Libio Severo Serpenzio
[1]
(in
latino
Libius Severus Serpentius
;
Lucania
,
420
circa ?
Roma
,
autunno
465
) e stato un
senatore
romano
,
imperatore
d'Occidente
dal
461
alla sua morte. Non fu riconosciuto dalla corte orientale ne dal governatore della Dalmazia
Marcellino
, fedele al suo precedessore
Maggioriano
.
Senatore
originario della
Lucania
,
[2]
fu uno degli ultimi imperatori romani d'Occidente, privo di effettivo potere, incapace di risolvere i numerosi e gravi problemi che affliggevano l'impero; viene descritto dalle fonti come uomo pio e religioso.
[3]
Dopo la morte dell'imperatore
Maggioriano
(7 agosto
461
), assassinato dal
magister militum
d'Occidente
Ricimero
, si apri una lotta per l'elezione del nuovo imperatore d'Occidente che coinvolse Ricimero, l'imperatore d'Oriente
Leone I
e il re dei
Vandali
Genserico
. Ricimero voleva porre sul trono d'Occidente un imperatore debole, che potesse controllare: la sua origine barbarica gli impediva infatti di prendere il trono per se stesso. Genserico aveva rapito durante il
Sacco di Roma (455)
la moglie e le figlie di
Valentiniano III
(
Licinia Eudossia
,
Placidia
ed
Eudocia
) e aveva fatto sposare il proprio figlio
Unerico
con Eudocia, imparentandosi cosi con la famiglia imperiale; il candidato di Genserico per il trono d'Occidente era
Anicio Olibrio
, che aveva sposato l'altra figlia di Valentiniano, Placidia, e che era quindi ≪uno di famiglia≫. A tale scopo mise sotto pressione entrambi gli imperi attaccando ripetutamente Italia e Sicilia, affermando che il trattato di pace stipulato con Maggioriano non era piu vincolante; Ricimero, che agiva autonomamente, invio una ambasciata a Genserico chiedendogli di rispettare il trattato, mentre l'imperatore d'Oriente, con una seconda ambasciata, tratto l'interruzione delle incursioni e la riconsegna delle donne di Valentiniano.
Ricimero, pero, decise di ignorare il candidato di Genserico e mise sul trono Libio Severo, scelto forse per compiacere l'aristocrazia italica, facendolo eleggere imperatore dal Senato il 19 novembre 461, a
Ravenna
[4]
(Severo fu poi riconosciuto dal Senato di Roma, come consuetudine).
[5]
Severo si trovo ad avere molte difficolta durante il suo regno, non ultime il mancato riconoscimento del suo potere e l'ingombrante presenza di
Ricimero
.
Uno dei primi atti di Severo (
Novella Severi
1, 20 febbraio 463) fu quello di annullare una dura legge del suo predecessore Maggioriano contro le gerarchie ecclesiastiche; e possibile che questo suo favorire i voleri della Chiesa sia all'origine della sua fama di uomo religioso.
[6]
Anche un'altra legge di Severo (
Novella Severi
2, 25 settembre 465) sembra avvantaggiare i potenti, cancellando la possibilita per i
coloni
di affrancare i propri figli dal servizio sotto i grandi latifondisti dell'aristocrazia italica.
[6]
Considerando anche il fatto che Severo prese residenza probabilmente a Roma (la sua prima legge conservatasi fu data nell'Urbe), si puo speculare che fosse stato in grado di ottenere l'appoggio dell'aristocrazia senatoria e delle gerarchie ecclesiastiche romane.
[6]
L'
Impero romano d'Occidente
non regnava piu neanche nominalmente su alcune delle antiche
province
imperiali: la
Britannia
era stata abbandonata, l'
Africa
era stata conquistata dai
Vandali
, la
Hispania
dai
Visigoti
. L'area sotto il controllo di Libio era pero ancor piu ristretta, in quanto la sua nomina non fu riconosciuta in alcune province che erano governate da sostenitori di
Maggioriano
, come la
Gallia
di
Egidio
e la
Dalmazia
di
Marcellino
, che gli rifiutarono obbedienza.
