la attraversa.
Non e certa l'origine del nome Agno, per alcuni deriva da
Alnus
, cioe "
ontano
", per altri da
Amnis
("fiume") per altri ancora da
Agnus
("agnello").
Poche sono le tracce preistoriche e romane nel territorio di Valdagno, per cui si e sempre pensato che la zona non fosse abitata prima dell'anno Mille, perche selvaggia, inospitale e periodicamente sommersa dalle acque non regolamentate del torrente. Era solamente una zona di passaggio per le miniere del monte Civillina o per
Trento
.
Secondo una recente ipotesi
[7]
, Valdagno come il resto della valle, durante l'
Eta del Ferro
(VI- II a.C.) era abitata stabilmente da una popolazione di origine
celtica
, esattamente di
Galli Cenomani
, che avevano la loro “capitale” a
Trissino
.
Fin dal XII secolo Valdagno fu feudo della
famiglia Trissino
(famiglia di origine tedesca), che vi costrui due castelli, uno sulla collina sovrastante il centro storico, l'altro sul colle di Panisacco: il primo venne completamente distrutto, del secondo rimane traccia nell'attuale santuario di
Santa Maria
, ristrutturato piu volte nel corso dei secoli; in origine era l'antica cappella eretta nel
1212
.
Valdagno divenne comune nel 1291 e dopo la dominazione prima scaligera e poi viscontea entro a far parte nel
1404
della
Repubblica di Venezia
. In quest'epoca inizia un periodo di florido sviluppo artigianale (lavorazione del
ferro
e della
lana
), che contribui a consolidare la sua fragile economia legata all'attivita agro-silvo-pastorale. Nel
1700
sorgono i primi opifici per la lavorazione della lana e della
seta
. Dopo la caduta della Repubblica, avviene l'aggregazione all'
Impero austro-ungarico
e nel
1866
al
Regno d'Italia
.
La
famiglia Marzotto
avvia nel
1836
l'industria della lana, portandola da livelli artigianali alle dimensioni di una moderna e grande impresa. Da ricordare in particolare l'opera di Gaetano Marzotto (1894-1972) che oltre all'attivita industriale promosse vari interventi sul settore sociale (abitazione per gli operai, impianti sportivi e ricreativi, lo "Stadio dei Fiori" dove ha giocato il Marzotto in
Serie B
, asilo per l'infanzia, casa di riposo per anziani, scuole), interventi ispirati a criteri sia sotto il profilo architettonico che funzionale.
[8]
La fabbrica
Marzotto
Valdagno e tra le
Citta decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione
perche e stato insignito della
Medaglia d'Argento al Valor Militare
per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attivita nella lotta partigiana durante la
seconda guerra mondiale
, un esempio e l'
uccisione dei sette partigiani
avvenuta il 3 luglio
1944
.
Dopo i tragici eventi della
seconda guerra mondiale
la zona ha registrato significativo sviluppo economico e sociale, soprattutto nella meta degli anni sessanta del
1900
. Il contesto ambientale naturale, la nuova viabilita di collegamento verso est (
traforo
con
Schio
) e verso sud (circonvallazione di
Cornedo Vicentino
e strada destra
Agno
) hanno creato le premesse per un nuovo rilancio della zona, sia dal punto di vista abitativo sia da quello di insediamento di attivita produttive ad alto contenuto tecnologico e del terziario avanzato.
Gonfalone di Valdagno
Stemma di Valdagno
Lo stemma di Valdagno e composto da un agnello bianco, attraversante il
torrente Agno
con ai lati le due vallate, su uno sfondo azzurro. L'agnello tiene nella zampa un'asta, terminate a croce, banderuolata con la scritta latina "Pax", il cui significato e pace, armonia.
Lo stemma e circondato da due rami: uno di quercia, che simboleggia la durata nel tempo, la vita lunga, la prosperita, dignita, maestosita e soprattutto la forza. L'altro, di alloro, simboleggia la gloria e la vittoria. Lo stemma e cimato da una corona muraria del rango di citta.
