(
FR
)
≪Je voudrais, et ce sera le dernier et le plus ardent de mes souhaits, je voudrais que le dernier des rois fut etrangle avec les boyaux du dernier pretre.≫
(
IT
)
≪Io vorrei, e questo sia l'ultimo ed il piu ardente dei miei desideri, io vorrei che l'ultimo dei re fosse strangolato con le budella dell'ultimo dei preti.
[1]
≫
Jean Meslier
(
Mazerny
,
15 giugno
1664
?
Etrepigny
,
30 giugno
1729
) e stato un
filosofo
e
presbitero
francese
,
curato
in un piccolo paese di campagna, ma precursore dell'
illuminismo
radicale,
materialista
e
ateo
[2]
ed anche anticipatore di alcune tematiche
socialiste
[3]
.
La vita di Meslier fu priva di eventi particolari, ma egli divenne improvvisamente noto dopo la morte, avvenuta nel 1729, per l'apertura del suo testamento intellettuale in cui (leggendo dal lungo titolo dello stesso) ≪si dimostrano in modo chiaro ed evidente le vanita e le falsita di tutte le divinita e di tutte le religioni del mondo≫.
[4]
Inoltre, nel suo testamento spirituale, il sacerdote chiedeva scusa ai propri fedeli per quanto di falso aveva predicato in tutta la vita, per aver mentito, per eccessiva prudenza e timore, nell'esercizio di una professione di prete non consona alle sue convinzioni filosofiche, mostrandosi particolarmente indignato per il
potere temporale
della Chiesa e la
superstizione
che secondo lui ha propagato nei secoli per poter mantenere questo potere tramite la paura.
[4]
[5]
Repubblicano
,
proto
-
anarcocomunista
, il suo nome fu inciso tra quelli degli ispiratori e fondatori del
socialismo
, su una lapide fuori dalle mura del
Cremlino
e su un obelisco nei
giardini di Alessandro
di
Mosca
. Egli e stato infatti considerato tra i primi pensatori a porre le basi del comunismo sociologico, della comunione dei beni e della distribuzione del reddito in base ai bisogni.
Jean Meslier (o Mellier) nasce nel
1664
a
Mazerny
da una famiglia di mercanti. Studia nella scuola parrocchiale locale.
[4]
La famiglia lo manda poi, a 20 anni, in seminario a
Reims
, su suggerimento del parroco.
[4]
Il giovane Meslier aveva probabilmente gia sviluppato il suo ateismo all'epoca degli studi e non aveva dunque alcuna vocazione ma, in base al carattere tranquillo, accetta di buon grado di essere avviato alla carriera ecclesiastica.
[4]
Forse frequenta brevemente gli ambienti del
giansenismo
, per poi abbandonare definitivamente la fede. Non erano rari i materialisti, sotto mentite spoglie, nel clero francese: basti pensare a
Pierre Gassendi
il secolo precedente, o, successivamente, all'
illuminista
Etienne Bonnot de Condillac
, ma fino ad allora nessuno aveva avuto l'impatto dirompente che avra Meslier.
[4]
Nel
1689
, a 25 anni, e ordinato sacerdote e nominato curato presso le parrocchie di
Etrepigny
e
Balaives
, nelle
Ardenne
, dove rimarra tutta la vita, trascorsa senza eventi importanti.
[4]
Solamente due episodi di rilievo restano agli annali della sua esistenza: alcuni parrocchiani lo criticano, appena arrivato, per aver assunto una perpetua di soli 18 anni, contro i 40 minimi previsti dal diritto canonico; l'arcivescovo
Charles-Maurice Le Tellier
interviene, ma Meslier non allontana la ragazza, facendola passare per sua cugina o per una sua familiare.
[4]
Il secondo episodio accade nel
1716
: e un litigio con un nobile locale, Antoine de Touly, signorotto di Etrepigny, che Meslier considera uno spietato sfruttatore dei poveri e dei braccianti del luogo. De Touly, ritenendosi offeso dai rimproveri del prete, chiede l'intervento dell'arcivescovo, monsignor
De Mailly
, che commina a Meslier una sanzione leggera, ma non lo rimuove dall'incarico.
[4]
Nel
1724
Meslier comincia a lavorare al testamento: ne redigera tre copie manoscritte, che affidera al suo successore. Meslier mori nel
1729
, probabilmente il 29 o il 30 giugno
[6]
, a 65 anni, e venne sepolto nel parco del castello locale, ben prima dello scoppio dello scandalo dovuto al testamento.
