Imre Nagy
(pronuncia
ungherese
[?imr? ?n??]
) (
Kaposvar
,
6 giugno
1896
?
Budapest
,
16 giugno
1958
) e stato un
politico
ungherese
,
primo ministro
in due occasioni. E considerato un
eroe nazionale
ungherese.
E stato il punto di riferimento di un movimento che ? all'interno stesso del
Partito dei Lavoratori Ungheresi
(marxista-leninista) ? mirava all'apertura del paese all'
Occidente
(con la proposta uscita dal
patto di Varsavia
) e ad alcuni principi tipici della
liberaldemocrazia
, culminato nella
rivoluzione del 1956
. A seguito del fallimento della rivolta dovuto all'intervento delle
forze armate
sovietiche
, fu imprigionato e poi ucciso.
Nacque
[1]
da famiglia contadina e fu anche un apprezzato fabbro, prima di essere arruolato nell'esercito austroungarico durante la
prima guerra mondiale
sul
fronte
orientale
. Fu fatto prigioniero il 29 luglio
1916
dall'esercito russo sul fronte galiziano durante l'offensiva del generale Brusilov;
[2]
scopri il comunismo nel
1918
e venne quindi arruolato nell'
Armata Rossa
. Servi in Siberia, sotto il comando del commissario
Jakov Jurovskij
.
E destituita di fondamento la voce che lo vede membro del plotone che trucido l'ex-zar
Nicola II
, la sua famiglia e altri prigionieri del seguito: si tratta di un'omonimia con un Imre Nagy effettivamente presente, ma un tale nome e cognome sono ed erano molto diffusi in Ungheria.
[3]
Nel
1921
, torno in Ungheria dopo la rovinosa caduta del governo di
Bela Kun
il 1º agosto 1919, con la messa fuori legge del Partito Comunista ungherese e l'incarcerazione di molti suoi dirigenti
[4]
. Il suo ritorno in
Ungheria
porto aiuto al
partito comunista
ormai clandestino, ma nel febbraio 1930 dovette rifugiarsi a
Mosca
, dove studio
agricoltura
nell'Istituto della capitale e lavoro nella sezione ungherese del
Comintern
.
Durante la permanenza di Nagy in
Unione Sovietica
, molti comunisti non originari della
Russia
vennero arrestati, imprigionati e condannati a morte dal governo sovietico. In particolare,
Bela Kun
, che guidava la
Repubblica Sovietica Ungherese
, scomparve nella meta degli
anni trenta
. Questa tragedia provoco il panico tra gli emigrati ungheresi, come testimoniato da
Julius Hay
in
Born 1900
. In questo periodo Nagy divenne un agente dell'apparato di sicurezza dell'
Unione Sovietica
, noto col nome di
Volodya
[5]
.
Era una pratica comune ed il fatto che sopravvisse alle purghe staliniane degli
anni trenta
e
anni quaranta
rafforza questa tesi. Sembra che Nagy abbia smesso di lavorare per lo spionaggio verso la fine degli anni trenta. Rientro in Ungheria al seguito dell'
Armata Rossa
nel 1944, alla caduta del regime dell'ammiraglio Horthy, ed entro nel governo provvisorio di
Debrecen
[6]
, costituito il 22 dicembre 1944, ottenendo posizioni ministeriali, inclusa quella di Ministro dell'Agricoltura e di Ministro degli Interni. Nel suo primo incarico fu il ministro della riforma agraria del 1945, appena finita la guerra, una riforma storica per l'Ungheria che dissolse il latifondo
[7]
.
Nel
1949
, critico numerose posizioni della politica agricola dell'
Unione Sovietica
e come conseguenza venne espulso del
Politburo
. Venne riammesso nel
1951
, solo dopo aver fatto "autocritica"; realizzo poi le idee che aveva tanto osteggiato. Divenne vice Primo ministro sotto
Matyas Rakosi
, ma fu promosso primo ministro dopo la morte di
Stalin
, quando
Georgij Malenkov
, successore di Stalin alla guida del governo dell'
URSS
, lo preferi agli altri membri del partito insieme a tutta la direzione collegiale del Cremlino nella riunione tenutasi a Mosca il 13 giugno 1953
[8]
, pochi giorni prima dell'insurrezione di Berlino Est e pochi giorni prima della caduta di
Berija
, arrestato al
Cremlino
il 26 giugno con un colpo di mano preparato da
Khru??ёv
e dal suo gruppo.