Il gonfalone della citta di Valdagno e costituito da un drappo di velluto
diviso a meta orizzontalmente
nei colori bianco e azzurro, riccamente ornato di ricami dorati, su cui e riprodotto nel mezzo lo stemma comunale, posto sotto la denominazione dorata dell'ente; il gonfalone e ornato dalla cravatta e dal fiocco dai colori nazionali italiani.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi dal presidente della Repubblica alla citta di Valdagno con proprio decreto in data 29 marzo 1995.
[9]
≪Decreto del Presidente della Repubblica≫
? 31 agosto 1955
Valdagno e tra le
citta decorate al valor militare per la guerra di liberazione
, insignita il 13 febbraio 1990 della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attivita nella lotta partigiana durante la
seconda guerra mondiale
[10]
:
Gran parte della sistemazione urbanistica della citta risale al
Settecento
, nel periodo della
Repubblica di Venezia
.
Entrando in Valdagno imboccando viale Regina Margherita, andando verso il centro storico si incontra l'ex convento di Santa Maria delle Grazie, antico complesso risalente al
Cinquecento
. A pochi passi dall'ex convento si incontra Villa Valle, Orsini-Marzotto ora Centro Culturale Comunale "Gaetano Marzotto", che ospita la Biblioteca Civica e la Galleria Civica d'Arte Moderna. Per valore artistico e la villa piu importante di Valdagno. Il salone d'onore e un ampio spazio passante dall'una all'altra parte della villa, secondo lo schema della villa veneta; la sua altezza e equivalente a quella di due piani e risulta illuminato da dodici aperture. Il salone e arricchito da quattro porte, con frontoni triangolari sui quali si adagiano due figure scolpite a tutto tondo che rappresentano le stagioni e i quattro elementi vitali: la terra, il fuoco, l'acqua e l'aria. Nei due lati brevi del salone d'onore corrono in alto due ballatoi in legno, che collegano le due ali al primo piano della villa.
Nelle vicinanze di Villa Valle si trovano:
- Villa Gajanigo Barbieri, bella costruzione dalla facciata
neoclassica
, visibile al di la di una cancellata in ferro, fu progettata sul finire del Settecento dall'architetto vicentino Carlo Barrera.
- Villa Zanuso, ora Fontanari, esempio di architettura della seconda meta dell'
Ottocento
. A lato della villa sorge un edificio che ospitava una delle tante filande di seta operanti nel valdagnese sino agli inizi del
Novecento
. Sul finire dell'
Ottocento
in tutto il territorio ce n'erano ben diciotto. Caratteristica la torretta a pianta circolare costruita con sassi a vista bianchi e neri, che si innalza attorcigliata da un'esile scala esterna.
Sulla piazza omonima si affaccia il
Duomo di San Clemente
(XVIII secolo), nella parete di fondo della Sacrestia e murata la grande
Ancona di San Clemente
, polittico in pietra dipinta che reca la data "1445". Il Duomo ospita anche 9 pregiate
Campane alla veronese
in tono di
do
3
.
Il campanile del duomo
In centro storico, lungo Corso Italia, su ambo i lati, si trovano numerosi edifici che meritano attenzione. Di fronte a Palazzo Festari sorge Palazzo Nanti, ora sede di una Banca, altro esempio di architettura di fine Seicento. Particolare attenzione merita l'elegante chiostro situato all'interno del palazzo stesso. Confinante con Palazzo Nanti si trova il Palazzo Comunale, edificato su un preesistente edificio. Si tratta di architettura del tardo
Ottocento
.
Degno di nota e Palazzo Pedoni la cui facciata prospiciente il Corso e la Piazza del Comune si presenta come un'elegante espressione architettonica di ascendenza
seicentesca
con delicate forme barocche, riscontrabili, soprattutto nel poggiolo e nel portale
[8]
.
Valdagno, viale Trento, anni 50
Sulla sinistra dell'
Agno
, localita conosciuta come
Oltreagno
, sorge su una vasta area un importante centro urbanizzato delimitato da ampie strade ed aiuole voluto ed edificato da
Gaetano Marzotto Jr
(
1894
-
1972
), su progetti dell'architetto bassanese
Francesco Bonfanti
.
