Paese Sera
e stato un quotidiano italiano, nato come edizione pomeridiana del
quotidiano
Il Paese
di
Roma
e trasformatosi poi in quotidiano autonomo. Dopo la chiusura del 1994 e un tentativo di rilancio nel 2009, il giornale e tornato nelle edicole nel novembre 2018. Nel 2019 a causa di un contenzioso sul marchio interrompe le pubblicazioni.
Il quotidiano
Il Paese
, chiuso nel 1925, riapri il 21 gennaio 1948. La riapertura fu incoraggiata dal
Partito Comunista Italiano
allo scopo di disporre ? nei mesi immediatamente precedenti alle elezioni del 18 aprile, con il clima politico pesantemente surriscaldato dalla contrapposizione tra
Democrazia Cristiana
e
Fronte Democratico Popolare
? di un organo di informazione che si ponesse in alternativa degli altri quotidiani romani (
Il Messaggero
,
Il Tempo
e
Il Giornale d'Italia
) che avevano un orientamento
liberale
e
conservatore
.
Il 6 dicembre 1949 vide la luce il
Paese Sera
, edizione del pomeriggio de
Il Paese
. Ben presto il nuovo giornale acquisi un'ampia diffusione, soprattutto grazie ai suoi articoli di
cronaca nera
e di
cronaca rosa
. Sia
Il Paese
che
Paese Sera
erano pubblicati dalla societa GATE di
Amerigo Terenzi
, ex amministratore del quotidiano
l'Unita
, ed ebbero come primo direttore
Tomaso Smith
.
[1]
Alla fine degli
anni cinquanta
e per tutti gli
anni settanta
usci in sei edizioni giornaliere.
Tra le firme ospitate dal giornale:
Norberto Bobbio
,
Natalino Sapegno
,
Andrea Barbato
,
Elio Pagliarani
,
Umberto Eco
,
Tullio De Mauro
,
Arturo Gismondi
,
Edoardo Sanguineti
,
Dolores Prato
,
Ruggero Zangrandi
. Nel 1952 fino al 1966
Maurizio Liverani
fu il critico cinematografico ed il responsabile della pagina culturale del quotidiano.
Nel
1956
Aldo Biscardi
entro nella redazione sportiva. Nello stesso anno l'inviato a
Budapest
riferi della repressione che stava schiacciando la
rivolta ungherese
.
Tomaso Smith
si rifiuto di censurare le corrispondenze che pervenivano dalla capitale ungherese e rassegno le dimissioni. Gli subentro lo scrittore
satirico
ed ex deputato
democristiano
Mario Melloni
, gia direttore del quotidiano democristiano
Il Popolo
. Melloni assunse
Maurizio Costanzo
(1957), che comincio la sua carriera di cronista.
Nel
1963
Il Paese
cesso le pubblicazioni, venendo soppiantato definitivamente da
Paese Sera
anche per l'edizione del mattino. Il nuovo direttore responsabile fu
Fausto Coen
, che rimase fino al giugno del
1967
, quando rassegno le dimissioni per protestare contro l'atteggiamento del
PCI
nei confronti di
Israele
in seguito alla
Guerra dei Sei giorni
. La direzione passo quindi a
Giorgio Cingoli
, sotto la cui guida il giornale raggiunse la massima espansione sul territorio nazionale, con l'apertura di redazioni locali a
Firenze
,
Bologna
e
Milano
, e il massimo storico della sua tiratura.
Dal 1967 al
1975
fu vicedirettore
Sandro Curzi
. Le pagine culturali del giornale, pubblicate nell'edizione serale che usciva in edicola alle 21, davano ampio spazio alle recensioni dei film
neorealisti
, regolarmente tagliati dalla
censura
, ai libri di
Don Lorenzo Milani
ed alle opinioni di altri sacerdoti ed intellettuali cattolici "dissidenti" tra cui
Raniero La Valle
e padre
Ernesto Balducci
. Particolarmente apprezzata era la rubrica
"Settevolante"
, redatta da
Jolena Baldini
che si firmava con lo pseudonimo di
Berenice
. Di grande richiamo era anche il corsivo di prima pagina su temi politici, di cronaca e di costume, che appariva quasi tutti i giorni, con la firma
Benelux
, pseudonimo di
Gianni Rodari
e - per un periodo brevissimo, legato a problemi di salute di Rodari - di Furio Sampoli e di
Luigi Silori
.
