La
seta
e una
fibra
proteica
di origine animale con la quale si possono fabbricare
tessuti
pregiati. Viene generata da alcuni
insetti
dell'
ordine
dei
lepidotteri
, di solito appartenenti alla
specie
Bombyx mori
. A volte vengono utilizzate anche determinate specie della
famiglia
Saturniidae
. Si ricava dal
bozzolo
prodotto da
bachi da seta
; il bozzolo puo presentarsi in 5 diversi colori.
Abbigliamento in seta,
Tacuinum sanitatis
casanatensis
(XIV secolo)
Menade
danzante, in abito di seta. Affresco del
I secolo
dalla Casa del Naviglio a
Pompei
, oggi al
Museo archeologico nazionale di Napoli
.
Si narra che la nascita della
bachicoltura
si debba a un'
imperatrice
, ma probabilmente la lavorazione della seta si conosceva in
Cina
gia diversi millenni prima. Secondo la tradizione, fu Lie Zu (?祖), la consorte del mitico Imperatore Giallo (Huangdi, ?帝), a trasmettere l’arte della lavorazione della seta nel III millennio a.C.
[1]
Negli ultimi anni e stata documentata la presenza di fibroina della seta preistorica risalente al 7000 - 6500 a.C. presso il sito neolitico di Jiahu (?湖, prov. Henan). Le tracce di tessuto serico e di bachicoltura sono state individuate anche piu a sud, a Qianshanyang (?山?), nel Zhejiang (浙江), seppur riferibili alla tarda cultura neolitica di Liangzhu (良渚), del 3200-2200 a.C.
[2]
I piu consistenti ritrovamenti di sete antiche risalgono almeno al periodo storico degli Stati Combattenti, soprattutto lungo il corso del Fiume Azzurro, nell’attuale Cina sud-orientale, dove fiori il raffinato Stato di Chu (湖北, prov. Hubei) e Hunan (湖南), che raggiunse l’apice tra il V e il III secolo a.C.
[3]
La grande abilita tecnica, qualita, eleganza e il vigore espressivo del prodotto che denotano la prosperita del regno di Chu lasciarono una grande eredita nella solenne tradizione artistica e culturale della dinastia imperiale Han (206 a.C.-221 d-C). Le vesti di seta, in precedenza riservate agli imperatori, entrarono nel
guardaroba
della classe sociale piu ricca, diventando un
bene di lusso
ambito che si estese ad altre aree, raggiunte dai mercanti cinesi, dove fu apprezzato per la leggerezza e bellezza. La crescente domanda di prodotti in seta rese questa fibra una
materia prima
delle piu importanti per il commercio internazionale e porto all'
industrializzazione
della sua produzione
[4]
.
Gli imperatori cinesi cercarono di mantenere segreta la conoscenza della sericoltura; tuttavia gli allevatori cinesi iniziarono a spostarsi in
Giappone
,
Corea
e
India
. In
Europa
, sebbene l'
Impero romano
conoscesse e apprezzasse la seta, la sericoltura ebbe inizio solo intorno al
550
, attraverso l'
Impero bizantino
; due monaci agli ordini dell'imperatore
Giustiniano
furono i primi a portare a
Costantinopoli
delle uova di baco da seta nascoste nel cavo di alcune canne
[5]
.
Gelsibachicoltura nel Nord Italia dal 1250 al 1650
Dal
XII secolo
l'
Italia
fu la maggior produttrice europea di seta. Erano particolarmente rinomate le citta di
Palermo
[6]
e
Catanzaro
[7]
, che subivano maggiormente gli influssi provenienti da
Oriente
: Palermo era stata una
capitale islamica
, mentre la
Calabria
faceva ancora parte dell'
Impero Bizantino
.
Secondo
Andre Guillou
[8]
, i
gelsi
per la produzione di seta grezza furono introdotti nell'Italia meridionale dai bizantini gia alla fine del IX secolo. Intorno al
1050
la Calabria contava 24.000
gelsi
coltivati per le foglie, e il loro numero tendeva ad espandersi
[9]
.
