Il prestanome
(
The Front
) e un
film
del
1976
diretto da
Martin Ritt
e interpretato da
Woody Allen
e
Zero Mostel
.
Scritto da
Walter Bernstein
, che ottenne una candidatura all'
Oscar per la migliore sceneggiatura originale
, fu la prima produzione
hollywoodiana
a rappresentare l'
industria dell'intrattenimento
nel periodo del
maccartismo
,
[1]
[2]
quando centinaia di attori, registi e sceneggiatori sospettati di attivita sovversive furono iscritti nella cosiddetta
lista nera
in seguito alle indagini della
Commissione per le attivita antiamericane
(HUAC), perdendo ogni possibilita di continuare a lavorare.
[2]
[3]
Negli
Stati Uniti
fu incluso tra i
10 migliori film
del 1976 dal
National Board of Review
.
[4]
New York, 1953. Howard Prince lavora come cassiere in un ristorante e per arrotondare lo stipendio svolge l'attivita di
allibratore
. Un giorno viene avvicinato dall'amico Alfred Miller, sceneggiatore finito nella
lista nera
della
Commissione per le attivita antiamericane
che gli propone di diventare un
front man
, un prestanome, chiedendogli di poter utilizzare il suo nome per presentare le sue sceneggiature a un network televisivo.
Essendo un uomo politicamente "pulito" e oltretutto bisognoso di soldi, Howard accetta e colleziona piu di un successo in televisione, tanto che altri colleghi di Miller iniziano a loro volta a servirsi di lui come prestanome. Parallelamente la commissione fa pressione su Hecky Brown, un attore affermato finito nella
blacklist
e percio rimasto senza soldi e senza piu rispetto nel mondo dello spettacolo, affinche collabori e incastri qualche sceneggiatore. L'uomo, dopo aver tentato di far cadere Howard nelle maglie della commissione, prova un forte senso di vergogna e finisce per suicidarsi.
Diventato in breve tempo ricco e famoso, benche senza alcun merito, Howard inizia anche una relazione con Florence, una ragazza che si innamora di lui piu per le sue qualita di scrittore che per la sua vera personalita. Il contatto quotidiano con persone di cultura e livello morale scuote pero la sua coscienza e Howard, finito a sua volta di fronte al comitato dei Freedom Information Services, riesce a non farsi sopraffare dalla paura nonostante le pressioni psicologiche subite e a non fare nomi, pur sapendo di andare incontro alla prigione.
≪E se ci fosse una lista? Una lista che dice: "Ai nostri migliori attori non e permesso recitare. Ai nostri migliori scrittori non e permesso scrivere. Ai nostri comici piu divertenti non e permesso farci ridere". Come sarebbe se ci fosse questa lista? Sarebbe come l'America nel 1953.≫
L'origine de
Il prestanome
risale al 1970, quando
Martin Ritt
e
Walter Bernstein
stavano lavorando a
I cospiratori
.
[6]
Entrambi avevano vissuto in prima persona l'ostracismo della
HUAC
ed erano percio intenzionati a realizzare un film che trattasse l'argomento della
lista nera di Hollywood
, all'epoca considerato dai piu ancora un tabu, senza risultare pero "predicatorio".
[7]
Nonostante la presenza di due comici come
Woody Allen
e
Zero Mostel
in ruoli da protagonista, il regista ci tenne comunque a precisare che non si trattava espressamente di una commedia: ≪Al contrario, cio che il pubblico vedra e un film pieno di amarezza e ironia che riflette l'assurdita del periodo della lista nera≫.
[8]
Sul
New York Times
anche Bernstein sottolineo che il film era ≪fondamentalmente un film molto serio, un racconto morale≫.
[2]
Walter Bernstein
, nello stendere il copione, attinse da alcuni eventi realmente accaduti a lui ed a varie sue conoscenze finite nel mirino della HUAC. Ad esempio, la scena in cui un Hecky Brown ormai sempre piu in bolletta accetta d'esibirsi in un
resort
sui
monti Catskill
per la cifra di 500 dollari, per poi scoprire all'ultimo minuto che il suo compenso e stato ridotto a 250, si riferisce a un episodio simile accaduto proprio a
Zero Mostel
negli anni cinquanta, quando appunto languiva professionalmente per via della lista nera. Nel film quando Hecky, ad esibizione ormai conclusa, si accorge che gli e stato dato dallo stesso direttore un compenso ridotto, ha nei confronti di quest'ultimo una reazione talmente violenta da farsi subito sbattere fuori, mentre a Mostel la rettifica gli era stata comunicata appena prima dell'inizio del suo numero, sicche l'attore, come testimoniato da Bernstein (che lo aveva accompagnato), aveva sfogato la sua rabbia sulla platea del resort, che reagi pensando che facesse parte della sua esibizione: ≪La sua esibizione era piena di rabbia, continuava a interrompersi per imprecare contro il pubblico e piu imprecava piu continuavano ad applaudire e a ridere. Era brillante e spaventoso≫. Bernstein originariamente l'aveva infatti scritto cosi come si era svolto, ma Mostel si rifiuto di riprodurlo.
