La
filosofia naturale
o
filosofia della natura
, conosciuta in
latino
come
philosophia naturalis
, consiste nella
riflessione filosofica
applicata allo studio della
natura
.
Occorre premettere che quello di
filosofia della natura
e un termine dai molteplici significati.
Da un punto di vista storico, essa coincide con lo studio della
fisica
prima dello sviluppo della
scienza moderna
[1]
. E considerata la controparte, o dai
positivisti
la precorritrice, di cio che oggi si chiama
scienza naturale
. Fu una specifica disciplina filosofico-scientifica di grande importanza storica, tramontata per vari motivi tra la fine del
XVIII
e l'inizio del
XIX secolo
[2]
. Prima di allora, la
filosofia naturale
aveva rappresentato per molti secoli l'avanguardia dell'indagine scientifica, che coniugava l'osservazione sperimentale con la riflessione filosofica.
Da un punto di vista teorico, invece, l'odierna riflessione filosofica sulle recenti teorie fisiche e
biologiche
puo essere considerata, per alcuni aspetti, una ripresa delle indagini tipiche della filosofia naturale. In questo contesto sarebbe opportuno distinguere una
filosofia della natura fisica
da una
filosofia della natura biologica
(talvolta chiamata anche
filosofia dell'organismo
o
biologia filosofica
), discipline che si sono rese via via piu autonome all'interno di quella branca piu generica nota come
filosofia della scienza
.
Filosofia della natura
fu dunque il termine utilizzato per descrivere lo studio della natura, sia da un punto di vista che oggi diremmo scientifico o empirico, sia da un punto di vista
metafisico
. In un senso piu ristretto si intendeva tutto il lavoro di analisi e di sintesi delle comuni esperienze sommate alle argomentazioni, riguardanti la descrizione e la comprensione della natura. Il termine scienza si affermera solo piu tardi, dopo
Galileo
,
Cartesio
,
Newton
e lo sviluppo di un'autonoma indagine sperimentale e
matematica
della natura, regolata da un
metodo
.
Le varie
scienze
, che storicamente si sono sviluppate dalla
filosofia
, si puo dire che siano sorte piu specificamente dalla filosofia naturale. Nelle
universita
di antica fondazione, le cattedre di
filosofia naturale
sono oggi occupate prevalentemente da
professori
di fisica. La nozione moderna di
scienza
e
scienziato
risale solamente al XIX secolo: prima di allora, la parola "scienza" significava semplicemente conoscenza e non esisteva l'etichetta di
scienziato
.
Ad esempio, il trattato di
Newton
del
1687
e conosciuto come
I principi matematici della filosofia naturale
.
Fino ad oggi sono prevalsi sostanzialmente due indirizzi di filosofia naturale:
- La teoria
meccanicista
, secondo cui la natura e composta di
atomi
sottoposti a leggi rigorosamente deterministe. Ogni organismo non sarebbe altro che un aggregato di atomi, risultante dalla composizione di piu parti assemblate tra loro.
- La
teoria platonica
e
neoplatonica
, avversaria della prima, che assimila tutta la natura a un organismo vivente. Gli individui non sono il risultato di parti combinate assieme, ma al contrario scaturiscono da un principio semplice e unitario che si articola via via nel molteplice, pur restando Uno.
La contrapposizione tra questi due indirizzi filosofici appare sin all'epoca dei
presocratici
: da un lato vi sono i pensatori cosiddetti
ilozoisti
, che concepiscono la materia come un tutto animato
[3]
e cercano di spiegarsi i mutamenti della natura ricorrendo a un principio unitario o
arche
, capace di renderne ragione. A costoro si affianca
Democrito
, secondo il quale, invece, all'origine di tutto non c'e un unico principio, ma una molteplicita di atomi (
atomismo
).
Platone
sara irriducibile avversario di Democrito, affermando, nel
Timeo
, l'esistenza di un'
Anima del mondo
che, vitalizzando il cosmo, governa i fenomeni naturali
[4]
. L'errore fondamentale di Democrito, secondo Platone, consisteva nel fatto che la teoria atomista escludeva l'esistenza di principi primi in grado di guidare il perenne fluire dei fenomeni
[5]
; egli, cioe, non sapeva spiegare perche la materia si aggreghi sempre in un certo modo, per formare ad esempio ora un cavallo, ora un elefante, strutturandosi secondo criteri precostituiti, come fosse dotata di intelligenza.