[4]
All'apertura del testamento, il curato che succedette a Meslier, sconcertato, lo leggera agli altri parroci della zona, e il vicario, costretto dallo scandalo, di cui la corte del re
Luigi XV
e gli ambienti culturali erano venuti a conoscenza, lo consegnera agli uffici giudiziari. L'autorita li conservera, essendo un documento giuridico contenente le ultime volonta di un defunto, impedendo cosi il rogo del libro, fino a che uno di questi manoscritti, che nelle intenzioni della Chiesa avrebbero dovuto essere occultati, nel
1733
fini nelle mani di
Voltaire
, che nel
1762
ne pubblichera alcuni estratti, eliminando le parti atee e aggiungendo riferimenti
deisti
in mezzo al testamento
anticlericale
e
anticattolico
. Seguiranno pubblicazioni complete dell'intero testo, di ben 1200 pagine nella prima stampa.
[4]
Quando l'autorita ne ordina la distruzione (
1775
), il testo e ormai diffuso ovunque in maniera clandestina.
Il titolo completo del testamento di Jean Meslier e:
Memoria dei pensieri e delle opinioni di Jean Meslier, prete, curato di Etrepigny e di Balaives, su una parte degli errori e degli abusi del comportamento e del governo degli uomini da cui si dimostrano in modo chiaro ed evidente le vanita e le falsita di tutte le divinita e di tutte le religioni del mondo, affinche sia diretto ai suoi parrocchiani dopo la sua morte e per essere usata da loro e da tutti i loro simili quale testimonianza di verita
.
[4]
La critica di Meslier, diversamente da altre, oltre a contrapporre al Vangelo il confronto con altre fonti storiche ed i reperti archeologici del tempo, si svolge tutta nei confronti dei testi biblici ed, in particolare, si focalizza sui
Vangeli
e sulla verita storica del testo, entrando in parte nel merito
teologico
e non toccando altri libri della
Bibbia
, se non marginalmente; ma vengono anche teorizzati il
comunismo
e il
materialismo
ateo
.
[4]
Meslier, con citazioni precise, tratte dalla traduzione ufficiale della Bibbia proposta dalle comunita cristiane, evidenzia contraddizioni interne ai passi evangelici.
[4]
Esse riguardano, tra l'altro, il numero e i nomi degli
apostoli
, il racconto della nascita ed infanzia di Gesu secondo
Matteo
e
Luca
, l'esistenza di una
persecuzione
da parte di re
Erode
, la durata della predicazione di
Gesu
, giorni e luogo dell'
Ascensione
; dunque eventi fondamentali della vita del Messia.
[4]
Il testamento di Jean Meslier si articola in otto parti fondamentali
[4]
:
- Le religioni sono soltanto invenzioni umane, piene di errori e di sciocchezze.
- La fede, "credenza cieca", e solo un principio di errore e di impostura.
- Falsita delle presunte visioni e rivelazioni divine.
- Vanita e falsita delle presunte profezie dell'
Antico Testamento
.
- Errori della dottrina e della morale della religione cristiana.
- La religione cristiana autorizza le prepotenze e la tirannia dei grandi.
- Falsita della presunta esistenza della divinita.
- Falsita dell'idea della spiritualita e dell'immortalita dell'anima.
Oltre che la Chiesa, la religione, Dio e la figura di Gesu, nel mirino del testamento di Meslier ci sono la
monarchia
, l'
aristocrazia
, l'
Ancien Regime
, l'ingiustizia sociale e la morale cristiana del dolore: in esso si professa una sorta di
comunismo anarchico
ante litteram
ed una filosofia
materialista
.
[4]
Vi sono inoltre due capitoli in difesa degli animali e dei
loro diritti
, che ridicolizzano le tesi di
Cartesio
per quanto riguarda la sua visione degli animali come
macchine
non capaci di provare dolore e sentimenti; le tesi di Meslier in favore del mondo animale, insieme ad altre parti del libro, furono apprezzate e riprese da
Voltaire
[7]
.
Per capire bene in che cosa consista il pensiero filosofico di Meslier e necessaria un'analisi attenta dei passi dove la
pars destruens
, la lotta al cristianesimo e all'aristocrazia, si fa
pars construens
e propositiva di un nuovo modello sociale, basato sul riscatto delle classi umili contro i soprusi di due classi dominanti e parassite, l'aristocrazia e il clero.