Anche l'imperatore d'Oriente,
Leone I
, non lo riconobbe, tanto che gli storici legati all'area orientale,
Marcellino
comes
e
Giordane
, lo definiscono un usurpatore che si era appropriato del trono d'Occidente.
[7]
Temendo che Marcellino marciasse contro di lui, Severo chiese all'Imperatore d'Oriente di intervenire: Leone I invio come ambasciatore
Filarco
, facendo desistere Marcellino dall'attacco. Questo episodio, pero, e un segno della stretta collaborazione che si instauro tra Marcellino, che nominalmente era alle dipendenze dell'Imperatore d'Occidente, e Leone, Imperatore d'Oriente, e dunque dell'allontanamento dell'Illiria dalla sfera di influenza dell'Impero d'Occidente.
Severo reagi all'insubordinazione di Egidio nominando un nuovo
magister militum per Gallias
, il suo sostenitore
Agrippino
. Agrippino era stato accusato da Egidio, durante il regno di Maggioriano, di tradimento: trovato colpevole e condannato a morte, fu risparmiato, probabilmente per l'intervento di
Ricimero
, che lo uso poi contro Egidio. Agrippino si rivolse ai Visigoti e col loro aiuto combatte contro Egidio e i suoi alleati
franchi
, condotti dal re
Childerico I
: per ottenerne il sostegno, nel
462
Severo diede ai Visigoti l'accesso al
Mar Mediterraneo
, assegnando loro la citta di
Narbona
, separando di fatto Egidio dal resto dell'impero. Tra i pochi atti ufficiali di Libio Severo va forse inserita la nomina a
Prefetto del pretorio
della
Gallia
, nel
464
, di
Arvando
, che nel
468
sarebbe stato accusato di tradimento per aver cercato di ottenere la porpora e condannato a morte. La pena fu successivamente commutata nell'esilio e nella confisca dei beni su intercessione di Sidonio Apollinare (469).
In effetti, dunque, il dominio di Severo si riduceva alla sola Italia, anche se nel 465 la morte di Egidio riporto brevemente la Gallia nella sfera di influenza dell'imperatore. All'azione di riconquista da parte di Severo va forse ricondotta la breve emissione di monete a nome di Severo da parte della zecca di
Arelate
.
Ricimero
fu l'effettivo detentore del potere durante il regno di Severo. Esistono monete di Severo che recano un monogramma talvolta identificato con quello di Ricimero, anche se probabilmente si tratta del monogramma di Severo; Ricimero fu inoltre citato nelle legende di alcuni gettoni subito dopo gli imperatori,
[8]
anche se si tratta di coniazioni non ufficiali da parte di un sostenitore di Ricimero stesso, il
praefectus urbi
Plotino Eustazio
.
[6]
Il dominio di Ricimero fu tale che, nel registrare la sconfitta e morte del re degli
Alani
Bergor per mano del generale barbaro di Severo (6 febbraio
464
, presso
Bergamo
),
Marcellino
comes
concede la dignita regale a Ricimero:
(
LA
)
≪Beorgor rex Alanorum a Ricimere rege occiditur≫
(
IT
)
≪Bergor, re degli Alani, e ucciso da re Ricimero≫
Una fonte, Cassiodoro, attribuisce persino la morte di Severo, altrimenti registrata come naturale dalle fonti, come dovuta ad avvelenamento voluto dal potente
magister militum
.
Durante il regno di Severo continuarono gli attacchi dei
Vandali
:
Genserico
era motivato dal desiderio di preda, in quanto il pretesto era la mancata concessione dei beni di
Valentiniano III
, ma sperava ancora di poter mettere
Anicio Olibrio
sul trono d'Occidente.
A seguito di queste incursioni, alcuni esponenti dell'aristocrazia italica si recarono dall'imperatore per pregarlo di riconciliarsi con i Vandali: Severo scelse il
patrizio
Taziano
e lo invio dai Vandali, i quali pero rigettarono la proposta di pace, rimandando indietro Taziano a mani vuote.