La
Camera del Tesoro imperiale
di Vienna conserva un
manto di seta
, appartenuto a re
Ruggero II di Sicilia
, su cui e ricamata un'iscrizione in
lingua araba
attestante che il tessuto era stato prodotto nella fabbrica reale di Palermo nel
1133
-
34
.
[10]
Questo laboratorio si trovava nel palazzo e, oltre agli operai della seta, vi lavoravano orefici e gioiellieri
[11]
.
Dalla Calabria e dalla Sicilia la coltivazione del baco e la lavorazione della seta si diffuse prima nel resto d'Italia, quindi in Europa
[12]
. Il primato italiano venne conteso nel
XVII secolo
dalla zona di
Lione
in
Francia
, nella quale giunsero molti artigiani provenienti da Catanzaro
[13]
[14]
. Il primo prototipo del famoso
telaio Jacquard
fu realizzato, infatti, gia nella seconda meta del
Quattrocento
da un tessitore catanzarese noto a Lione come Jean Le Calabrais - Giovanni il calabrese
[15]
.
L'allevamento dei bachi fu un importante fonte di reddito di supporto all'economia agricola, e la produzione e commercio di tessuti, assieme a quella della
lana
, fu un'industria molto redditizia che diede ricchezza e potere alle rispettive corporazioni, come a
Firenze
dove tra le altre sette venne riconosciuta l'
Arte della Seta
.
L'industria serica italiana attorno alla meta del
XVII secolo
Industrie dei filati serici fiorirono a
Lucca
ed in seguito (alla fine del
XIII secolo
) a
Bologna
: il "mulino alla bolognese" viene cosi descritto in una cronaca del
1621
:
≪Certe macchine grandi, le quali mosse da un piccolo canaletto d'acqua di Reno fanno ciascuna di loro con molta prestezza filare, torcere e adopiare quattro mila fila di seta, operando in un istante quel che farebbero quattro filatrici.≫
Il mulino migliorava le macchine utilizzate a Lucca mediante una ruota idraulica ed un incannatoio meccanico e permetteva di ottenere filati piu uniformi e resistenti rispetto a quelli prodotti a mano o con altri mezzi meccanici. Secondo numerosi storici della
rivoluzione industriale
, il mulino da seta alla bolognese, forte di innovazioni tecniche e dell'energia meccanica dei
canali di Bologna
, rappresenta un importante modello di sistema protoindustriale che permise alla citta di commercializzare filati in tutta Europa attraverso il
canale Navile
[16]
.
Con
Cina
e
Giappone
l'
Italia
e ai vertici della produzione mondiale di seta greggia.
[
senza fonte
]
Nel 1900 i maggiori esponenti dell'industria serica italiana furono le famiglie Gavazzi e Ferrario (Angelo Ferrario fu presidente nazionale ed internazionale dell'industria serica dal 1913 al 1929), nonche la ditta Schmid. La Schmid aveva sede a
Milano
e stabilimenti a
Cavenago di Brianza
(
MB
) e a
Cassolnovo
(
PV
). A Cavenago fu prodotta tutta la stoffa usata per ricoprire i palchi e le pareti del
teatro alla Scala
di Milano dopo i bombardamenti subiti nella
seconda guerra mondiale
. Sempre a Cavenago venne confezionata la stoffa usata per il manto della Regina d'Italia,
Elena del Montenegro
.
La produzione di bozzoli in Italia comincia a declinare nel periodo tra le due guerre mondiali fino a scomparire dopo l'ultima, a causa di due fattori: la produzione di
fibre sintetiche
e il cambiamento dell'organizzazione agricola. Con l'inurbamento e l'industrializzazione la concorrenza estera divenne insostenibile. Continuarono a produrre, grazie alle tecnologie avanzate e all'alta qualita dei prodotti destinati alla moda e all'arredamento, le tessiture e stamperie del centro-nord, che lavoravano seta cinese. Ora che i paesi
asiatici
si stanno massicciamente industrializzando e il loro livello tecnologico e qualitativo si adegua alle esigenze occidentali, la loro concorrenza e diventata insostenibile: molti produttori italiani si limitano a commercializzare coi loro marchi prodotti interamente realizzati all'estero.
