Ugo Foscolo
, nato
Niccolo
[1]
Foscolo
(
Zante
,
6 febbraio
1778
?
Londra
,
10 settembre
1827
), e stato un
poeta
,
scrittore
,
drammaturgo
,
traduttore
e
critico letterario
italiano
, uno dei principali
letterati
del
neoclassicismo
e del
preromanticismo
.
Fu uno dei piu notevoli esponenti letterari italiani del periodo a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestarono e cominciarono ad apparire in Italia le correnti neoclassiche e
romantiche
, durante l'
eta napoleonica
e la prima
Restaurazione
.
Costretto fin da giovane ad allontanarsi dalla sua
patria
(l'isola
greca
di Zacinto/Zakynthos, oggi nota in italiano come
Zante
), allora territorio della
Repubblica di Venezia
, si senti esule per tutta la vita, strappato da un mondo di
ideali
classici in cui era nato e cresciuto, tramite la sua formazione letteraria e il legame con la terra dei suoi antenati (nonostante un fortissimo legame con l'Italia, che considerava la propria madrepatria). La sua vita fu caratterizzata da viaggi e fughe, a causa di motivi politici (milito nelle forze armate degli
Stati napoleonici
, ma in maniera molto critica, e fu un oppositore degli
austriaci
, a causa del suo carattere fiero, dei suoi sentimenti italiani e delle sue convinzioni
repubblicane
), ed egli, privo di fede religiosa e incapace di trovare felicita nell'amore di una donna, avverti sempre dentro di se un infuriare di passioni.
[2]
Come molti intellettuali della sua epoca, si senti pero attratto dalle splendide immagini dell'
Ellade
, simbolo di armonia e di virtu, in cui il suo
razionalismo
e il suo
titanismo
di stampo
romantico
si stemperavano in immagini serene di compostezza
neoclassica
, secondo l'insegnamento del
Winckelmann
.
[3]
Tornato per breve tempo a vivere stabilmente in Italia e nel
Lombardo-Veneto
(allora ancora parte del
Regno d'Italia filofrancese
) nel 1813, parti presto in un nuovo volontario esilio e mori povero qualche anno dopo a
Londra
, nel sobborgo di
Turnham Green
. Dopo l'
Unita d'Italia
, nel 1871, le sue ceneri furono riportate per decreto del governo italiano in patria e inumate nella
basilica di Santa Croce
a Firenze, il
Tempio dell'Itale Glorie
da lui cantato nei
Sepolcri
(1806).
≪Salve Zacinto! all'antenoree prode, / de' santi Lari Idei ultimo albergo / e de' miei padri, daro i carmi e l'ossa, / e a te il pensier: che piamente a queste / Dee non favella chi la patria oblia.≫
Foscolo nacque a
Zante
(nota anche come
Zacinto
, cui dedichera uno dei suoi piu celebri sonetti), isola dell'
arcipelago ionio
da diversi secoli
possedimento
della
Repubblica di Venezia
, il 6 febbraio del
1778
, figlio di Andrea Foscolo (
Corfu
, 1754 -
Spalato
, 13 ottobre 1788),
medico di vascello
di origini
veneziane
, e della
greca
Diamantina Spathis (o Spathys; settembre 1747 - 28 aprile 1817), che si erano sposati a Zante il 5 maggio 1777 secondo il rito
cattolico
. Era il primogenito di quattro fratelli; lo seguirono la sorella Rubina (dal nome della nonna materna; 21 dicembre 1779 - 1867) e i due fratelli morti suicidi
Gian Dionisio
(detto Giovanni o Giovanni Dionigi; Zante, 27 febbraio 1781 - Venezia, 8 dicembre 1801) e
Costantino Angelo
(detto Giulio; Spalato, 7 dicembre 1787 -
Ungheria
1838).
[4]
[5]
Venne chiamato Niccolo come il nonno paterno - anch'egli medico -, ma preferi lui stesso soprannominarsi Ugo sin dalla giovinezza. Pare che questo fosse il nome del leggendario capostipite della sua famiglia, membro della
gens Aurelia
, trasferitosi da
Roma
nella
laguna Veneta
, al tempo delle
invasioni barbariche
, per fondare
Rialto
;
[4]
in realta non e certo se i Foscolo discendessero, come dichiaravano, da un ramo decaduto dell'
omonima casata
di sangue
patrizio
.
[4]
[6]
Altri affermano che il nome fu un omaggio a
Ugo di Basseville
, diplomatico e
rivoluzionario francese
assassinato dalla folla a
Roma
nel 1793 per il suo ostentato
anticlericalismo
e ammirato da Foscolo assieme a
Napoleone
durante il periodo "
giacobino
" italiano (1796-1799).
[7]
Certamente la famiglia era tutt'altro che benestante: il padre era un modesto medico (peraltro portato alla prodigalita), mentre la madre, pur essendo vedova in prime nozze del nobiluomo Giovanni Aquila Serra, era figlia di un sarto zantioto. Trascorse l'infanzia in una casetta che sorgeva di fronte alla chiesa della Beata Vergine Odigitria (dal greco bizantino
Οδηγ?τρια
, "che conduce mostrando la via")
[4]
e che ando distrutta a causa di un terremoto nel 1953.
[8]
Foscolo ricordera sempre la citta dove era nato e piu volte cantera la sua isola natale.
[9]
Egli scriveva il 29 settembre del 1808 al cugino
[10]
prussiano
Jakob Salomon Bartholdy:
≪Quantunque italiano d'educazione e d'origine, e deliberato di lasciare in qualunque evento le mie ceneri sotto le rovine d'Italia anziche all'ombra delle palme d'ogni altra terra piu gloriosa e piu lieta, io, finche saro memore di me stesso, non obliero mai che nacqui da madre greca, che fui allattato da greca nutrice e che vidi il primo raggio di sole nella
chiara e selvosa Zacinto
, risuonante ancora de' versi con che
Omero
e
Teocrito
la celebravano.≫
Trascorse parte della sua fanciullezza nella
Dalmazia
e nel 1785 si trasferi con la famiglia a
Spalato
, dove il padre esercitava la sua professione di medico con un salario modesto; presso il
seminario
arcivescovile
di quella citta compi come esterno i suoi primi studi, seguito da monsignor Francesco Gianuizzi fino a quando la morte improvvisa del padre, avvenuta il 13 ottobre 1788, lo costrinse a ritornare a Zante, dove continuo la scuola e apprese i primi elementi del
greco antico
, dimostrandosi pero allievo ribelle alla disciplina e non troppo propenso allo studio.
[11]
Il carattere passionale e avverso alle ingiustizie di Foscolo si ravvisava gia in un episodio degli anni di Zante: la popolazione voleva un giorno dare l'assalto al
ghetto
ebraico
della piccola citta,
ricercando negli ebrei
un
capro espiatorio
, come spesso accadeva. Foscolo riusci pero a impedire l'assalto: mentre le porte stavano per cedere, il giovanissimo Ugo balzo sul muro di cinta e grido alla folla: "Vigliacchi, indietro, vigliacchi!". La folla ne rimase impressionata e si disperse, rinunciando al proposito.
[12]
Nei primi mesi del 1789 la madre si trasferi a
Venezia
; Ugo e
Giovanni
rimasero a Zante, Giovanni presso la nonna materna Rubina e Ugo presso una zia materna, mentre Costantino e Rubina soggiornarono assieme ad altre due zie paterne a
Corfu
. Nel 1792, accompagnato dal Provveditore dell'isola, Paolo Paruta, pote raggiungere la madre e i fratelli a Venezia e stabilirsi con loro nella piccola casa in
Campo de le gate
, nel
sestiere Castello
.
I primi versi e il contatto con la societa poetica (1792-1795)
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Tra il 1793 e il 1797 frequento la
scuola di San Cipriano
a
Murano
, dove
Gasparo Gozzi
era stato provveditore, ed ebbe modo di seguire le lezioni del latinista Ubaldo Bregolini, del grecista Giambattista Galliccioli e dell'abate
Angelo Dalmistro
, che assecondarono le aspirazioni letterarie del giovane.
[13]
In seguito prosegui gli studi presso le pubbliche scuole degli ex-
Gesuiti
.
La linea dei suoi studi fu all'inizio tradizionale, con la lettura dei classici e gli esercizi di traduzione, soprattutto da
Saffo
,
Anacreonte
,
Alceo
e
Orazio
; passo poi a piu ampie letture, tra le quali quelle degli autori del Settecento e numerose altre, aiutato nella scelta e nella guida dal
bibliotecario
Iacopo Morelli
, che lavorava alla
Marciana
, frequentata assiduamente dal Foscolo, che pare vi studiasse dieci ore al giorno.
[14]
La passione per la letteratura fu convinta e precoce. Il 29 ottobre del 1794 inviava una lettera all'amico bresciano Gaetano Fornasini, allegandogli ≪due odi ed un sonettuccio≫ ora perduti, e ringraziando per le correzioni suggerite in merito ad alcune ≪canzonette≫ che Foscolo gli aveva fatto leggere in precedenza. Sollecitava inoltre di non esitare ≪a criticar le mie cose, mentre io accetto come altrettanti regali le giudiziose correzioni che mi si fanno≫.
[15]
Nel 1794 trascrisse una quarantina dei suoi componimenti poetici, in parte originali e in parte frutto di traduzioni, che risentivano degli influssi
arcadici
soprattutto nel
metro
e nel linguaggio, e che invio al cugino Costantino Naranzi.
[16]
Nel frattempo venne ospitato, come autore di versi, nell'≪Anno poetico≫ dal
classicista
gozziano, il gia ricordato abate Angelo Dalmistro, che era un appassionato della letteratura inglese.
[17]
Introdotto dal bibliotecario Morelli nei salotti delle nobildonne veneziane, quello della dotta
Giustina Renier Michiel
e della sua rivale, la bella
Isabella Teotochi Albrizzi
(prima grande passione amorosa del poeta, di cui parla nel
Sesto tomo dell'io
), conobbe
Ippolito Pindemonte
e altri poeti di successo come
Aurelio de' Giorgi Bertola
. Da una descrizione del Foscolo, offerta dalla Albrizzi, emergono diverse caratteristiche del poeta: "Liberta, independenza sono gl'idoli dell'anima sua. Si strapperebbe il cuore dal petto, se liberissimi non gli paressero i moti tutti del suo cuore". Non manco, pero, chi in Foscolo non vedeva niente di speciale; da
Pietro Giordani
venne definito "pessimo di cuore, mediocre assai d'ingegno" in una lettera del 1831.