[4]
Nel caso non fosse possibile altrimenti, per lui, molto piu radicale degli
illuministi
e percio precursore della
rivoluzione francese
, qualora con mezzi pacifici non si riuscisse a ottenere la
giustizia sociale
, divengono perfettamente leciti il
regicidio
e la
rivoluzione
.
Fu spesso tacciato di essere un pensatore rozzo, sprovvisto di basi teoriche notevoli, che non avrebbero superato la conoscenza della
Bibbia
e di
Padri della Chiesa
come
Agostino d'Ippona
. La sua cultura filosofica non era eccelsa, ma aveva una buona conoscenza di pensatori e scrittori come
Platone
,
Aristotele
,
Epicuro
,
Tito Livio
,
Tacito
,
Seneca
,
Flavio Giuseppe
,
Giulio Cesare Vanini
,
Fenelon
,
Michel de Montaigne
,
Pascal
,
Pierre Bayle
,
Tommaso d'Aquino
,
Nicolas Malebranche
e
Cartesio
, appresi sia durante i suoi studi in seminario sia negli studi personali (non sappiamo se lesse opere di
Spinoza
[8]
, anche se sembra conoscere la sua filosofia e lo cita); quasi tutti libri di questi autori erano nella sua biblioteca. Pur essendo un pensatore isolato ed autodidatta, per quanto riguarda il
razionalismo
, i suoi apporti per un nuovo orizzonte materialistico ed ateo sono comunque importanti.
[4]
La tesi centrale di Meslier e che la religione nasce dalla paura e i tiranni se ne servono per imporre il proprio potere: idealizzando la sofferenza, la poverta e il dolore e condannando il piacere, la religione - in particolare quella cristiana - disarma gli uomini e li lascia alla merce dei soprusi del potere.
[4]
Invece in natura tutti gli uomini sono uguali ed a loro appartengono i beni e la terra che lavorano. Monarchi, nobili e sacerdoti sono parassiti che il popolo deve abbattere per riappropriarsi della terra. Inoltre, tutto quanto avviene nella storia non puo ne deve essere attribuito a Dio, in quanto solo la natura, eterna e gia di per se perfettamente regolata, basta a spiegare i mutamenti.
[4]
≪La vostra salvezza e nelle vostre mani, la vostra liberazione dipenderebbe solo da voi, se riusciste a mettervi d'accordo; avete tutti i mezzi e le forze necessarie per liberarvi e per rendere schiavi i vostri stessi tiranni. I vostri tiranni, infatti, per quanto potenti e terribili possano essere, non avrebbero alcun potere su di voi senza voi stessi; tutta la loro potenza, tutte le loro ricchezze, tutta la loro forza, viene solo da voi: sono i vostri figli, i vostri congiunti, i vostri alleati, i vostri amici che li servono, sia in guerra sia nei vari incarichi che essi assegnano loro: essi non saprebbero far niente senza di loro e senza di voi. Essi utilizzano la vostra stessa forza contro voi stessi, per ridurvi tutti quanti in schiavitu [...]. Cio non succederebbe davvero se tutti i popoli, tutte le citta e tutte le province si coalizzassero e cospirassero insieme per liberarsi dalla comune schiavitu. I tiranni sarebbero subito schiacciati e annientati. Unitevi dunque uomini, se siete saggi, unitevi tutti se avete coraggio, per liberarvi dalle vostre comuni miserie.≫
≪Trattenete con le vostre mani tutte queste ricchezze e tutti i beni che producete in abbondanza col sudore del corpo, teneteveli per voi e per i vostri simili, non date niente a questi superbi e inutili fannulloni, che non fanno nulla di utile, e non date niente di tutto cio a tutti questi monaci e questi ecclesiastici che vivono inutilmente sulla terra, non date niente a questi nobili fieri e orgogliosi che vi disprezzano e vi calpestano [...]. Unitevi tutti nella stessa volonta di liberarvi da questo odioso e detestabile giogo del loro tirannico dominio, nonche dalle vane e superstiziose pratiche delle loro false religioni. E cosi non vi sia tra di voi religione diversa da quella della saggezza e della moralita, da quella dell'onesta e della decenza, della franchezza e della generosita d'animo; non ci sia religione diversa da quella che consiste nell'abolire completamente la tirannide e il culto superstizioso degli dei e dei loro idoli, nel mantenere viva la giustizia e l'equita ovunque, nel lavorare in pace e nel vivere tutti in una societa ordinata, nel mantenere la liberta e, infine, nell'amarvi l'un l'altro e nel salvaguardare da ogni pericolo la pace e la concordia tra di voi.≫
I racconti di Luca dicono che Gesu nacque a
Betlemme
, in
Giudea
. Spesso Gesu e detto "Gesu di
Nazaret
": sulla carta geografica Nazaret, in
Galilea
, dista diversi giorni di cammino da Betlemme, oltre al fatto che c'e una notevole discrepanza tra gli anni effettivi del censimento di Quirino, ordinato da Augusto; questo sarebbe una mistificazione per far combaciare il racconto con la profezia di
Michea
.