[9]
Anche la scena in cui lo sceneggiatore Alfred Miller (interpretato da
Michael Murphy
) presenta Howard ai colleghi Herbert Delaney (
Lloyd Gough
) e Bill Phelps (
David Marguiles
) ha un'attinenza con la realta: i tre scrittori rappresenterebbero infatti rispettivamente lo stesso Bernstein,
Abraham Polonsky
e
Arnold Manoff
, all'epoca tutti inseriti nella lista nera.
[10]
[11]
[12]
Bernstein riporto poi di come la sequenza del suicidio di Hecky fosse stata frutto unicamente di Ritt e del
direttore della fotografia
Michael Chapman
che, al momento di girarla all'
Hotel Plaza
, preferirono agire diversamente da quanto indicato sul copione. La sceneggiatura prevedeva infatti che l'attore si togliesse la vita ingerendo dei sonniferi, ma Ritt penso che optare per una rappresentazione piu minimalistica di un salto dalla finestra esemplificasse radicalmente l'immagine della morte, fondendo l'elemento del gesto teatrale con l'orrore che stava avvolgendo il Paese.
[13]
Woody Allen
, reduce dall'ottimo successo del suo
Amore e guerra
, era in quegli anni sulla cresta dell'onda quando venne scelto per impersonare il ruolo di Howard Prince, anche se a dirla tutta non fu la prima scelta del regista e dello sceneggiatore, che caldeggiarono per l'appunto i nomi di
Robert Redford
e
Dustin Hoffman
prima di scritturarlo. In seguito,
Martin Ritt
riconobbe come la sua presenza ebbe modo d'influenzare il tono del film e persino la sua stessa percezione da parte degli spettatori, osservando che ≪il pubblico entrava aspettandosi una commedia di Woody Allen e usciva distrutto≫.
[14]
In un'intervista per il
New York Times
, lo stesso Allen parlo delle sue riserve legate soprattutto al fatto di partecipare per la prima volta a un film solo in qualita di attore, ammettendo pero in seguito: ≪La ragione per cui ho fatto
Il prestanome
era che ne valeva la pena. Martin Ritt e
Walter Bernstein
erano sopravvissuti alla lista nera con dignita, quindi non mi e dispiaciuto rimettermi al loro giudizio≫.
[14]
Il prestanome
fu l'ultimo film interpretato da
Zero Mostel
,
[15]
la cui carriera era stata profondamente segnata dal
maccartismo
per quasi tutti gli anni cinquanta. La motivazione del suo coinvolgimento non fu solo di natura personale ma anche dettata dall'intenzione di educare un'altra generazione di americani. ≪E una parte di questo Paese≫, ha sottolineato nella sua biografia scritta da Jared Brown, ≪e molti ragazzi non si rendono nemmeno conto che la lista nera sia esistita≫.
[14]
Lo stesso Martin Ritt ha dichiarato che la sua presenza rappresento ≪un significato speciale per tutti noi, incluso Woody anche se ovviamente non era stato nella lista nera. Mi sono divertito a lavorare con Zero. Avrebbe potuto essere difficile. Non sempre andava perfettamente d'accordo con Woody, ma si rispettavano≫.
[14]
Il ruolo di Hecky Brown era vagamente basato sull'attore
Philip Loeb
, amico personale di Mostel ed egli stesso vittima della
HUAC
. Dopo aver perso nel 1951 il ruolo principale nella serie televisiva
The Goldbergs
, sempre piu scoraggiato l'attore si era suicidato quattro anni dopo.
[14]
Oltre a Zero Mostel, nel film compaiono altri attori che negli anni cinquanta erano stati coinvolti nelle indagini della HUAC:
Herschel Bernardi
(il produttore Phil Sussman),
Lloyd Gough
(Herbert Delaney) e
Joshua Shelley
(Sam, il centralinista del resort sui monti Catskill).
[14]
Il film segno l'esordio cinematografico dell'attrice
Andrea Marcovicci
, che ottenne una candidatura al
Golden Globe
per il ruolo di Florence Barrett, e vide una delle prime apparizioni di
Danny Aiello
in quello del fruttivendolo Danny LaGattuta.
Il film fu girato a
New York
, principalmente nella
Midtown Manhattan
, a partire dal 15 settembre 1975 per circa undici settimane di riprese. Tra le varie location vennero utilizzati
Central Park
, la
Grand Central Station
, l'
Hotel Plaza
, i Bonnefont Gardens del museo
The Cloisters
, l'RCA Building (ora
30 Rockefeller Plaza
) e l'Argosy Book Store. Alcune scene furono inoltre girate al Brown's Resort sui
monti Catskill
.