[18]
Cosi lo ricordava invece il letterato
Mario Pieri
: "Rossi capelli e ricciuti, ampia fronte, occhi piccoli e affossati ma scintillanti… parlare slinguato ma pieno di fuoco" e ancora: "aggirarsi per le vie e per i caffe, vestito di un logoro soprabito verde, ma pieno di ardire, vantando la sua poverta infino a chi non curavasi di saperla, e pur festeggiato da donne segnalate per nobilta e avvenenza e dalle maschere piu graziose e da tutta la gente".
[19]
Immerso nella temperie culturale veneziana dell'epoca, fervente e cosmopolita, Foscolo ebbe modo di frequentare anche altri salotti e ritrovi letterari della citta, dove si dibatteva intorno alla
Rivoluzione francese
, che oltralpe conosceva proprio allora alcune delle sue fasi culminanti.
[20]
L'esordio teatrale e il
Piano di
Studj
(1795-1797)
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Importanti furono anche i contatti con il gruppo degli amici bresciani, aperti alle influenze francesi e rivoluzionarie, e con
Melchiorre Cesarotti
, traduttore dei
Canti di Ossian
, per il quale Foscolo comincio a nutrire una notevole ammirazione, giungendo a intessere rapporti con i letterati che vedevano in lui il loro modello e padre spirituale e contattandolo personalmente con una missiva del 28 settembre 1795.
[21]
Il 30 ottobre del 1795 invio per un parere al Cesarotti, docente presso lo
Studio padovano
, il manoscritto della tragedia
Tieste
, di carattere
alfieriano
e viva di fervori
giacobini
(rappresentata poi con un certo successo al
Teatro Sant'Angelo
di Venezia, il 4 gennaio 1797).
[22]
Foscolo vide subito in
Vittorio Alfieri
un modello da seguire
[23]
; egli trasse il suo stile giovanile proprio da lui, e lo decanto in molte opere
[24]
[25]
. Foscolo invio il testo del
Tieste
, con la dedica
[26]
, alla residenza fiorentina del poeta astigiano. Foscolo preferi non visitare personalmente l'Alfieri, rispettando la sua estrema riservatezza degli ultimi anni, a quanto afferma nell'epistolario e nell'
Ortis
[27]
; pare pero che quest'ultimo, anche se non rispose alla lettera del Foscolo, avesse elogiato con alcuni conoscenti lo stile della tragedia, prevedendo il grande avvenire letterario dell'allora giovane ufficiale napoleonico (nonostante l'iniziale disparita di vedute su Napoleone, anche Foscolo poi converra con Alfieri in un giudizio negativo del generale francese, chiamandolo "tiranno"
[28]
) e futuro primo vero poeta-
vate
dell'Italia risorgimentale. In particolare, avrebbe affermato che quel giovane l'avrebbe superato in quanto a gloria letteraria.
[29]
Al medesimo periodo compositivo del
Tieste
- se non anche a un'epoca precedente - la critica riconduce ormai quasi all'unanimita la stesura di un'altra tragedia,
Edippo
, rimasta sconosciuta per un secolo e mezzo dopo la morte di Foscolo, finche
Mario Scotti
ne ritrovo il manoscritto nel 1978, tra le "carte Pellico" presso l'archivio romano della
Civilta Cattolica
. L'attribuzione al giovane Foscolo, proposta da Scotti
[30]
, e stata avallata da molti dei maggiori esegeti foscoliani; Scotti e gli altri studiosi hanno riconosciuto nella tragedia l'≪Edipo, recitabile ma da non istamparsi≫, del sotto citato
Piano di Studj
, escludendo potesse invece trattarsi del completamento dell'
Edipo
abbozzato in prosa molti anni piu tardi a
Firenze
.
[31]
Il testo ci e giunto completo in cinque atti; sebbene impostato sull'impianto narrativo dell'
Edipo a Colono
sofocleo
, si distanzia significativamente dal modello e presenta numerosi calchi dal
Polinice
e dall'
Antigone
alfieriani, oltre che dalla
Tebaide
di
Stazio
tradotta da
Cornelio Bentivoglio
, ma dimostra al contempo nell'autore - celato dietro l'improbabile pseudonimo Wigberto Rivalta - una
Weltanschauung
e delle modalita espressive del tutto personali.
[32]
Risale al 1796 un documento della prima formazione letteraria di Foscolo, un ambizioso
Piano di Studj
comprendente "Morale, Politica, Metafisica, Teologia, Storia, Poesia, Romanzi, Critica, Arti", dove il giovane registrava le letture, i primi scritti, gli abbozzi delle opere da scrivere.
[33]
Gli autori che vi compaiono sono, tra i tanti,
Cicerone
,
Montesquieu
,
Rousseau
,
Locke
,
Tucidide
,
Senofonte
,
Sallustio
e i grandi storici romani. Completa il quadro il riferimento alle
Sacre Scritture
. Tra gli epici figura
Omero
, cui tengono dietro
Virgilio
,
Dante
,
Tasso
e
Milton
. Sono menzionati anche autori contemporanei del Foscolo, tra cui gli inglesi
Gray
e
Young
, espressione di una poesia sepolcrale che influenzo sin dall'inizio il poeta,
Shakespeare
, lo svizzero
Gessner
e gli italiani Alfieri e
Parini
.
[34]
Nel
Piano di Studj
si trova l'accenno a un romanzo,
Laura, lettere
, che la critica ha tradizionalmente riconosciuto come prima idea del romanzo epistolare, concretizzatasi con il tempo nell'
Ortis
.
Il
Piano
indica inoltre l'intenzione di raccogliere ≪in un solo libretto con il motto
Vitam impend?re vero
[...] dodici Odi del conio dell'autore≫.
[35]
Il motto latino, da tradursi ≪sacrificare la vita per la verita≫, era un chiaro omaggio agli ideali rivoluzionari, dato che riprendeva le parole usate in esergo da
Marat
nel celebre giornale
L'ami du peuple
, nonche uno degli epitaffi sulla tomba originaria di
Jean-Jacques Rousseau
. L'ammissione del poeta, secondo cui i testi necessitavano ancora di un lungo
labor limae
[36]
, e la severita della censura veneziana ne impedirono la pubblicazione, ma alcune odi ci sono state tramandate, rivelando il carattere di un'opera in cui si attinge largamente alle Sacre Scritture per comporre una denuncia etico-politica condizionata dagli eventi francesi e influenzata dal modello pariniano.
[37]
Il soggiorno a Padova e l'esilio sui colli Euganei (1796-1797)
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Intanto, il giovane poeta mostrava segni di insofferenza verso la societa veneziana e i suoi salotti, votati all'esteriorita e alle convenzioni, e lontani quindi dal suo spirito libero. Decise pertanto di effettuare un soggiorno a
Padova
, stimolato dai fermenti culturali della citta come dal desiderio di conoscere Cesarotti e i suoi seguaci. Nel luglio del 1796 giunse quindi a Padova, dove incontro il traduttore dell'
Ossian
.
[38]
Durante l'anno Foscolo scrisse alcuni articoli sul
Mercurio d'Italia
che destarono i sospetti del governo veneto; ai primi di settembre parti per un soggiorno sui
colli Euganei
. La tradizione critica ha pensato che tale spostamento fosse dovuto a una persecuzione politica nei suoi confronti
[39]
o ancora a una necessita di riprendersi dopo una delusione amorosa
[40]
; tuttavia sappiamo anche che in quei giorni Padova era funestata da un'epidemia di
vaiolo
e che le truppe francesi cominciavano inoltre a entrare in citta. In mancanza di documenti storici e epistolari che dimostrino con certezza perche Foscolo scegliesse il trasferimento in campagna, sono due elementi da tenere ugualmente in considerazione.
[41]
I rapporti con il mondo rivoluzionario veneziano (1797)
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Dopo il successo del
Tieste
, Foscolo fece con ogni probabilita un secondo soggiorno a Padova in marzo; frequento verosimilmente le lezioni di Cesarotti all'universita, ma il rapporto con il padre spirituale ando progressivamente raffreddandosi, tanto che con il mese di marzo cessarono i contatti epistolari tra i due e l'uno si astenne addirittura dal nominare l'altro nelle proprie lettere per un periodo di quasi sei anni.
[42]
Tra le altre cose, Foscolo aderiva con fervore crescente agli entusiasmi repubblicani, mentre Cesarotti assisteva con disillusione agli sconvolgimenti politici e sappiamo che in aprile viveva di fatto confinato in campagna.
[43]
In seguito, Foscolo fu prima a Venezia e poi a
Bologna
, dove presto brevemente servizio come volontario tra i Cacciatori a cavallo della
Repubblica Cispadana
. Chiese quasi subito con successo di esserne dispensato a causa della salute precaria e di una ferita.
[44]
Durante il breve periodo felsineo diede alle stampe l'ode
A Bonaparte liberatore
, molte copie della quale furono inviate dalla Giunta di Difesa bolognese alla Municipalita di
Reggio Emilia
, citta cui Foscolo aveva dedicato la poesia, in quanto era stata la prima a innalzare il tricolore.
[45]
Foscolo torno in laguna quando seppe che il 12 maggio a Venezia l'
oligarchia dogale aveva ceduto alle pretese napoleoniche
di costituire un ≪Provvisorio Rappresentativo Governo≫.
[46]
Fu una lettera del patriota Almoro Fedrigo a informarlo; Foscolo la fece pubblicare il 16 maggio sul
Monitore bolognese
e nei medesimi giorni lascio Bologna.
[47]
Il 16 maggio offriva con una lettera alla Municipalita di Reggio Emilia l'ode
A Bonaparte liberatore
, dicendo di correre verso Venezia ≪a spargere le prime lagrime libere≫. Annunciava inoltre di volere portare a compimento una ≪tragedia repubblicana≫, il
Timocrate
, e ≪una cantica lirica intitolata la
Liberta italica
≫, di cui l'ode ≪non
era
che un prodromo≫.
[48]
In realta ne della tragedia ne della
Liberta italica
e rimasta traccia; il
Timocrate
viene ancora nominato un'unica volta il 14 agosto 1798, quando Foscolo, rivolgendosi alla Societa del Teatro patriottico di Milano, sostiene di lavorarci da mesi e promette, dopo averlo finito, di ≪assoggettarlo≫ alla Commissione della Societa.
[49]
Appena ritornato in laguna, il 23 maggio ricevette da Bologna la nomina a tenente onorario aggregato alla
Legione Cispadana
.
[50]
Tra il maggio e la fine dell'estate compose l'ode
Ai novelli repubblicani
, ricca di fervore libertario, dedicata al fratello ≪
Gioan-Dionigi
≫, che apparve prima in un opuscolo in cui, oltre alla poesia, figuravano ≪la dedica al fratello Gioan-Dionigi≫, ≪la lettera di Bruto a Cicerone tolta da Plutarco≫ e ≪i chiarimenti≫ di alcune strofe e, subito dopo, sull'
Anno poetico
del 1797, dove seguiva il sonetto
A Venezia
, scritto probabilmente nel 1796 e, a differenza dell'ode, prima della caduta della Serenissima.
