La
mitra
(forma popolare
mitria
;
[1]
anticamente anche
mitera
[2]
; dal
latino
mitra
,
prestito
dal
greco
μ?τρα) e un
paramento liturgico
usato dai
vescovi
[3]
di molte confessioni cristiane durante le celebrazioni.
E un copricapo alto e rigido, formato da due
pentagoni
irregolari piatti, con i lati superiori ricurvi e terminanti a punta. Talora e impreziosita da
oro
e
gemme
, con fasce ricadenti sulla
nuca
, indossata dai
vescovi
durante le
solennita liturgiche
.
[4]
La mitra e uno delle quattro insegne episcopali
[5]
dei
vescovi
cattolici
, ed e simbolo della loro dignita e autorita.
[4]
Comparve in Occidente attorno al
X secolo
[6]
a forma di cono. Nell'arco di due secoli divenne di uso comune da parte dei vescovi e assunse la forma attuale. Col passare del tempo inizio a essere realizzata con stoffe pregiate e cariche d'oro e pietre preziose. Tra le piu curiose quella conservata nel
duomo di Salisburgo
con tanti ornamenti da farla pesare circa 2,5
kg
, e quella conservata nel tesoro del
duomo di Milano
fatta con penne di
colibri
.
Nel
rito latino
e oggi formata da due pezzi di stoffa rigida di forma approssimativamente pentagonale, uniti parzialmente ai lati in modo tale che le due punte superiori siano libere e che nella parte inferiore si formi lo spazio per poterla indossare. Nella parte posteriore ha due nastri di tela, detti
infule
o vitte, che scendono sino alle spalle. La mitra dei prelati di rito orientale (
cattolico
e
ortodosso
) ha, invece, forma di corona e non presenta infule.
In qualunque celebrazione liturgica, il vescovo usa una mitra soltanto, la quale, secondo le convenienze della celebrazione, puo essere ornata, semplice o bianca.
[7]
La mitra bianca viene usata in segno di lutto (ad esempio durante i
funerali
) oppure quando il vescovo non sta presiedendo la celebrazione, ma solo concelebrando accanto al celebrante principale. Ad esempio, le migliaia di vescovi partecipanti al
Concilio ecumenico Vaticano II
avevano tutti la mitra bianca, eccetto il papa, il solo celebrante principale.
Esiste in realta anche un altro tipo di mitra caduto in disuso con l'avvento del
novus ordo missae
: questa e la mitra aurifregiata (
auriphrygiata
). In tela d'oro, senza altro ornamento, veniva usata (ma in realta viene usata anche oggi dai vescovi che celebrano in
rito tridentino
) durante il periodo d'
Avvento
, di
Quaresima
, eccetto le domeniche
Gaudete
e
Laetare
, nelle vigilie, e anche nella messa e nei
vespri
al trono o alla
cattedra
.
Durante la
messa
la mitra si indossa solo in determinati momenti:
- processione d'ingresso;
- proclamazione delle letture, escluso il
Vangelo
;
- omelia
;
- eventuale amministrazione di
sacramento
o sacramentale (benedizione degli olii, ordinazioni, ecc.);
- benedizione finale;
- processione
di congedo.
Da
papa Paolo VI
in poi la mitra e il copricapo piu solenne della Chiesa cattolica dopo l'abolizione
de facto
della
tiara
(o triregno). A partire da
papa Benedetto XVI
il triregno e stato abolito anche nell'
araldica
pontificia e sostituito con una mitra che reca tre fasce dorate orizzontali a ricordo delle tre corone della tiara.
Nonostante la mitra sia prerogativa principale di coloro che hanno ricevuto l'ordinazione episcopale, esistono, ancora oggi, alcune eccezioni. Infatti, secondo quanto stabilito da
papa Paolo VI
nella
lettera apostolica
in forma di
motu proprio
Pontificalia insignia
del 21 giugno 1968, i
legati pontifici
, gli
abati
e i
prelati
che hanno giurisdizione su un territorio separato da una
diocesi
, gli
amministratori apostolici
, gli abati regolari
de regimine
che hanno ricevuto la
benedizione abbaziale
, i
vicari apostolici
e i
prefetti apostolici
possono indossare le insegne pontificali
[8]
[9]
[10]
, e dunque anche la mitra alla maniera episcopale.
