La
storia del colonialismo in Africa
e il susseguirsi delle interferenze esterne (in particolare arabe, europee e turche) che si manifestarono sul
suolo africano
nel corso dei secoli.
[1]
In una prospettiva
eurocentrica
, il termine e utilizzato prevalentemente per indicare la presenza europea in Africa nei cento anni compresi tra il 1881 (l'anno in cui la Francia proclamo il suo protettorato sulla
Tunisia
)
[2]
e il 1980 (l'anno in cui venne riconosciuta l'indipendenza della
Rhodesia
, ultima colonia europea in Africa):
[3]
l'epoca della
corsa all'Africa
i cui protagonisti furono soprattutto
Francia
e
Gran Bretagna
e, in misura minore,
Germania
,
Portogallo
,
Italia
,
Belgio
e
Spagna
.
[4]
Indicativamente, possono essere distinti tre periodi. Il primo, dal VII al XV secolo, quando gli
Arabi conquistarono l'Africa settentrionale
e la
Valle del Nilo
,
[5]
raggiunsero il Sahel attraversando il Sahara, si insediarono sulla costa orientale del continente fondandovi delle colonie e
svilupparono il commercio degli schiavi
.
[6]
Il secondo periodo, dal XV al XIX secolo, quando sulla costa occidentale e meridionale del continente arrivarono i primi mercanti europei che diedero inizio ai commerci tra l’Africa sub-sahariana e l'Europa e successivamente alla
tratta atlantica degli schiavi
[7]
e quando, contemporaneamente, i Turchi ottomani conquistarono i territori arabi dell'Africa settentrionale.
[8]
Infine, un terzo periodo, il piu breve, tra il XIX e il XX secolo, quando gli Europei,
dichiarato illegale il commercio degli schiavi
, presero il controllo di tutto il continente africano, comprese le regioni dell'interno e quelle precedentemente colonizzate dagli Arabi.
[9]
Al termine di questo processo
, l'Africa risulto divisa in Stati indipendenti entro i confini in gran parte tracciati dalle ex
potenze coloniali
.
[10]
Quando, nel 1482, il
Regno del Portogallo
edifico il
Castello di Elmina
(primo insediamento europeo nel
Golfo di Guinea
), gli
Arabi
erano in contatto con l'
Africa sub-sahariana
da almeno sei secoli.
[11]
Partiti dall'
Higiaz
nel VII secolo, conquistata l'Africa del Nord, gli Arabi raggiunsero attraverso le
vie commerciali trans-sahariane
il margine meridionale del deserto, il
Sahel
, e i grandi imperi sorti sul medio corso del
Niger
(come l'
Impero del Ghana
).
[11]
A differenza di quanto accadde nell'Africa settentrionale (dove gli Arabi si insediarono nelle terre conquistate, accanto alle preesistenti
popolazioni berbere
), nella regione saheliana, l'insediamento di coloni arabi fu marginale; in compenso fu preponderante la loro influenza politica, culturale, religiosa e soprattutto commerciale.
[12]
Parallelamente, gli Arabi iniziarono l'esplorazione e la colonizzazione dell'
Africa orientale
, dove fondarono una lunga catena di citta costiere e di sultanati (da
Mogadiscio
a
Kilwa
) che prosperarono grazie al commercio dell'avorio e degli schiavi.
[13]
Per gli Arabi, l'intero continente africano fu il piu grande fornitore di schiavi, oltre che preziosa riserva di
oro
e derrate alimentari durante tutto il
Medioevo
.
[14]
La tratta araba prese forma lungo la Valle del Nilo nella seconda meta del VII secolo, quando i Regni cristiani sconfitti dal califfo
Omar ibn al-Khattab
furono costretti a pagare
un tributo annuo in schiavi
all'Egitto.
[15]
L'unificazione politica dell'Africa settentrionale sotto gli Omyyadi fu inoltre la premessa per lo sviluppo delle piste carovaniere, lungo le quali, nel corso dei secoli, transitarono circa 9 000 000 di schiavi provenienti dalla regione saheliana.
[16]
Con cadenza regolare,
carovane provenienti da nord
sostavano nelle oasi situate in prossimita delle miniere di sale e ripartivano con il prezioso carico verso il Sahel, dove il sale veniva scambiato con oro e schiavi.
[17]
Una seconda direttrice della tratta araba si sviluppo in direzione est: dalla regione dei
Grandi Laghi
, altri 8 000 000 di schiavi vennero deportati attraverso il Mar Rosso e l'Oceano Indiano sino al Medio Oriente.
[16]
Attraverso gli Arabi, le notizie dell'abbondanza di oro e di schiavi nella
Guinea
arrivarono in Europa attorno al XIV secolo:
[18]
dapprima rari mercanti raggiunsero il Sahel per via terrestre,
[19]
successivamente i Portoghesi cercarono una via diretta e marittima verso l'Africa sub-sahariana iniziando quell'esplorazione della costa che li avrebbe portati a circumnavigare l'intero continente.
[20]
Costeggiando il litorale africano, i mercanti
lusitani
instaurarono rapporti commerciali con gli abitanti della Guinea, scambiando tessuti, grano, cavalli e metalli provenienti dall'Europa con
pepe di Guinea
, avorio, oro e schiavi provenienti dalle regioni interne del Continente: le relazioni economiche tra europei e africani si svolsero senza conflittualita,
[21]
con gli Stati guineani in posizione di forza e in grado di imporre regole e tributi.
[22]
Per tal motivo, la penetrazione degli europei fu lenta e graduale: i primi insediamenti, precari e di piccole dimensioni, sorsero sulla costa o sulle isole poco distanti dal continente.
[23]
In Africa orientale, i Portoghesi dovettero invece scontare la rivalita dei mercanti arabi, da tempo insediati nella regione, ai quali contesero il dominio sulla
rotta per l'India
.
[24]
Gli scali commerciali costieri erano presidiati solo pochi mesi all'anno, poiche il
clima
e le
malattie tropicali
rendevano impossibile l'insediamento stabile degli europei: il commercio era quindi dominato dai mercanti africani
[25]
che seppero diversificare le importazioni e sfruttare a proprio vantaggio le rivalita fra le
compagnie europee
.