[51]
L'impegno nella Societa d'Istruzione Pubblica
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A Venezia il poeta entro nella
Municipalita provvisoria
e ricopri il ruolo di ≪segretario verbalizzatore delle sedute della Societa d'istruzione pubblica≫,
[52]
posizione che mantenne dal 22 luglio al 29 novembre.
[53]
Nella Societa venne pero accolto gia il 19 giugno, quando vi venne letta una lettera in cui lo stesso Foscolo, quel giorno assente perche ancora alle prese con ≪una lunga convalescenza≫, dava sfogo a ferventi accenti patriottici, chiedendo di esservi ammesso. Il verbale della sessione ricorda che il giovane fu fatto socio ≪per acclamazione≫.
[54]
La Societa d'Istruzione Pubblica era stata istituita il 27 maggio 1797 dalla Municipalita e, sebbene dovesse ufficialmente coadiuvare la politica democratica municipale, annovero tra i suoi esponenti piu significativi rivoluzionari radicali, come i napoletani
Flaminio Massa
e
Carlo Lauberg
.
[55]
Il diplomatico Girolamo Politi affermo nel novembre di quell'anno che la Societa era retta da affiliati della
loggia massonica
≪Le colonne della Democrazia≫, animata da Lauberg, una societa segreta attraverso la quale i francesi avevano accelerato il processo di democratizzazione delle citta venete.
[56]
Dietro la Societa d'Istruzione - probabilmente una mera copertura - si articolava in effetti una rete di logge politiche improntata al modello giacobino. Secondo la testimonianza delegata dal municipalista moderato
Giovanni Andrea Spada
alle sue
Memorie
, la Societa si proponeva di condurre la Municipalita verso posizioni radicali.
[57]
Se le accuse di Spada erano forse espresse in toni eccessivi, non dovevano tuttavia essere molto lontane dal vero.
[58]
Non e dato sapere se Foscolo abbia aderito al sistema creato dal Lauberg, ma e accertato che il poeta di Zacinto fosse legato all'≪ala piu radicale dei patrioti veneziani≫, tra i quali figurava
Vincenzo Dandolo
, intimo amico cui Foscolo dovette la nomina a Segretario redattore della Municipalita. Nonostante l'incarico non avesse una particolare rilevanza politica, Foscolo fu chiamato varie volte a leggere i verbali dalla Tribuna e pote assistere alle riunioni della Municipalita e del suo Comitato segreto.
[59]
La delusione e la partenza per Milano (1797-1798)
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Tuttavia, il 17 ottobre di quel 1797 cosi esaltante per i patrioti democratici, fu firmato il
Trattato di Campoformio
con il quale Bonaparte cedeva Venezia (fino a quel momento libera repubblica, anche se ormai controllata
de facto
dai francesi), all'Austria asburgica. Il giovane Ugo, pieno di sdegno, si dimise dagli incarichi pubblici e parti in volontario
esilio
, recandosi prima a
Firenze
e poi a
Milano
.
[60]
Lo sdegno per la ratifica del trattato emerge da una testimonianza coeva del politico austriaco Carl von Humburg, il quale scrive che, nel corso di una pubblica seduta veneziana (e quella dell'8 novembre alla Municipalita provvisoria, pochi giorni prima che il poeta lasciasse la citta), Foscolo sali alla tribuna ≪per vomitare tutte le imprecazioni possibili contro il generale Bonaparte. Armato di un pugnale, facendo esclamazioni e contorsioni orribili, lo ha immerso con furore nel parapetto della tribuna, giurando di immergerlo allo stesso modo nel cuore del perfido Bonaparte≫.
[61]
L'ostilita nei confronti di Napoleone influenzera negli anni successivi la poesia foscoliana. Del tutto opposta la valutazione di
Horatio Nelson
, nemico di Bonaparte.
[62]
A Milano giunse a meta novembre, conobbe
Parini
e
Monti
, che difese qualche mese piu tardi dalle accuse che gli si rivolgevano per la sua attivita di poeta alla corte romana, innamorandosi inoltre della moglie di lui,
Teresa Pikler
, salvo poi dire di lui: "Questi e Monti poeta e cavaliero, gran traduttor dei traduttor d'Omero". Monti non da meno disse di Foscolo: "Questi e il rosso di pel, Foscolo detto, si falso che falso fino se stesso quando in Ugo cangio ser Nicoletto".
Appena arrivato in citta, ≪poverissimo ed esule≫
[63]
, cerco di procurarsi un impiego che potesse provvedere al suo sostentamento. A questo proposito, forse su consiglio di Monti, scrisse immediatamente a
Giovanni Costabili Containi
, amico del poeta ferrarese e membro del Direttorio Cisalpino: ≪Amerei un posto fra gli scrittori nazionali, o fra i custodi della pubblica Biblioteca, ove potrei consacrare i miei giorni alla patria ed alla filosofia≫.
[64]
I profughi veneziani, tuttavia, erano gli ultimi arrivati in un imponente flusso di persone che vide convergere verso la citta meneghina cittadini della zona centro-settentrionale della penisola. Unendo a questo aspetto le intemperanze pubbliche con cui Foscolo aveva accolto il Trattato di Campoformio nei suoi ultimi giorni in laguna, si spiega l'infelice esito della richiesta.
[65]
Foscolo, intanto, entro nel ≪Circolo costituzionale di Milano≫, ritrovo di patrioti e letterati (tra loro figuravano
Giovanni Pindemonte
e
Giovanni Fantoni
). Il giornale del ≪Circolo≫, filo-francese e filo-bonapartista, registro gli interventi del Foscolo, i quali si concentrarono tra il 10 dicembre e il 24 gennaio. Il poeta prese ancora la parola il 14 febbraio, quando le sue energie erano ormai consacrate a un nuovo periodico.
[66]
A partire da fine gennaio collaboro infatti con il
piacentino
Melchiorre Gioia
per qualche mese al
Monitore Italiano
, assumendone inoltre la direzione. Il foglio, battagliero, rivendicava per la
Repubblica Cisalpina
l'indipendenza dal governo parigino e si mostro ostile nei confronti del patto di alleanza con la Francia - benche le posizioni espresse dalle sue colonne, fattesi via via piu esplicite, non avessero la stessa violenza che
Pietro Custodi
(anch'egli collaboratore del giornale) o il Gioia delegarono a opere scritte in prima persona
[67]
-, finche il
Direttorio
lo soppresse nell'aprile 1798.
Nel mese di maggio del 1798 il Gioia pubblicava un
Quadro politico di Milano
in cui si denunciava la corruzione dei governanti. Segui un botta e risposta con
Giuseppe Lattanzi
[68]
(membro del corpo legislativo del Direttorio Cisalpino), finche Foscolo intervenne il 25 luglio in difesa di Gioia sul
modenese
Giornale Repubblicano di Pubblica Istruzione
,
[69]
dove cinque giorni prima si era invocata per il piacentino la condanna a morte, sulla base della legge sugli allarmisti del 18 febbraio.
[70]
Foscolo, rispondendo all'articolo anonimo del 20 luglio, sosteneva la necessita di sorvegliare le autorita affinche rispettassero sempre la legge, sicche Gioia si era comportato come un ≪figlio, che avvisa il padre d'una imminente malattia≫.
[71]
L'estensore dell'articolo del 20 luglio, ora palesandosi per il cappuccino Antonio Grandi, replico con veemenza il 9 agosto, ma il foglio modenese si schiero infine dalla parte di Foscolo (24 agosto), il cui scritto era intanto apparso il 18 agosto sul
Giornale senza titolo
di Milano.
[72]
L'infuocato clima meneghino valse piu volte, nel 1798, accuse esplicite nei confronti di Vincenzo Monti. Questi, da poco giunto in citta e considerato "troppo moderato", veniva preso di mira dai patrioti piu accesi, in particolare dal Lattanzi e da
Francesco Gianni
, celebre poeta improvvisatore che andava abbozzando un monumentale poema epico su Napoleone.
[73]
Se due articoli foscoliani apparsi il 15 e 19 marzo sul
Monitore
, proponendo una recensione sostanzialmente positiva del
Bonaparte in Italia
del Gianni e del suo autore, parrebbero alimentare la polemica nei confronti del Monti, un terzo articolo, del 23 marzo, ribalta il giudizio nei confronti del poema. In agosto, quando il poeta della
Bassvilliana
si trovava nuovamente sotto attacco, Foscolo pubblico presso gli stampatori milanesi Pirotta e Maspero un
Esame su le accuse contro Vincenzo Monti
, prendendo le sue difese, lodando il suo amore per la liberta e condividendo la sua condanna del Terrore rivoluzionario, presto ≪presentato alla esecrazione dei secoli≫ dagli stessi scrittori francesi.
[74]
Senza lavoro e infelice per il travagliato amore per Teresa Pikler Monti, nel settembre del 1798 il poeta si trasferi a
Bologna
dove inizio la sua collaborazione a
Il Genio democratico
, fondato assieme al fratello
Giovanni
e poi riassorbito dal
Monitore bolognese
. Fu per un breve periodo aiutante del cancelliere per le lettere del Tribunale.
Dalle colonne del
Genio democratico
emerge nuovamente l'immagine del Foscolo vate: scrisse per il giornale una serie di
Istruzioni popolari politico-morali
in cui, attraverso il richiamo all'esempio delle antiche democrazie di Grecia e di Roma, tentava di coinvolgere nell'esperienza patriottica i ceti popolari, che la linea sempre piu accentratrice e autoritaria del governo cisalpino estrometteva progressivamente dalla politica attiva.
[75]
Foscolo esprimeva la necessita di una piu equa distribuzione delle ricchezze, perche ≪il diritto di proprieta in fatto non ha per origine che la provvidenza della natura, che autorizza ognuno a prevalersi de' suoi doni, e non ha per vero motivo che la sussistenza dell'uomo≫, sicche non e accettabile che ≪un picciol numero di possidenti≫ nuoti ≪nell'opulenza≫, tradendo il patto sociale che e condizione imprescindibile per la sopravvivenza della Repubblica e della democrazia.
[76]
Il concetto foscoliano di
genio
emergera ancora e coerentemente nella
Edinburgh Review
(vol. XXX, p. 321): ≪(...) le reminescenze dei grandi geni sono scintille che producono una potente fiamma.... il risultato sta nel provare che molta della originalita di uno scrittore sta nel raggiungere le sue mete sublimi con gli stessi mezzi che altri hanno impiegato per roba di nessuna importanza≫.