Anche
Aristotele
obiettera a Democrito che l'
evoluzione
di un essere vivente, ad esempio da un uovo a una gallina, non puo essere il risultato di semplici combinazioni fortuite di atomi
[7]
: vi sono leggi proprie che agiscono dall'interno, che ne connotano la "
sostanza
", diverse dai meccanismi di causa-effetto che agiscono dall'esterno, i quali sono solo "accidentali". Ogni organismo e quindi concepito da Aristotele in forma unitaria, come
entelechia
, cioe come entita che abbia in se stessa il criterio che la fa evolvere. Egli distingue in proposito quattro cause responsabili dei mutamenti della natura
[8]
:
- causa formale
: consiste nelle qualita specifiche dell'oggetto stesso, nella sua essenza;
- causa materiale
: la materia e il sostrato senza cui l'oggetto non esisterebbe;
- causa efficiente
: e l'agente che determina operativamente il mutamento;
- causa finale
: la piu importante di tutte, in virtu della quale esiste un'intenzionalita nella natura; e lo scopo per cui una certa realta esiste.
La trattazione delle quattro cause, che restera a lungo un perno della filosofia della natura, soprattutto presso la
scolastica
medioevale
[9]
, orienta la scienza di Aristotele in senso qualitativo, tenendo conto di un doppio modo di considerare gli eventi, all'interno delle coppie
causa efficiente
-
causa finale
, o
forma spirituale
-
sostrato materiale
; ad esempio, se la causa efficiente concepisce lo stato dei rapporti meccanici situati nel passato, quella finale e rivolta all'intenzione da realizzare nel futuro. Da questo approccio si discostera la scienza moderna che escludera l'essenza formale e la causa finale dal proprio orizzonte conoscitivo.
[10]
.
Il tentativo di pervenire a spiegazioni qualitative della natura
[11]
che tengano conto cioe dell'essenza e non soltanto del dato quantitativo, e all'origine anche della
cosmologia
aristotelica, basata sulla teoria dei
quattro elementi
gia enunciata da
Empedocle
:
terra
,
aria
,
fuoco
e
acqua
. Le varie composizioni degli elementi costituiscono tutto cio che si trova nel mondo. Ogni elemento possiede due delle quattro qualita (o ≪attributi≫) della materia:
- il
secco
(terra e fuoco),
- l'
umido
(aria ed acqua),
- il
freddo
(acqua e terra),
- il
caldo
(fuoco e aria).
Perche i quattro elementi possano muoversi, tendendo ognuno di essi verso i propri rispettivi "luoghi naturali", in accordo con la sua concezione
finalistica
, l'esistenza del vuoto e decisamente negata da Aristotele, di nuovo in polemica con gli atomisti
[12]
.
La negazione del vuoto viene ribadita dallo
stoicismo
, per il quale l'universo e un tutto omogeneo, concepito come un unico grande organismo, regolato da intime connessioni (
sympatheia
) fra le sue parti, grazie al soffio vitale che pone ordine nella materia inerte, platonicamente denominato ≪
Anima del mondo
≫. La tesi contro cui gli stoici si rivolgono e quella
epicurea
, portatrice di una visione atomistica erede di Democrito, al cui meccanicismo contrappongono il
finalismo
della
Provvidenza
.
[13]
In seguito,
Plotino
riprende la polemica platonica contro gli atomisti,
[14]
ponendo una distinzione fondamentale tra naturale e artificiale. "Naturale" e cio che
procede
dal semplice al composto; "artificiale" significa all'inverso partire dai molti per costruire l'uno.
[15]
La vita non puo essere riprodotta artificialmente, perche non e il risultato di assemblaggi o combinazioni atomiche ad essa esterne, ma nasce da un principio interiore talmente semplice da essere immateriale. Questo principio e l'
intelligenza
, nella quale risiedono le
Idee
, che se da un lato sono trascendenti, dall'altro diventano immanenti alla natura, andando a costituire la ragione formante (o
logos
) degli individui, in maniera simile ai
caratteri genetici
, o al concetto aristotelico di
entelechia
.
L'importanza di Plotino nel contesto della filosofia della natura risiede nel fatto che l'
Uno
, da cui a sua volta discende l'Intelletto, genera in maniera non intenzionale ne voluta, bensi inconsapevolmente.
[17]
Allo stesso modo, l'
Anima del mondo
, principio reintrodotto ed enormemente rivalutato da Plotino, non opera deliberando, bensi in maniera cieca ed involontaria, trasferendo ≪ad altri esseri l'unita, che del resto lei stessa accoglie per averla ricevuta da un altro≫.