[26]
Unica eccezione, grazie al
clima temperato
, la
Colonia del Capo
ospito dal XVII secolo una stabile comunita europea: la
Compagnia olandese delle Indie orientali
promosse infatti l'insediamento di coloni provenienti dai Paesi Bassi per garantire la produzione di derrate alimentari necessarie a rifornire le sue navi in transito verso l’Asia.
[27]
Gli olandesi vennero poi raggiunti da
Ugonotti
francesi in fuga dalle persecuzioni religiose e da protestanti tedeschi.
[27]
Nel
XVI secolo
il continente africano era un punto di riferimento portuale e marittimo in special modo per portoghesi, inglesi, francesi e olandesi, che possedevano bastimenti fissi in rotta lungo le grandi vie di comunicazione marittima fungendo da centri di smistamento e raccolta delle merci e dei prodotti africani (oro, pelli, avorio, legni pregiati, caffe, pietre preziose) destinati ad essere esportati in Europa.
[28]
Nei due secoli successivi, la necessita di rifornire di manodopera i nuovi possedimenti americani, indusse questi stessi Paesi a acquistare un numero sempre maggiore di schiavi da destinare al Nuovo Mondo:
[29]
questo commercio pote svilupparsi rapidamente poiche si appoggio al traffico gia ampiamente utilizzato dagli arabi.
[30]
In tre secoli e mezzo, dagli inizi del XVI secolo alla meta del XIX, circa 11 000 000 di schiavi furono venduti dagli stati africani ai mercanti europei e deportati, attraverso l'
Oceano Atlantico
, nelle Americhe.
[31]
Inizialmente gli schiavi erano acquistati dai Portoghesi nel
Regno del Benin
, che fu il primo Stato africano ad approfittare della tratta
[32]
e il cui litorale divenne noto come
Costa degli Schiavi
.
[33]
Successivamente, nella tratta degli schiavi fecero il loro ingresso il
Regno del Congo
, l'
Impero Oyo
, il
Regno del Dahomey
e infine l'
Impero Ashanti
che vendettero schiavi anche alle
Province Unite
, alla
Francia
e alla
Gran Bretagna
per le loro colonie americane.
[34]
Gli stati africani che parteciparono alla tratta si arricchirono notevolmente e questa risulto determinante anche per la loro ascesa politica.
[35]
Conquistata la
Penisola Anatolica
e i Balcani meridionali, agli inizi del
XVI secolo
l'
Impero ottomano
rivolse le sue mire all'Africa e in pochi decenni si impadroni di quasi tutta la costa settentrionale del Continente: il
Sultanato mamelucco dell'Egitto
e le terre dalla
Dinastia hafside
in Tripolitania, Tunisia e Algeria.
[36]
Eccettuate alcune postazioni portoghesi occupate ininterrottamente dal XV al XX secolo, quello turco fu il piu lungo dominio straniero su suolo africano.
[37]
Nel XVI l'Impero ottomano conobbe un momento di straordinaria espansione. Il primo stato africano a cadere nelle mani degli ottomani fu l'Egitto: sconfitti i
mamelucchi
nella
Battaglia di al-Raydaniyya
(1517) le truppe provenienti dalla Turchia si impossessarono di tutto il Paese
[38]
e da quel momento le tasse raccolte nella nuova provincia vennero inviate a
Istanbul
.
[39]
Negli stessi anni, l'ammiraglio turco
Cair Heddin
lancio una serie di attacchi navali contro le citta del
Maghreb
: nel 1516
occupo Algeri
, che divenne una provincia ottomana (nel 1544 Istanbul nomino il primo
pascia
e nel 1551 colloco a
Tlemcen
una guarnigione di
giannizzeri
), e negli anni successivi attacco
Tripoli
(che divenne una provincia ottomana nel 1551, presidiata da 500 soldati turchi) e
conquisto Tunisi
(che venne annessa all'Impero nel 1574, dopo un lungo conflitto).
[40]
Alla fine del XVI secolo, dopo la
presa di Fez
, tutta l’Africa settentrionale era controllata dalla Turchia.
[41]
Con la conquista del Nordafrica, l'Impero ottomano si assicuro il dominio sui terminali settentrionali del commercio sahariano dove affluiva l'oro proveniente dalla
regione saheliana
, metallo che si rivelo fondamentale per aumentare la massa monetaria in circolazione.
[42]
Accanto al commercio di oro, fu di particolare importanza quello degli schiavi: in nessun'altra regione dell'Impero, la schiavitu ebbe un ruolo cosi rilevante come nell'Africa ottomana, poiche oltre a ricevere gli schiavi provenienti dal
Sudan
, sulla costa arrivavano anche gli schiavi provenienti dall'Europa, le vittime della
tratta barbaresca
, particolarmente numerose nella citta di
Algeri
.
[43]
Il numero degli schiavi europei detenuti in questi luoghi dopo la conquista turca e stimato a 1 250 000.
[44]
La conquista turca dell'Egitto nel 1517 diede al sultano
Selim I
anche l'autorita sull'
Higiaz
, permettendo agli ottomani di controllare il
Mar Rosso
.
[45]
La citta africane del Mar Rosso vennero conquistate negli anni seguenti dall'ammiraglio turco
Ozdemir Pascia
che attacco e occupo i porti di
Suakin
e di
Massaua
nel 1557.
[46]
Quest'ultima citta, principale scalo marittimo del
Medri Bahri
, divenne la capitale della nuova provincia turca di Habesh, tuttavia, durante l'amministrazione ottomana, Massaua conobbe un rapido declino in seguito al quale la sede del governo venne spostata a
Jeddah
.
[47]
Dopo l'occupazione della costa del Mar Rosso, la Turchia cerco di annettere anche le fertili regioni dell'interno (che effettivamente occupo dal 1578 al 1589), ma non riusci nell’impresa e il controllo turco si fermo alle desertiche regioni costiere, controllo che si sarebbe mantenuto sino al 1872.
[47]
Nell'Oceano Indiano la flotta turca fu sempre in posizione difensiva, ma negli ultimi decenni del Cinquecento riusci a conquistare e sottomettere le citta del litorale somalo (su tutte
Mogadiscio
) e nel 1589 una flotta ottomana contese
Mombasa
ai Portoghesi.
