Periplo
significa, alla lettera,
circumnavigazione
(in
greco
περ?πλου?,
periplous
). Si tratta di un genere nato intorno alla meta del VI secolo a.C. con scopi eminentemente pratici, quali la narrazione, in forma piu o meno schematica, di un viaggio per mare e l'indicazione delle distanze tra i porti in base a una misurazione detta "stadiasmo", in quanto misurata secondo la forma metrica dello
stadio
. In realta, alcuni elementi dello stile dei peripli ricorrono anche nella poesia antica, da
Omero
ed
Esiodo
in avanti, come il fatto che l'unita di misura delle distanze sia spesso espressa in giorni e notti di navigazione, anziche in (piu recenti) misure lineari, differenti da popolo a popolo.
Tra i peripli pervenuti si ricordano varie composizioni di eta arcaica, o quantomeno risalenti a questo periodo, come il
Periplo massaliota
, manuale mercantile forse degli inizi del VI secolo a.C., che descrive le rotte mercantili dalla
Fenicia
a
Tartesso
, e lungo le coste atlantiche nell'Europa dell'
Eta del ferro
, lungo la "via dello stagno"; o ancora il
periplo di Annone
(VI secolo a.C.), intrapreso dal noto navigatore fenicio sulla costa occidentale dell'Africa con 60 navi; fu da lui trascritto e risulta essere su alcuni punti controverso, come laddove narra di incontri di mostri umanoidi e strani gorilla.
In eta ellenistica, anche
Pitea
di
Massalia
(
Marsiglia
) aveva lasciato una narrazione scritta del suo viaggio marittimo verso le coste dell'Europa settentrionale, confluita in
Strabone
e
Polibio
, cosi come risalgono all'Ellenismo il
periplo di Scilace
, attribuito al navigatore
Scilace
di
Carianda
e il periplo di
Scimno
. Di epoca imperiale, invece, sono il
Periplus Maris Erythraei
(periplo del mare Eritreo o
mar Rosso
) e quello di
Menippo di Pergamo
.
- M. Cary-E. H. Warmington,
The ancient explorers
, Londra 1929.