Tale centro, denominato "la Citta sociale"
[11]
appare in gran parte inalterato
[
non chiaro
]
, testimone di un progetto
che voleva essere un modello culturale di integrazione tra fabbrica e societa, tra dimensione famigliare e attivita sociali, ricreative e sportive
[
senza fonte
]
. Il complesso urbanistico e disposto attorno alle istituzioni sociali della Fondazione Marzotto (asilo nido, scuola materna, casa di riposo) e agli impianti ricreativi (piscina, stadio, dopolavoro aziendale, quest'ultimo andato in disuso); troviamo inoltre la Scuola di Musica, sede di molte realta come l'Orchestra Giovanile "Tutto d'Un Fiato!" e l'Orchestra di archi "Archi Tesi" per non dimenticare il prestigioso Complesso Strumentale “V. E. Marzotto ? Citta di Valdagno” che vanta oltre un secolo di attivita. Verso sud, la cittadella degli studi, con le scuole elementari, la scuola media, i licei e l'istituto tecnico industriale Marzotto. Al centro del quartiere e situata la chiesa parrocchiale di S. Gaetano.
Della Citta sociale fa parte anche quello che viene considerato da molti valdagnesi il fiore all'occhiello della citta, ovvero il
Parco della Favorita
.
Progettato negli
anni trenta
, su commissione di
Gaetano Marzotto Jr
, dagli architetti Bonfanti e Zardini, rappresenta tuttora il parco di maggiore estensione a Valdagno.
Acquistato nel
2000
dall'Amministrazione Comunale, ha avuto inizio una sostanziosa opera di riqualificazione terminata, nel
2008
, con la riapertura del parco al pubblico.
E questa la villa piu importante di Valdagno, sia per il valore artistico, sia per lo sviluppo volumetrico. All'epoca l'eleganza della struttura era conosciuta anche a livello regionale. Si pensa che Villa Valle sia stata progettata da Girolamo Frigimelica Roberti per poi venire eretta alla fine del Seicento e inizio Settecento.
Abitanti censiti
[12]
Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 2 502, ovvero il 9,54% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi piu consistenti
[13]
:
- India
, 559
- Serbia
, 419
- Ghana
, 314
- Romania
, 199
- Marocco
, 163
- Albania
, 156
- Moldavia
, 124
- Ucraina
, 115
- Nigeria
, 48
- Costa d'Avorio
, 40
La biblioteca civica Villa Valle
La Biblioteca Civica Villa Valle nasce a Palazzo Festari nel 1956. Viene poi trasferita nel 1968 presso i locali del palazzo comunale per poi ritornare successivamente a Palazzo Festari con un patrimonio librario di circa 9000 volumi. Nel 1978 trovera spazio nei locali della biblioteca anche l'Archivio storico del Comune. Il trasferimento nella sede attuale avviene nel luglio del 1983 grazie alla donazione di Villa Valle da parte della
famiglia Marzotto
e la biblioteca in quel periodo contava un patrimonio di 17.000 volumi. Dal 1992 si passa a 27.000 volumi e inizia l'informatizzazione con l'adesione alla catalogazione unificata del materiale librario. Nel 1997 viene attivata la prima postazione Internet.
Oggi l'incremento librario ammonta a circa 2000 volumi annui e la biblioteca possiede circa 55.000 documenti, ma consente anche di mettere a disposizione degli utenti una biblioteca virtuale di 300.000 titoli, scambiabili attraverso il servizio bisettimanale del trasporto librario. Altri numerosi servizi sono offerti dalla biblioteca, tutti consultabili nel sito del Comune.
[1]
Presso la biblioteca e possibile consultare l'
Archivio fotografico della Grande Guerra
, oltre a numerosi fondi storici donati da illustri valdagnesi, tra cui
Giovanni Soster
,
Arturo Zanuso
,
Ugo Nizzero
,
Antonio Fornasa
,
Domenico Cocco
,
Ottone Menato
,
Bartolomeo Sandri
.
[2]
Palazzo Festari
Localizzazione:
Palazzo Festari - Corso Italia, 63
.