Nagy, a partire dalla riunione del Politburo del 27 giugno 1953 nella quale presento un discorso con giudizio molto duro sul passato
rakosiano
e dal discorso piu moderato in Parlamento del 4 luglio, cerco di creare un "nuovo corso" nel sistema comunista, moderando il ritmo dell'industrializzazione, permettendo ai contadini di abbandonare la collettivizzazione delle fattorie e limitando il regime del terrore
[9]
. Tra gli altri libero dalle prigioni
Janos Kadar
, incarcerato tre anni prima, pur essendo stato il ministro dell'Interno che aveva "convinto" alla confessione Laszlo Rajk nel 1949. Ma quando, nel
1955
,
Chru??ёv
, il vero detentore del potere, spodesto Malenkov, Nagy fu costretto a dimettersi dal suo incarico. Il 18 aprile fu sostituito da Andras Hegedus e fu espulso dal
partito comunista
.
La rielezione di
Rakosi
, un filo-sovietico, e il "discorso segreto" di Chru??ёv il 25 febbraio 1956 al ventesimo Congresso del Partito Comunista Sovietico, contribuirono all'inquietudine dell'
Ungheria
[10]
. Per ammansire la diffusa scontentezza popolare, Rakosi fu costretto alle dimissioni il 13 luglio e un altro comunista ungherese,
Ern? Ger?
, fu nominato primo segretario
[11]
. Ma gli eventi di fine giugno in
Polonia
, cosi come quelli in
Ungheria
, condussero ad agitazioni molto estese
[12]
. Il 23 ottobre scoppio la rivolta. Il Comitato Centrale, riunitosi in emergenza la notte del 23 ottobre, nomino Nagy
Primo ministro
, una posizione che detenne per 13 giorni, fino al 4 novembre. Al contempo furono chiamate le truppe sovietiche dietro richiesta firmata ancora dal Primo Ministro uscente Andras Hegedus. L'Armata Rossa, intervenuta il 24 ottobre con forze limitate
[13]
trovo una sorprendente resistenza da parte degli insorti, tanto da risolversi al compromesso del 30 ottobre sul ritiro delle truppe dalla capitale e sul rispetto dell'indipendenza nazionale dell'Ungheria. Lo stesso 24 ottobre da Mosca arrivarono
A. Mikojan
e
M. Suslov
, membri del Politburo del PCUS, direttamente incaricati di seguire l'evolversi della crisi.
Durante il suo breve mandato come Primo ministro durante la rivoluzione ungherese, Nagy tento inizialmente di mantenere tutto nella normale disciplina di partito. A partire dal 28 ottobre il suo operato segui pienamente la volonta dei rivoltosi anti-sovietici. Propose l'amnistia per i dimostranti, aboli il sistema monopartitico e inizio a negoziare il ritiro delle truppe sovietiche dall'Ungheria. Il primo novembre Nagy, in seguito alle ormai certe notizie di movimenti di truppe sovietiche che rientravano in Ungheria il giorno 31 ottobre, dopo aver protestato con l'ambasciatore sovietico
Andropov
, sfido ulteriormente i sovietici dichiarando l'intenzione di far uscire l'Ungheria dal
Patto di Varsavia
. La decisione dell'intervento militare fu presa dal Politburo il 31 ottobre
[14]
.