Sebbene Severo non fosse stato riconosciuto dall'imperatore d'Oriente
Leone I
, le due corti ebbero comunque dei rapporti, come testimoniato dalla richiesta di intercessione con
Marcellino
avanzata da Severo presso l'imperatore d'Oriente e l'invio da parte di questi dell'ambasciata di Filarco.
Un ulteriore tentativo di riappacificazione tra le due corti puo essere suggerito dalla scelta dei
consoli
, che, secondo la tradizione, avveniva con ciascuna corte che indicava uno dei due consoli per ciascun anno e riconosceva l'altro. Dopo aver assunto il consolato per l'anno
462
(il primo in cui era imperatore sin da gennaio, ma non riconosciuto dall'Oriente) e aver assegnato quello per l'anno
463
a un influente esponente dell'aristocrazia senatoriale romana (
Flavio Cecina Decio Basilio
,
prefetto del pretorio
d'Italia dal 463 al
465
), Severo accetto di non nominare il console d'Occidente per il
464
e il 465, ma di accettare che entrambe le nomine di quell'anno fossero fatte dalla corte orientale.
I dettagli della morte di Libio Severo sono affetti da incertezza: la versione maggiormente accreditata presso gli studiosi moderni e che sia morto di morte naturale nell'autunno del
465
.
Il dubbio sull'anno e minimo, dovuto ad un passo della
Getica
di
Giordane
in cui vengono attribuiti a Severo solo tre anni di regno,
[9]
ma e estremamente probabile che sia stato un errore dello storico del
VI secolo
. Il giorno della morte e indicato dai
Fasti vindobonenses priores
come il 15 agosto, ma e pervenuta una legge di Severo datata al 25 settembre, che sposterebbe quindi la sua morte all'autunno, a meno che questa legge non sia postuma. Fu infine
Cassiodoro
, nel
VI secolo
, ad affermare che Severo era stato ucciso da
Ricimero
a tradimento, col veleno e nel proprio palazzo,
[10]
ma tre anni dopo la morte dell'imperatore, il poeta
Sidonio Apollinare
affermava invece che fosse morto di morte naturale;
[11]
va infatti notato che Ricimero non poteva avere, per quanto noto oggi, alcuna ragione per eliminare un imperatore che in realta era un fantoccio nelle sue mani, a meno che Severo non costituisse un ostacolo alla riconciliazione di Ricimero con Leone.
[12]
- ^
Il
cognomen
Serpentius
e attestato dalla
Chronica Paschale
e da
Teofane Confessore
(AM 5955).
- ^
Cassiodoro
,
Cronaca
;
Chronica gallica anno 511
,
636
.
- ^
Laterculus
imperatorum
. E pero possibile che questa fama di religiosita derivasse dal fatto che uno dei primi atti di Severo fu quello di abrogare una legge di Maggioriano particolarmente dura contro il clero (
Oost1970
, p. 238
).
- ^
Teofane,
Chronografia
,
AM 5955
;
Chronica gallica anno 511
,
636
.
- ^
Idazio
, 211; citato in
Oost1970
, p. 236
.
- ^
a
b
c
d
Oost1970
, p. 238
.
- ^
Marcellino,
Cronache
,
s.a.
465. Giordane,
Romana
, 336.
- ^
≪salvis dd. nn. et patricio Ricimere≫,
CIL
X, 8072
.
- ^
Giordane,
Getica
, 236.
- ^
Cassiodoro,
Cronache
,
s.a.
465.
- ^
Sidonio Apollinare,
Carmina
, ii.317?318.
- ^
O'Flynn, John Michael,
Generalissimos of the Western Roman Empire
, University of Alberta, 1983,
ISBN 0-88864-031-5
, pp. 111-114.
- Severo, Libio
, su
Treccani.it ? Enciclopedie on line
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
.
- Gastone M. Bersanetti,
SEVERO, Libio
, in
Enciclopedia Italiana
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 1936.
- Monetazione di Severo:
CoinArchives.com Search Results
,
Severus III, Roman Imperial Coins of, at WildWinds.com