Il
periodo costituzionale transitorio
, nel
diritto costituzionale
italiano
e nella storia della politica italiana, e la fase storica compresa tra il
25 luglio 1943
e il 2 giugno
1946
, cioe il periodo compreso fra la caduta del governo
fascista
di
Mussolini
, la nascita del
Regno del Sud
e la scelta della forma repubblicana con il referendum costituzionale e l'elezione dell'Assemblea Costituente.
Questa fase, a sua volta, e ulteriormente suddivisibile in varie sottofasi.
Di fronte all'evoluzione degli eventi bellici della
seconda guerra mondiale
, con lo sbarco degli alleati in Sicilia, che ormai prefiguravano una disfatta, e alla conseguente perdita di consenso subita dal regime fascista, si creo all'interno del
fascismo
stesso una
fronda
. Il 25 luglio del
1943
fu quindi presentato da
Dino Grandi
e approvato dal
Gran Consiglio del Fascismo
un
ordine del giorno
con il quale si chiedeva al
Re
di assumere, "con l'effettivo comando delle forze armate di terra, di mare e dell'aria", "quella suprema iniziativa di decisione" che lo
Statuto
gli riconosceva all'articolo 5.
Il sovrano, come noto, accolse questo invito e, fatto arrestare
Mussolini
, nomino capo del Governo il generale
Pietro Badoglio
, il quale ? annunciato che comunque la guerra sarebbe proseguita ? procedette a eliminare le riforme effettuate dal fascismo all'ordinamento statutario ottocentesco (enti collegati al
Partito nazionale fascista
,
socializzazione dei mezzi di produzione
,
Tribunale speciale per la difesa dello Stato
), promettendo inoltre l'indizione di nuove elezioni entro quattro mesi dalla fine del conflitto, nonostante il mantenimento del divieto di istituzione di partiti politici. Il 5 agosto
1943
fu soppressa la
Camera dei Fasci e delle Corporazioni
, mentre il
Senato del Regno
resto in carica.
In seguito all'
armistizio di Cassibile
, dell'8 settembre, (con conseguente dichiarazione di non belligeranza e denuncia dell'alleanza con la
Germania
nazista), il Re e il
Governo Badoglio
fuggirono da
Roma
(
in cui erano presenti forze tedesche
) a
Brindisi
(libera dal controllo dei nazisti e non ancora raggiunta dall'avanzata degli
angloamericani
). Le forze armate furono lasciate allo sbando, e il Paese si trovo diviso in due: il cosiddetto
Regno del Sud
, gia liberato dagli alleati, formalmente sotto la sovranita sabauda, e la
Repubblica Sociale Italiana
(RSI), nelle regioni ancora occupate dai nazisti, formalmente guidata da
Mussolini
.
Il primo atto politico del Governo insediatosi a Brindisi fu l'approvazione e la firma del cosiddetto
armistizio lungo
. Tale documento, firmato da Badoglio a bordo della
corazzata
HMS Nelson
alla fonda nelle acque di
Malta
il 29 settembre
1943
, rappresentava un'integrazione dettagliata dei principi generali enunciati dall'
armistizio corto
firmato a
Cassibile
il 3 settembre. Pur rendendo esecutivo il principio della resa incondizionata, gli Alleati si impegnavano a ammorbidire le condizioni della resa in proporzione all'aiuto che l'Italia avrebbe fornito nella lotta contro i nazisti.
Solo il 13 ottobre il Governo
dichiaro guerra
alla
Germania
, atto concordato da Badoglio con gli Alleati nell'armistizio lungo, e consegnata all'ambasciata tedesca a Madrid
[1]
. Dal punto di vista politico tale dichiarazione era molto importante poiche poneva l'Italia all'interno delle forze alleate, sia pur con la qualifica di
cobelligerante
e lo status di "combattente" per i soldati italiani, nei confronti dei tedeschi, che nei loro confronti avevano gia compiuto fucilazioni come quelle dell'
eccidio di Cefalonia
.