[77]
Inizio le stampe, fino alla lettera XLV, del
romanzo epistolare
Ultime lettere di Jacopo Ortis
nel 1798
[78]
che pero fu costretto a interrompere per l'occupazione di Bologna da parte degli austro-russi nell'aprile del 1799. Secondo una lunga e diffusa tradizione critica, la pubblicazione dell'opera fu possibile grazie all'intervento del bolognese Angelo Sassoli, il quale avrebbe agito per conto dell'editore Jacopo Marsigli e all'insaputa dell'autore, completando di suo pugno il romanzo, edito con il titolo
Vera storia di due amanti infelici
.
[79]
Si scateno di fatto l'ira di Foscolo, che impose all'editore di fare comparire una nota sul
Monitore Bolognese
e sulla
Gazzetta di Firenze
in cui si diceva che alle lettere foscoliane erano stati aggiunti i vigliacchi interventi di un altro autore.
[80]
Tuttavia, successivi studi critici hanno mostrato che la paternita dell'edizione spetta fondamentalmente a Foscolo.
[81]
Come il protagonista Jacopo Ortis (il nome deriva dalla fusione di
Jean-Jacques Rousseau
e di
Girolamo Ortis
, un giovane studente friulano suicidatosi a Padova nel 1796), che si tolse la vita con un colpo di pugnale (come fara Giovanni Foscolo), anche Ugo tento il suicidio in questo periodo - ingerendo dell'
oppio
- a causa della passione infelice per la Pikler, secondo quanto narrato da lei stessa.
[82]
L'arruolamento nella Guardia Nazionale (1799-1801)
[
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Foscolo nel frattempo si arruolo nella
Guardia Nazionale
della
Repubblica Cisalpina
e combatte con le
truppe francesi
(quelle che si sarebbero poi chiamate
Grande Armata
) fino alla
battaglia di Marengo
. Ferito a una gamba nella
battaglia di Cento
, venne arrestato dagli austriaci durante la fuga e liberato a
Modena
dalle truppe di
MacDonald
, partecipando in seguito alla
battaglia della Trebbia
e ad altri scontri.
[83]
Partecipo alla difesa di
Genova
assediata
(pur non vedendo di buon occhio la guerra) dove venne ferito nei pressi di
Forte Diamante
.
Fu un periodo di intensa attivita anche sul piano letterario; dando seguito al radicalismo politico mostrato negli anni precedenti a livello giornalistico e civile, Foscolo redasse, tra il luglio e l'agosto del 1799, il
Discorso su la Italia
, un testo che esprime chiaramente le speranze dei "patrioti" italiani, i quali, alleati dei neogiacobini d'oltralpe, chiedevano la dichiarazione della "Patria in pericolo" in Francia (respinta il 14 settembre dal
Consiglio dei Cinquecento
). Sognavano infatti che la caduta del
Direttorio
e l'instaurazione dello stato di emergenza potessero favorire la nascita di una repubblica italiana indipendente. Il
Discorso
fu pubblicato in ottobre, dedicato al generale neogiacobino
Championnet
, quando pero le illusioni di Foscolo erano cadute e il
colpo di Stato bonapartista
era imminente.
[84]
Il 26 novembre ripubblico a Genova l'ode
A Bonaparte liberatore
aggiungendovi una premessa nella quale esortava Napoleone a non diventare un tiranno, e modificando l'ottava strofa, per affermare con chiara coscienza l'idea dell'
unita d'Italia
erede di
Roma antica
.
Dopo Marengo (la battaglia e del 14 giugno 1800) Foscolo continuo a impegnarsi in operazioni militari; appena tornato a Milano rientro volontariamente nello Stato maggiore, dove fu nominato capitano aggiunto. Agli ordini del generale
Pino
, combatte contro gli insorgenti romagnoli, aiutati dal generale austriaco
Sommariva
, contribuendo alla rioccupazione francese. Le popolazioni furono sottoposte a pesanti contribuzioni e requisizioni, e il giornale milanese
Notizie politiche
ne ritenne responsabile Pino. Foscolo allora intervenne in sua difesa sul
Monitore bolognese
, che il 7 ottobre pubblico un suo rapporto, mutilandolo dell'ultimo capoverso - in cui si auspica la nascita di un esercito nazionale -, aggiunto in un supplemento al medesimo numero dopo le proteste dell'autore.
[85]
Tra l'estate e l'autunno del 1800 compose l'ode
A Luigia Pallavicini caduta da cavallo
, dedicata a una nobildonna genovese rimasta ferita al volto dopo una caduta da cavallo sulla scogliera di
Sestri Ponente
. Dopo la vittoria napoleonica gli vennero dati numerosi incarichi militari, che lo condussero in varie citta italiane, tra le quali
Firenze
dove si innamoro di Isabella Roncioni, gia promessa sposa, che contribuira a ispirargli, con Teresa Pikler, il personaggio di Teresa nell'
Ortis
.
[86]
Nel 1801 Foscolo si reco nuovamente a Milano dove accolse, nel mese di giugno, il fratello piu giovane, Giulio, che gli era stato affidato dalla madre e lo avvio alla carriera militare (Giulio finira suicida in
Ungheria
nel 1838). Il 23 luglio, dopo essersi piu volte lamentato perche non riceveva regolarmente la paga militare, invio al Ministro una lettera nella quale presentava le dimissioni, che pero non furono accolte. In compenso ottenne la paga di capitano aggiunto, passando in tal modo nel 1802 al servizio della
Repubblica Italiana
, e dal 1805, dopo la
proclamazione di Napoleone a imperatore
nel 1804, del
Regno d'Italia
, con l'incarico di compilare una parte del Codice militare.
[87]
≪[...] a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura≫
Gli anni tra il 1801 e il 1804 furono anni di intensa attivita letteraria ma anche di grande dolore per la morte del fratello
Giovanni
, che si era ucciso a Venezia l'8 dicembre del 1801 con un colpo di pugnale (sotto gli occhi della madre, come fu detto in seguito, ma senza prove) per sottrarsi al disonore di non potere pagare una grossa somma persa al gioco e che un sottoispettore aveva sottratto per lui alla cassa di guerra.
[88]
Nel 1802 pubblico l'
Orazione a Bonaparte
in occasione dei
Comizi di Lione
[89]
e una raccolta di
liriche
che comprendeva otto sonetti e l'ode
A Luigia Pallavicini caduta da cavallo
[90]
. Non si conosce la data di composizione degli otto sonetti, ma va collocata tra il 1798 e il 1802.
[91]
Tra questi figura
Te nudrice alle muse, ospite e Dea
(l'unico ad avere nella raccolta un titolo,
Per la sentenza capitale proposta nel Gran Consiglio Cisalpino contro la lingua latina
), ispirato dalla proposta fatta al Gran Consiglio dal cittadino Giuseppe Lattanzi perche sostituissero nelle scuole l'insegnamento del Latino con quello del Francese.
[86]
La poesia potrebbe essere del 1798, dal momento che la proposta risale a quell'anno, e fu poi respinta in estate.
[92]
In merito allo stile dei
Sonetti
,
Giosue Carducci
scrive "Come aveva chiuso la poetica adolescenza con l'imitazione della tragedia alfieriana nel
Tieste
e delle canzoni alfieriane nell'ode al Bonaparte, cosi Ugo comincio alfiereggiando anche nei sonetti".
[93]
Tra il 1801 e il 1802 rielaboro e porto a termine l'
Ortis
, pubblicato presso il Genio Tipografico a Milano. Nello stesso 1802 compose l'ode
All'amica risanata
per
Antonietta Fagnani Arese
, suo nuovo ardente amore; nel 1803 diede alle stampe nella loro versione definitiva i sonetti con l'aggiunta dei quattro piu famosi (
Alla sera
,
A Zacinto
,
In morte del fratello Giovanni
,
Alla Musa
, i quali tuttavia ricevettero un titolo, al pari degli altri otto sonetti, solo nel 1848, in un'edizione curata da Francesco Silvio Orlandini per
Le Monnier
) e l'ode
All'amica risanata
e
A Luigia Pallavicini caduta da cavallo
.
[94]
L'edizione dell'aprile 1803, apparsa a Milano presso Destefanis con il titolo
Poesie di Ugo Foscolo
- e dedicata dall'autore al poeta e futuro tragediografo
Giovanni Battista Niccolini
- non comprendeva ancora il sonetto per la morte del fratello, pubblicato nel mese di agosto per i tipi dell'editore milanese Agnello Nobile insieme agli altri tredici testi.
[95]
Risale allo stesso anno la traduzione - in endecasillabi sciolti - e la pubblicazione della
Chioma di Berenice
di
Catullo
(a sua volta traduzione latina da
Callimaco
) con l'aggiunta di un
inno
alle Grazie, prima nucleo del poemetto futuro, che attribuisce al poeta
alessandrino
Fanocle
, accompagnata da quattordici
Considerazioni
e quattro
Discorsi
che racchiudono i lineamenti principali della sua poetica
neoclassica
, ispirata alle idee del
Winckelmann
.
[96]
L'opera usci nel mese di novembre a Milano con l'editore Genio Tipografico, e fu dedicata al Niccolini.
Pubblicato il lavoro callimacheo, Foscolo scrisse il 25 novembre 1803 a
Francesco Melzi d'Eril
, vicepresidente della
Repubblica Italiana
: ≪E tempo che un giovine di venticinque anni abbandoni l'ozio letterario≫, e chiese di rientrare nell'esercito napoleonico in qualita di ≪capo-battaglione soprannumerario del Battaglione della Guardia che si avvia per la Francia≫.
[97]
Si trattava di unirsi alla programmata invasione dell'Inghilterra, che
Napoleone
non avrebbe poi messo in atto.
[98]
La divisione italiana, pronta a partire per la
Francia
, era comandata dal generale
Domenico Pino
, presso il quale Foscolo aveva gia servito, difendendolo inoltre pubblicamente sul
Monitore Italiano
dopo la
battaglia di Marengo
. Foscolo non era tuttavia benvoluto da
Gioacchino Murat
, vistosi preso di mira nell'
Orazione a Bonaparte pel Congresso di Lione
(1802), sicche fu arruolato solo nel giugno successivo e solo come capitano di fanteria aggiunto, assegnato al Comando dei depositi di
Valenciennes
, dove i francesi erano di stanza.
[99]
Dopo un breve passaggio per
Parigi
, dove
Ferdinando Marescalchi
, ministro per le Relazioni Estere della Repubblica Italiana, lo dice presente il 10 luglio 1804,
[100]
giunse a Valenciennes. In Francia e nella Francia del nord visse fino al 1806; dovette dedicarsi agli approvvigionamenti, cosa che lo esento dai combattimenti; fu messo anche a guardia di un gruppo di profughi inglesi, guardati con sospetto da Napoleone. A Valenciennes conobbe una giovane inglese (da cui ando per apprendere la lingua in vista dell'invasione dell'isola, poi mai attuata) Lady Fanny Emerytt Hamilton, da lui chiamata anche Sophia, dalla quale ebbe una figlia nel 1805, Mary, che egli chiamera sempre
Floriana
, e di cui sara ignaro per molto tempo
[101]
; la rivedra dopo molti anni in
Inghilterra
e sara il conforto dei suoi ultimi anni. Qualche critico ha messo in dubbio la reale filiazione della giovane, asserendo che fosse figlia di Lord Hamilton, il marito di Fanny, e affidata a Foscolo come figlia adottiva dalla nonna materna Mary Walker Emerytt, dopo la morte dei genitori (d'altra parte ci sono state diverse ipotesi anche sul nome della nobildonna).