Il Museo Civico “D. Dal Lago” nasce grazie a una ricca collezione da parte del dott. Domenico dal Lago che comprendeva prevalentemente fossili (ricci di mare, di granchi, di ammoniti ed anche di interessanti impronte di antichi rettili). Il Museo viene inaugurato presso Villa Valle nel 1995 e trasferito a Palazzo Festari nel 1999 dove si trova ancora adesso. Oltre alla raccolta di fossili custodisce anche materiali rinvenuti negli ultimi anni durante scavi e ritrovamenti occasionali che interessano principalmente sia la geologia, la paleontologia e l'archeologia e inoltre anche bellissime tavole dipinte, che riproducono i reperti all'interno del loro habitat naturale. Il Museo vuole anche stimolare la curiosita permettendo ai suoi visitatori di toccare alcuni campioni che sono esposti proprio per essere osservati da vicino. Nel brolo di Palazzo Festari, il giardino annesso all'edificio, sono state collocate due maestose riproduzioni di sauri lignei ed alcune piante che vivevano, con lo stesso aspetto, 300 milioni di anni fa. Anche l'uomo ha lasciato le sue tracce nel territorio e numerosi sono stati i ritrovamenti degli antichi abitanti della Valle i quali diedero vita ad una comunita che, generazione dopo generazione, ando servendosi dei boschi, dei terreni adatti al pascolo e alle coltivazioni e soprattutto dell'acqua; questi uomini del passato certo non immaginavano che i pezzi dei loro vasi, i piccoli utensili di uso quotidiano ecc. sarebbero poi stati studiati con cura, ed esposti per la curiosita di tutti.
[8]
Localizzazione:
I.T.I.S. "V.E. Marzotto" ? Via Carducci, 9
.
Il Museo delle Macchine Tessili e allestito in una parte dei Laboratori di
filatura
, preparazione e
tessitura
dell'Istituto Tecnico Industriale "V. E. Marzotto", prestigiosa istituzione scolastica che per tanti anni rappresento il piu importante punto di riferimento per le aziende tessili del Triveneto. Questa sede venne fatta costruire da Gaetano Marzotto nel 1936 all'interno della “citta sociale”. Lo spazio riservato al Museo ha una struttura di tipo capannone industriale con colonne e travi in calcestruzzo armato. All'interno ci sono gli impianti piu caratteristici che risultano essere il montacarichi con il piano interrato e l'impianto di umidificazione e nebulizzazione. L'esposizione, supportata da pannelli fotografici e schede esplicative, si articola in 4 sezioni e in 2 aree interpretative. Nascono cosi scuole tecniche di vario livello e nel 1942 viene istituito l'Istituto Tecnico Industriale. La lavorazione della lana conosce un notevole sviluppo alla fine del 700 e alla successiva crisi dell'epoca napoleonica sopravvive solamente l'azienda di Luigi Marzotto. Nel 1800 la ditta si espande introducendo nuove tecnologie. Nei decenni successivi si aggiunsero altri macchinari che fecero dell'istituto un importante punto di riferimento per le aziende tessili del territorio. Questo museo ha iniziato la sua attivita nel 1999 ed e andato poi completandosi negli anni successivi con l'intento di testimoniare il progresso tecnologico di un settore produttivo che ha segnato profondamente citta e territorio.
[8]
Si puo considerare un teatro che a Valdagno ha fatto storia; la sua struttura e ancora oggi presente, ma e stata dimenticata ed abbandonata. Venne costruito verso la fine degli anni ‘30, venne definito come il piu grande teatro del Veneto; 1861 posti in onore all'Unita d'Italia. Un teatro ricco di storia che venne battezzato con il nome di Teatro Impero. Inaugurato nel 1937, e l'edificio che, tra tutti quelli della citta sociale, ha avuto la storia piu travagliata ed un finale decisamente infelice in 45 anni di vita. Conserva ricordi di gloria del passato, la struttura oggi e intatta, ma chiunque farebbe fatica a riconoscere nell'edificio un teatro, non conoscendone la storia. Il teatro nel '37 era simbolo dell'idee politiche del tempo. Gli venne dato il nome Impero per confermare il sodalizio con il regime. Venne costruito per donare alla citta ed ai propri lavoratori uno svago dopo il lavoro, ma anche come monumento simbolico della grandezza e dell'imponenza del regime e di Marzotto. La struttura stessa e palesemente fascista. L'ingegnere che progetto il Teatro ed anche tutta la citta sociale fu Francesco Bonfanti che rivisita lo stile classico monumentale caro al fascismo.