[16]
La
premiere
si tenne il 30 settembre 1976 a New York e il successivo 6 ottobre a
Los Angeles
.
[17]
Il film e stato distribuito in
DVD
il 17 febbraio 2004 dalla
Columbia TriStar
e il 4 agosto 2015 dalla
Sony Pictures Home
.
[18]
Il film ottenne buone recensioni ma anche alcune critiche negative, quest'ultime rivolte in particolare al fatto di aver affrontato un argomento cosi serio con i toni della commedia ed alla stessa prestazione di
Woody Allen
, ritenuto da alcuni non all'altezza del ruolo ed incapace di trascendere il suo tipico personaggio comico.
[19]
Il
New York Post
lo defini ≪una commedia leggera forgiata da un dolore oscuro e autentico≫, mentre la critica
Pauline Kael
del
The New Yorker
dette un giudizio generale negativo, pur ammettendo che il film affrontava ≪un argomento su cui non si puo essere contrari. Nella sua forma piu accattivante, questo film afferma che le persone non dovrebbero essere messe sotto pressione per dare informazioni sui loro amici, che le persone non dovrebbero essere umiliate per guadagnarsi da vivere≫.
[14]
Il critico
Roger Ebert
trovo che
Il prestanome
fosse ≪vittima della sua stessa pubblicita... Per mesi ci e stato promesso un serio trattamento cinematografico del
maccartismo
e delle liste nere dello
show business
dei primi anni cinquanta. Abbiamo sentito parlare di Woody Allen nel suo primo ruolo serio e di come il regista del film, il suo autore e due delle sue star fossero stati loro stessi inseriti nella lista nera. Ci aspettavamo un'accusa verso un capitolo vergognoso nella storia americana. Cio che abbiamo sono le avventure di uno
schlemihl
nel paese delle meraviglie≫.
[20]
Uno dei pochi elementi che Ebert apprezzo fu la prova di
Zero Mostel
nei panni di ≪un personaggio in cui possiamo credere. La tragedia implicita da questo personaggio ci dice cio che dobbiamo sapere sull'effetto della lista nera sulla vita delle persone, il resto del film non aggiunge quasi nient'altro≫.
[20]
In
Italia
il quotidiano
La Stampa
trovo che il film ≪non aggiunge molto di nuovo all'indagine condotta dal cinema sul nero periodo maccartista≫ e che ≪la critica si ferma agli effetti senza indagare le cause del fenomeno≫. La recensione aggiunse inoltre che la scritturazione di Allen avesse ≪condizionato la struttura della storia, indecisa tra i toni della commedia e la denuncia sociale≫, mentre elogio la prova di Mostel e in particolare la scena del suicidio, ≪un pezzo di bravura in cui recitazione e regia raggiungono un livello espressivo di rara efficacia drammatica≫.
[21]
- ^
Nel 1957
Charlie Chaplin
aveva gia affrontato le indagini della
HUAC
in
Un re a New York
, anche se il film rappresentava principalmente una satira della pubblicita, del commercialismo e di altri aspetti dello stile di vita americano dell'epoca.
- ^
a
b
c
Miller (2000)
, p. 155
.
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Sachleben & Yenerall (2004)
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, www.books.google.it, p. 31.
URL consultato il 3 maggio 2019
.
- ^
Dopo
Paris Blues
(1961) e
I cospiratori
(1970),
Il prestanome
rappresento l'ultima collaborazione tra
Martin Ritt
e
Walter Bernstein
.
- ^
Jackson (1994)
, p. 161
.
- ^
Jackson (1994)
, p. 163
.
- ^
Miller (2000)
, p. 160
.
- ^
Sachleben & Yenerall (2004)
, p. 69
.
- ^
Buhle & Wagner (2015)
, p. 2
.
- ^
Tra il 1951 e il 1955
Walter Bernstein
,
Arnold Manoff
e
Abraham Polonsky
furono tra gli sceneggiatori (non accreditati poiche inseriti nella
lista nera di Hollywood
) delle serie televisive
Danger
e
You Are There
.
- ^
Miller (2000)
, p. 163
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- ^
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, su
tcm.turner.com
, www.tcm.turner.com.
URL consultato il 3 maggio 2019
.
- ^
In realta, dopo
Il prestanome
, l'attore ebbe un ulteriore ingaggio prima della sua dipartita, allorquando unicamente in qualita di doppiatore, prendendo parte alla realizzazione di
La collina dei conigli
, nel quale appunto diede la propria voce al personaggio del gabbiano Kehaar.
- ^
The Front (1976) - History
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, www.catalog.afi.com.
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Hide in Plain Sight: The Hollywood Blacklistees in Film and Television, 1950-2002
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(archiviato dall'
url originale
il 1º gennaio 2012)
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