[48]
In questo modo passo sotto controllo turco anche la tratta di schiavi africani che si svolgeva nella regione, un commercio destinato a durare sino alla seconda meta dell'Ottocento: l'Impero ottomano aboli la tratta degli schiavi nel 1857 e la schiavitu nel 1876.
[49]
Tuttavia, nel Mar Rosso, il traffico di schiavi continuo sino alla fine del secolo,
[50]
come dovettero constatare, per esempio, il missionario italiano
Guglielmo Massaia
[51]
o l'esploratore
Romolo Gessi
.
[52]
Con l'apertura del
Canale di Suez
nel 1869 crebbe anche l'importanza strategica dello stretto di
Bab el-Mandeb
(tra Mar Rosso e Oceano Indiano) e dopo quella data nella regione si moltiplicarono le attivita navali del Regno Unito, della Francia e dell'Italia.
[53]
A inizio Ottocento, Europa e
Stati Uniti d'America
dichiararono illegale il commercio degli schiavi
e per far rispettare il divieto la Gran Bretagna invio una squadra navale a pattugliare l'Atlantico meridionale.
[54]
I Regni africani che avevano prosperato con la tratta decaddero e di riflesso alcuni Stati europei (come la Danimarca e i Paesi Bassi) abbandonarono i loro possedimenti sul Continente.
[55]
La frequentazione delle coste africane diminui fortemente, ma non cesso del tutto: lentamente, nei decenni centrali dell'Ottocento, si sviluppo il commercio dell'
olio di palma
, della
gomma
, del caffe, dei
frutti di cola
e del cacao.
[56]
Gli uomini attivi in quello che era chiamato
commercio legittimo
(in opposizione alla tratta, un commercio ormai vietato) chiesero sempre piu insistentemente l'intervento dei rispettivi Paesi per proteggere i loro interessi e contemporaneamente crebbe la pressione dell'opinione pubblica europea per un'azione decisa
contro la schiavitu
in Africa e contro la tratta perpetuata dagli Arabi (rivelate al grande pubblico dagli esploratori che percorrevano il continente).
[57]
Nei trent'anni compresi tra il 1881 (protettorato francese sulla Tunisia) e il 1911 (annessione italiana della Libia e conquista franco-spagnola del Marocco), l'intero continente africano (con poche eccezioni) venne conquistato da sette Paesi europei: alle tradizionali potenze coloniali (
Regno Unito
,
Francia
,
Spagna
e Portogallo) si aggiunsero
Germania
,
Italia
e
Belgio
.
[58]
In pochissimi anni furono organizzate le amministrazioni e gli eserciti nei territori stessi, imitando il modello europeo.
[59]
Alla vigilia della
Prima guerra mondiale
, ogni popolazione di ogni colonia africana comincio ad avere un'educazione, un modello amministrativo, una politica e una lingua del tutto simile al paese europeo colonizzatore. A differenza del primo colonialismo, l'imperialismo si baso su un vantaggio militare e scientifico assoluto (le potenze europee avevano nel frattempo beneficiato della
rivoluzione industriale
)
[60]
e venne sorretto da una forte ideologia imperiale: l'espansionismo e il
razzismo
, la convinzione dei colonizzatori di essere superiori alle popolazioni indigene.
[61]
Il dominio coloniale europeo sul Continente africano duro alcuni decenni, dopodiche inizio la stagione della
decolonizzazione
: nel 1951 l'Italia concesse l'indipendenza alla
Libia
, nel 1956 divennero indipendenti
Sudan
,
Marocco
e
Tunisia
e nei successivi vent'anni (dal 1957 al 1977) tutti gli Stati africani divennero nazioni indipendenti.
[62]
Le cause che innescarono la
corsa alle colonie
sono tuttora oggetto di dibattito. Si possono individuare alcune interpretazioni:
- Spiegazioni generali del fenomeno coloniale del
XIX secolo
:
- Spiegazioni relative all'Africa:
In generale i benefici economici che le nazioni europee trassero dai loro possedimenti coloniali africani furono sempre molto minori di quelli che i promotori delle imprese coloniali si aspettavano.
[71]
La conquista dell'Africa fu inoltre accompagnata da una buona dose di improvvisazione (riflesso della politica interna) e di suggestioni quasi mitiche (l'accesissima rivalita fra Francia e Gran Bretagna per mettere le mani sulle sorgenti del Nilo che sfocio nel
confronto di Fascioda
).
[72]
Questo non toglie ogni validita alla spiegazione economica, ma spinge a rivalutare i fattori politici: spiega inoltre perche le potenze europee si siano rassegnate con relativa facilita a rinunciare ai loro imperi coloniali dopo la Seconda guerra mondiale.
[73]
Dal XVI secolo gli Stati dell'Africa settentrionale (con l'eccezione del
Marocco
) erano stati conquistati e annessi all'
Impero ottomano
.
[74]
Dal XVIII secolo, tuttavia, nonostante i tentativi di riforma, questo entro in una lunga fase di decadenza che avrebbe portato alla sua dissoluzione: nel 1878 il
Congresso di Berlino
mise in luce tutta la debolezza dell'Impero ottomano, ormai incapace di controllare efficacemente le sue province.
[75]
In particolare, autonomamente dal sultano di Istanbul, l'
Eyalet d'Egitto
, provincia ottomana
governata
da
Mehmet Ali
, aveva iniziato un ambizioso e costoso piano di espansione (con l'invasione della
Siria
e dell'
Alto Nilo
)
[76]
e di modernizzazione basato principalmente sull'importazione di macchinari e tecnologie dall'Europa pagate grazie all'esportazione del cotone.
[77]
Il processo di modernizzazione prosegui anche sotto la guida del
vicere
Isma'il Pascia
: in particolare questi completo la costruzione del
Canale di Suez
, finanziata attraverso l'emissione di
obbligazioni
, in gran parte acquistate da risparmiatori francesi.
[78]
Inizialmente scettica sulla sua realizzazione, la
Gran Bretagna
comprese appieno l'importanza del Canale di Suez una volta che questo venne ultimato (nel 1869) e lo pose al centro della sua politica estera per assicurarsi un collegamento diretto con l'
India
.