[102]
[103]
Nell'anno e mezzo francese Foscolo fu anche a
Calais
,
Lilla
e
Boulogne-sur-Mer
, dove i vari incarichi militari lo chiamavano. Il 20 marzo 1805 divento ≪capo di battaglione delle truppe italiane≫.
[104]
Malgrado i continui spostamenti per motivi di servizio, Foscolo riusci a continuare la sua attivita letteraria con alcuni saggi di traduzione dall'
Iliade
, con l'epistola in versi sciolti al Monti,
Se fra' pochi mortali a cui negli anni
, e con la traduzione del
Sentimental Journey
di
Sterne
che l'avrebbe condotto alla stesura, nel 1812, dei sedici capitoletti scritti in una
prosa
ironico
-allusiva della
Notizia intorno a Didimo Chierico
.
[105]
Il 15 gennaio 1806 chiedeva da Boulogne-sur-Mer al ≪Generale di Divisione Teulie≫ (cioe
Pietro Teulie
), ≪un permesso con intero trattamento per quattro mesi≫, per potere rivedere dopo un decennio la famiglia e per ≪interessi personali≫.
[106]
Gli fu accordato, e Foscolo lascio la Francia all'inizio della primavera dopo un nuovo passaggio per Parigi. In questa circostanza incontro
Alessandro Manzoni
, che allora abitava nella capitale francese assieme alla madre
Giulia Beccaria
.
[107]
Pur essendo di soli sette anni piu giovane, Manzoni aveva iniziato da poco l'attivita letteraria ispirandosi, tra gli altri, proprio a Foscolo (oltre che ad
Alfieri
,
Parini
,
Monti
e altri autori, italiani e stranieri), e aveva appena composto il carme
In morte di Carlo Imbonati
. Il futuro romanziere si mostro freddo nei suoi confronti.
[108]
Venezia, Brescia e l'Universita di Pavia (1806-1809)
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Tra aprile e maggio del 1806 fu a
Venezia
, dove rivide i familiari dopo il lungo esilio, e poi, in giugno, ritrovo
Isabella Teotochi Albrizzi
, da cui fu ospitato nella sua
villa
, nella campagna attorno a
Treviso
.
[108]
Sempre in giugno incontro a
Padova
Cesarotti
e a
Verona
Ippolito Pindemonte
, dai colloqui con il quale nacque l'idea iniziale del
carme
Dei sepolcri
. L'epistolario foscoliano testimonia che il poeta trascorse l'estate impegnato in missioni militari: fu a questo scopo in
Valtellina
, a
Mantova
e Verona, ancora in Valtellina e nel Bergamasco.
[108]
Fu in varie occasioni anche a Milano, da dove il 6 settembre cosi scriveva all'amica Teotochi: ≪Quando Franceschinis mi consegnava la vostra lettera io partiva per le montagne ed i laghi; ritornato, stava sulle mosse per il
Terraglio
[dove la Teotochi soggiornava spesso nella villa appena fuori Treviso]; io aveva gia una
Epistola sui sepolcri
da stamparsi lindamente ? non bella forse; non elegante, ma ch'io vi avrei certamente recitata con tutto l'ardore dell'anima mia, e che voi, donna gentile, avreste ascoltata forse lagrimando≫.
[109]
Il carme
Dei sepolcri
fu scritto tra l'agosto del 1806 e l'aprile del 1807 e pubblicato in quell'anno a
Brescia
, presso l'editore
Niccolo Bettoni
. Nel periodo in cui Foscolo si accingeva a dare alle stampe l'opera era ospite della contessa
Marzia Martinengo
, sua amante, presso
Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino
nel centro della citta.
[110]
Iniziato in
Massoneria
il 25 maggio 1804 nella Loggia "Ermione" di Milano, tra il 1806 e il 1807 entro nella Loggia Reale Amalia Augusta di Brescia, la stessa loggia di
Vincenzo Monti
.
[111]
[112]
Contestualmente ai
Sepolcri
, Foscolo intraprese la traduzione del primo libro dell'
Iliade
, accordandosi con Monti affinche fosse pubblicata assieme alla sua versione del primo libro. Nell'aprile del 1807 usci cosi a Brescia presso Bettoni l'
Esperimento di traduzione della Iliade di Omero
; alla dedica a Monti seguivano un
Intendimento del traduttore
, il testo foscoliano (con quello cesarottiano in prosa - gia pubblicato nel 1786 - a fronte), quello montiano e tre considerazioni, ciascuna di uno dei tre traduttori; la foscoliana si intitolava
Su la traduzione del cenno di Giove
, e si mostrava critica nei confronti delle maggiori versioni iliadiche precedenti, analizzando come avessero riportato i vv. 528-530 del libro primo e suggerendo in che modo avrebbero potuto essere piu vicini all'originale, secondo quell'esigenza di assoluta fedelta espressa nell'
Intendimento
.
[113]
Con una ricerca ossessiva della corrispondenza semantica e formale tra testo greco e riduzione italiana - fino a dove la diversita delle lingue e delle culture la permettesse -, Foscolo continuo a tradurre il poema omerico; porto a compimento i primi sette libri, lascio ampiamente incompleto il lavoro sui libri ottavo, nono, decimo e ventesimo, ma pubblico soltanto il terzo sull'
Antologia
di
Giovan Pietro Vieusseux
(ottobre 1821).
[114]
Il capobattaglione
[115]
Ugo Foscolo, per ingraziarsi il generale
Augusto Caffarelli
, aiutante di campo di Napoleone e ministro della guerra del Regno d'Italia, curo una edizione delle opere di
Raimondo Montecuccoli
, con una ricca premessa sull'arte della guerra. L'opera si inserisce anche in una polemica con
Madame de Stael
sull'attitudine militare degli italiani.
[116]
Sollevato dagli incarichi militari su interessamento del Caffarelli, Foscolo si candido alla cattedra di
Eloquenza
dell'
Universita degli Studi di Pavia
, che si era resa vacante (la cattedra era stata tenuta in precedenza da Vincenzo Monti e da
Luigi Cerretti
). Ottenutala
per chiara fama
(18 marzo 1808) grazie all'interessamento di Luigi Arborio Gattinara di Breme, ministro dell'interno del Regno d'Italia, arrivo in citta il 1º dicembre dello stesso anno. Qui, il 22 gennaio 1809 pronuncio la sua celebre orazione inaugurale,
Dell'origine e dell'ufficio della letteratura
, alla presenza di
Alessandro Volta
e Vincenzo Monti
[117]
. Tuttavia Foscolo tenne poche lezioni (l'ultima il 15 giugno 1809), poiche l'incarico venne a breve soppresso da Napoleone, divenuto sospettoso di ogni libero pensiero.
[118]
A
Pavia
Foscolo abito a
Palazzo Cornazzani
in compagnia dell'amico
Giulio Gabrielli di Montevecchio
[117]
[119]
, arredandone le stanze in maniera sfarzosa e assumendo piu persone di servizio; nello stesso edificio, curiosamente, poi abitarono anche
Ada Negri
e
Albert Einstein
[120]
.
Il ritorno a Milano e le difficolta (1809-1812)
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Tornato a Milano per la terza volta, ebbe inizio per Foscolo un periodo di difficolta economiche, reso piu amaro dai contrasti con i letterati di regime, che non gli risparmiarono polemiche e malevole insinuazioni. Alla rottura con Monti (1810) si aggiunse l'insuccesso della tragedia
Ajace
, rappresentata alla
Scala
il 9 dicembre 1811, che non ebbe successo e venne, inoltre, vietata dalla censura per le allusioni antifrancesi contenute.
[121]
Il soggiorno sereno e produttivo a Bellosguardo (1812-1813)
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≪Nella convalle fra gli aerei poggi / Di Bellosguardo, ov'io cinta d'un fonte / Limpido fra le quete ombre di mille / giovinetti cipressi alle tre Dive / l'ara innalzo...≫
Abbandonata Milano il 12 agosto del 1812, il poeta si trasferi a Firenze, dopo avere fatto tappa a
Piacenza
,
Parma
e
Bologna
, citta in cui incontro l'amica
Cornelia Rossi Martinetti
. Il 17 arrivo all'albergo delle Quattro Nazioni, dove alloggio un paio di mesi, iniziando la stesura dell'inno
Alle Grazie
, concretizzatosi dapprima nella cosiddetta
Prima redazione dell'Inno
, quindi, attraverso ampliamenti e rielaborazioni, nella
Seconda redazione
, e destinato a prendere forma in un carme tripartito nell'aprile del 1813.
[122]
Lasciato il primo alloggio, Foscolo si stabili per un breve periodo a Casa Prezziner, in
Borgo Ognissanti
, e si trasferi poi alla
villa di Bellosguardo
, dove trascorse, fino al 1813, un periodo di intensi affetti, di soddisfazioni mondane e di lavoro creativo.
[123]
Egli infatti ottenne l'amore della senese
Quirina Mocenni Magiotti
, frequento il salotto della
contessa d'Albany
, l'amica di
Alfieri
, lavoro, come detto, al carme di argomento mitologico, scrisse la tragedia
Ricciarda
, rappresentata in citta nel 1813, riprese la traduzione del
Viaggio sentimentale
, pubblicato lo stesso anno e corredato della
Notizia intorno a Didimo Chierico
, oltre a tradurre altri canti dell'
Iliade
.
[124]
Partenza da Milano e l'esilio in Svizzera (1813-1816)
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Dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte nella
battaglia di Lipsia
, nell'ottobre del 1813, e l'abdicazione del 1814, Foscolo ritorno per la quarta volta a vivere a Milano, riprendendo il proprio grado nell'esercito e compiendo un disperato tentativo di raccogliere uomini disposti a sacrificarsi per la citta, ma l'arrivo in citta degli austriaci abbatte la sua fiducia in una futura Italia indipendente.
[125]
Nonostante la sua fedelta al vicere
Eugenio di Beauharnais
(l'anno successivo ci sara l'ultimo tentativo dei filo-napoleonici con il
proclama di Rimini
del
re di Napoli
Gioacchino Murat
), ultima speranza del cosiddetto "
partito francese
", alla fine decise di non opporsi con le armi ai vincitori.