Con la fine della guerra l'Impero cambia nome: per pochi anni viene chiamato Teatro del Popolo ed al suo interno ospita accese riunioni socialiste. Negli anni '50 il clima politico si riassesta e al teatro viene dato il nome definitivo: Cinema Teatro Rivoli. Viene realizzata una nuova facciata alla fine degli anni quaranta dall'artista veneziano Giuseppe Santomaso. Il Teatro diventa portavoce dell'arte contemporanea.
Il teatro e stato spesso anche palcoscenico per le esibizioni del Complesso Strumentale Vittorio Emanuele Marzotto. Durante gli anni successivi e con l'avvento della televisione il Teatro inizia a perdere introiti, i costi diventano difficili da sostenere. La crisi colpisce il Rivoli quando viene smantellata la facciata e al suo posto vengono costruiti degli appartamenti tuttora esistenti. La famiglia che allora ne era la proprietaria, avendo un altro cinema nella Vallata molto piu piccolo e meno dispendioso decise di chiudere il Teatro Rivoli il 30 giugno del 1981.
A Valdagno hanno sede trenta scuole pubbliche e private: undici scuole per l'infanzia, sette scuole primarie e due scuole secondarie di primo grado.
- Scuole dell'Infanzia:
Don Minzoni (Ponte dei Nori), Marzotto, S. Clemente, Sacro Cuore, Maria Ausiliatrice, Maglio di Sopra, Castelvecchio.
- Scuole primarie:
Borne, Novale, S.Quirico, Piana, Ponte dei Nori, Manzoni e Maglio di Sopra;
- Scuole Secondarie di I Grado:
Istituto Comprensivo Valdagno 1 (Novale), Istituto Comprensivo Valdagno 2 (I. M. Garbin, Valdagno)
Sono presenti inoltre cinque scuole secondarie di secondo grado:
- Liceo:
Istituto d'Istruzione Superiore "G. G. Trissino": liceo classico, linguistico, scientifico tradizionale e scienze applicate, scienze umane opzione economico-sociale, liceo artistico (sede aggregata) [dall'anno scolastico 2020/2021 partira la sperimentazione a settimana corta, gia approvata da diversi anni negli altri istituti];
- Istituti Tecnici/Professionali:
Istituto d'Istruzione Superiore "Marzotto - Luzzatti", fusione tra:
- Istituto Tecnico Industriale (ITI, gia ITISVEM) "V. E. Marzotto";
- Istituto Tecnico Economico (ITE, gia Istituto Tecnico Commerciale spesso conosciuto come ragioneria) "Luigi Luzzatti";
- Istituto Professionale (IP, gia IPSIA "Sergio Perin") "Luigi Luzzatti"
Il
centro storico
fa da centro della comunita non solo di Valdagno ma dell'intera valle, questo per la densita d'uso da parte della popolazione nelle occasioni di festivita ed eventi, ritrovi e appuntamenti socio-culturali, ma soprattutto diventa un punto di incontro tra giovani, poiche resta interamente chiuso al traffico veicolare e rimane, invece, particolarmente frequentata l'antica direttrice stradale.
Per dare al centro un'immagine di migliore vivibilita, si e dato l'esclusivo uso pedonale dei suoi spazi pubblici. In questo modo diventa un luogo con la possibilita di essere visitato, dove tutti possono passeggiare e passare del tempo in piena sicurezza e anche un luogo in cui diventa piacevole abitare, privo di rumori e gas di scarico veicolari.
Per fare cio si e limitato il transito automobilistico ai soli residenti, si sono predisposti parcheggi a pagamento e con
disco orario
sul limite del centro antico per liberare piazze e slarghi dalla funzione di parcheggio e si sono creati numerosi percorsi pedonali perpendicolari a Corso Italia, per migliorare l'accessibilita dalle aree a parcheggio e dal resto della citta.