[18]
Come una luce che si allontana nelle tenebre, cosi l'Anima, guardando verso il "basso", si disperde nella
molteplicita
, vitalizzando il cosmo che ne risulta intimamente popolato da
energie
e forze arcane, celate nell'oscurita della
materia
.
Con Plotino ha inizio una lunga corrente
neoplatonica
, la quale, fondendosi col
Cristianesimo
, durera fino al Rinascimento passando per il
Medioevo
.
La nozione dell'
Anima Mundi
permeera in particolare l'
agostinismo
, soprattutto in seguito al commentario del
Timeo
di Platone operato da
Calcidio
, che le attribuiva una ≪natura razionale incorporea≫.
[19]
Se ne troveranno cenni in
Boezio
,
Dionigi l'Areopagita
e
Giovanni Scoto Eriugena
.
In questa fase la natura viene studiata prevalentemente in rapporto al sovrannaturale, interpretata come un luogo di presenze oscure e simboliche, inizialmente legato a rituali pagani e magici che furono progressivamente integrati e riadattati dalla
Chiesa
in funzione del processo di evangelizzazione dell'
Europa
. Gli aspetti della natura, suddivisi nei tre regni, animale, vegetale e minerale, trovano nei generi letterari rispettivamente dei
bestiari
,
erbari
e
lapidari
, una forma di conoscenza rivolta piu che altro ad una prospettiva
allegorica
.
[20]
Sara con lo sviluppo della
scolastica
, e poi con la nascita delle prime
universita
a partire dal
XII secolo
, che la filosofia della natura iniziera a costituirsi sempre piu come scienza autonoma, in virtu del fatto che l'Anima Mundi si prestava ad essere considerata come una totalita organica e indipendente, oggetto di studi separati rispetto alla
teologia
. Se
Pietro Abelardo
la identifico esplicitamente con lo
Spirito Santo
, essa divenne un tema ampiamente sviluppato dai maestri della
scuola di Chartres
, come
Teodorico
e
Guglielmo di Conches
, i quali ammisero l'
immanenza
dello spirito nella Natura, in cui opera una
vis quaedam rebus insita, similia de similibus operans
(≪una forza insita nelle cose che, da cose simili, produce cose simili≫).
[21]
Dio, secondo Guglielmo, si era limitato a dare l'avvio alla
creazione
, dopodiche tutta l'evoluzione dei processi naturali andava spiegata sulla base dei loro principi interiori, che egli individuava nell'azione combinata dei
quattro elementi
(
fuoco
,
terra
,
aria
,
acqua
), senza bisogno che Dio intervenisse piu.
[22]
Ammettendo quindi l'immanenza dell'Anima Universale nella Natura, i filosofi di Chartres si avviavano verso una visione
panteistica
del creato.
Contemporaneamente, a cominciare da
Alberto Magno
, comincio ad essere recepito l'influsso dell'
aristotelismo
arabo, che porto a un ridimensionamento del ruolo che
l'agostinismo
aveva avuto fino allora, e provocando accese dispute quando alcuni concetti di derivazione
averroistica
(come la negazione dell'immortalita dell'anima o dell'origine creazionistica del mondo) sembravano porsi in contrasto con l'ortodossia cristiana. Alberto Magno introdusse allora una distinzione fra l'ambito della
fede
, di cui si occupa la teologia, e quello della
scienza
, in cui opera la ragione, pur cercando sempre un punto di incontro tra questi due campi.
Discepolo di Alberto fu
Tommaso d'Aquino
, che analogamente si propose di conciliare la
rivelazione cristiana
con la
dottrina di Aristotele
, riformulandone in chiave nuova la concezione della
verita
come corrispondenza tra intelletto e realta,
[24]
e sviluppando il concetto di
analogia entis
e di
astrazione
, il cui utilizzo e stato rivalutato tuttora in piu recenti scoperte scientifiche.
[25]
In virtu dell'analogia, o similitudine, esiste secondo Tommaso un perenne passaggio dalla
potenza
all'
atto
che struttura gerarchicamente la natura secondo una scala ascendente che va dalle piante agli animali, e da questi agli uomini, fino agli
angeli
e a
Dio
, che in quanto motore immobile dell'universo e responsabile di tutti i processi naturali. Le intelligenze angeliche hanno una conoscenza
intuitiva
e superiore, che permette loro di sapere immediatamente cio a cui noi invece dobbiamo arrivare tramite l'esercizio della
ragione
. Tommaso mantenne comunque una certa terminologia neoplatonica parlando anch'egli di un'
Anima Mundi
, causa della Natura, che derivava
"post aeternitatem"
dalle Intelligenze, sussistenti
"cum aeternitate"
, le quali a loro volta discendevano dall'
Uno
o Bene, causa prima
"ante aeternitatem"
.