Dal punto di vista legale nulla era cambiato, ma dal punto di vista sostanziale il potere del monarca era venuto a mancare per la scissione del territorio nazionale in zone distinte, entrambi per motivi diversi sottratti alla
regia potestas
: il Nord e il centro Italia, inclusa Roma, la capitale, si trovava di fatto, per il tramite della RSI, sotto il ferreo controllo nazista, al Sud le condizioni dell'armistizio avevano privato il Re del potere statutario e della sovranita di fatto, per via delle limitazioni derivanti dall'armistizio. Di fronte a questa delegittimazione del potere regio, percio, si affermarono come nuovi soggetti politici i partiti italiani, ricostituitisi nonostante il formale mantenimento del divieto, e uniti nel
Comitato di Liberazione Nazionale
(CLN): ne facevano parte il
Partito Comunista Italiano
, il
Partito Socialista Italiano di Unita Proletaria
,
Democrazia del Lavoro
, il
Partito d'Azione
, la
Democrazia Cristiana
e il
Partito Liberale Italiano
, che formavano la cosiddetta
esarchia
.
Il CLN si affermo anche sulla scena internazionale, come soggetto complesso, plurimo, che si candidava all'egemonia politica nel Paese con il
Congresso di Bari
(28-29 gennaio
1944
), in cui unanimemente i partiti aderenti chiesero l'abdicazione del Re nonche la composizione di un Governo con pieni poteri e con la partecipazione di tutti i sei partiti, per affrontare la guerra e ≪al fine di predisporre con garanzia di imparzialita e liberta la convocazione di un'Assemblea costituente appena cessate le ostilita≫.
Dal 19 settembre 1943 le provincie
pugliesi
di
Bari
,
Brindisi
,
Lecce
e
Taranto
e la
Sardegna
furono riconosciute indipendenti e affidate al governo di Badoglio pur sotto lo stretto controllo della Allied Control Commission, mentre il resto della penisola e la Sicilia restarono sotto il controllo della
Amministrazione militare alleata dei territori occupati
(AMGOT). Solo l'11 febbraio 1944 gli Alleati trasferirono al governo italiano la giurisdizione della
Sicilia
, che era sotto l'Amministrazione militare alleata dal luglio 1943, e le province dell'
Italia meridionale
gia occupate e quelle che venivano via via liberate. La competenza dell'AMGOT si ridusse cosi a
Napoli
, alle zone prossime al fronte e a quelle di particolare interesse militare, mentre il neogoverno ebbe cosi sovranita su gran parte dell'
Italia meridionale
. In seguito fu istituito l'
Alto Commissariato per la Sicilia
, organo di governo istituito dal
Regno dell'Italia del Sud
per governare la Sicilia consegnata dall'
AMGOT
. Sempre in febbraio Badoglio provvide alla sostituzione di diversi ministri del suo gabinetto, che dall'8 settembre erano rimasti a Roma, di fatto impossibilitati a governare.
Nel
1944
si ebbe l'improvviso riconoscimento del governo Badoglio da parte dell'
Unione Sovietica
, fatto che spiazzo sia gli angloamericani (all'oscuro delle relative trattative) sia la sinistra politica italiana, che fino ad allora aveva avuto una posizione di netta chiusura nei confronti della monarchia. Su pressione di
Stalin
i
comunisti italiani
diedero la loro disponibilita a entrare nel governo e gli altri partiti di sinistra si sentirono obbligati a fare altrettanto per non restare fuori dai giochi politici.
Si pervenne cosi alla famosa "
svolta di Salerno
": i partiti politici mettevano da parte i sentimenti antimonarchici per rimandare alla fine della guerra la questione istituzionale e accettavano di entrare in un nuovo governo guidato da Badoglio; il Sovrano accettava di cedere i suoi poteri a suo figlio allorche Roma fosse stata liberata. Il 22 aprile fu nominato un nuovo Governo, il
governo Badoglio II
in cui entrarono tutti i partiti del Comitato di liberazione, dalla DC al PCI, con sede a
Salerno
(dal 22 aprile 1944 Salerno fu sede dell'esecutivo fino a dopo la liberazione di Roma), vicino al quartier generale alleato di
Caserta
. Tale vicinanza aveva anche valenza politica in quanto ora gli Alleati avevano maggior considerazione del governo italiano.