Quattro tra le piu importanti falene della seta. Dall'alto verso il basso:
Bombyx mori
,
Hyalophora cecropia
,
Antheraea pernyi
,
Samia cynthia
.
Meyers Konversations-Lexikon
(1885?1892)
Il baco da seta emette un filamento, di lunghezza variabile tra 350 metri a circa 1 chilometro
[17]
, con il quale forma il bozzolo che gli serve da protezione durante la metamorfosi.
Il filamento e formato da due bavelle di
fibroina
(presente per circa il 72% in peso) avvolte nella sericina (22% circa); il resto sono sali minerali. Al microscopio la fibra ha un aspetto regolare, molto simile a quello di fibre sintetiche.
Nella lavorazione della seta la sericina viene eliminata durante un processo chiamato "sgommatura". Puo essere rimossa trattando il filo di seta grezza (
seta cruda
) con acqua calda; questo trattamento migliora la lucentezza, la flessibilita e la "mano" della fibra.
A seconda della quantita di sericina eliminata, possiamo avere:
- la seta sgommata o cotta, quando la sericina e stata rimossa del tutto;
- la seta raddolcita o "souple", nella quale la sericina e stata tolta solo in parte.
Nel caso della seta cotta si puo fare un trattamento di
carica
che serve a migliorare la qualita e la resistenza della fibra compromessa con il processo di sgommatura.
Una caratteristica particolare di questa fibra e la lunghezza del filamento: puo arrivare facilmente ai 700-800 metri. Questo rende la seta la fibra animale piu lunga.
Da 100
kg
di bozzoli si ricavano 20/25 kg di seta cruda e 15 kg di
cascame
.
Un
grillo
mentre produce della seta.
Per produrre un filo di seta cruda
[18]
occorrono 4-8 bozzoli. I filati che si ottengono sono:
- Organzino
: e formato da un filo ritorto in un senso accoppiato e ritorto con un altro filo nel senso opposto (4 giri al centimetro), usato per l'ordito.
- Crepe
: e simile all'organzino, ma piu fittamente ritorto (da 16 a 32 giri al centimetro), per tessuti
crepe
, cioe increspati.
- Ritorto per trama: e composto da uno o piu fili e ritorto in un solo senso (da 8 a 16 giri al centimetro).
- Ritorto singolo: ritorto in un solo senso con un numero di torsioni variabili a seconda della qualita, per tessuti lisci e sottili.
- Bourette
: ottenuto dai cascami, la peluria della parte esterna o interna del bozzolo filata dopo cardatura; filato grosso e irregolare senza le caratteristiche di finezza e lucentezza della bava.
- Tussah: si ricava dalla dipanatura dei bozzoli prodotti da bruchi che vivono allo stato selvatico.
- Doppione: bava di seta doppia, prodotta da due bachi che formano il bozzolo insieme, rarissima; e il materiale che originalmente componeva lo
shantung
.
- Shappe: si produce con i bozzoli danneggiati (dove non e possibile avere la bava continua) e cascami di lavorazione.
- Filaticcio: filo di seta che si ricava dai bozzoli sfarfallati, cioe bucati dall'uscita della farfalla.
Nell'
etichettatura tessile
italiana ha la sigla SE.
La seta viene impiegata soprattutto per produrre
tessuti
pregiati nei seguenti campi:
Le sue caratteristiche di morbidezza, brillantezza e piacevolezza al tatto fanno si che la seta resista alla concorrenza delle fibre sintetiche (
rayon
). Viene mischiata con lana e altre fibre sintetiche per migliorarne la qualita.
- ^
Marco Meccarelli,
Le antiche vie della Cina. Un'indagine archeologica e artistica
, Imola, Manfredi edizioni, 2020, p. 52.
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Marco Meccarelli,
Le antiche vie della Cina. Un'indagine archeologica e artistica
, Imola, Manfredi edizioni, 2020
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(
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) Marco Meccarelli,
Le antiche vie della Cina. Un'indagine archeologica e artistica
, Imola, Manfredi edizioni, 2020, p. 54.
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Storie straordinarie delle materie prime
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, trad. Sara Principe, add editore, Torino ,
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