Il
Piper Club
(o piu semplicemente
Piper
) e una
discoteca
di
Roma
.
Fondato dall'avvocato
Alberigo Crocetta
con l'aiuto di due soci: il commerciante di automobili
Giancarlo Bornigia
e l'importatore di carni
Alessandro Diotallevi
, e uno dei locali storici dell'Italia del
boom economico
, negli
anni sessanta
.
Situato a
Roma
in via Tagliamento
[1]
, di fronte al
quartiere Coppede
, fu inaugurato il 17 febbraio
1965
. In poco tempo il Piper divenne un'icona di una generazione intera ed un vero e proprio fenomeno di costume.
Sul fondo del palcoscenico
Claudio Cintoli
[2]
, in collaborazione con gli architetti Francesco Capolei, Giancarlo Capolei e Manlio Cavalli ideatori del progetto (
3C+t architetti
), realizzo il pannello murale
Giardino per Ursula
, composto da due dipinti e da materiale eterogeneo assemblato aggettante, oggi perduto.
Delle altre opere d'arte che sarebbero state presenti nel locale, materiale di
Andy Warhol
,
Robert Rauschenberg
,
Mario Schifano
e
Piero Manzoni
(scomparso due anni prima che il locale aprisse), non vi e alcuna documentazione.
Alla serata d'esordio suonarono nel locale
The Rokes
e l'
Equipe 84
. Successivamente si susseguirono i migliori gruppi della scena
musicale beat
italiana tra cui i
Rokketti
, i
New Dada
,
I Pyranas
,
I Delfini
,
I Giganti
,
I Meteors
,
The Planets
,
I BlackJack
,
Gli Apostoli
,
Le Pecore Nere
, i Facce di Bronzo, affiancati da altri gruppi provenienti dall'estero come
The Primitives
(tra cui si distinguera il cantante
Mal
),
Patrick Samson
e Les Pheniciens, Lord Beau Brummell and his Noblemen Orchestra,
The Echoes
,
The Bad Boys
, The Bushmen (cinque ragazzi di colore del Kenya), The Eccentrics (da cui nascono
Mike Liddell e gli Atomi
), The Honeycombs, John L. Watson & The Hummelflugs, per citare i piu importanti. A tutti questi si aggiunsero presto artisti come
Nino Ferrer
,
Fred Bongusto
,
Dik Dik
,
Farida
,
Gabriella Ferri
,
Rita Pavone
,
Roby Crispiano
,
Gepy & Gepy
,
Nancy Cuomo
: su tutti, pero, vanno ricordate
Caterina Caselli
e
Patty Pravo
che passa alla storia del pop proprio come "la ragazza del Piper", per quanto, secondo alcuni, il titolo sarebbe da condividere con
Mita Medici
che nel 1966, proprio al Piper, vince il concorso "Miss Teenager Italiana" con il temporaneo nome d'arte di Patrizia Perini. Nel 1969 il complesso delle Orme dedica proprio a Mita medici, il brano "Mita Mita".
[3]
Nel 1965
Mina
vi giro una serie di caroselli per la
Barilla
per la regia di
Valerio Zurlini
.
[4]
Il Piper emerse subito come punto focale della bella vita romana, raccogliendo frequentazioni dal mondo dello spettacolo e dell'arte, oltre che da personaggi della scena mondana. Lo storico animatore - intrattenitore del locale, fin dall'inizio e per molti anni, e stato il giornalista
Eddie Ponti
.
La linea artistica si ispirava al mondo del
beat
inglese, da cui copio anche l'idea dell'
opera beat
: ad un uso innovativo di
luci stroboscopiche
colorate venivano abbinati suoni e coreografie e stili dettati dalla
moda
della
minigonna
.
Dal nutrito gruppo dei ragazzi che si possono considerare frequentatori "storici" del Piper emergeranno negli anni numerosi personaggi di spicco fra cui
Romina Power
,
Mia Martini
,
Loredana Berte
e
Renato Zero
(che nel 1982 realizzera un 33 giri ispirato proprio agli anni del Piper).
Vi si esibivano i piu conosciuti complessi di
musica beat
e cantanti di
musica leggera
nazionali ed internazionali in voga in quegli anni, con nomi del calibro dei
Procol Harum
, i
Byrds
,
Rocky Roberts
, Nevil Cameron, Herbie Goins & The Soultimers (il cui chitarrista era il virtuoso
John McLaughlin
),
Wess
(che divenne famoso cantando in duetto per anni con
Dori Ghezzi
) e dei giovanissimi
Pink Floyd
che si esibirono in due serate, il 18 e il 19 aprile 1968. La musica italiana era invece rappresentata da
New Trolls
,
Le Orme
,
I Corvi
,
I Delfini
. I
Pooh
, nel
1966
, in questo locale vi conobbero
Riccardo Fogli
, che entrera come bassista in sostituzione di
Gilberto Faggioli
, e come nuovo frontman.