[9]
E inoltre ancora in voga tra alcuni studiosi sostenitori del
mito di Gesu
, l'ipotesi che l'attuale Nazaret non sarebbe il paese omonimo descritto dai Vangeli: addirittura un paese con questo nome non sarebbe nemmeno esistito all'epoca della nascita di Gesu.
[9]
Meslier sostiene che nazareno era in origine scritto minuscolo, poiche riferito ad un termine comune ("nazaret"), mentre la fondazione della citta sarebbe successiva.
[9]
A dimostrazione della non corrispondenza tra la Nazaret attuale e quella dei vangeli sarebbe la mancanza del dirupo citato nel vangelo di Luca (4,16-28).
[9]
In tempi moderni, sulla base dell'intuizione di Meslier,
Afanasij Ivanovi? Bulgakov
, studioso russo e padre di
Michail Bulgakov
che ne riprese la teoria in un romanzo, avanzo l'ipotesi che Gesu provenisse invece da
Gamala
, cittadina del
Golan
che corrisponderebbe meglio alla descrizione evangelica. Il saggista autodidatta italiano
Luigi Cascioli
e altri studiosi hanno sostenuto negli anni 2000 che il collegamento con Nazaret sarebbe stato introdotto successivamente dagli evangelisti per far combaciare la vita di Gesu con le profezie, e l'appellativo "Nazareno" avrebbe avuto un altro significato, ovvero maestro degli Esseni (nazir/nazoreo), oppure
Nazireo
, per farlo combaciare con la profezia "sara chiamato nazareno", in realta distorsione della vera profezia: "sara chiamato nazireo", riferita a
Sansone
.
[10]
Meslier, in contrasto con il
dogma
cattolico, asseriva che
Giacomo
fosse stato
fratello
, non cugino, di Gesu.
[9]
La parola greca
adelphos
usata nel testo biblico, viene tradotta con il significato di "fratello", ma presenta possibili traduzioni differenti. Specialmente in ambito cristiano, infatti, puo indicare una fratellanza spirituale piu che carnale. I significati delle parole che compaiono nei passi biblici sono spesso evidenziati a parte, con riferimento alla fonte, trattandosi di testi della tarda grecita e traduzioni in una lingua popolare non sempre corretta.
[9]
Barabba
, per la Bibbia proposta dalla Chiesa, era un
ladrone
qualunque di cui la folla avrebbe chiesto la liberazione a
Ponzio Pilato
al posto di Gesu, come usava nella
Pasqua
.
[9]
Barabba in realta significa "Figlio del padre" (in alcuni passi della Bibbia ufficiale Gesu dice "Abba", Padre!, che sarebbe la traduzione del termine ebraico; circa un secolo dopo i romani sedarono una rivolta per un tale
Simon Bar Kokheba
, ossia Simone, "Figlio della Stella", che gli ebrei considerarono il
Messia
di cui parlavano i
profeti
dell'
Antico Testamento
).
[9]
La
Giudea
era soggetta a continue rivolte ed era una delle regioni piu difficili da controllare dell'
impero romano
.
Gli ebrei attendevano un Messia inviato da
Dio
per liberare il Popolo Eletto dalla dominazione romana.
[9]
Gesu aveva deluso le loro aspettative e la folla era inferocita perche non aveva trovato in lui un liberatore. Barabba era il Messia secondo una parte degli Ebrei come altri che si dicevano il Messia durante la vita di Gesu. Anche ad essi si riferiscono i passi in cui Gesu raccomanda di guardarsi dai falsi profeti.