[126]
Ebbe un momento di esitazione, quando il governatore austriaco feldmaresciallo
Bellegarde
gli offri di collaborare con il nuovo governo, dirigendo una rivista letteraria, la futura "Biblioteca italiana". Foscolo accetto e stese il programma della rivista, ma intervenne l'obbligo di giuramento al nuovo regime, cosicche la notte prima di giurare (31 marzo del 1815) lascio l'Italia per un volontario esilio definitivo, mentre Napoleone tentava in
Francia
l'ultima impresa, i "
cento giorni
".
Cosi Foscolo rievochera, dieci anni piu tardi, la fuga improvvisa:
≪Riparlai al Consigliere Schoeffer, ottimo uomo che amministrava le faccende della finanza, e lo tentai se v'era modo ch'io mi partissi liberamente con un passaporto, e prometterei da gentiluomo di non ingerirmi in cose politiche, ma ch'io non vorrei giurare fedelta militare. Pur udendomi rispondere che dove un solo fosse privilegiato, io godrei dell'immunita, ma che giurare dovevano tutti a ogni modo - mi avventurai sul far della notte all'esilio perpetuo, e a mezzodi del giorno vegnente, mentre gli altri, circondati da' battaglioni di Ungheri, proferivano il giuramento, mi veniva fatto di toccare i confini degli Svizzeri≫
Partito praticamente senza effetti personali e senza tabarro,
[128]
il poeta si rifugio a Hottingen (al tempo municipalita autonoma, inglobata alla fine del secolo nella citta di
Zurigo
), in
Svizzera
, assunse gli pseudonimi di Lorenzo Aldighieri
[129]
(poi Alderani, come l'amico di Jacopo Ortis) e, a livello letterario, di Didimo Chierico.
[130]
[131]
[132]
Malgrado le varie peregrinazioni in terra svizzera, per sfuggire ai controlli della polizia austriaca, egli riusci a stampare a
Zurigo
, nel 1816, le
Vestigia della storia del sonetto italiano
, il libretto satirico contro i letterati milanesi
Didimi clerici prophetae minimi Hypercalypseos liber singularis
(l'
Ipercalisse
), la terza edizione dell'
Ortis
e a scrivere gli appassionati
Discorsi sulla servitu d'Italia,
pubblicati postumi.
[133]
≪Di vizi ricco e di virtu, do lode / Alla ragion, ma corro ove al cor piace: / Morte sol mi dara fama e riposo.≫
Nel frattempo l'Austria insisteva nel reclamare la sua estradizione, ma Foscolo trovo un prezioso alleato nell'ambasciatore d'Inghilterra a
Berna
che gli rilascio un passaporto per la
Gran Bretagna
, attraverso i buoni uffici di
William Stewart Rose
, dedicatario dell'
Ipercalisse
. Il documento gli era stato concesso innanzitutto in quanto nativo di
Zante
, divenuta
protettorato
britannico dopo il
Congresso di Vienna
del 1815. Pote dunque partire grazie al denaro ricavato dalla vendita dei propri libri a Milano e con quello fornitogli dal fratello Giulio, a quei tempi in Ungheria con l'esercito austriaco, cui lui aveva aderito.
[134]
Attraverso la Germania e l'Olanda, il 12 settembre 1816 il poeta giunse a
Londra
, dove trascorse gli ultimi undici anni di vita fra non lievi difficolta economiche e morali. Appena arrivato in citta, entro in contatto con numerosi intellettuali inglesi, venendo introdotto nel circolo culturale di
Holland House
.
[135]
Divento amico di John Murray, l'editore che nell'aprile del 1817 diede alle stampe la quarta e ultima versione delle
Ultime lettere di Jacopo Ortis
(l'opera coincide sostanzialmente con quella zurighese dell'anno precedente), accompagnate da una breve
Notizia
e da una selezione di capitoli della traduzione del
Viaggio sentimentale
sterniano
.
I primi tempi dell'esilio inglese furono piuttosto felici, il primo impatto addirittura entusiasmante. Le nuove amicizie e la fama di cui godeva oltremare sorpresero il poeta: ≪da che toccai l'Inghilterra ebbi lieta ogni cosa [...]. Qui per la prima volta mi sono avveduto ch'io non sono affatto ignoto a' mortali; e mi veggo accolto come uomo che godesse gia da un secolo di bella fama e illibata≫, scrisse all'amica
Quirina Mocenni Magiotti
una settimana dopo il suo arrivo.
[136]
Nel 1817 mori a Venezia la madre (28 aprile), e Foscolo si occupo soprattutto della situazione delle Isole Ionie, scrivendo tre articoli,
Stato politico delle Isole Jonie
,
Memoires sur l'education publique aux Isles Ioniennes
e
Come ottenere modifiche alla costituzione delle Isole Ionie
. Penso anche di seguire in Grecia il cugino Dionisio Bulzo che, giunto in Inghilterra come ≪membro di una delegazione della Repubblica Ionia, aveva l'incarico di presentare al Reggente la sua nuova Costituzione≫. Cadde pero da cavallo in luglio e non pote partire.
[137]
Durante il periodo londinese Foscolo si dedico prevalentemente all'attivita editoriale e giornalistica e si impegno nello studio storico-critico di alcuni momenti, testi e personaggi della
letteratura italiana
, soprattutto
Dante
,
Petrarca
e
Boccaccio
.
[138]
Risalgono a questi anni, oltre al quarto
Ortis
, nuovi saggi sulle traduzioni omeriche, l'elaborazione di
Le Grazie
e le incompiute
Lettere scritte d'Inghilterra
('16-'18), di cui una parte edita postuma con il titolo il
Gazzettino del bel mondo
, l'incompleta
Lettera apologetica
, ritrovata da
Mazzini
e da lui stesso pubblicata dopo la morte di Foscolo,
[139]
i celebri
Essays on Petrarch
(1821, II ed. 1823), il
Discorso storico sul testo del Decamerone
(1825) e il
Discorso sul testo della Commedia di Dante
(1826). Inoltre una trentina di saggi critici, scritti per essere tradotti in inglese e pubblicati sulle riviste periodiche britanniche
[140]
, tra cui si segnalano la serie delle
Epoche della lingua italiana
[141]
e l'articolo noto con il titolo italiano di
Antiquarj e Critici
(1826)
[142]
. Foscolo venne accolto nei circoli
liberali
, e all'inizio guadagno bene con le proprie attivita.
[143]
Ben presto, la vita troppo signorile, un carattere difficile, che gli alieno molte simpatie, e alcune speculazioni avventate in affari (come la costruzione di una grande villa dove vivere, che gli sara sequestrata), ridussero pero il poeta al dissesto economico, tanto da essere per breve tempo incarcerato causa debiti nel 1824. Uscito dal carcere fu costretto a sopravvivere nei quartieri piu poveri di Londra, celandosi spesso sotto falso nome (Lord Emerytt, dal nome della figlia) per sfuggire ai creditori.
[144]
Aveva intanto ritrovato la figlia (o forse figlia adottiva)
Floriana
, che lo assistette con devozione durante i suoi ultimi anni, e della quale era stato nominato tutore legale dalla nonna Lady Walker. A Londra, Foscolo fece anche una proposta di matrimonio alla diciannovenne Caroline Russell, figlia di un importante magistrato, da questa rifiutata dopo molte insistenze dello scrittore, che anni prima aveva spesso fuggito il matrimonio, frequentando in genere nobili gia sposate.
[145]
A causa della vita dispendiosa, consumo anche l'eredita di 3000 sterline lasciate dalla Walker alla nipote, cosicche entrambi dovettero trasferirsi in quartieri poveri e malsani, dove il poeta contrasse una malattia respiratoria, probabilmente la
tubercolosi
.
[143]
[146]
Nel 1825 divento insegnante di italiano in un istituto femminile e l'anno successivo fece domanda per ottenere la cattedra di italiano all'
Universita di Londra
, da poco istituita.
[147]
Povero e debole, gli venne diagnosticata una malattia al fegato, esito probabile di
tubercolosi miliare
[147]
, che fece peggiorare ulteriormente le sue condizioni di vita; decise dunque di trasferirsi nel piccolo sobborgo londinese di
Turnham Green
, dove si ammalo di
idropisia polmonare
, stadio finale della malattia, e venne inutilmente operato per due volte dal medico italiano che lo assisteva.
[148]
Ugo Foscolo mori infine il 10 settembre del 1827 a quarantanove anni; la figlia, che lo accudi fino all'ultimo, mori circa due anni dopo a soli 24 anni.
[143]
Fu sepolto nel cimitero di
Chiswick
, a spese del banchiere
quacchero
Gurney, suo amico
[149]
. Nella tomba gli furono messe due monete di rame sugli occhi, secondo un rituale greco antico.
[150]
La tomba, recentemente restaurata, porta incisa erroneamente l'eta di cinquanta anni. Le sue
ceneri
[151]
, nel 1871, furono traslate nella Basilica di Santa Croce a
Firenze
, tempio di quelle
itale glorie
che lui stesso aveva celebrato nel
carme
Dei sepolcri
, con i versi ≪Ma piu beata che in un tempio accolte / Serbi l'itale glorie, uniche forse / Da che le mal vietate Alpi e l'alterna / Onnipotenza delle umane sorti / Armi e sostanze t'invadeano ed are / E patria e, tranne la memoria, tutto≫.
[152]
.
I resti del Foscolo tornarono cosi alla sua patria, come egli aveva desiderato
[153]
, con una grande celebrazione voluta dal nuovo
Regno d'Italia
.
[154]
[155]
Sopra alla tomba, ai piedi della statua realizzata da
Antonio Berti
, che lo ritrae, fu posta ad opera del governo fascista nel 1939 una targa che ne celebra il valore, che recita: “Le ossa di Ugo Foscolo morto a Londra il X settembre MDCCCXXVII sepolto nel cimitero di Chiswick restituite dall’Inghilterra nel giugno del MDCCCLXXI e deposte in questo tempio che la poesia dei Sepolcri aveva consacrato alla memoria dei grandi d’Italia trovano finalmente per volonta del governo fascista e del comune di Firenze l’auspicato degno riposo. XXVII aprile MCMXXXIX XVII
[156]
”.
Ferma restando la grandezza del poeta, secondo la studiosa irlandese
Lucy Riall
[157]
la grande glorificazione di Foscolo a opera del
nuovo governo italiano
era parte della creazione di un
pantheon
di eroi laici (a cui poi seguiranno le celebrazioni di figure come quella di
Garibaldi
) come auspicato dal poeta stesso nei
Sepolcri
, per la
religione civile
della nuova Italia in contrasto con la Chiesa per la
questione romana
.