Il 5 novembre del 1975
Arrigo Benedetti
venne nominato direttore. Dopo la sua morte avvenuta il 26 ottobre del
1976
gli subentro
Aniello Coppola
. Coppola lascio la direzione del giornale nel
1979
, quando venne inviato a
New York
a sostituire
Alberto Jacoviello
come corrispondente de
l'Unita
. Gli
anni ottanta
videro alternarsi alla direzione di
Paese Sera
Giuseppe Fiori
(dal
1979
al
1982
) e
Andrea Barbato
. Proprio durante la direzione di Barbato i rapporti del quotidiano col
PCI
cominciarono a incrinarsi seriamente.
La crisi comincio a far sentire i suoi effetti con la concorrenza di nuovi quotidiani come
La Repubblica
e
Reporter
. Anche l'espandersi del fenomeno delle
emittenti radio
e
TV private
contribuiva a sottrarre lettori al giornale, mentre gia era iniziato il lento abbandono del giornale ad opera del
PCI
che, evidentemente, non contava piu sull'appoggio di una testata "collaterale", nonostante il giornale nel
1980
vendesse ancora 100 000 copie al giorno piu 13 000 in abbonamento.
La proprieta del giornale venne cosi ceduta da Terenzi alla societa
Impredit
, che il 3 aprile
1983
invio le lettere di
licenziamento
a tutto il personale. La chiusura "d'autorita" di uno dei maggiori quotidiani nazionali desto scalpore. Il
Presidente della Repubblica
Sandro Pertini
ricevette al
Quirinale
una delegazione di operai e tipografi, e una sottoscrizione indetta tra i lettori per salvare il quotidiano raccolse 120 milioni di
lire
.
I giornalisti superstiti, costituitisi nella "Societa Cooperativa 3 aprile", diedero battaglia in tribunale per ottenere il diritto a pubblicare nuovamente il giornale, che torno in edicola il 1º dicembre
1983
con sole 18 pagine e al prezzo di 500 lire, con un buon successo di vendite. Direttore del quotidiano fu per qualche mese
Piero Pratesi
, e in seguito
Claudio Fracassi
dal febbraio del
1984
. La sottoscrizione aveva fruttato 600 milioni, che bastavano pero solo per pagare i costi. In quel periodo una banda di malviventi compi una
rapina a mano armata
negli uffici del giornale, sottraendo 200 milioni di lire in contanti che dovevano servire per pagare gli stipendi e le
tredicesime
del personale. Fu necessario ridurre il personale e tagliare le spese, ma il giornale riusci comunque a tirare 30-40 000 copie al giorno.
Il 29 settembre del
1986
Paese sera
passo al formato
tabloid
: quaranta pagine di cui la prima a colori venduto al prezzo di 700 lire. Il 14 gennaio del
1987
Fracassi lascio la direzione del giornale per fondare il settimanale "
Avvenimenti
", e da allora la crisi del giornale comincio a manifestarsi con interruzioni e riprese delle pubblicazioni, finche il direttore
Renzo Foa
, nel luglio del
1994
, annuncio la cessazione definitiva delle stampe.
Il 19 gennaio
2008
gli editori del quotidiano
calabrese
Calabria Ora
, comprano la societa "Paese Sera s.r.l.", titolare della testata giornalistica. Sebbene la pubblicazione cartacea non fosse ancora avvenuta, il 16 novembre
2009
la testata viene ripubblicata
online
con un'area d'azione locale (Roma e dintorni). Nel luglio del
2010
la IX sezione del
tribunale civile
di Roma ha rigettato il ricorso avanzato dai due editori del quotidiano per rivendicare la proprieta della "Paese Sera s.r.l.".