[11]
Inoltre e privilegio di alcune cariche particolari, come il
custode di Terra Santa
, che fino al ristabilimento del
patriarcato di Gerusalemme dei Latini
nel 1847 era equiparato a un vescovo in quanto era l'
ordinario
dei cristiani
latini
residenti in
Terra santa
.
I prevosti e gli abati che indossano la mitra vengono, infatti, chiamati
mitrati.
Il primo a concedere l'uso della mitra agli abati fu
papa Urbano II
nel III concilio di
Melfi
del 1089, per la supplica di san
Pietro Pappacarbone
, abate della santissima Trinita di
Cava de' Tirreni
.
[12]
In passato e stata concessa persino alle
badesse
dei
conventi
femminili e a singoli laici meritevoli.
Durante l'
ordinazione di un vescovo
la mitra viene imposta al neo-ordinato con queste parole:
(
LA
)
≪Accipe mitram, et clarescat in te splendor sanctitatis, ut, cum apparuerit princeps pastorum, immarcescibilem gloriæ coronam percipere merearis.≫
(
IT
)
≪Ricevi la mitra e risplenda in te il fulgore della santita, perche, quando apparira il Principe dei pastori, tu possa meritare la incorruttibile corona di gloria.≫
Prima della
riforma liturgica
seguita al
Concilio Vaticano II
, la formula d'imposizione della mitra al neovescovo era:
≪Imponimus, Domine, capiti hujus antistitis et agonistæ tui galeam munitionis et salutis, quatenus decorata facie, et armato capite, cornibus utriusque Testamenti terribilis appareat adversariis veritatis; et, te ei largiente gratiam, impugnator eorum robustus exsistat, qui Moysi famuli tui faciem ex tui sermonis consortio decoratam, lucidissimis tuæ claritatis ac veritatis cornibus insigniisti: et capiti Aaron Pontificis tui tiaram imponi jussisti. Per Christum Dominum nostrum.≫
-
Mitra latina medievale. E possibile notare le due
infule
scendere dal bordo inferiore
-
Cardinali e vescovi che indossano la mitra bianca radunati in
piazza San Pietro
durante l'apertura del
Concilio Vaticano II
-
Papa Paolo VI
, con la mitra, consegna l'anello cardinalizio a
Joseph Ratzinger
, futuro
papa Benedetto XVI
-
-
Papa Giovanni Paolo II
con la mitra e la ferula durante una celebrazione in
Brasile
nel viaggio apostolico del 5 ottobre 1997
-
Papa Benedetto XVI indossa la mitra e il
fanone papale
alla messa dell'
Epifania
2013
-
Papa Francesco indossa la mitra e il
piviale
durante la messa celebrata ad
Astana
il 14 settembre 2022, in occasione del suo viaggio aspostolico in
Kazakistan
-
Vescovi e cardinali indossano la mitra durante la messa di
canonizzazione
di papa Giovanni Paolo II e
papa Giovanni XXIII
, celebrata in
piazza San Pietro
il 27 aprile 2014 da papa Francesco
-
Mitra, indossata dal cardinale
Andre Vingt-Trois
, vista davanti
-
Mitra, indossata dal cardinale Andre Vingt-Trois, vista da dietro
-
Mons.
Mario Russotto
indossa la mitra e regge il
pastorale
durante l'omelia in occasione della
consacrazione episcopale
di mons.
Salvatore Rumeo
-
Vari vescovi indossanti la mitra (da sinistra: mons.
Antonino Raspanti
, mons.
Francesco Lomanto
, mons. Mario Russotto, mons. Salvatore Rumeo, mons.
Antonio Stagliano
, mons.
Giuseppe La Placa
, mons.