[79]
La
Grande depressione del 1873
mise in difficolta l'economia egiziana e costrinse Isma'il a vendere le sue azioni della
Compagnia del Canale di Suez
, che nel 1875 vennero immediatamente acquistate dal Governo britannico.
[80]
Quando, nel
1876
, Isma'il dichiaro la bancarotta e annuncio che non avrebbe rimborsato il debito, Gran Bretagna e Francia assunsero congiuntamente il controllo delle finanze egiziane e costrinsero Isma'il ad abdicare.
[78]
Nel frattempo proseguiva il declino dell'Impero Ottomano, che perse un'altra provincia: con il
Trattato del Bardo
, nel 1881, la Francia proclamo il suo protettorato sul
Beilicato di Tunisi
, sino a quel momento dipendente da Istanbul.
[81]
L'anno seguente, nel
1882
, in
Egitto
scoppio una
rivolta xenofoba
guidata dal colonnello
Orabi Pasha
che prese di mira soprattutto i cittadini europei: la Gran Bretagna
intervenne per reprimere la sommossa
e al termine delle operazioni militari lascio le sue truppe nel Paese.
[82]
A partire dal 1876, con la fondazione dell'
Associazione internazionale africana
,
Leopoldo II
, sovrano del Belgio, progetto di trasformare il bacino del
fiume Congo
in una colonia sotto il suo diretto controllo e a questo scopo mando in Africa il gia celebre esploratore britannico
Henry Morton Stanley
; la Francia rispose inviando il proprio agente
Pietro Savorgnan di Brazza
, italiano naturalizzato francese, nella regione del
fiume Congo
.
[83]
Temendo che la sovrapposizione delle rivendicazioni sul continente africano e le tensioni che ne derivavano si ripercuotessero sull'Europa, il cancelliere tedesco
Otto von Bismarck
convoco nella
capitale
tra il 15 novembre 1884 e il 26 febbraio 1885 una serie di incontri, noti collettivamente come
Conferenza di Berlino
, in cui venne stabilito che le pretese su un territorio africano sarebbero state riconosciute internazionalmente solo se espressione dell'effettivo controllo da parte della potenza occupante; in aggiunta la Conferenza sanci la creazione dello
Stato Libero del Congo
, colonia personale di
Leopoldo II
.
[84]
Alla Conferenza parteciparono: l'
Austria-Ungheria
, il
Belgio
, la
Danimarca
, la
Francia
, l'
Italia
, i
Paesi Bassi
, il
Portogallo
, il
Regno Unito
, la
Russia
, gli
Stati Uniti d'America
, la
Spagna
, la
Svezia-Norvegia
e la
Turchia
.
[85]
Le potenze coloniali favorivano generalmente l'insediamento di coloni provenienti dalla metropoli nei rispettivi possedimenti africani, in particolare nelle regioni ritenute climaticamente adatte agli europei: i francesi in
Algeria
, gli italiani in
Libia
. La Germania invito i suoi cittadini insediarsi come coltivatori e allevatori nell'
Africa Tedesca del Sud-Ovest
.
[86]
Il Regno Unito incoraggio l'emigrazione degli Inglesi in
Sudafrica
, nella
Rhodesia Meridionale
, sugli Altipiani del
Kenya
; inoltre promosse l'emigrazione verso l'Africa anche dei sudditi provenienti dall'
India britannica
(i
coolies
, in alcuni casi legati da un contratto di
indentured labour
) che si diressero prevalentemente in Kenya, in
Uganda
e nel
Natal
).
[61]
I modelli a cui si ispiravano le politiche coloniali delle potenze europee erano differenti. La Francia proponeva un modello basato sull'
assimilazione
in cui gli africani potevano ottenere gli stessi diritti dei francesi se acquisivano la cultura e i valori della nazione francese: promotore e interprete di questa politica fu il governatore del Senegal
Louis Faidherbe
.
[87]
Nel 1848 la
Seconda Repubblica
introdusse il suffragio universale maschile nella metropoli e lo estese immediatamente alle colonie: revocato da
Napoleone III
nel 1852, il diritto di voto venne reintrodotto definitivamente nel 1879.
[87]
L'estensione dello status di cittadino (
indigenes citoyens
) riguardo gli abitanti delle citta senegalesi (
Saint-Louis
,
Dakar
,
Goree
e
Rufisque
) e quelli dell'
Isola di Sainte-Marie
.
[88]
Gli altri indigeni dell'Impero erano distinti in tre categorie giuridiche: gli indigeni soggetti (
indigenes sujets francais
, gli abitanti delle colonie dell'Africa Occidentale Francese, dell'Africa Equatoriale Francese e del Madagascar), gli indigeni protetti (
indigenes proteges francais
, gli abitanti dei protettorati francesi di Marocco e Tunisia) e gli indigeni amministrati (
indigenes administres francais
, gli abitanti dei
mandati della Societa delle Nazioni
affidati alla Francia, quindi Camerun e Togo).
[88]
Le norme che regolavano il diritto nelle colonie francesi erano note collettivamente come
indigenat
.
[89]
Al contrario, la Gran Bretagna cercava di non interferire nella cultura e nelle usanze locali, mantenendo al potere sotto tutela inglese i capi tradizionali o lasciando il diritto di famiglia sotto la giurisdizione di corti indigene (modello dell'
indirect rule
): questa filosofia, ben espressa dal governatore della
Nigeria
Frederick Lugard
, incontrava minori resistenze presso le popolazioni colonizzate, ma privilegiava gli elementi piu conservatori delle societa indigene.
[61]
In alcune circostanze, le potenze occupanti introdussero il
lavoro forzato
per la popolazione africana, alla quale venne imposto di partecipare alla costruzione degli edifici pubblici o alla posa delle linee ferroviarie.
[90]
Le metropoli, infatti, non volevano farsi carico dei costi amministrativi e infrastrutturali delle colonie.
[90]
Acquisito il controllo del territorio, inoltre, le amministrazioni coloniali iniziarono l'esplorazione del sottosuolo alla ricerca di giacimenti minerari, affidandone in seguito l'estrazione alle grandi compagnie minerarie europee.