[26]
Nell'opera di Tommaso, l'attenzione rivolta agli aspetti vitali del mondo fisico trovera espressione in un trattato dedicato all'
alchimia
,
[27]
ed un altro intitolato
Aurora consurgens
.
[28]
Mentre Tommaso insegno soprattutto a
Parigi
, altre scuole crebbero di rinomanza, come quella inglese di
Oxford
, dove opero
Ruggero Bacone
, anch'egli seguace di Aristotele ma attestato su posizioni diverse da quelle
tomiste
, ignorando di fatto il significato attribuito da Tommaso all'
analogia entis
,
[29]
e adottando cosi esclusivamente una scienza di tipo
matematizzato
, che precorrendo il metodo di
Galilei
escludeva dallo studio della natura tutto cio che non fosse riconducibile a rapporti numerici e quantitativi (conducendo all'eclissi del concetto di analogia).
[30]
Rivalutando la
sperimentazione
nella conoscenza del mondo naturale, Bacone distinse la
magia cerimoniale
, o demoniaca, da una positiva, che e la
magia naturale
o
alchimia
, la quale opera in accordo con le leggi di natura e consente di svelarne i segreti; egli ando cosi a costituire per quei tempi ≪la piu fervida difesa dell'astrologia e della magia≫.
[31]
Col
Rinascimento
torna in auge il
neoplatonismo
, che appariva piu in accordo con una visione
magica
ed
esoterica
della natura, tipica di questo periodo, mentre l'
aristotelismo
rimane relegato in specifiche scuole.
[32]
La riscoperta dell'antico
Corpus Hermeticum
attribuito ad
Ermete Trismegisto
, che viene tradotto da
Marsilio Ficino
su incarico di
Cosimo de' Medici
, contribuisce a incrementare l'interesse per l'
alchimia
. Si va alla ricerca di un sapere unitario, organico, coerente, che funga da raccordo di tutte le conoscenze dello scibile umano, e che sappia ricondurre la molteplicita nell'unita, la diversita nell'identita. Tale e ad esempio il proposito di
Pico della Mirandola
, che nella sapienza della
Cabala
cerca di decifrare gli oscuri rapporti che legano tra loro ogni aspetto della natura.
[33]
Ricevono cosi grande impulso numerose discipline come la
matematica
, la
geometria
, la
numerologia
, l'
astronomia
, che risultano connesse tra loro e mirano tutte a interpretare la natura in chiave simbolica e unitaria. La ricerca della
pietra filosofale
, ad esempio, nasce dalla convinzione che tutti gli elementi dell'universo, corrottosi a causa del
peccato originale
, provenissero da un'unica sostanza originaria (
quintessenza
), che si tenta ora di riprodurre in laboratorio tramite appunto la creazione di un agente
catalizzatore
, capace di riportare la
materia
alla sua antica purezza
spirituale
.
[34]
L'idea di una segreta corrispondenza tra fenomeni celesti e fenomeni terreni conduce a una maggiore fiducia nell'
astrologia
, basata su una visione armonica dell'universo per cui esiste un'analogia tra le strutture della mente umana e le strutture reali dell'universo, ovvero tra la nostra ragione soggettiva e la ragione oggettivata nella natura, in quanto generate dalla stessa intelligenza creatrice.
[35]
Non si tratta di un universo statico, ma in movimento: in esso prevale un equilibrio dinamico, rappresentato dal
cerchio
e dalla
sfera
, simboli dei cicli della natura, e visti come le figure piu perfette in quanto espressione di massima sintesi tra forze centrifughe e centripete: una concezione che si ritrova nella
rivoluzione scientifica
attuata da
Copernico
. A fondamento dell'ordine geometrico dell'universo e posto
Dio
, il quale lo governa attraverso un atto d'
amore
, infondendo anima e vita alle sue leggi.
Anche per i
filosofi rinascimentali
, dunque, che pure si discostano dai dogmi della
teologia
, la natura e un organismo vivente, che non opera meccanicamente assemblando parti piu piccole fino ad arrivare agli organismi piu evoluti e intelligenti, bensi il contrario: l'evoluzione della
natura
e resa possibile dal principio intelligente che gia preesiste alla materia.