[157]
Del Foscolo ci resta anche un ricchissimo
Epistolario
, documento molto importante della sua vita tumultuosa, anticipatrice (come quella di altri contemporanei) della figura dell'
eroe romantico
alla
Byron
e alla
Shelley
(morti comunque prima di lui, nonostante appartenessero alla generazione successiva); la figura di Foscolo fu spesso identificata con quella del suo personaggio, Jacopo Ortis, dai tratti certo autobiografici nel carattere.
[158]
Anche per questo, come gia l'
Alfieri
e
Dante
, Foscolo venne nel
Risorgimento
considerato come una sorta di "
vate
" della
Patria
italiana e della sua
liberta
, specialmente grazie all'ammirazione per le sue idee politiche nutrita da
Giuseppe Mazzini
.
[159]
[160]
Il Foscolo letterato ispirera invece molti scrittori e poeti, come
Giacomo Leopardi
,
Alessandro Manzoni
,
Mario Rapisardi
e
Giosue Carducci
.
≪L'armonia / vince di mille secoli il silenzio≫
Foscolo aderi con convinzione alle teorie
illuministiche
di stampo
materialistico
e
meccanicistico
(in particolare il materialismo di
Thomas Hobbes
,
Paul Henri Thiry d'Holbach
,
Diderot
ed
Helvetius
, e il
sensismo
di
Condillac
). Tali teorie, da una parte, contenevano elementi rasserenanti in quanto allontanavano le
superstizioni
, ma dall'altra determinarono in lui l'angoscia davanti al "nulla eterno"
[161]
, all'oblio che avvolge l'uomo dopo la morte.
[162]
Foscolo, infatti, si puo definire
ateo
e
razionalista
, ma non
areligioso
. In lui il
pessimismo
e l'ansia di eternita si agitano dando un tono drammatico a poesia e a prosa.
[163]
Altre grandi ispirazioni, modelli di vita e di letteratura, furono per lui
Giuseppe Parini
e
Vittorio Alfieri
nonche
Jean-Jacques Rousseau
e
Goethe
.
[164]
[165]
Volendo recuperare alcuni valori spirituali in non completo disaccordo con la ragione, preferi alla fede una propria, personale, "religione delle illusioni", a differenza per esempio di
Manzoni
. Foscolo celebro cioe quei valori insopprimibili nell'uomo che erano secondo lui la
patria
(l'
Italia
, ma anche
Zante
) - grande famiglia che garantisce "certezza d'are, di campi, di sepoltura"
[166]
- l'
amore
, la poesia, la
liberta
, la
bellezza
, l'arte, il piacere della vita e soprattutto le nobili imprese, che rendono degni di essere ricordati. E assunto a simbolo di questa filosofia il sepolcro che, da legame di affetto, simbolo di civilta ed esempio per i compatrioti (concetti caro agli uomini del
Risorgimento
[167]
), diventa suscitatore di poesia eternatrice, monumento dunque inutile ai morti ma efficace strumento per i vivi, specialmente nel caso di sepolcri o memoriali di uomini illustri.
[168]
La morte non e meno vuota - e doloroso il pensiero dell'addio alla vita - se essa trascorrera eternamente
"all'ombra de' cipressi e dentro l'urne / Confortate di pianto"
[169]
, ma le illusioni addolciranno il tutto:
≪
Illusioni!
grida il filosofo. - Or non e tutto illusione? tutto! Beati gli antichi che si credeano degni de' baci delle immortali dive del cielo; che sacrificavano alla Bellezza e alle Grazie; che diffondeano lo splendore della divinita su le imperfezioni dell'uomo, e che trovavano il BELLO ed il VERO accarezzando gli idoli della lor fantasia!
Illusioni!
ma intanto senza di esse io non sentirei la vita che nel dolore, o (che mi spaventa ancor piu) nella rigida e nojosa indolenza: e se questo cuore non vorra piu sentire, io me lo strappero dal petto con le mie mani, e lo caccero come un servo infedele.≫
Foscolo, oltre all'inquietudine tipicamente
preromantica
, e molto legato all'estetica
neoclassica
. Il poeta fa frequente ricorso alla mitologia - cosi come
Giambattista Vico
, recuperando
la teoria
di
Evemero
, per cui gli dei furono eroi e persone illustri, resi immortali dai poeti e dagli uomini comuni -, vede nella
Grecia
classica non solo la propria origine, ma anche il rifugio ideale di serenita (il "mito dell'Ellade"), lontano dal mondo dilaniato dalle guerre, ma sempre con lo sguardo rivolto alla realta (
Le Grazie
); dal punto di vista formale utilizza spesso gli
endecasillabi
.
[171]
Il suo neoclassicismo e profondamente spiritualizzato, lontano da vagheggiamenti stilizzati di gusto archeologico e decorativo. La vicinanza con Alfieri gli fa concepire l'arte sempre impegnata anche in funzione civile, come gia era stato per Parini: i tre letterati saranno tra i simboli piu frequenti dei risorgimentali. Dallo
storicismo
di Vico riprende anche l'idea che gli uomini primitivi, i quali nelle origini vivevano allo stato ferino, attraverso la religione, i matrimoni e la sepoltura sono gradualmente pervenuti alla civilta.
[172]
[173]
Foscolo, influenzato dalle tragiche vicende del suo tempo, non nutre piu la fiducia nel progresso e nell'umanita degli illuministi, ma descrive gran parte del mondo come regredito a una "foresta di belve"
[174]
, riprendendo le idee di
Machiavelli
e
Hobbes
[175]
; questo gli provoca, dati i suoi ideali umanitari, un conflitto doloroso, perche il cambiamento presupponeva la rivoluzione e la rivoluzione portava comunque la guerra e la violenza fratricida.
[176]
[177]
Come molti intellettuali dell'epoca, Foscolo fu anche
massone
, iniziato nella "Loggia Reale Amalia Augusta" di
Brescia
.
[178]
Fuggendo in Svizzera nel maggio del 1815, Foscolo affido i suoi libri e gran parte dei manoscritti a
Silvio Pellico
il quale li vendette, qualche anno prima del suo arresto, all'amica del poeta
Quirina Mocenni Magiotti
e invio il ricavato al Foscolo, nascondendosi, per delicatezza, nell'anonimato. Dalla Magiotti il fondo fini per pervenire alla Biblioteca Nazionale di Firenze, dove e tuttora conservato.
[179]
L'altro gruppo di manoscritti, formatosi soprattutto durante l'esilio, passo in eredita alla figlia Floriana e poi al canonico spagnolo, esule in Inghilterra,
Miguel de Riego
, che li vendette a un gruppo di estimatori del Foscolo - tra i quali
Gino Capponi
- e da questi alla
Biblioteca Labronica
di Livorno.
[147]
Altri autografi sono conservati alla
Biblioteca Braidense
di
Milano
, alla Universitaria di Pavia, alla
Biblioteca di Storia moderna e contemporanea di Roma
. Variamente sparse sono le lettere del Foscolo, mentre gli autografi dei
Sepolcri
, delle
Odi
, dei
Sonetti
e dell'
Ortis
furono a suo tempo distrutti dallo stesso poeta. Dei sonetti esistevano gia molte copie stampate, spesso con divergenze minime nei testi, non potendo consultare l'originale.
[180]
Nei primi giorni del 1807, ando a Brescia per prendere accordi con il tipografo Nicolo Bettoni in merito alla stampa dei
Sepolcri
e dell'
Esperimento di traduzione dell’Iliade
.
[181]
- Ai novelli repubblicani
, ode (1797)
- A Bonaparte liberatore
, ode (1797)
- A Luigia Pallavicini caduta da cavallo
, ode (1800)
- All'amica risanata
, ode (1802)
- Non son chi fui, peri di noi gran parte
, sonetto (1802)
- Che stai?
, sonetto (1802)
- Te nudrice alle Muse
, sonetto (1802)
- E tu ne' carmi avrai perenne vita
, sonetto (1802)
- Perche taccia il rumor di mia catena
, sonetto (1802)
- Cosi gl'interi giorni in lungo incerto
, sonetto (1802)
- Meritamente, pero ch'io potei
, sonetto (1802)
- Solcata ho fronte
, sonetto (1802)
- Alla sera
, sonetto (1803)
- A Zacinto
, sonetto (1803)
- Alla Musa
, sonetto (1803)
- In morte del fratello Giovanni
, sonetto (1803)
- Dei sepolcri
, carme (1807)
- Le Grazie
, poemetto incompiuto (1803-1827)
- Epistolario
(1794-1827)
- Esame su le accuse contro Vincenzo Monti
(1798)
- Discorso su la Italia
(1799)
- Orazione a Bonaparte pel Congresso di Lione
(1802)
- Chioma di Berenice
, traduzione della versione
catulliana
del carme di
Callimaco
(1803)
- Della poesia, dei tempi e della religione di Lucrezio
(1803) - frammenti
- Viaggio sentimentale
, traduzione del romanzo di
Laurence Sterne
, iniziata nel (1805), pubblicata nel (1813) dall'editore Molini, assieme alla
Notizia intorno a Didimo Chierico
- Esperimento di traduzione della Iliade di Omero
, comprendente la traduzione del primo libro del poema
omerico
(1807)
- Dell'origine e dell'ufficio della letteratura
(1809)
- Ipercalisse
(1810), sotto lo pseudonimo di
Didimo Chierico
- Ragguaglio d'un'adunanza dell'Accademia de' Pitagorici
(1810), sotto lo pseudonimo di Didimo Chierico
- Discorso sul testo della Divina Commedia
(1818)
- Saggio sulla letteratura contemporanea in Italia
(1818)
- Essays on Petrarch
- Discorso storico sul testo del Decamerone
- Della nuova scuola drammatica in Italia
, incompiuto
- Lettera apologetica
(1825)
- ^
DBI
.
- ^
"E mentre io guardo la tua pace, dorme / quello spirto guerrier ch'entro mi rugge" (
Alla sera
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Edizione Nazionale delle "Opere" di Ugo Foscolo
; si tratta, in assoluto, della prima lettera foscoliana pervenutaci.
- ^
I componimenti, ≪un mero esercizio di apprendistato poetico≫, furono pubblicati postumi, a Lugano, nel 1831; G. Nicoletti, cit., pp. 22-23.
- ^
Pecchio
, pp. 29-30
.
- ^
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, in Ugo Foscolo,
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- ^
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, Venezia, Cooperativa Editrice, 1979, pp. 14,
SBN
IT\ICCU\SBL\0171076
.
- ^
G. Nicoletti, cit., p. 22.
- ^
Si puo leggere in
Epistolario
, cit., pp. 17-18; Cesarotti e definito nell'incipit ≪uomo di genio≫ e ≪Poeta della nazione≫.
- ^
Pecchio
, pp. 32-34
.
- ^
Articolo sull'influenza di Alfieri su Foscolo
, su
internetculturale.it
.
URL consultato il 25 gennaio 2014
(archiviato dall'
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l'8 gennaio 2014)
.