[9]
Gli ebrei erano divisi in sette che divergevano su chi fosse il vero Messia, quale uomo sostenere come liberatore del popolo ebraico.
[9]
I Vangeli spiegano questo fatto dicendo che il Regno di Gesu non era in questa terra, ma nei Cieli ma gli ebrei attendevano quel Regno su questa terra come un riscatto dalle condizioni materiali in cui viveva la Giudea.
[9]
Un altro riferimento diretto a passi evangelici riguarda l'episodio della guarigione del sordomuto. A questo proposito Meslier chiosa: ≪durante la guarigione del sordomuto, di cui si parla in san Marco, e stato detto che Gesu agi in un modo quanto meno bizzarro; dopo avergli messo le sue dita nelle orecchie e avergli sputato, gli tiro la lingua; poi volgendo gli occhi al cielo, fece un gran sospiro e gli disse:
epheta
≫.
[9]
[11]
;
Il passo a cui si fa riferimento e:
|
≪
Di ritorno dalla regione di Tiro, passo per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli.
E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano.
E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli tocco la lingua;
guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: ≪Effata≫ cioe: ≪Apriti!≫.
E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente
≫
(
Mc 7,31-35
, su
laparola.net
.
)
|
|
|
Le due citazioni mostrano in un certo senso l'importanza della traduzione. Nel secondo caso, la traduzione non porrebbe, secondo i critici di Meslier, un accento "grottesco" su quei particolari che portano Meslier a questo giudizio. Tra l'altro, non compare il particolare della "tirata di lingua", che forse era presente nelle traduzioni bibliche al tempo di Meslier.
[9]
Molte delle tesi di Meslier verranno riprese
in primis
dal
barone d'Holbach
.
[14]
Durante la
Rivoluzione francese
, le sue idee verranno fatte proprie dagli
Enrages
(anche se il loro leader, il prete costituzionale
Jacques Roux
, non era ateo) e da
Jacques-Rene Hebert
e dai suoi seguaci, gli
hebertisti
. Durante il tentativo di
scristianizzazione della Francia
il deputato
giacobino
ateo
Anacharsis Cloots
propose l'erezione di un monumento a Meslier da realizzare a Parigi. Nel
1792
avvenne la prima pubblicazione completa autorizzata del
Testamento
, unito dall'editore a
Le bon sens
di d'Holbach (anonimo), dando origine all'equivoco durato per quasi tutto il XIX secolo che il curato fosse autore anche del secondo testo. Oltre a
Marx
, egli ispiro
Proudhon
,
Babeuf
e altri.
Nel suo
Trattato di ateologia
, il filosofo francese
Michel Onfray
considera Meslier il primo vero filosofo ateo della storia, anche precedente di pochi decenni a
Julien Offray de La Mettrie
. L'autore pone l'accento sulla differenza fra il pensiero del curato e quello di altri filosofi considerati, a torto, atei quali
Epicuro
,
Teodoro l'Ateo
,
Lucrezio
,
Baruch Spinoza
, ecc.: mentre questi ultimi affermano l'esistenza di una o piu entita divine, anche se
composte da atomi
o
perfettamente coincidente con la Natura
, Meslier confuta radicalmente l'esistenza di qualsiasi divinita o essere trascendente, e a cio accompagna la critica di tutte religioni in generale e del cristianesimo in particolare. Secondo Onfray, dunque, e dall'apertura del
Testamento
che si puo iniziare a parlare di ateismo filosofico senza possibilita di contestazione.
[15]
- Œuvres completes
, a cura di Jean Deprun, Roland Desne et Albert Soboul, Parigi, Anthropos, 1970-1972, 3 volumi.
- Il Testamento
, a cura di I. Tosi Gallo, Rimini-Firenze, Guaraldi 1972.
- Τhe Will of Father Jean Meslier
(2009) di Dimitris Kollatos
- ^
Anche
Denis Diderot
ne riprese l'espressione, almeno a lui e attribuita la frase: ≪Mai al vantaggio pubblico l'uomo ha francamente sacrificato i suoi diritti, la natura non ha fatto ne servitore ne padrone. Non voglio ne dare ne ricevere leggi! E le sue mani cucirebbero le budella del prete, in mancanza di una corda, per strangolare i re.≫ (Diderot, Dithrambe sur Fete des Rois: "Et des boyaux du dernier pretre serrons le cou du dernier roi")
- ^
“L'illuminismo e la rinascita dell'ateismo filosofico”
.
