Patronato regio

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Con patronato regio si intende il sistema di organizzazione della Chiesa cattolica nelle terre scoperte dopo il XV secolo ed il suo controllo da parte dei sovrani di Spagna e Portogallo .

Questo sistema fu sancito e garantito dai papi di Roma, che, con il Trattato di Tordesillas del 1494 , avevano diviso il mondo in due parti, assegnate all' impero coloniale spagnolo e a quello portoghese , le potenze dell'epoca.

Diritti e doveri dei sovrani

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Dalla meta del XV secolo fino al XVII i pontefici romani concessero ai sovrani di Spagna e Portogallo privilegi sempre piu notevoli esigendo allo stesso tempo da essi che si prendessero cura dell' evangelizzazione nelle nuove terre scoperte. I papi adottarono questa linea per vari motivi:

  • secondo la mentalita dell'epoca l'appoggio delle autorita civili era vista come la via sicura ed efficace per la cristianizzazione dell'Asia e dell'America;
  • la scoperta e l'occupazione delle nuove terre era considerata come la continuazione della liberazione della penisola iberica dal giogo islamico , cioe un'impresa essenzialmente sacra;
  • piu in generale il patronato regio non e che uno degli aspetti di quel fenomeno piu vasto, tipico dell'epoca, dell'unione fra le due societa, civile e religiosa, con i suoi vantaggi e i suoi gravissimi rischi.

Ai sovrani di Spagna e Portogallo vennero attribuiti determinati diritti e doveri che rendevano l'evangelizzazione degli indigeni un compito dello Stato, ma che insieme attribuivano allo Stato piena autorita sulla Chiesa nei territori delle missioni .

I diritti dello Stato si possono riassumere in questi punti:

  1. la nomina a tutti i benefici ecclesiastici ;
  2. l'ammissione o l'esclusione dei missionari (i missionari avevano percio bisogno dell'autorizzazione regia per partire); questo favori i missionari spagnoli o portoghesi, escludendo dai territori di missione i missionari di altre nazionalita;
  3. il controllo su tutti gli affari ecclesiastici, con esclusione di qualsiasi altra autorita: di fatto i missionari potevano rivolgersi a Roma solo attraverso il Governo spagnolo o portoghese; in questo modo Propaganda Fide non ebbe mai alcuna autorita nelle colonie di questi due stati.

A questi diritti ovviamente corrispondevano dei doveri e cioe:

  1. la scelta e l'invio dei missionari;
  2. provvedere a tutte le spese del culto, al sostentamento ed ai viaggi dei missionari; ai Sovrani spettava la cura, l'erezione, il mantenimento, i restauri di tutti gli edifici di culto.

Teologi, canonisti e soprattutto giuristi della corona spagnola influirono decisivamente sullo sviluppo del diritto di patronato (cfr. specialmente i due volumi del De indiarum Jure di Juan de Solorzano Pereira, messo all' Indice nel 1642, che seguiva le idee maestre del Sepulveda ).

Applicazione del patronato

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Il patronato ebbe certamente alcune conseguenze positive: i sovrani divennero piu consapevoli del dovere che incombeva loro di promuovere la diffusione della fede; Spagna e Portogallo fornirono alle missioni i mezzi materiali necessari, a cui i papi avrebbero difficilmente potuto far fronte; i missionari godevano inoltre della protezione dello Stato.

Ma non mancarono gli inconvenienti e i danni che si aggravarono col tempo. Il Portogallo, anche al culmine della sua potenza coloniale, rivendico gelosamente i diritti a lui concessi, ma soddisfece solo in parte ai suoi doveri. Per di piu impose alla Chiesa dei gravi pesi quali: un controllo e una burocrazia lenta ed asfissiante (un permesso da Roma poteva giungere a destinazione anni e anni dopo, quando il permesso era ormai gia scaduto); dal 1629 i vescovi delle colonie portoghesi dovevano prestare un giuramento di fedelta al patronato, che implicava la promessa di non instaurare rapporti con Roma; in molti casi vennero imposti vescovi eletti dal Governo ma non canonicamente istituiti da Roma; inoltre l'obbligo di un nulla osta statale per l'apostolato nelle missioni portoghesi impedi l'arrivo di un numero sufficiente di missionari.

Queste condizioni gia pesanti si aggravarono nel XVII secolo quando il Portogallo in Asia perse il predominio a favore di Olanda e Inghilterra : le autorita portoghesi continuarono ad arrogarsi gli antichi diritti di patronato anche per quei territori passati ormai ad altri padroni, provocando cosi dolorosi conflitti con Propaganda Fide , che tento di aggirare gli ostacoli nominando, invece di vescovi veri e propri, dei vicari apostolici . In questo modo il patronato, nato come mezzo per favorire la religione, divenne strumento di cui il Portogallo si serviva per mantenere il suo influsso politico nei domini di altre potenze. Solo dopo lunghe trattative, svolte tra il 1928 e il 1950 , il patronato portoghese venne a cessare.

Per le colonie spagnole d'America il patronato termino con l'indipendenza di quelle terre e, durante la sua esistenza, fu una delle cause della decadenza dell'attivita missionaria di questi secoli.

Giudizio sul patronato

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La maggior parte degli storici, benche ricordino gli aspetti positivi del patronato, convengono tuttavia in un giudizio negativo:

≪In teoria sarebbe stata preferibile una direzione piu romana ed ecclesiastica, sia pure accompagnata dalla collaborazione della corona... Se l’origine del patronato fu legittima, la pratica si mostro invece spesso eccessiva ed abusiva, come accade nelle concessioni che la chiesa fa alle grandi potenze.≫

≪L’inconveniente piu grave fu di privare il clero quasi completamente della sua liberta. Il rimprovero piu serio e quello di essere sopravvissuto troppo, e di essere divenuto uno strumento di asservimento dopo essere stato inizialmente uno strumento di apostolato.≫

Bibliografia

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  • A. Da Silva Rego, Le patronat portugais de l'Orient , Lisbona 1957
  • A. de Egana, La teoria del Regio Vicariato Espanol en Indias , Roma 1958
  • G. Martina, Cenni su alcuni tra i principali problemi di storia delle missioni , in La Chiesa nell'eta dell'assolutismo , Morcelliana, Brescia 1989, pp. 236?269

Voci correlate

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