Bernardino Telesio
cosi, pur polemizzando contro Aristotele, affermera l'esigenza di studiare la natura secondo
i suoi propri principi
, cioe secondo la visione tipicamente aristotelica di una ragione immanente agli organismi. Secondo
Giordano Bruno
nella natura opera
Dio
stesso, il quale si rivela nell'uomo come
Ragione
, attraverso una progressiva esaltazione dei sensi e della memoria nota come
eroico furore
.
Tommaso Campanella
si fa portatore di un
sensismo
cosmico, concezione per cui tutta la natura e senziente, ovvero percepisce. Nel panorama rinascimentale permane costante la concezione della natura come una realta tutta viva e animata, abitata da forze e presenze nascoste.
Paracelso
ad esempio parlava apertamente di entita spirituali responsabili di ogni legge e avvenimento di natura;
[36]
a lui si deve inoltre lo sviluppo della
dottrina delle segnature
, basata sul concetto di analogia tra
macrocosmo e microcosmo
, tra natura ed essere umano.
La visione immanente dei filosofi rinascimentali, in particolare di Giordano Bruno, sara ripresa da
Spinoza
, secondo cui ≪Dio non e un burattinaio≫, cioe non e trascendente, ma coincide con la Natura stessa. Dio e la
Natura Naturans
che si materializza come
Natura Naturata
. Secondo Spinoza, tutto in natura e causato da un tale Principio
unico
e
assoluto
, il quale non e da intendersi come il primo anello della catena di cause in essa presente, ma come la sostanza unitaria di questa stessa catena.
Leibniz
prosegue nell'ottica neoplatonica, attribuendo capacita di pensiero persino alla materia. Egli concepisce tutto l'universo come popolato da centri di energia o
monadi
, che sono dotate ognuna di proprie personali rappresentazioni, anche se spesso inconsce. Ogni monade e un'
entelechia
chiusa in se stessa, ma le sue rappresentazioni corrispondono a quelle altrui perche esse sono tutte coordinate da
Dio
secondo un'
armonia prestabilita
.
Leibniz si propone di correggere la concezione
cartesiana
, che aveva postulato una rigida separazione tra
res cogitans
e
res extensa
(realta psichica e realta fisica), in base alla quale si avrebbe da una parte il
pensiero
(o la coscienza), e dall'altra la materia inerte, concepita in forma meccanica, al punto da equiparare gli organismi naturali a degli
automi
.
[37]
Ma postulare due sostanze e per Leibniz una visione irrazionale, per rimediare alla quale si deve necessariamente supporre che anche la materia apparentemente inorganica abbia proprie
percezioni
. Leibniz si contrappone anche alla corrente
meccanicista
che si stava sviluppando in Inghilterra sull'onda di
Newton
, secondo cui, in maniera simile ai democritei, la natura e assimilabile a un ingranaggio, sottoposto a leggi esteriori che determinano persino la volonta dei singoli individui.
Una tale ripresa del meccanicismo si era avuta gia a partire da
Francesco Bacone
,
[38]
e quindi da
Thomas Hobbes
col rilancio di un indirizzo di pensiero
nominalista
, che negando valore alle essenze universali delle specie naturali (su cui si fondava la filosofia della natura aristotelico-tomista) le assimilava a semplici parole arbitrarie prive di fondamento ontologico.
Ma e con
Galileo Galilei
, sebbene questi accogliesse da Aristotele e Platone il modello
deduttivo
-
matematico
, che si attua quella
rivoluzione scientifica
rivolta a una conoscenza della natura limitata agli aspetti
quantitativi
della realta, rinunciando alla ricerca delle qualita e delle
essenze
,
[39]
che fino allora aveva condotto la filosofia della natura ad occuparsi delle proprieta degli enti da un punto di vista principalmente
analogico
, assimilandole ai
quattro elementi
fondamentali (aria, acqua, terra, fuoco).
Con
Isaac Newton
viene infine a cadere quella fede in una struttura matematica dell'universo, retaggio del platonismo, che ancora Galileo considerava alla base delle sue dimostrazioni. Le idee di essenza e di sostanza vengono in seguito giudicate infondate anche dagli esponenti dell'
empirismo
anglosassone come
John Locke
, perche ritenute non ricavabili direttamente dall'esperienza.