URL consultato il 15 maggio 2017
.
- ^
≪Meslier, Jean≫
, Enciclopedia Treccani
- ^
a
b
c
d
e
f
g
h
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j
k
l
m
n
o
p
q
r
s
t
u
Thierry Guilabert,
Le veridiche avventure di Jean Meslier (1664-1729) Curato, ateo e rivoluzionario
, edizioni La Fiaccola, prefazione di
Michel Onfray
- ^
https://www.steppa.net/html/meslier/meslier2.htm
Estratto del Testamento a cura di Voltaire, 1733
- ^
La data e incerta ma si situa tra quella apposta nello scritto, il 27 giugno, e l'apertura del testamento, il 7 luglio. cfr.
Œuvres completes. Memoire des pensees et des sentiments de Jean Meslier. Prefaces et notes par Jean Deprun, Roland Desne et Albert Soboul
, ed. Anthropos, 1970, p. XXXII.
- ^
Gino Ditadi,
I filosofi e gli animali
, vol. 1, Isonomia editrice, Este 1994, pp. 140-143.
ISBN 88-85944-12-4
. Cfr.
alcune citazioni di Jean Meslier
sugli animali.
- ^
"E ancor oggi quasi incomprensibile il modo con cui quest'uomo dall'intelligenza straordinaria […] abbia potuto ripercorrere ? ed in qualche modo ricavarsi da solo ? tutti i fili del complesso discorso che dal
libertinismo
portano al materialismo e al radicalismo settecenteschi. Un solo esempio: ci sono molti tratti del suo pensiero che hanno fatto pensare a critici non sprovveduti (da Lanson a Verniere) ad un'influenza di Spinoza. E stato invece dimostrato incontrovertibilmente che il Meslier non aveva letto nulla di Spinoza e che aveva ricavato il suo ≪spinozismo≫ dalle letture di Descartes e Malebranche" (
Giuseppe Ricuperati
)
- ^
a
b
c
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f
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j
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Jean Meslier
- ^
Luigi Cascioli,
La favola di Cristo
- ^
J. Meslier,
Extrait du Testament de Jean Meslier
(a cura di Voltaire)
- ^
A Mosca ricostruito obelisco in onore del 300º anniversario della dinastia dei Romanov - Notizie - Attualita - La Voce della Russia
- ^
[1]
- ^
Il passo seguente viene ripreso in maniera molto simile da d'Holbach in uno dei suoi libri anonimi,
Il buon senso
: ≪I selvaggi, come tutti gli ignoranti, attribuiscono a qualche "spirito" tutti gli effetti dei quali, per la loro inesperienza, non riescono a rintracciare le vere cause. Chiedete a un selvaggio che cosa fa muovere il vostro orologio: vi rispondera: "Uno spirito". Chiedete ai nostri savi che cosa fa muovere l'universo: vi risponderanno: "Uno spirito".≫
- ^
Michel Onfray,
Traite d'atheologie
, editions Grasset, 2005, p. 55
- Jean Meslier, " Memorie intellettuali e sentimentali ( "Il Testamento "), Diderotiana Editrice Torino 2014.
- M.Dommanget,
Le cure Meslier, athee, comuniste et revolutionaire
, Actes du Colloque International de Reims (Oct.1974), Reims 1980.
- Paul Henri Thiry d'Holbach
,
Il buon senso
- Paul Henri Thiry d'Holbach,
Le Bon Sens du cure Jean Meslier suivi de son testament
- Michel Onfray
,
Trattato di ateologia
, Roma,
Fazi Editore
, 2005.
ISBN 8881126788
- Meslier, Jean
, su
Treccani.it ? Enciclopedie on line
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Istituto dell'Enciclopedia Italiana
.
- Meslier, Jean (detto le cure M.)
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Dizionario di filosofia
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, su
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Opere di Jean Meslier
, su
Progetto Gutenberg
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) Edition complete de 1864 du
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par Rudolf Charles publie en Amsterdam.
Volume 1
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Volume 2
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Volume 3
,
- Testamento di Meslier, estratto.
, su
steppa.net
.
- Approfondimenti su Jean Meslier, con estratti del testamento
, su
alateus.it
.
- Approfondimenti e download del Testamento
, su
homolaicus.com
.