Da ricordare fu poi l'evento
Grande angolo, Sogni, Stelle
organizzato da
Mario Schifano
il 28 dicembre 1967
[5]
, che segno una delle tappe fondamentali della nascita dell'underground italiano
[6]
. La serata vide l'alternarsi sul palco di
sitaristi
, ballerine e poeti che si alternavano alle
Stelle di Mario Schifano
, il tutto accompagnato da filmati proiettati sul palco su quattro diversi schermi. L'evento fu recensito su
l'Espresso
da
Alberto Moravia
, anche lui frequentatore del Piper Club, con un articolo dal titolo
Al Night club con i vietcong
[6]
.
Nel 1966 apri una succursale a
Viareggio
[7]
[8]
. L'inaugurazione della sede
versiliese
fu uno spettacolo grandioso. Sotto la regia di
Piero Vivarelli
, sfilarono per la citta musicisti, ballerini e celebrita come Thane Russal,
Screaming Lord Sutch
,
Penny Brown
su un cavallo bianco,
I Delfini
, il Patrick Samson Set e
The Beau Brummels
. La serata, guidata da
Gianni Boncompagni
, si apri con fuochi d’artificio e prosegui con le esibizioni di vari artisti, tra i quali una giovane
Patty Pravo
accompagnata dai
Cyan Three
[9]
.
Dal
1968
dal Piper parti un'iniziativa simile a quelle in voga negli
anni sessanta
, i cantagiri canori: nella fattispecie, il
CantaPiper
. "Piper Club" e stato inoltre il nome di un'etichetta discografica che ha pubblicato i dischi di molti degli artisti che si esibivano nel locale.
Il 21 giugno 1969 esordisce il gruppo
Tina Polito e i Parker's Boys
[10]
formato dall'aggregazione di una giovane cantante affermata nel programma televisivo
Scala Reale
e dal gruppo dove in precedenza aveva militato
Renzo Arbore
. La formazione era composta da Angelo La Porta (chitarra), Nicola Zanni (basso), Alberto Catani (batteria) e Gianni Micciola (tastiere).
Con la separazione dei due soci proprietari, il Piper rimase a Bornigia. A Crocetta spetto la succursale di
Viareggio
, aperta poco tempo prima in una palazzina sulla Terrazza della Repubblica, con il nome di
Piper 2000.
Nel club viareggino si sarebbero esibiti artisti del calibro di
Roky Roberts
ed Evy et Les Problemes e dove si potevano incontrare tra gli avventori
Gepy & Gepy
,
Lucio Dalla
,
Carlo Maria Mariani
,
Pick Withers
,
Jay Roberts
,
Mal
, Daniela Ripetti, e
Twiggy
. Il locale, pero, avrebbe avuto vita breve. Gia negli anni sessanta avrebbe attraversato svariati passaggi di mano, e cambi di tipologia e nome. Sarebbe divenuto un dancing, un night club e infine, denominato Caprice
[11]
, abbandonato.
[9]
. E' stato poi restaurato per ospitare una serie di attivita commerciali.
Nel Piper di Roma, nei primi anni settanta, una modifica della linea artistica porto all'esordio di
Formula 3
,
Mia Martini
,
Ricchi e Poveri
, e all'esibizione di gruppi come
Genesis
,
Sly and the Family Stone
e grandi nomi del jazz quali
Lionel Hampton
e
Duke Ellington
.
Dopo gli anni dell'
austerity
(1973 - 1975 circa), il Piper diventa una
discoteca
, con collegamenti continui organizzati da
Eddie Ponti
, per riempire gli spazi tra un'esibizione e l'altra, prima con
Radio Monte Carlo
e poi con altre radio.
Il
fenomeno
determinato dal successo del Piper - punto di riferimento per la gioventu degli anni sessanta e settanta - rappresenta un importante capitolo della storia del costume in
Italia
.
Alla storia del Piper sono liberamente ispirati l'
omonimo film televisivo
del
2007
, diretto da
Carlo Vanzina
e la
serie televisiva omonima
del
2009
, diretta da
Francesco Vicario
. Vi e ambientato anche il
film tv
Toto Ye Ye
, episodio della
serie televisiva
TuttoToto
, girato nel
1967
e che e stato l'ultimo film interpretato dall'attore napoletano.
Nel
1988
scateno polemiche un concerto del cantautore
Alberto Fortis
, il quale, secondo il pubblico, canto il suo brano popolare A voi romani, offendendo i cittadini di
Roma
presenti al suo concerto. Tuttavia l'artista nego l'accaduto.
Nel 2007 il dj
Corrado Rizza
dedica al Piper il libro Piper Generation
[12]
, che raccoglie tante interviste ai protagonisti del locale oltre a circa 700 foto, molte inedite dell’epoca, dall'inaugurazione del 1965 alla Festa dei Fiori del 1968.
Giancarlo Bornigia, fondatore del Piper, negli anni 80 ha aperto altri due importati e storici locali a Roma il
Gilda Club
e la discoteca underground Alien.
Il Piper e stato chiuso per gran parte del 2010 e per i primi mesi del 2011, probabilmente a causa di debiti del proprietario. Ha riaperto nel marzo 2011.