Gia dal giorno precedente, in numerose parti del Paese era stata segnalata la presenza di truppe sovietiche e la capitale era accerchiata. Il generale
Pal Maleter
, Comandante in capo dell'esercito magiaro, continuava a negoziare il ritiro dell'Armata Rossa, finche nella notte tra il 3 ed il 4 novembre
1956
venne arrestato da un commando del generale
Serov
, capo del KGB, che era presente a Budapest dal 23 ottobre come consigliere militare d'ambasciata, durante le trattative nella caserma del quartier generale sovietico a Tokol presso Budapest con la delegazione sovietica guidate dal generale Malinin. All'alba del 4 novembre la radio trasmise un comunicato del capo del nuovo governo filosovietico,
Janos Kadar
, il "governo rivoluzionario operaio e contadino", il quale dichiarava che, non essendo possibile combattere i "sussulti controrivoluzionari" del governo in carica, ne veniva fondato uno nuovo.
Il secondo intervento sovietico, l'arresto e il processo, la condanna a morte
[
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I sovietici invasero Budapest il 4 novembre
1956
attuando l'operazione
Turbine
, sotto la supervisione del maresciallo
Koniev
, comandante in capo del
Patto di Varsavia
, con circa 200 000 soldati e 4 000 carri armati, e Nagy si rifugio nell'ambasciata jugoslava, dove gli era stata offerta protezione, non prima di aver lanciato alle 5:20 dal suo ufficio governativo un accorato messaggio captato dalle radio occidentali: "Qui parla il Primo ministro Imre Nagy. Oggi all'alba le truppe sovietiche hanno aggredito la nostra capitale con l'evidente intento di rovesciare il governo legale e democratico d'Ungheria. Le nostre truppe sono impegnate nei combattimenti. Il governo e al suo posto. Comunico questo fatto al nostro paese e al mondo intero".
Chru??ёv
sapeva di correre pochi rischi assaltando Budapest, poiche era certo dell'appoggio del mondo comunista, in particolare di
Mao
, e sapeva che il mondo occidentale era alle prese con la
crisi di Suez
e con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti
[15]
.
Il 22 novembre
1956
, dopo diciotto giorni di permanenza nell'ambasciata jugoslava di Budapest, Nagy e numerosi suoi collaboratori furono indotti a lasciare l'ambasciata avendo ricevuto un salvacondotto scritto di libero passaggio da parte
Janos Kadar
[16]
; furono invece arrestati dalle forze sovietiche e trasportati nel quartier generale del
KGB
, alla periferia della citta. Da li il giorno dopo furono caricati su due aerei e fatti proseguire per Snagov, una localita vicino a
Bucarest
, in
Romania
, dove vennero accolti in un complesso riservato ai dirigenti di partito. Le autorita comuniste romene, sempre in contatto con i sovietici e gli ungheresi, ebbero cura di separarli in gruppi e di isolare Nagy dagli altri, per poi esercitare pressioni continue, tese a convincerli a firmare dimissioni retrodatate a prima dell'invasione sovietica, e dichiarazioni di condanna della controrivoluzione di ottobre-novembre.
Nel corso del vertice dei Paesi socialisti, tenutosi a Budapest dall'1 al 4 gennaio
1957
, si parlo per la prima volta ufficialmente di Nagy. Nel corso dell'anno tre reclusi - tra cui il filosofo
Gyorgy Lukacs
- scrissero lettere in cui approvavano l'intervento sovietico e l'operato del governo Kadar, rinunciando a fare politica.
Il 17 giugno
1958
un comunicato del ministro ungherese della giustizia informava che Nagy, Maleter e il giornalista Miklos Gimes erano stati condannati a morte e giustiziati il giorno prima. Altri due imputati erano gia morti: il ministro Geza Losonczy era morto in carcere il 21 dicembre 1957, mentre Jozsef Szilagyi (capo della segreteria di Nagy) aveva avuto stralciato la sua posizione: processato e condannato a morte, era stato giustiziato il 24 aprile 1958
[17]
.
I capi di tutti i partiti comunisti del mondo erano stati invitati a pronunciarsi sul verdetto: soltanto il polacco
Gomułka
si era astenuto, mentre il francese
Thorez
e l'italiano
Togliatti
- al quale Nagy aveva scritto una lettera, mai recapitata - avevano ritenuto piu opportuno votare si. Nell'approvare la condanna a morte nel novembre 1957, durante le celebrazioni a Mosca del Quarantennale della Rivoluzione d'Ottobre, il segretario del Partito Comunista Italiano ottenne che l'esecuzione fosse rinviata a dopo le
elezioni politiche italiane
, che si sarebbero tenute il 25 maggio 1958.