Il 4 giugno
1944
, con l'ingresso delle truppe alleate, Roma fu liberata. Vittorio Emanuele III nomino suo figlio
Umberto II
luogotenente del Regno. Il 18 giugno fu nominato un nuovo Governo, con
Presidente del Consiglio
Bonomi
. Inizialmente il governo ebbe sede ancora a Salerno, e dal 15 luglio 1944 a Roma
[2]
.
Il precedente accordo tra la Corona e il CLN fu formalizzato nel
decreto legge luogotenenziale 151/1944
in cui si stabiliva che alla fine della guerra sarebbe stata convocata un'Assemblea costituente per dare una Costituzione allo Stato e risolvere la questione istituzionale. I Ministri, nel frattempo, si sarebbero impegnati ad agire senza pregiudicare in alcun modo la risoluzione della questione istituzionale.
Il Governo, inoltre, con tale decreto si attribuiva la funzione legislativa. Essendo lo Statuto del Regno (meglio noto come
Statuto Albertino
) una costituzione flessibile (esso cioe non prevedendo l'esistenza di leggi costituzionali poteva essere modificato con legge ordinaria), di fatto tale decreto dava vita a una sorta di assetto costituzionale transitorio, che introduceva una nuova forma di legislazione: il decreto legislativo luogotenenziale (d.lgs.lgt.). Fu proprio uno di questi decreti, nel
1945
, a riconoscere per la prima volta in Italia il
diritto di voto
alle donne.
Dopo la liberazione di Roma, il nord Italia continuava a essere controllato dai nazi-fascisti. In queste regioni le stesse funzioni che nel Regno del sud furono proprie del CLN vennero svolte dal
Comitato di Liberazione Nazionale - Alta Italia
(CLN-AI), che prendeva possesso delle zone man mano liberate e coordinava la
lotta partigiana
in quelle ancora occupate. Il governo durante la transizione costituzionale affido dal 15 luglio
1944
al 25 settembre
1945
a
Vittorio Emanuele Orlando
le funzioni amministrative spettanti al
Presidente della Camera dei deputati
.
Con la
Liberazione
(25 aprile
1945
), quasi tutto il territorio nazionale
[3]
veniva ricondotto sotto l'autorita formale del Governo Bonomi e la sovranita formale della Corona di Savoia. Emersero anche i contrasti tra la linea piu attendista del CLN e quella piu riformista del CLN-AI (in cui trovavano rappresentanza le formazioni partigiane, piuttosto che i partiti), che portarono alla crisi del gabinetto Bonomi e alla nomina a Presidente del Consiglio il 21 giugno
1945
di
Ferruccio Parri
, comandante partigiano del Partito d'Azione.
Questo Governo, pur dilaniato da contrasti tra i partiti (vertenti soprattutto sulla questione elettorale), istitui un
Ministero per la Costituente
, con il compito di preparare i materiali giuridici e politici sui quali l'Assemblea avrebbe potuto lavorare
[4]
, e convoco il 25 settembre 1945 la
Consulta Nazionale
(un'assemblea legislativa provvisoria, non elettiva, in cui si trovavano rappresentati tutti i partiti del CLN), gia istituita il 5 aprile da Bonomi ma ancora non resa operativa, attraverso la quale si intendeva dare una parvenza di legittimita rappresentativa alle istanze dei partiti del CLN.
L'assemblea costituente e la nascita della Repubblica
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Al termine del conflitto, raggiunto l'obiettivo comune del CLN, venne meno l'accordo unanime su cui si basavano i governi dell'esarchia. Il gabinetto Parri entro in crisi con l'uscita del Partito liberale dall'accordo dei partiti (dal momento che non poteva misurarsi con una votazione l'effettivo peso politico di ciascuna forza, non poteva parlarsi di una caduta della maggioranza, sebbene l'autorevolezza del partito fosse tale da produrre effetti simili); gli sarebbe successo (10 dicembre
1945
) il primo gabinetto
de Gasperi
.