- ^
Mario Pazzaglia,
Antologia della letteratura italiana
, in cui, tra l'altro, il critico letterario definisce l'
Ortis
"tragedia alfieriana in prosa".
- ^
Il mito di Parini nelle
Ultime lettere di Jacopo Ortis
, su
thefreelibrary.com
.
URL consultato il 6 maggio 2020
(archiviato dall'
url originale
il 19 agosto 2018)
.
- ^
≪Al Tragico dell'Italia oso offrire la prima tragedia di un giovane nato in Grecia ed educato fra' Dalmati. Forse l'avrei presentata piu degna d'Alfieri, se la rapacita de' tipografi non l'avesse carpita e stampata, aggiungendole a' propri difetti le negligenze della lor arte. Ad ogni modo accoglietela: voi avete de' diritti su tutti coloro che scrivono agl'Italiani, benche l'Italia "vecchia, oziosa e lenta" non puo ne vuol forse ascoltare. Ne forse ve la offrirei, se non sperassi in me stesso di emendare il mio ardire con opere piu sode, piu ragionate, piu alte; piu, insomma, italiane. Addio.≫ (Ugo Foscolo,
Epistolario
, I, pp. 42-3; 22 aprile 1797).
- ^
"L'unico mortale ch'io desiderava conoscere era Vittorio Alfieri; ma odo dire ch'ei non accoglie persone nuove: ne io presumo di fargli rompere questo suo proponimento che deriva forse da' tempi, da' suoi studj, e piu ancora dalle sue passioni e dall'esperienza del mondo. E fosse anche una debolezza, le debolezze di si fatti mortali vanno rispettate; e chi n'e senza, scagli la prima pietra".
- ^
Ortis, Lettera del 17 marzo 1798, scritta in realta nel 1816
- ^
Pecchio
, p. 32
.
- ^
Si veda l'articolo di M. Scotti,
L'≪Edippo tragedia di Wigberto Rivalta≫ (Un inedito giovanile di Ugo Foscolo?)
, in
Atti dei convegni foscoliani
, Roma 1988, vol. I, pp. 273-305.
- ^
Come dimostra sinteticamente la
Postilla
, in U. Foscolo,
Edippo
(a c. di M. Scotti), Milano, Rizzoli, 1983, pp. 185-195.
- ^
M. Scotti, in
Atti dei convegni foscoliani
, cit., vol. I.
- ^
Il primo a fare parola del testo fu il biografo veneziano
Luigi Carrer
, che ne riporto alcuni stralci; L. Carrer,
Prose e poesie edite inedite di Ugo Foscolo
, Venezia 1852, pp. V e ss.; il
Piano
si puo leggere in U. Foscolo,
Scritti letterari e politici dal 1796 al 1808
(volume VI dell'Edizione Nazionale delle Opere, a cura di G. Gambarin), Firenze, Felice Le Monnier, 1972, pp. 1-10. La prima edizione del
Piano
, oggi perduto, risale al 1881, pubblicato a cura di Leo Benvenuti in
Un autografo di Ugo Foscolo (Piano di studi, Indice di alcune sue opere, Facsmimile)
, Bologna, 1881. Vincenzo Di Benedetto e tornato sulla versione riportata da Giovanni Gambarin, difettosa in vari punti, correggendone alcuni errori ortografici - a cominciare da quello del titolo, perche nell'autografo figura ≪Piano di Studj≫ - e di interpretazione; V. Di Benedetto,
Appendice II. Note al ≪Piano di Studj≫
, in U. Foscolo,
Il Sesto tomo dell'Io
, Torino, Einaudi, 1991, pp. 253-255.
- ^
Terzoli
, p. 5
.
- ^
U. Foscolo,
Scritti letterari e politici dal 1796 al 1808
(a c. di G. Gambarin, 1972), in
Edizione Nazionale delle Opere
, Firenze, Le Monnier 1933-1994, vol. VI, p. 9.
- ^
Come affermato nel medesimo passo del
Piano
, nel sesto volume dell'
Edizione Nazionale delle Opere
, loc. cit.
- ^
G. Nicoletti, cit., p. 46; nel 1795 uscivano oltretutto a Milano le
Odi
di Parini.
- ^
C. Chiancone,
La scuola di Cesarotti e gli esordi del giovane Foscolo
, Pisa, 2012, pp. 243-250.
- ^
Il primo a sostenerlo fu F. G. De Winckels in
Vita di Ugo Foscolo
, Verona 1885, vol. I, pp. 29-31.
- ^
Cosi B. Rosada,
La giovinezza di Niccolo Ugo Foscolo
, Padova 1992, pp. 164-165.
- ^
C. Chiancone, cit., pp. 254-256.
- ^
C. Chiancone, cit., pp. 273-275.
- ^
Giuseppe Greatti sostiene nella missiva del 25 aprile a Lavinia Florio Draconi che ≪Cesarotti e sempre in campagna. Egli sembra di non essere legato piu in societa che cogli esseri, che pacificamente vegetano≫; citato in C. Chiancone, cit., p. 275.
- ^
M. Cerruti,
Introduzione a Foscolo
, Bari 1990, p. 42.
- ^
M. Cerruti, cit., p. 35.
- ^
Questa la definizione che il doge Ludovico Manin diede della
Municipalita provvisoria di Venezia
.
- ^
La missiva di Fedrigo, del 13 maggio, si legge nell'
Epistolario
dell'
Edizione Nazionale delle Opere di Ugo Foscolo
, vol. I (il XIV dell'
Edizione Nazionale
, perche l'
Epistolario
copre i volumi XIV-XXII), Firenze, Felice Le Monnier, 1970, alle pp. 46-49; lo si citera d'ora innanzi come
Epistolario I
; per la pubblicazione sul
Monitore
e il ritorno a Venezia vedere rispettivamente M. Zori?,
L'educazione del Foscolo a Spalato
, in
Atti dei convegni foscoliani
, cit., vol. I, p. 98, e G. Gambarin, cit., p. XXIX.
- ^
Epistolario I
, pp. 49-50.
- ^
Epistolario I
, cit., p. 70.
- ^
M. Cerruti, cit., pp. 42-43; tre giorni prima Foscolo aveva chiesto alla Giunta di Difesa generale di Bologna ≪un'uniforme qualunque di Uffiziale di onore della Cispadana≫;
Epistolario I
, cit., p. 51.
- ^
G. Bezzola,
Introduzione
a
Tragedie e poesie minori
, in EN, Firenze, Le Monnier, 1961, vol. II, pp. LXXIII-LXXIV; le parole citate sono di Bezzola, p. LXXIV.
- ^
G. Nicoletti, cit., p. 24
- ^
Si veda la precisazione di T. Casini, in U. Foscolo,
Poesie, lettere e prose letterarie
, Firenze, Sansoni, 1964, pp. 44-45, nota 2
- ^
Il verbale, relativo alla sessione dell'1 messidoro, riporta integralmente la lettera ed e in U. Foscolo,
Discorsi nella ≪Societa d'Istruzione≫
, nel sesto volume dell'Edizione Nazionale delle Opere, cit., pp. 13-14; e data notizia nelle pagine successive (14-37) degli interventi foscoliani, dal primo del 2 messidoro (20 giugno) all'ultimo del 19 vendemmiatore (10 ottobre).
- ^
C. Del Vento,
Un allievo della rivoluzione
, Bologna 2003, pp. 31-32
- ^
Lettera di Gerolamo Polito ad Antonio Micheroux del 13 novembre 1797; si trova all'Archivio di Stato di Napoli, nella sezione Esteri, al n. 6854
- ^
Memorie apologetiche di Giovanni Andrea Spada scritte da lui medesimo
, Brescia, s.t., 1801, vol. II, p. 8
- ^
C. Del Vento, cit., p. 32
- ^
C. Del Vento, cit., p. 33
- ^
Pecchio
, p. 40
.
- ^
Carteggio dell'incaricato austriaco Von Humburg
, in
Verbali delle sedute della Municipalita provvisoria di Venezia, 1797
(a c. di A. Alberti e R. Cessi), Bologna, Zanichelli, 1928, vol. III, p. 63; il testo originale e in francese.
- ^
Marcello Turchi,
Ugo Foscolo Le poesie - Introduzione, commenti e note di Marcello Turchi
, Nella collezione I Garzanti, I Grandi libri 1. ed, Garzanti, 1983
[1974]
, p. IX,
ISBN
88-11-58082-X
,
OCLC
45197486
.
- ^
Cosi ricordera la propria condizione scrivendo a Vincenzo Monti il 13 giugno 1810;
Epistolario
, cit., vol. III (a cura di P. Carli), p. 409.
- ^
Epistolario
, cit., vol. I, p. 57 (Lettera del 20 novembre 1797)
- ^
C. Del Vento, cit, pp. 73-75
- ^
G. Gambarin, cit., p. XXVII
- ^
Si veda G. Gambarin, cit., pp. XXVIII e ss.
- ^
Si veda G. Gambarin, in EN VI, cit., pp. XL-XLI.
- ^
Sul n.82, ora in EN VI, cit., pp. 105-106, con il titolo
Difesa del ≪Quadro politico≫ di M. Gioia
.
- ^
La legge vietava ogni tipo di ≪macchinazione≫ interna od esterna nei confronti del governo.
- ^
Difesa del ≪Quadro politico≫ di M. Gioia
, cit., p. 106.
- ^
G. Gambarin, in EN VI, cit., pp. XLI-XLII.
- ^
Continuava a pesare sul Monti la
Bassvilliana
, poema antirivoluzionario, nonostante il futuro traduttore dell'
Iliade
ne avesse preso pubblicamente le distanze, sancendo la sua vicinanza alla causa patriottica
- ^
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Si veda G. Gambarin, cit., pp. LVIII-LIX; il numero del
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e il 30. Inizialmente Foscolo aveva approntato una risposta provvisoria, che pero non fu pubblicata.
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Giulia o la nuova Eloisa
;
Le confessioni
) delinea un nuovo modello di eroe individualista e appassionato, proteso ad affermare le "ragioni del cuore" e del sentimento contro l'aridita del razionalismo e la repressivita delle convenzioni sociali.(
Con altri occhi
, di Armellini, Colombo, Bosi e Marchesini, vol. 2, pagg. 160- 161, Zanichelli, Bologna, 2018). L'ispirazione goethiana e evidente nel romanzo
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- Opere di Ugo Foscolo
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- Ugo Foscolo,
Dei sepolcri
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- Ugo Foscolo,
Opere. Prosa
, vol. 1, Bari, G. Laterza, 1912.
- Ugo Foscolo,
Opere. Prosa
, vol. 2, Bari, G. Laterza, 1913.
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Opere. Prosa
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- Ugo Foscolo,
Opere (antologie)
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