[18]
Nagy fu riabilitato con un
funerale di Stato
dopo la fine del comunismo in Ungheria, il 16 giugno 1989. Alla cerimonia pronuncio un discorso anche il futuro primo ministro
Viktor Orban
, che anni dopo ne rivalutera la figura in chiave negativa, definendolo un "comunista della peggior specie".
[19]
Il 6 luglio 1989 la Corte Suprema dichiaro ufficialmente riabilitati Nagy e i suoi compagni condannati nel processo del 1958.
Il 28 dicembre 2018, la statua di Imre Nagy posta nella piazza del
Parlamento di Budapest
e stata rimossa e ricollocata in un'altra piazza poco lontana. Al suo posto e stata collocata una statua in memoria delle vittime del Terrore Rosso durante la
Repubblica Sovietica Ungherese
, che era presente nella medesima piazza anche durante il governo filo-
nazista
di
Miklos Horthy
. La decisione e stata duramente contestata dall'opposizione, principalmente da
socialisti
e
liberali
, che hanno accusato il governo di
Viktor Orban
di
revisionismo storico
. Il governo si e giustificato affermando che l'obiettivo della ricollocazione era quello di riportare la piazza al suo aspetto originale e di togliere piu riferimenti possibili al precedente
regime socialista
.
[20]
[21]
[22]
[23]
- ^
La sua data di nascita dev'essere fissata al 6 giugno 1896 e non al 7 come riportano i documenti dell'anagrafe e della parrocchia, nonche i suoi appunti personali, per l'abitudine allora diffusa e testimoniata nel suo caso dalla figlia al suo biografo J. M. Rainer di registrare i figli il giorno dopo. I documenti del processo del 1958 hanno sempre la data di nascita 6 giugno.
- ^
Rainer, 2009, p. 6
- ^
L'origine della leggenda e ben spiegata da Charles Gati nel suo testo citato in Bibliografia,
Failed Illusions
p. 32s., nota 14 riferendosi ad un'importante biografia di Nicola II di E. Radzinsky uscita nel 1992.
- ^
Rainer, 2009, pp. 12-22
- ^
Rainer, 2009, p. 29s.; Gati, 2006, pp. 32-40; Rev, 2007, p. 25s.
- ^
Rainer, 2009, p. 36
- ^
Rainer, 2009, pp. 38-52
- ^
Rainer, 2009, p. 58
- ^
Rainer, 2009, pp. 64-84
- ^
Rainer, 2009, pp. 90-93
- ^
Rainer, 2009, p. 95s.
- ^
Rainer, 2009, pp. 97-99
- ^
Sebestyen, pp. 140-151
- ^
Rainer, 2009, pp. 118-133
- ^
Rainer, 2009, pp. 134-140
- ^
Rainer, 2009, pp. 142-145
- ^
Rainer, 2009, pp. 141-165
- ^
Nagy fu processato dal 9 al 15 giugno e impiccato il 16 giugno. Federigo Argentieri,
Quando il
Pci
condanno a morte Nagy
, Micromega, n. 4, 1992.
- ^
Orban fa rimuovere la statua di Imre Nagy a Budapest
, su
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.
URL consultato il 29 novembre 2021
.
- ^
Hungary removes uprising hero's statue
, su
bbc.com
, BBC, 28 dicembre 2018.
URL consultato il 26 gennaio 2019
.
- ^
The Relocation of Imre Nagy's Statue Draws Controversy
, su
hungarytoday.hu
, HungaryToday, 8 gennaio 2019.
URL consultato il 24 aprile 2021
.
- ^
Hungary removes statue of anti-Soviet icon Imre Nagy ? DW ? 29.12.2018
, su
DW.COM
.
URL consultato il 26 gennaio 2019
.
- ^
Hungary's Orban under fire for removing statue
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URL consultato il 26 gennaio 2019
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URL consultato il 21 gennaio 2011
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