Paolo Romeo
)
-
Mitra vista di lato
-
Una mitra orientale
-
Il patriarca emerito dei melchiti,
Gregorio III
, durante una
divina liturgia
con indosso una mitra orientale
-
Stemma di papa Francesco, sormontato dalla mitra
- ^
Il
dizionario
dell'
Enciclopedia Treccani
segnala 'mitria' come forma pop[olare].
- ^
Il nuovo De Mauro
.
URL consultato il 5 marzo 2024
.
- ^
Domenico Magri
,
Notitia de' vocaboli ecclesiastici, con la dichiaratione delle cerimonie, et origine de' riti sacri, raccolta dal p. Domenico Magri maltese
, 1644, p. 163.
URL consultato l'11 Luglio 2019
.
- ^
a
b
Aldo Gabrielli,
Lemma "Mitra", in
Il grande italiano 2008. Vocabolario della lingua italiana
.
, Padova, Hoepli (La Biblioteca di Repubblica-l'Espresso), 1º agosto 2007,
ISSN
1128-6091
(
WC
·
ACNP
)
.
- ^
L'insegna e un oggetto, un paramento o un distintivo che costituisce l'emblema, il simbolo, l'attributo caratteristico di una dignita, di un'autorita, dell'ufficio esercitato da una persona (cfr.
insegna
, in Treccani
e
insegna
, in Dizionario di italiano del Corriere della Sera
); le insegne episcopali, dunque, caratterizzano il vescovo ed egli le insossa perche gli sono proprie. Inoltre esse delineano la sua autorita e dignita in quanto successore degli apostoli e aiutano a comprendere il suo ruolo di pastore e guida. Nel caso specifico le quattro insegne episcopali della Chiesa cattolica sono, oltre la mitra, la
croce pettorale
, l'
anello episcopale
e il
pastorale
(cfr.
Cerimoniale Episcoporum
, n. 57).
- ^
AA.VV.,
Mitra morale, ascetismo, passioni, vizii, virtu, diritto canonico, liturgia, riti, storia ecclesiastica, missioni, concilii, eresie, scismi, biografia e bibliografia ecclesiastiche, biografia e bibliografia ecclesiastiche...
, in vol. 5, Stab. tip. enciclopedico di Girolamo Tasso ed., 1859, pp. 735-736.
URL consultato l'11 Luglio 2019
.
- ^
Istruzione
Pontificales Ritus
(21 giugno 1968)
, in
Enchiridion liturgico
, IIª ed., Piemme, 1994, p. 989,
ISBN
88-384-1329-0
.
≪18. In qualunque celebrazione liturgica, il vescovo usi una mitra soltanto, la quale, secondo le convenienze della celebrazione, potra essere semplice oppure decorata.≫
- ^
Per insegne pontificali si intendono, oltre la mitra, l'
anello episcopale
, la
croce pettorale
, il
pastorale
, la
cattedra
, la
tunicella
e la
dalmatica
, oltre che le
chiroteche
, le calze e i
sandali episcopali
, ormai caduti in disuso (cfr.
(
EN
)
Catholic Encyclopedia, Pontificalia
, su
newadvent.org
.
)
- ^
Gli amministratori apostolici costituiti provvisoriamente, i vicari apostolici e i prefetti apostolici senza dignita episcopale possono usare le insegne pontificali, tranne il
pastorale
e la
cattedra
(cfr.
Pontificalia insignia
, n. 2)
- ^
Anche l'
ordinario
dell'
ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham
, alcuni
prevosti mitrati
e altri
chierici
godono dell'uso delle insegne pontificali per concessione della
Santa Sede
, nonostante non siano inseriti nel documento
Pontificalia insignia
; da quest'ultimo, pero, sono comunque inclusi in maniera implicita (cfr.
Pontificalia insignia
, n. 7)
- ^
Pontificalia Insignia - Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio sull'uso delle Insegne Pontificali (21 giugno 1968) | Paolo VI
, su
www.vatican.va
.
URL consultato il 27 novembre 2023
.
- ^
Vincenzio d'Avino,
Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie
, Napoli 1848, pp. 331