La
Prammatica Sanzione del 1713
e un pubblico documento del 19 aprile
1713
con il quale l'
imperatore Carlo VI
adottava la
legge di successione dinastica
stabilendo l'immutabilita e l'indivisibilita della successione nella
Monarchia asburgica
e prevedeva a tale scopo un solo ordine di successione.
Nel
1711
l'
imperatore Giuseppe I
mori senza aver avuto eredi maschi e gli succedette sul trono di Austria il fratello
Carlo VI
. Anche quest'ultimo ebbe solo figlie femmine e si pose la questione se la successione dovesse toccare ad una delle proprie figlie o ad una di quelle del suo fratello maggiore e predecessore Giuseppe.
[1]
Un regolamento stabilito nel
1703
dal padre dei due imperatori, l'
imperatore Leopoldo I
, aveva previsto il caso nella sua
Disposizione Leopoldina
: la successione del patrimonio asburgico sarebbe toccata al proprio figlio primogenito Giuseppe. In caso di decesso di Giuseppe, la corona sarebbe spettata al fratello di quest'ultimo, Carlo, come in effetti accadra.
Tuttavia Leopoldo, da uomo prudente, aveva previsto ogni eventualita, come ad esempio che Carlo non avesse avuto figli maschi. In questo caso l'eredita asburgica sarebbe toccata alle figlie di Giuseppe in ordine di nascita: prima
Maria Giuseppa d'Austria
e successivamente, in caso di impossibilita o decesso di quest'ultima, alla sorella minore
Maria Amalia d'Asburgo
. Carlo VI tuttavia non gradiva questa regola e fece redigere, pubblicandola nel
1713
con valore di decreto imperiale, la Prammatica Sanzione, la quale correggeva la Disposizione Leopoldina e stabiliva che, in caso di mancanza di eredi al trono maschi, la successione sarebbe spettata, in ordine di nascita, alle figlie dell'ultimo imperatore regnante. In effetti tocco proprio a lui questo caso, dacche alla sua morte rimasero solo le sue figlie femmine, la prima delle quali
Maria Teresa d'Austria
, divenne in forza della Prammatica Sanzione del 1713, arciduchessa regnante d'Austria e regina d'Ungheria.
[1]
La Prammatica Sanzione del 1713 rappresenta un distacco della legge di successione austriaca dalla
legge salica
, imponendo la successione al trono per primogenitura e, sussidiariamente, anche per via femminile. Quindi il primo successore e il figlio maggiore, dopo il quale la linea da lui discendente (a cominciare con il suo figlio maggiore, e cosi via), quindi seguono tutti gli altri rami in linea maschile dopo il medesimo principe ed infine, dopo l'estinzione del casato in linea maschile, anche la discendenza il linea femminile, iniziando dalla figlia piu anziana dell'ultimo sedente in trono e la cui discendenza abbia un diritto fondato al trono.
Quest'ultimo caso si verifico subito, cioe appena deceduto Carlo VI nel
1740
, quando la figlia primogenita
Maria Teresa d'Austria
, richiamandosi alla Prammatica Sanzione, rivendico il suo diritto di successione quale sovrana della monarchia asburgica. La tesi spesso sostenuta che Carlo VI avrebbe emesso la Prammatica Sanzione proprio per favorire la sua primogenita non puo tuttavia essere considerata corretta, poiche Maria Teresa nacque nel
1717
, cioe quattro anni dopo la promulgazione del decreto (Carlo VI ebbe in effetti un erede maschio in
Leopoldo Giovanni
(†
1716
), il quale tuttavia mori sette mesi dopo la nascita).
La Prammatica Sanzione tornava direttamente sul "patto successorio del casato degli Asburgo" del 12 settembre
1703
, redatto in piena
guerra di successione spagnola
, e chiamato
Pactum Mutuae Successionis
. Questo aveva il medesimo oggetto dell'attuale (allora) Prammatica Sanzione, ma tuttavia prevedeva supplementarmente un reciproco diritto successorio fra gli allora principi imperiali
Giuseppe I
e
Carlo VI
e, contrariamente al solenne annuncio pubblico della Prammatica Sanzione, era stato mantenuto segreto.
Il significato della Prammatica Sanzione poggiava anche, e non poco, sull'intendimento di rendere pubblico un sentimento gia condiviso da anni all'interno della casa imperiale.
La Prammatica Sanzione fu soprattutto, al contrario del
pactum mutuae successionis
, non solo una
legge di successione dinastica
, ma fu inserito formalmente nel corpo giuridico di ogni stato appartenente alla sovranita ereditaria della
Monarchia asburgica
. L'ultimo di questi stati ad approvare la Sanzione fu il Parlamento del
Regno d'Ungheria
, inserendola negli articoli della propria legge nel
1723
, sia pure con alcune deroghe di scarsa importanza.
[2]
Tenuto conto delle possibili pretese delle figlie del fratello Giuseppe e dei loro mariti, i
principi elettori
Carlo Alberto di Baviera
, sposo di
Maria Amalia d'Asburgo
, e
Augusto III di Polonia
, sposo di
Maria Giuseppa d'Austria
, Carlo VI si preoccupo dell'approvazione delle nuove regole successorie da parte delle altre potenze europee. Negli anni dal
1725
al
1730
ottenne egli, con l'aiuto del suo consigliere, il barone Johann Christof Bartenstein, il riconoscimento di gran parte di queste, particolarmente quelle del Brandeburgo/Prussia e della Gran Bretagna.
Tuttavia l'accettazione da parte delle potenze straniere non fu indolore per Carlo VI:
Questo tuttavia fu un successo limitato, poiche dopo la sua morte, avvenuta il 20 ottobre
1740
, si profilo sul teatro politico europeo tutt'altra situazione.