[13]
Il 21 agosto
2013
muore a Roma a 83 anni Giancarlo Bornigia.
[14]
Alla fine degli anni 70 e inizio 80, il Piper, che prese il nome di "Make up" per un breve periodo, fu punto di aggregazione per la gioventu romana orientata a destra, dei quartieri Trieste,
Parioli
,
Pinciano
, Talenti e della Roma Nord di destra, facilmente distinguibile per i gusti musicali (funky e disco) e per il modo di vestire, anticipatore dei paninari. Successivamente la clientela perse ogni connotazione politica.
[
senza fonte
]
Dato che la discoteca Piper e localizzata in una zona residenziale del
quartiere Trieste
negli anni ci sono state numerose lamentele da parte dei residenti a causa di atti vandalici, violenze e disturbo della quiete pubblica.
[15]
Nel
2009
sono state distrutte le vetrine di un negozio situato a pochi passi dalla discoteca e spesso autovetture e ciclomotori sono stati danneggiati in maniera piu o meno grave da ragazzi usciti dalla discoteca. Il dipendente di un fiorista della zona e stato invece aggredito e malmenato, finche non e intervenuta una pattuglia della
polizia
.
[16]
Il 19 maggio
2011
un ragazzo di 18 anni e stato arrestato per aver pugnalato un suo coetaneo causandogli la lacerazione di un polmone. Questo perche lo aveva trovato in compagnia della sua ex ragazza, fuori dalla discoteca.
[17]
Il 22 ottobre
2011
alle 4.30 della notte numerosi residenti sono stati svegliati a causa di una rissa davanti alla discoteca, sedata solamente dopo decine di minuti dall'intervento di tre
gazzelle
dei
Carabinieri
.
[18]
Negli anni sono state proposte numerose petizioni e alcune raccolte di firme
[19]
per proporre delle soluzioni alternative o un controllo maggiore da parte della
Polizia municipale
, tuttavia, anche dopo le numerose promesse fatte dall'amministrazione del
II Municipio
[20]
la situazione e rimasta invariata, ed ancora nel
2012
il quartiere subisce danni, problemi ed un costante disturbo della quiete pubblica quattro notti a settimana.
[21]
Nel mese di giugno
2012
e stata disposta la chiusura del Piper per 15 giorni dalla polizia amministrativa di Roma, a causa di due risse avvenute nell'arco di una settimana.
[22]
Nel mese di marzo del 2015 il Piper e stato preso in gestione da una nuova cordata di giovani imprenditori romani che hanno ristrutturato il locale e iniziato nuove collaborazioni con i migliori dj italiani e internazionali. Il Piper e tornato ad essere un punto di riferimento della movida romana.
Il locale, come da tradizione, si distingue per avere al suo interno un impianto audio-luci all'avanguardia con le nuove tecnologie del terzo millennio.
In questi anni si sono esibiti i nuovi idoli delle generazioni di oggi:
Baby K
,
Briga
,
Gigi D'Agostino
,
Achille Lauro
e tanti altri, ma anche vere icone del mondo dello spettacolo come
Jerry Cala
,
Cristina D'Avena
, i
Neri per Caso
,
Massimo di Cataldo
,
Alex Britti
.
[
Sembra una pubblicita. va rivisto
]
All'interno del locale durante il giorno e possibile visitare una mostra fotografica di tantissimi inviti a vari eventi dagli anni sessanta ad oggi.
- Piper
(2007) di Carlo Vanzina
- Piper Generation (2022) - documentario
[23]
- Regia di Corrado Rizza
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Movida e schiamazzi, chiusi 38 locali stop di 15 giorni anche per il Piper
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collegamento interrotto
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- Ursus (Salvo D'Urso),
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, edizioni Juke Box all'Idrogeno, Torino, 1990 (in varie voci)
- Giancarlo Bornigia e Mario Bonanno,
Piper Club. Storia, Mito, Canzoni
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, 2005
- Tiziano Tarli,
Beat italiano. Dai capelloni a Bandiera gialla
, edizioni Castelvecchi, Roma 2005 (in varie voci)
- Claudio Pescetelli,
Una generazione piena di complessi
, editrice Zona, Arezzo, 2006 (in varie voci)
- Maurizio Becker,
C'era una volta la RCA. Conversazioni con
Lilli Greco
, Coniglio Editore, collana Zum Zum Zum, 2007
ISBN 8888833714
- Daniela Ferraria,
Claudio Cintoli - Incidenti onirici
, Silvana editoriale, Milano 2010 (catalogo della mostra presso il Centro Arti Visive Peschiera, Pesaro)
- Valerio Mattioli:
Roma 60. Viaggio alle radici dell'underground italiano. Parte prima
,
Blow up
numero 187 pg. 73, dicembre 2013, Editore: Tuttle Edizioni
- Corrado Rizza
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Piper Generation. Beat, shake & pop art nella Roma anni '60
, Lampi di Stampa, 2007,
ISBN
978-88-488-0582-7
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