Nel frattempo si fecero ancora piu profonde le divisioni tra i partiti: mentre da un lato il Partito Liberale avrebbe voluto sottolineare la continuita tra il nuovo Stato e lo Stato prefascista, contrastato in questo intento dai nuovi partiti di massa (soprattutto Partito Comunista e Partito Socialista d'Unita Proletaria, ma anche la Democrazia Cristiana), d'altro lato le sinistre e i cattolici erano divisi sulle questioni elettorali, e in particolare sull'opportunita del voto obbligatorio sanzionato, sulla contestualita delle elezioni per l'Assemblea costituente con quelle amministrative, sui poteri stessi dell'Assemblea costituente
[5]
.
Un nuovo equilibrio fu registrato a seguito dell'approvazione del
decreto legislativo luogotenenziale 98/1946
, in cui si stabiliva una sorta di secondo periodo costituzionale transitorio: il potere legislativo e quello esecutivo rimanevano nelle mani del governo, ma questo avrebbe dovuto avere la fiducia dell'Assemblea Costituente. Quest'ultima oltre a redigere la nuova costituzione avrebbe avuto anche il compito di approvare le leggi di bilancio e i trattati internazionali. Di fatto, pero, in continuita con la tradizione parlamentare prefascista, tale assemblea fu investita dal governo anche delle questioni legislative piu importanti. Si stabiliva, infine, che il Capo dello stato avrebbe dovuto essere il Re oppure un Capo provvisorio dello stato eletto a maggioranza dei tre quinti dell'assemblea, a seconda che la questione istituzionale fosse stata risolta in favore della monarchia o della repubblica.
Il suddetto decreto stabiliva, inoltre, che la risoluzione della questione istituzionale sarebbe stata affidata a un
referendum
, da svolgersi contemporaneamente all'elezione dell'Assemblea costituente. Quest'ultima sarebbe stata eletta con il
sistema proporzionale
puro, e il voto sarebbe stato obbligatorio, ma senza sanzioni per chi non si fosse recato alle urne.
La data delle elezioni fu fissata per il 2 giugno
1946
. Si ebbe un'aspra campagna elettorale, durante la quale la tregua istituzionale fu rotta da
Vittorio Emanuele III
: il Re abdico (9 maggio) in favore del figlio, che divenne quindi
Umberto II
Re d'Italia. A sorpresa, il governo accolse il nuovo sovrano
sua sponte
modificando la tradizionale formula che avrebbe usato negli atti, sopprimendo quella locuzione "per Grazia di Dio e per volonta della Nazione" che precedeva il titolo "Re d'Italia".
Il referendum istituzionale sanci la vittoria della repubblica (12 717 923 di voti, contro i 10 719 284 della monarchia), mentre i suffragi per l'
Assemblea costituente
delinearono una netta affermazione dei partiti di massa (Democrazia Cristiana, Partito Socialista d'Unita Proletaria e Partito Comunista) e una forte contrazione dei partiti d'opinione.
Successivamente, come riflesso della divisione degli alleati in due blocchi contrapposti, si creo una contrapposizione anche nella politica nazionale tra sinistre e di centro, che sfocio nel quarto gabinetto de Gasperi (31 maggio
1947
) con il quale, con l'uscita dei socialisti e dei comunisti, si pose fine all'unita nazionale: cominciava il cosiddetto "centrismo", con il predominio politico della Democrazia Cristiana e l'affermazione della cosiddetta
conventio ad excludendum
, estesa prima a tutte le sinistre, e successivamente limitata ai soli comunisti.
L'Assemblea approvo il 23 dicembre 1947 la nuova
Costituzione italiana
, che entro poi in vigore il 1º gennaio
1948
.
Il
governo De Gasperi I
fu,
de facto
, sia l'ultimo governo regio sia il primo governo repubblicano, mentre il primo governo repubblicano
de jure
fu il
governo De Gasperi II
.