[3]
I mariti delle nipoti, principi elettori Carlo Alberto di Baviera e Federico Augusto di Sassonia, negarono la validita della Prammatica Sanzione ed il diritto successorio di Maria Teresa, avanzando ciascuno, in nome delle loro consorti, figlie di Giuseppe I, pretese al trono asburgico.
Federico II di Brandeburgo-Prussia
, il cui padre
Federico Guglielmo I
nel
1728
aveva riconosciuto la Prammatica Sanzione, e di conseguenza sia le relative norme successorie che l'indivisibilita dei territori asburgici, richiamandosi ad una rivendicazione della
Marca di Brandeburgo
sui territori della
Slesia
risalente al
1537
, ma la cui legittimita era stata smentita dall'allora re
boemo
Ferdinando I
e soppressa nel
1546
[4]
ed alla quale il padre stesso Federico Guglielmo nel
1686
aveva formalmente rinunciato, contesto la Prammatica Sanzione ed avanzo nuovamente la pretesa dello scorporo della Slesia dai territori dell'impero asburgico e la relativa annessione alla Prussia.
La conseguenza di tutto cio fu lo scoppio della
guerra di successione austriaca
(
1740
-
1748
) nell'ambito della quale ebbe luogo la
prima guerra di Slesia
(
1740
-
1742
). Con la
pace di Aquisgrana
(18 ottobre
1748
) la Prammatica Sanzione fu riconosciuta universalmente e rimase in vigore fino al crollo della monarchia austriaca del
1918
.
Nella storiografia austriaca (particolarmente prima del 1918) la Prammatica Sanzione ed il suo riconoscimento da parte dei territori soggetti agli Asburgo valse come un atto fondante della monarchia asburgica, mentre i paesi soggetti avevano manifestato la loro volonta di costruire uno stato unitario. Effettivamente, fino alla Prammatica Sanzione non esisteva alcun atto costitutivo che stabilisse l'appartenenza ad uno stato unitario dei territori soggetti alla corona austriaca.
Anche il
Compromesso austro-ungarico
del
1867
[5]
si richiama con la sua espressione alla Prammatica Sanzione quale fondamento dell'unione fra i "Paesi della Corona ungherese (
Transleithania
) ed "i rimanenti regni e territori di Sua Maesta (
Cisleithania
)".
A questo riguardo la Prammatica Sanzione ebbe fino al 1918 il piu alto significato costituzionale e simbolico per l'esistenza della monarchia danubiana e per la sua dinastia governante.
- ^
a
b
Albert Malet et Jules Isaac,
XVIIe et XVIIIe siecle
, Librairie Hachette, 1923, p. 387
- ^
Nonostante l'incoronazione dell'arciduca d'Austria
Giuseppe I
, avvenuta nel
1687
quando questi aveva appena nove anni, come re d'Ungheria, fu solo nel
1711
, proprio con il suo successore
Carlo VI
, che gli ungheresi riconobbero il legame personale con l'
Austria
.
- ^
a
b
Albert Malet et Jules Isaac,
XVIIe et XVIIIe siecle
, librairie Hachette, 1923, p. 388
- ^
Gustav Adolf Harald Stenzel,
Geschichte des preussischen Staats
, Veroffentlicht von F. Perthes, 1830. S. 320, 322-323.
Google Books
- ^
Compromesso Austro-Ungarico
e l'espressione con la quale viene denominata la riforma costituzionale promulgata il 12 giugno
1867
dall'
imperatore d'Austria
Francesco Giuseppe
, in base alla quale l'
Ungheria
otteneva una condizione di parita con l'
Austria
all'interno della
monarchia asburgica
, segnando il passaggio dall'
Impero austriaco
all'
Impero austro-ungarico
- (
FR
) Albert Malet et Jules Isaac,
XVIIe et XVIIIe siecle
, Librairie Hachette, 1923
in
lingua tedesca
:
- Wilhelm Brauneder,
Die Pragmatische Sanktion als Grundgesetz der Monarchia Austriaca von 1713 bis 1918
in: Wilhelm Brauneder,
Studien I: Entwicklung des Offentlichen Rechts
, Frankfurt 1994, 85 ff.
- Hans Lentze,
Die Pragmatische Sanktion und das Werden des osterreichischen Staates
, in: Der Donauraum 9, 1964 3 ff.
Antiche opere, ancora dal punto di vista del periodo imperiale e dei contemporanei:
- Bidermann,
Entstehung und Bedeutung der Pragmatischen Sanktion.
, Wien 1875
- Fournier,
Zur Entstehungsgeschichte der Pragmatischen Sanktion Kaiser Karls VI.
Munchen 1876
- Gustav Turba (Hrsg.),
Die pragmatische Sanktion. Authentische Texte samt Erlauterungen und Ubersetzungen
, Wien 1913 (Quellentexte).
- Gustav Turba,
Geschichte des Thronfolgerechtes in allen habsburgischen Landern bis zur pragmatischen Sanktion Kaiser Karls VI. 1156 bis 1732
, Wien, Leipzig 1903.
- Gustav Turba,
Die Grundlagen der pragmatischen Sanktion, 2 Bde.: I. Ungarn, II. Die Hausgesetze
, (Wiener staatswissenschaftliche Studien 10,2 u. 11.1), Wien 1911 und 1912.
- Arnold Winkler,
Die Grundlage der Habsburger Monarchie. Studien uber Gesamtstaatsidee, Pragmatische Sanktion und Nationalitatenfrage im Majorat Osterreich
, Leipzig, Wien 1915.
- Gustav Adolf Harald Stenzel,
Geschichte des preussischen Staats
, Veroffentlicht von F. Perthes, 1830.