L'uso pedonale richiede una maggiore accessibilita automobilistica ai margini del centro storico.
Per questo si sono creati degli spazi per parcheggi, realizzati in superficie, interrati e/o su piu piani, con la trasformazione dei margini urbani in aree di parcheggio come foro Boario, Villa Serena, area SVT, piazzale “Cinema Super” e lungo tutta la strada Destra Agno. Si e realizzato, inoltre, un sistema di percorsi pedonali verticali di collegamento fra Viale Trento e Corso Italia per facilitare l'accesso da tali aree.
La circonvallazione est consente di convogliare all'esterno del centro della citta il traffico di attraversamento nord-sud. Questa, libera in parte il traffico di Viale Trento e Via Sette Martiri. Tale asse e ora sede di traffico lento, che consente una buona convivenza delle automobili, dei mezzi pubblici e dei pedoni, in condizione di sicurezza reciproca. Si sono creati dei parcheggi lungo tutto l'asse, soprattutto vicino alle aree commerciali e al
centro storico
e inoltre si sono completati i tratti di pista ciclabile, avendo cosi un percorso continuo lungo tutto l'asse che si inserisce nel sistema complessivo cittadino.
Valdagno si divide nelle seguenti frazioni (da nord a sud): San Quirico,
Novale
[
secondo lo Statuto di Valdagno non e frazione
]
, Maglio di Sopra, Campotamaso, Castelvecchio, Cerealto, Ponte dei Nori, Piana, Massignani Alti.
Il quartiere di Novale fotografato dalla Chiesetta di Santa Maria di Panisacco.
Novale
deve il suo nome a "terra Novalis", cioe terre svegrate per praticarne l'agricoltura. Il primo insediamento abitativo, testimoniato ancora prima del 1300, fu Meneore, l'attuale contrada Menovre.
Il territorio e segnato da diverse piccole valli parallele tra loro, tra cui Valle Castrazzano, Valle Rialbo, Val Rossia, Valle dell'Oro, Val Riberta e Val Grossa.
Novale era un comune autonomo limitrofo a Valdagno, da cui si stacco nel 1569. Tornera poi ad essere frazione di Valdagno nel maggio 1924, dopo le dimissioni dell'ultima Amministrazione Comunale. Il suo campanile, uno dei piu alti e antichi del vicentino, e stato costruito nel
1904
.
Novale conta oggi circa 6 000 abitanti.
Ogni anno a Carnevale si svolge una sfilata di carri allegorici. La sagra paesana si tiene la terza domenica di settembre. A livello sportivo, dagli anni '80 fino ai primi anni 2000 e stato organizzato il torneo di calcio "Coppa d'Oro", celebre in almeno tutto il territorio vicentino. Oggi ne ha raccolto l'"eredita" il torneo "Se Vedemo Al Terso Tempo", che raggiunge nel giugno 2019 la sua sedicesima edizione.
Anche Piana e stato un comune autonomo limitrofo a Valdagno. Questa frazione di Valdagno, che oggi conta circa 2 300 abitanti, sorge su un piccolo altopiano situato nella zona sud del comune.
La
Chiesa di Piana
risulta essere una delle piu antiche presenti in vallata.
Famosa e la sua "sagra" paesana in onore a san Giuseppe, suo patrono oltre a san Valentino, che viene festeggiata il 1º maggio.
Il trasporto pubblico a Valdagno e garantito da autocorse svolte dalla societa
Ferrovie e Tramvie Vicentine
(FTV). Convertita nel 2016 a
Societa Vicentina Trasporti
(SVT)
Fra il
1880
e il
1980
la citta venne servita da una delle principali stazioni della
tranvia Vicenza-Valdagno-Recoaro Terme/Chiampo
, gestita anch'essa dalle FTV.