[91]
Nel 1882, Leopoldo II sciolse l'Associazione internazionale africana e al suo posto istitui l'Associazione internazionale del Congo, ottenendo sul piano internazionale che le stazioni commerciali dell'Associazione fossero riconosciute come territori con una propria giurisdizione: in questo modo pose le basi dello
Stato Libero del Congo
.
[92]
Mentre il Sovrano si attivava sul piano diplomatico, il suo agente in Africa, Henry Morton Stanley, strinse accordi con le autorita locali (in particolare con lo schiavista arabo-swahili
Hamed bin Mohammed el Marjebi
che controllava la
tratta
a ovest del
Lago Tanganica
) per aggiudicarsi tutto il bacino meridionale del
fiume Congo
: tra il 1884 e il 1885 Leopoldo II si proclamo sovrano di tutto quel territorio
[93]
e le sue pretese vennero riconosciute internazionalmente alla Conferenza di Berlino.
[94]
Per rifarsi dalle colossali spese sostenute per colonizzare la regione, Leopoldo II inauguro un sistema di sfruttamento intensivo delle risorse naturali del Paese: il territorio venne affidato a diverse
compagnie europee
che, dopo la faticosa costruzione del tratto ferroviario fra
Leopoldville
e l'Atlantico, si concentrarono dapprima sulla commercializzazione dell'olio di palma e dell'
avorio
e in seguito su quella del
caucciu
.
[95]
Le modalita con le quali i nativi africani dovevano raccogliere e consegnare il caucciu (sorvegliati dalle guardie delle compagnie) suscitarono scandalo in Europa: il giornalista inglese
Edmund Dene Morel
e il diplomatico
Roger Casement
documentarono le brutalita, presentarono un rapporto al Parlamento del Belgio e informarono l'opinione pubblica.
[95]
Grande risonanza ebbe anche, nei medesimi anni, la denuncia contenuta nel romanzo
Cuore di tenebra
dello scrittore polacco-britannico
Joseph Conrad
, che aveva visitato la regione di persona a bordo di un battello fluviale.
[96]
Nel 1905 venne istituita una commissione composta da inquirenti provenienti da diversi Paesi che visito il Congo e certifico gli abusi sulla popolazione indigena: di fronte alle pesanti accuse, Leopoldo II dovette rinunciare al suo dominio africano.
[97]
Nel
1908
il Congo venne annesso al
Belgio
e sottoposto alla sovranita del Parlamento belga: questa data segno la fine del regime del terrore, anche se il lavoro forzato e le punizioni corporali continuarono ad essere diffuse nella colonia.
[98]
La Francia era decisa a dare continuita territoriale ai propri possedimenti costieri. In particolare, concepi l'ambizioso progetto di riunire tutte le sue basi sul litorale dell'Africa occidentale in un unico territorio che si estendesse dal
Maghreb
al
Golfo di Guinea
e dalla foce del
Senegal
a quella del
Congo
. Inoltre, attraverso il controllo sull'Alto Nilo e sull'Etiopia, questo enorme spazio si sarebbe dovuto congiungere alla
Somalia francese
: la speranza di quest’ultimo collegamento naufrago nel 1898, quando la colonna militare partita da
Brazzaville
in direzione del Mar Rosso dovette ritirarsi di fronte ad una spedizione britannica in marcia verso sud. I francesi dovettero cosi rinunciare all'Alto Nilo (che venne annesso al
Sudan anglo-egiziano
): l'episodio e noto come "
Incidente di Fascioda
" (dal nome della localita in cui si incrociarono le due colonne militari).
[99]
La
Germania
procedette alle annessioni senza un piano preciso, assecondando principalmente le iniziative di singoli avventurieri e uomini d'affari attivi in Africa: nel 1884, il Cancelliere Otto von Bismarck accordo la sua protezione alle rivendicazioni dell'imprenditore
Adolf Luderitz
in quella che sarebbe diventata l'
Africa Tedesca del Sud-Ovest
, a quelle dell'esploratore
Gustav Nachtigal
nel
Togoland
, a quelle dei commercianti attivi nel
Golfo del Biafra
(il
Camerun tedesco
) e, l'anno seguente, a quelle del controverso avventuriero
Carl Peters
nell'
Africa Orientale Tedesca
.
[100]
La colonia dell'
Impero
che attrasse il maggior numero di emigranti fu l'Africa tedesca del Sud-Ovest. Qui, l'afflusso di allevatori e agricoltori nella regione del fiume
Swakop
e nei pressi di
Okahandja
provoco la reazione degli
Herero
, la popolazione nativa dedita alla pastorizia, che nel 1904 insorsero e massacrarono duecento coloni. La repressione della rivolta fu affidata al generale
Lothar von Trotha
, al quale venne chiesto di annientare la popolazione Herero.
[101]
L'ordine genocida a von Trotha fu in seguito modificato da
Guglielmo II
(secondo le nuove disposizioni gli Herero che si fossero arresi sarebbero stati risparmiati, mentre non vi sarebbe stata grazia per i capi della rivolta) e successivamente il cancelliere
Bernhard von Bulow
annullo anche l'ordine sul lavoro coatto dei prigionieri Herero.
[102]
Ciononostante, gli Herero sconfitti da von Trotha vennero privati di tutto il bestiame in loro possesso, furono espulsi dalle loro terre e sospinti in massa a est, nelle regioni desertiche, dove morirono di fame e di sete 65 000 Herero
[101]
(oltre i tre quarti dell'intera popolazione),
[102]
insieme agli Herero, morirono circa 10 000
Nama
(la meta della popolazione totale) che si erano aggiunti all'insurrezione: si verifico in questo modo il
Genocidio degli Herero e dei Nama
.
[102]
Portogallo e Spagna cercarono di ampliare verso l'interno i loro antichi possedimenti. Con l'
Ultimatum britannico del 1890
, il Portogallo dovette rinunciare a creare continuita territoriale tra l'
Africa Orientale Portoghese
e l'
Africa Occidentale Portoghese
lungo il corso dello
Zambesi
(la
Mappa rosa
), ma consolido la sua presenza storica sulle isole di
Sao Tome e Principe
, sulla
Guinea portoghese
e sulle
Isole di Capo Verde
.