- ^
http://www.sezioneanaidimodena.it/files/2010%20file%20pdf/L'Italia-dichiara-guerra-alla-Germania.pdf
[
collegamento interrotto
]
- ^
Storia Camera
- ^
Faceva eccezione il territorio di
Trieste
- ^
Retto da
Pietro Nenni
(anche nel successivo primo governo De Gasperi), convoco a questo scopo una commissione di giuristi, che ? come la precedente commissione per la riforma della pubblica amministrazione, in carica nel 1944 ? fu presieduta dal professor Ugo Forti: v.
Enzo Cheli
,
I giuristi alla Costituente
, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero ? Diritto (2012)
, in cui si legge che
questa commissione svolgera i suoi lavori dal novembre 1945 al giugno del 1946, attraverso cinque sottocommissioni incaricate di studiare rispettivamente i problemi costituzionali, l’organizzazione dello Stato, le autonomie locali, gli enti pubblici non territoriali e la sanita. Nella composizione di tale commissione compaiono quasi esclusivamente giuristi, con una prevalenza della componente universitaria, ma con una presenza significativa anche di magistrati (ordinari e amministrativi) e di avvocati. In particolare, la prima sottocommissione, chiamata a trattare i problemi costituzionali, contava tra i suoi componenti docenti affermati quali
Roberto Ago
, Guido Astuti,
Piero Calamandrei
,
Vezio Crisafulli
,
Arturo Carlo Jemolo
,
Costantino Mortati
,
Gaetano Morelli
, Ciro Vitta,
Guido Zanobini
,
Massimo Severo Giannini
, e magistrati delle giurisdizioni ordinarie e amministrative quali
Gaetano Azzariti
,
Leopoldo Piccardi
, Emanuele Piga, Antonio Sorrentino, Andrea Torrente
.
- ^
Cesare Pinelli,
La scelta del referendum
.
Mondoperaio
, 4/2016, p. 38: l'obiettivo principale di
Pietro Nenni
e del suo Capo di gabinetto
Massimo Severo Giannini
era di
dimostrare che la
Costituente
puo essere il contrario di una
Convenzione
, col terrore
della ghigliottina
che sta prendendo una borghesia molto impaurita. Giannini ricordera che la decisione di dare vita al "Bollettino di informazione" e la pubblicazione delle due collane di studi storici e giuridici avevano la funzione di spiegare a tutti le valenze non “convenzionalistiche” dell’Assemblea, conferendo quindi “al Ministero una linea di imparzialita e di equilibrio nell’allora difficile mondo di scontro delle ideologie”. Giannini ha raccontato, ancora, che si trovava “attorniato da un nugolo di fastidiosi ignoranti” i quali continuavano a temere che la Costituente avrebbe portato il terrore e il caos. Quando lo ando a trovare
Costantino Mortati
si sfogo con lui, e Mortati gli promise che dopo qualche mese gli avrebbe portato un lavoro poi intitolato "La Costituente": un lavoro completamente diverso dalla "Costituzione in senso materiale" che Mortati aveva scritto sei anni prima: una ricognizione storica delle Costituenti che si erano avute fino a quel momento in Occidente. Scrive Giannini: "Quando accompagnai Mortati da Nenni per l’offerta del volume sulle Assemblee costituenti che Mortati aveva scritto, Nenni era raggiante. Fece un lungo discorso per dire in sostanza che adesso intimidazioni e divagazioni sull’Assemblea costituente sarebbero divenute quasi impossibili, come in effetti fu, anche perche nel frattempo l’opera di persuasione del ministero e dei partiti era proseguita instancabile".
- ^
Fino al 5 agosto 1943.
- ^
REGIO DECRETO-LEGGE 2 agosto 1943, n. 705 ? Normattiva
, su
normattiva.it
.
URL consultato il 28 gennaio 2022
.
- ^
Come
Luogotenente generale del Regno
dal 5 giugno 1944; come Re dal 9 maggio al 13 giugno 1946, quando si reco in esilio; dalla partenza di Umberto all'insediamento di De Nicola le funzioni di Capo di Stato furono svolte da De Gasperi.
- ^
Dal 25 settembre 1945 al 1º giugno 1946.
- ^
Capo provvisorio dello Stato
facente funzioni
.
- ^
Capo provvisorio dello Stato
.