Periodo
|
Primo cittadino
|
Partito
|
Carica
|
Note
|
1866
|
1874
|
Gaetano Marzotto Sr
|
|
Sindaco
|
|
1874
|
1879
|
Lodovico Festari
|
|
Sindaco
|
|
1879
|
1880
|
Giuseppe Rottigni
|
|
Sindaco
|
|
1881
|
1889
|
Gaetano Pizzati
|
|
Sindaco
|
|
1890
|
1903
|
Giovanni Battista Gajanigo
|
|
Sindaco
|
|
1903
|
1906
|
Domenico Zanuso
|
|
Sindaco
|
|
1906
|
1910
|
Adriano Zanella
|
|
Sindaco
|
|
1911
|
1913
|
Emilio Pizzati
|
|
Sindaco
|
|
1916
|
1920
|
Natale Marzotto
|
|
Sindaco
|
|
1920
|
1926
|
Girolamo Dalle Ore
|
|
Sindaco
|
|
1926
|
1929
|
Girolamo Dalle Ore
|
PNF
|
Podesta
|
|
1930
|
1934
|
Carlo Pizzati
|
PNF
|
Podesta
|
|
1934
|
1936
|
Giovanni Papesso
|
PNF
|
Podesta
|
|
1937
|
1941
|
Renzo Simionati
|
PNF
|
Podesta
|
|
1942
|
1943
|
Ettore Crosara
|
PNF
|
Podesta
|
|
1945
|
1945
|
Francesco Zanotelli
|
Partito d'Azione
|
Sindaco
|
Giunta nominata dal Cln
[14]
|
1945
|
1946
|
Sergio Perin
|
Partito d'Azione
|
Sindaco
|
Giunta nominata dal Cln
[15]
|
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori del soppresso comune di Novale.
[16]
Lo Stadio dei Fiori durante una partita di calcio.
La principale societa
calcistica
della localita e il
Football Club Valdagno
.
Il
Real Valdagno
, e stata fino al
2012
, la principale societa
calcistica
della localita. Seppur non partecipi ad alcun campionato come prima squadra e comunque attiva a livello di settore giovanile e scolastico, rappresentando il principale vivaio calcistico del comune. Visse il suo periodo di massima popolarita nel corso degli
anni cinquanta
, quando milito in
Serie B
con il nome di
A.C. Marzotto
.
Dal
2012
al
2014
a rappresentare il calcio a Valdagno, e stato il
Trissino Valdagno
, nata dall'unione di
A.S.D. Trissino
e
A.C. Nuova Valdagno
, che nell'estate
2014
si e ulteriormente fuso con il
Calcio Marano
di
Marano Vicentino
assumendo la denominazione
F.C.D. Altovicentino
, che ha poi preso il nome attuale in seguito alla rifondazione del 2017.
Come molti altri centri del vicentino Valdagno vanta una grandissima tradizione nell'
hockey su pista
, con numerosi
campionati di Serie A1
disputati.
Ha disputato varie edizioni delle coppe europee, raggiungendo per tre volte la fase finale della Champions League eliminata dal Barcellona, dal Porto e dal Deportivo La Curuna.
Ha raggiunto la finale di Coppa Cers persa ai rigori contro il Tenerife.
Risale al
1938
la fondazione della Societa CRAL Marzotto che divenne poi
Hockey Marzotto Valdagno
. Ha vinto tre Scudetti, due Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e una Coppa di Lega di Serie A2.
Valdagno dispone di vari campi da calcio in erba naturale, tra cui due di dimensioni regolamentari: lo
Stadio dei Fiori
, della capienza di 6000 posti, ed il Palazzetto dello Sport con annessa pista di
atletica
.
Sono presenti inoltre, una piscina coperta, campi da
tennis
e da
calcetto
indoor, campi da calcetto in
erba sintetica
, una pista da hockey, denominata Pista Lido, e due campi da basket. Nel 2008 e stato inaugurato un nuovo impianto polivalente che prende il nome di Palalido, destinato ad ospitare vari avvenimenti sportivi, tra cui, le gare di
Hockey su pista
di
serie A1
.
-
Il Brolo di Palazzo Festari.
-
Un viale pedonale al Parco della Favorita.
-
La scalinata d'ingresso al Parco della Favorita.
-
Biodiversita al Parco della Favorita.
-
Vista parziale della vallata da frazione Piana di Valdagno
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Comune di Valdagno - Statuto
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