[103]
La Spagna, che dal
XVIII
secolo controllava le isole di
Fernando Poo
e
Annobon
, annesse un tratto della costa africana di fonte all'arcipelago (istituendo la
Guinea Spagnola
) e nel 1912 si accordo con la Francia per l'occupazione di
una parte del Marocco
.
[103]
Preso il controllo dell'Egitto nel 1882, la Gran Bretagna si ritrovo responsabile anche del Sudan egiziano, dove, lo stesso anno, scoppio una
rivolta di ispirazione religiosa
contro l'amministrazione del Chedive: un esercito egiziano di 10 000 uomini mandato a riprendere il controllo della provincia venne annientato, mentre ebbe piu successo la spedizione britannica comandata dal
generale Horatio Kitchener
che nel 1898 riconquisto tutto l'Alto Nilo.
[104]
Contemporaneamente, la flotta dislocata nell'Oceano indiano per reprimere la tratta degli schiavi intensifico la presenza britannica in Africa orientale: nel 1896, dopo un
brevissimo conflitto
, la Gran Bretagna annesse il
Sultanato di Zanzibar
e, piu a nord, avvio la conquista del Kenya e dell'Uganda, collegando infine i due territori al Sudan anglo-egiziano.
[105]
Obiettivo finale sarebbe stata la congiunzione
longitudinale
di tutti i territori posti tra il Sudafrica e l'Egitto: "dal Capo al Cairo".
[106]
Discendenti dai coloni olandesi che si erano insediati a
Citta del Capo
nel XVII secolo, i
Boeri
(che chiamavano se stessi
Afrikaner
e la loro lingua
Afrikaans
) si ritrovarono sotto il dominio britannico dopo che il Regno Unito occupo l'estremita meridionale del Continente durante le
Guerre napoleoniche
e vide confermata la sua conquista nel
Trattato anglo-olandese del 1814
. Insofferenti alle leggi degli occupanti (in particolare a quella che decreto l'abolizione della schiavitu), nel 1836 abbandonarono il territorio del Capo e si diressero verso l'interno (in un'epica migrazione chiamata
Grande Trek
), dove fondarono due repubbliche: lo
Stato Libero dell'Orange
(nel 1854) e il
Transvaal
(nel 1856). La scoperta di diamanti e oro nei due giovani Stati attrasse un elevato numero di avventurieri inglesi e suscito l'interesse delle compagnie minerarie britanniche, prime fra tutte la
De Beers
del magnate sudafricano
Cecil Rhodes
.
[107]
Un primo tentativo britannico di prendere il controllo del Transvaal venne fermato dalla vittoria degli
Afrikaner
nella
battaglia di Majuba Hill
, che pose termine alla
Prima guerra boera
; un
secondo conflitto
con le due Repubbliche deflagro nel 1899 in seguito al fallimento delle trattative per un accordo tra la
Colonia del Capo
e i Boeri.
[108]
La conduzione della guerra da parte dei britannici fu brutale: per stroncare il morale degli uomini al fronte, le fattorie boere vennero date alle fiamme e la popolazione civile catturata venne rinchiusa in
campi di concentramento
, dove le durissime condizioni di detenzione condussero alla morte oltre 26 000 donne e bambini boeri.
[109]
Nei campi vennero internati anche 120 000 africani provenienti dalle due repubbliche boere, di questi 20 000 perirono durante la prigionia. Al termine del conflitto, oltre 25 500 prigionieri boeri vennero deportati nell'Impero britannico.
[110]
Le mire espansionistiche dell'
Italia
si indirizzarono inizialmente verso il
Corno d'Africa
, nel quale l'insediamento coloniale appariva piu agevole, sia perche esploratori italiani avevano fatto conoscere la regione al grande pubblico,
[111]
sia perche in loco era gia presente una
compagnia di navigazione italiana
che nella
Baia di Assab
aveva attrezzato una stazione di rifornimento: nel 1882 l'Italia acquisto quindi la citta di Assab e negli anni successivi invio i primi contingenti dell'esercito in quella che avrebbe formato la futura
colonia dell'Eritrea
.
[112]
Parallelamente, si inizio la conquista della
Somalia
, ipotizzando una congiunzione con i territori italiani del Mar Rosso attraverso la conquista dell'
Impero d'Etiopia
(indicato come
Abissinia
in Italia).
[103]
La prevista
avanzata in Etiopia
termino il 1º marzo
1896
con la pesante
disfatta di Adua
, nella quale l'Italia perse sul campo oltre 5 000 uomini.
[113]
Il 26 ottobre 1896 fu concluso il
Trattato di Addis Abeba
, con il quale l'Italia rinunciava alle sue mire espansionistiche in Etiopia: la disfatta provoco forti reazioni in tutta Italia, dove vi fu chi propose un immediato rilancio del progetto coloniale e chi, come una parte del neonato
Partito Socialista
, propose di abbandonare immediatamente queste imprese.
[114]
Nel 1911, dopo una serie di accordi con la
Gran Bretagna
e la
Francia
, il
Governo presieduto da Giovanni Giolitti
, dichiaro
guerra all'Impero ottomano
e occupo la
Tripolitania
e la
Cirenaica
, successivamente riunite nella
Libia italiana
.
[115]
Nel 1935, l'Italia invase l'Impero d’Etiopia e annesse il territorio alla sue precedenti colonie, istituendo in questo modo l'
Africa Orientale Italiana
: l'Etiopia riguadagno la sua indipendenza con l'aiuto degli
Alleati
al termine della
Campagna d'Africa
, nel contesto della Seconda guerra mondiale.
[116]
La Francia si confronto con il processo che avrebbe portato all'emancipazione delle sue colonie gia all'indomani della
Prima guerra mondiale
: numerosi scrittori resero il colonialismo sempre meno popolare tra l'opinione pubblica (grande risonanza ebbe
Voyage au Congo
di
Andre Gide
, in cui l'autore menziono gli abusi coperti dai funzionari coloniali nell'
Africa Equatoriale Francese
),
[117]
mentre i Popoli africani videro aumentare il loro peso politico grazie ai loro rappresentanti nella Camera dei deputati di Parigi che subordinarono il reclutamento di militari nelle colonie alla concessione di maggiori diritti politici e a un ulteriore allargamento del suffragio.