Secondo il tribunale, infatti, non basta pubblicare occasionalmente un numero unico di una testata per mantenerne la proprieta. Nel novembre dello stesso anno e cosi nata la "Nuovo Paese Sera srl", societa editoriale con 10 000 euro di capitale. Nel
2011
iniziano le pubblicazioni online.
Il 31 luglio
2013
chiude anche il
Nuovo Paese Sera
, in quanto scadono i contratti dei giornalisti (che dicono pure di vantare credito nei confronti della societa editrice). Proprio la societa editrice ha dichiarato di voler riorganizzare la redazione e di salvare il quotidiano. L'edizione di
Prato
, nata quale esperimento di redazione distaccata in seno al
Nuovo Paese Sera
ma con un'autonoma registrazione in tribunale, ha continuato a esistere, evolvendosi in un'edizione Toscana
[2]
a se stante nel
2015
con la direzione di Fabio Barni e alcuni collaboratori toscani e di altre regioni italiane.
Il 26 ottobre 2018 il quotidiano torna nelle edicole con il nome
Il Paese Sera
sotto la direzione di
Luca Mattiucci
con un formato tabloid a 16 pagine e una tiratura di 40 000 copie. Al primo numero collaborano anche
Vauro
,
Michela Murgia
e
Erri de Luca
.
[3]
A causa di un contenzioso legato alla proprieta del marchio, la testata interrompe le proprie attivita il 7 luglio 2019.
Tra le altre, si ricordano l'edizione del mattino, cioe l'"Edizione nazionale", l'edizione delle ore tredici del primo pomeriggio, l'"ultimora" e quella delle "Ore 21", in cui l'attrice
Franca Valeri
aveva una rubrica di costume quotidiana insieme all'
oroscopo
di
Lucia Alberti
.
Negli
anni sessanta
e
settanta
presentava anche delle pagine regionali, oltre alle pagine di
Roma
e del
Lazio
, e cioe quelle della
Toscana
, dove era stata istituita una redazione, dell'
Umbria
una vera e propria edizione, con pagine locali a
Perugia
e
provincia
,
Terni
e
provincia
; quella di
Napoli
e
Campania
. A meta anni '50 esisteva un'edizione per Abruzzi e Molise.
[4]
La redazione romana di
Paese Sera
si trovava a Roma, nello stesso stabile che ospitava quella de
l'Unita
, in via dei Taurini 19. Negli ultimi anni le edizioni del giornale divennero tre, che coincisero con il cambio della
grafica
della testata, fondo nero e scritta in bianco su due righe in riquadro, mentre al suo fianco per l'edizione del mattino c'era un cerchio con la scritta "il Paese", un cerchio recante la scritta "pomeriggio" per la seconda edizione, "notte" per la terza edizione.
Paese Sera
pubblicava ogni giorno un'intera pagina di
strisce a fumetti
. Tantissime le strisce pubblicate:
Arcibaldo e Petronilla
,
Blondie e Dagoberto
,
Hi e Lois
,
B.C.
,
Il mago Wiz
. Anche
Mafalda
e i
Peanuts
ebbero la prima uscita italiana sulle pagine di questo quotidiano.
Nel
1968
Paese Sera
indisse un concorso per l'ideazione di una striscia satirica italiana. Il vincitore della prima edizione fu
Bonvi
con le fortunate
Sturmtruppen
. Il concorso fu ripetuto per diversi anni. Tra i vincitori:
Giorgio Forattini
,
Pino Zac
,
Daniele Panebarco
,
Rodolfo Torti
,
Claudio Medaglia
. Anche
Hugo Pratt
approdo su questo giornale con le storie di
Corto Maltese
.
L'elenco dei direttori del giornale:
[5]