[118]
Dopo la Seconda guerra mondiale, il potere contrattuale dei Popoli africani aumento ancora piu nettamente: entro il 1951, nell'Africa Occidentale Francese la cittadinanza venne concessa a 4 000 000 di abitanti.
[119]
La
Germania
perse il suo impero dopo la Prima guerra mondiale: come conseguenza del
Trattato di Versailles
, Berlino dovette cedere le sue colonie africane (il
Camerun tedesco
, l'
Africa Orientale Tedesca
, l'
Africa Tedesca del Sud-Ovest
e il
Togoland
) che la
Societa delle Nazioni
, attraverso l'istituto del
mandato
, affido alle altre potenze coloniali.
[120]
Nell'Impero britannico, il processo di decolonizzazione venne invece accelerato dalla
Seconda guerra mondiale
, che lascio il Regno Unito pesantemente indebitato.
[121]
Sotto l'influenza degli Stati Uniti, nel 1941 il primo ministro britannico
Winston Churchill
(rappresentante del piu vasto impero coloniale) sottoscrisse la
Carta Atlantica
: il documento, che sarebbe divenuto il testo fondante delle
Nazioni Unite
, conteneva il principio secondo cui le colonie, se lo avessero desiderato, avrebbero avuto accesso alla completa indipendenza.
[122]
In questo modo, dopo la vittoria degli
Alleati
, si presento un quadro giuridico internazionale favorevole alla decolonizzazione.
[122]
Infine, come la Prima guerra mondiale segno la fine dell'Impero coloniale tedesco, la Seconda segno la fine di quello italiano: al termine del conflitto, l'Italia perse l'Eritrea (che venne annessa all'Impero d'Etiopia), la Libia (che venne affidata all'
Amministrazione degli Alleati
) e la Somalia (che venne occupata da truppe britanniche).
[123]
La decolonizzazione avvenne anche per una visione realistica del mutato assetto politico internazionale da parte delle potenze europee: nel 1957, a
Oxford
, francesi e britannici si incontrarono per coordinare una partenza pacifica dall'Africa subsahariana.
[124]
Lo stesso anno, il
Dominion del Ghana
(l'ex
colonia britannica della Costa d'Oro
) ottenne l'indipendenza (come
Repubblica del Ghana
), seguito, l'anno successivo, dalla
Guinea francese
(come
Repubblica di Guinea
).
[123]
Nel 1960, la Francia si ritiro da tutta l'Africa Equatoriale Francese e da tutta l'Africa Occidentale Francese e lo stesso anno il Belgio abbandono precipitosamente il Congo.
[125]
Nello stesso decennio, come concordato, si ritiro anche il Regno Unito, ma con maggiore lentezza e meno convinzione rispetto alla Francia, per timore che all'influenza britannica si sostituisse quella
sovietica
.
[125]
Nel decennio successivo, avvenne l'abbandono delle colonie iberiche in circostanze fra loro simili: il Portogallo concesse l'indipendenza alle sue colonie africane (l'
Angola
, il
Mozambico
, la
Guinea Bissau
,
Sao Tome e Principe
e le
Isole di Capo Verde
) nel 1975 dopo la morte del dittatore
Antonio de Oliveira Salazar
e la
Rivoluzione dei garofani
(epilogo di un lungo conflitto in terra africana), mentre la Spagna abbandono il Sahara Occidentale l'anno seguente, dopo la morte del dittatore
Francisco Franco
(la Guinea spagnola era divenuta indipendente nel 1968 come
Guinea Equatoriale
).
[126]
Le prime riflessioni sulle conseguenze della colonialismo vennero pubblicate gia negli anni della decolonizzazione: l'antropologo francese
Frantz Fanon
, tra i primi a occuparsi del tema, denuncio soprattutto l'imposizione della cultura europea ai colonizzati da parte dei coloni (i cittadini europei trasferitisi in Africa).
[127]
Lo storico sudafricano
Hosea Jaffe
si e invece concentrato sul
razzismo
dei colonizzatori europei, considerato un tratto distintivo della presenza britannica in Africa, in particolare in
quella meridionale
.
[128]
L'
orientalista
britannico
Bernard Lewis
, rileva anche il razzismo degli Arabi nei confronti delle popolazioni dell'Africa subsahariana, un sentimento considerato essere la premessa culturale della tratta araba.
[129]
Nel 1972, la pubblicazione del saggio
How Europe Underdeveloped Africa
(letteralmente:
Come l'Europa sottosviluppo l'Africa
, non tradotto in italiano) da parte dello storico caraibico
Walter Rodney
inauguro un filone estremamente critico sull'occupazione europea del Continente africano, che presto attenzione soprattutto alle conseguenze economiche del colonialismo: secondo Rodney, l'Europa avrebbe di proposito impoverito l'Africa per arricchirsi.
[130]
Studi successivi, in particolare quelli portati a termine dallo storico dell'economia
Paul Bairoch
negli
anni Novanta
e che prendono in considerazione i dati statistici sul commercio internazionale, riducono di molto l'importanza che ebbero Africa e Asia come sbocco commerciale per le industrie europee e contestano l'idea secondo la quale le colonie furono indispensabili alla crescita dell'economia europea.
[131]
Lo storico americano
David Landes
, inoltre, non individua nel colonialismo europeo la causa della poverta e del mancato decollo industriale dell'Africa, ma nelle scelte politiche compiute dai Parsi africani dopo l'indipendenza: a questo proposito propone un confronto con i progressi economici delle ex
colonie europee dell'Estremo Oriente
, in particolare con le nazioni del
Sud-est asiatico
.
[132]
Il piu durevole effetto del colonialismo europeo in Africa si manifesto sul piano demografico, con un aumento generalizzato della popolazione.
[133]
Tra il 1890 e 1950, quando il Continente si trovava sotto il controllo delle potenze europee, la popolazione africana inizio la
transizione demografica
, passando dalla stagnazione alla crescita: l'aumento fu graduale dalla fine dell'Ottocento al 1920, poi accelero nei successivi trent'anni, in particolare quando il massiccio uso del
DDT
ridusse in maniera significativa la mortalita legata alla
malaria
.
[134]
In termini assoluti, la popolazione del Continente crebbe da 90 a 95 milioni nella prima meta dell'Ottocento, raggiunse i 120 milioni nel 1900 e tocco i 198 milioni a meta del Novecento (quando inizio il processo di decolonizzazione).
[135]
Nei successivi decenni, nella fase centrale della transizione demografica, la popolazione africana sarebbe cresciuta a un ritmo ancora piu elevato: un incremento forte e improvviso che avrebbe aumentato la pressione degli abitanti sulla
superficie agricola utilizzata
, sulle infrastrutture, sui sistemi scolastici e su quelli sanitari.
[136]
Dopo l'indipendenza i Paesi africani conobbero un breve periodo di crescita economica trainata dall'elevato prezzo delle materie prime di cui erano ricchi, tuttavia mostrarono anche una
debole statualita
(caratterizzata da istituzioni fragili sul piano interno e su quello internazionale) che in pochi anni li costrinse in posizione subalterna nei confronti delle economie avanzate.
[137]
Le popolazioni africane stanno cercando di divenire capaci di governarsi autonomamente e di migliorare le proprie condizioni economiche. Esse stanno anche cercando di trasformare i propri rapporti con le potenze economiche, cercando di rapportarsi con loro alla pari e non in condizioni di sudditanza economica, anche per evitare pulsioni xenofobe.
[138]
- Province ottomane
- Colonie e protettorati britannici
- Sultanato d'Egitto
, protettorato dal 1914 al 1922
[140]
- Sudan Anglo-Egiziano
, amministrato congiuntamente dal Regno Unito e dall'Egitto
- Africa Orientale Britannica
- Uganda
, protettorato dal 1894
- Protettorato britannico dell'Africa centrale
- Rhodesia del Nord
, colonia
- Rhodesia del Sud
, colonia
- Protettorato del Bechuanaland
- Unione Sudafricana
,
dominion
dal 1910
- Swaziland
, protettorato
- Basutoland
, protettorato
- Africa Occidentale Britannica
:
- Sultanato di Zanzibar
, protettorato dal 1890
- Somalia Britannica
, protettorato
- Colonie e protettorati francesi
- Colonie tedesche
- Colonie portoghesi
- Colonie italiane
- Colonie e territori del Belgio
- Colonie e protettorati spagnoli
Situazione nel 1939:
- Totale Territori Francesi: 11.074.644 km²
- Totale Territori Britannici: 10.684.888 km²
- Totale Territori Italiani: 3.622.049 km²
- Totale Territori Belgi: 2.395.266 km²
- Totale Territori Portoghesi: 2.089.449 km²
- Totale Territori Spagnoli: 313.150 km²
Totale Territori Europei: 30.179.386 km² nel 1939
Situazione nel 1951:
- Totale Territori Francesi: 11.074.644 km²
- Totale Territori Britannici: 10.684.888 km²
- Totale Territori Belgi: 2.395.266 km²
- Totale Territori Portoghesi: 2.089.449 km²
- Totale Territori Italiani: 500.047 km²
- Totale Territori Spagnoli: 313.150 km²
Totale Territori Europei: 27.050.960 km² nel 1951
Situazione nel 1961:
- Totale Territori Francesi: 2.407.176 km²
- Totale Territori Britannici: 5.872.270 km²
- Totale Territori Belgi: 49.797 km²
- Totale Territori Portoghesi: 2.089.449 km²
- Totale Territori Spagnoli: 293.494 km²
Totale Territori Europei: 10.712.186 km² nel 1961
Situazione nel 1971:
- Totale Territori Francesi: 25.435 km²
- Totale Territori Britannici: 393.248 km²
- Totale Territori Portoghesi: 2.089.449 km²
- Totale Territori Spagnoli: 293.494 km²
Totale Territori Europei: 2.801.626 km² nel 1971
L'Africa italiana, prima del
1935
, comprendeva i possedimenti:
|
Km
2
|
Abitanti
|
Province libiche
|
455.000
|
860.000
|
Sahara libico
|
1.300.000
|
50.000
|
Eritrea
|
125.000
|
560.000
|
Somalia italiana
|
465.000
|
1.250.000
|
totale 1935:
|
Africa Italiana
|
2.345.000
|
2.720.000
|
Con tale termine veniva indicata l'entita coloniale, creata in virtu di un decreto dell'11 novembre
1938
, che riuniva i territori dell'Eritrea, della Somalia italiana e dell'Etiopia. L'A.O.I fu divisa in 6 governatorati, di cui si riportano i dati relativi a superficie e popolazione, secondo i calcoli del maggio
1939
:
|
Km
2
|
Abitanti
|
Amara
|
197.500
|
2.000.000
|
Galla - Sidama
|
322.200
|
4.000.000
|
Scioa
|
65.500
|
1.850.000
|
Harar
|
206.850
|
1.600.000
|
totale:
|
Impero d'Etiopia
|
792.050
|
9.450.000
|
Somalia
|
702.000
|
1.500.000
|
Eritrea
|
231.280
|
1.500.000
|
totale:
|
A.O.I.
|
1.725.330
|
12.100.000
|
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Per esempio, gli
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nelle colonie italiane, la
Schutztruppe
nell'Africa orientale tedesca, i
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in quella britannica, la
Force Publique
nel Congo Belga o i
Tirailleurs senegalais
francesi.
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Pietro Antonelli
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David Landes,
op. cit.
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Dovuto, in particolare, all'abbassamento della
mortalita infantile
nei territori che si trovavano sotto amministrazione britannica o francese. Cfr. Niall Ferguson (2017),
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(pp. 176-178 e 223-224)
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Paul Bairoch,
op. cit.
(pp. 122 e 162-163)
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Steve Hess e Richard Aidoo,
Charting the Roots of Anti-Chinese Populism in Africa
, Springer International Publishing, 2015
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Provincia dell'Eyalet d'Egitto dal 1820 al 1867, provincia del Chedivato d'Egitto dal 1867 al 1885.
- ^
Occupato nel 1882, ma formalmente ottomano fino al 1914, indipendente formalmente nel dal 1922, indipendente definitivamente con il
Trattato anglo-egiziano del 1936
.