La reazione a questa corrente meccanicista si avra col
Romanticismo
, nel quale si verifica un ritorno alle scienze esoteriche, alla
magia
e all'
alchimia
.
[40]
Per
Goethe
la natura e ≪la veste vivente della divinita≫,
[41]
in cui prevalgono due forze: una di
sistole
, cioe di concentrazione in un'entita individuale, e una di
diastole
, ossia di espansione illimitata; i modelli e gli archetipi che essa custodisce possono essere dischiusi dallo scienziato solo mediante un'osservazione attiva, cioe una disposizione d'animo che normalmente si attribuirebbe all'artista. Anche per
Hamann
e
Herder
la natura e un organismo vivente, una totalita organizzata unitariamente.
Kant
invece, se nella
Critica della ragion pura
concepiva l'
essere
come un semplice
quantificatore
e non un predicato, interpretando il cosmo alla stregua di un meccanismo sottomesso alle leggi dell'
io penso
(per il quale ogni realta per poter essere conosciuta deve prima entrare a far parte della nostra esperienza), nella
Critica del Giudizio
recupera una visione finalistica della natura, da interpretare in chiave simbolica come inesauribile e spontanea forza vitale dove si esprime la divinita.
Schelling
riprende questi concetti, cercando di costruire una filosofia della natura (
Naturphilosophie
) che superasse i limiti della scienza sperimentale e si occupasse della natura nella sua totalita.
[42]
≪La tendenza necessaria di tutte le scienze naturali e di andare dalla natura al principio intelligente. Questo e non altro vi e in fondo ad ogni tentativo diretto ad introdurre una teoria nei fenomeni naturali. La scienza della natura toccherebbe il massimo della perfezione se giungesse a spiritualizzare perfettamente tutte le leggi naturali in leggi dell’intuizione e del pensiero. I
fenomeni
(il materiale) debbono scomparire interamente, e rimanere soltanto le leggi (il formale). Accade percio che quanto piu nel campo della natura stessa balza fuori la legge, tanto piu si dissipa il velo che l'avvolge, gli stessi fenomeni si rendono piu spirituali ed infine spariscono del tutto. I fenomeni ottici non sono altro che una geometria, le cui linee sono tracciate per mezzo della luce, e questa luce stessa e gia di dubbia materialita. Nei fenomeni del magnetismo scompare ogni traccia materiale, e dei fenomeni di gravitazione non rimane altro che la loro legge, la cui estrinsecazione in grande e il meccanismo dei movimenti celesti. Una teoria perfetta della natura sarebbe quella per cui la natura tutta si risolvesse in un'
intelligenza
.
[43]
≫
Schelling vede la Natura in un'ottica finalista, ritenendo che essa sia il luogo dove si manifesta l'aspetto oscuro e
inconscio
dello
Spirito
. Schelling dira che la Natura e un'intelligenza addormentata, che mira pero a risvegliarsi, evolvendosi dagli organismi inferiori e passando man mano a quelli superiori, fino a diventare pienamente
autocosciente
nell'uomo. Si tratta anche qui di una visione antitetica al meccanicismo perche l'intelligenza e gia presupposta fin nei livelli piu bassi e apparentemente inorganici della natura: riprendendo la terminologia
neoplatonica
, Schelling chiama
anima del mondo
(
Weltseele
) la forza
unitaria
che ad essi presiede. Scopo della
scienza
e proprio quello di riflettere la volonta della natura di rendersi manifesta a se stessa.
[44]
Analizzando i fenomeni dell'
elettricita
e della
luce
, nella quale soprattutto sembra risolversi la
materia
, Schelling ritrova nella natura la
polarita
tipica dell'Assoluto, fenomeno attestato anzitutto dal
magnetismo
. Riabilitando anche il concetto di analogia, egli indica cosi i principi fondamentali che reggono la Natura:
- Polarita
: ogni grado della natura e costituito da una coppia antitetica ma complementare;
- Coesione
: l'interazione delle forze che mirano a riequilibrarsi;
- Metamorfosi
: la trasformabilita degli elementi gli uni negli altri;
- Potenza
: ogni grado della scala evolutiva e il risultato della trasformazione dal suo precedente;
- Analogia
: l'affinita dei fenomeni, con la quale Schelling abilmente utilizza e generalizza alcune importanti scoperte scientifiche.
Mentre per Schelling la Natura e il negativo, o il contraltare, dello Spirito razionale, attingibile solo nell'atto creativo e immediato dell'
Assoluto
, per
Hegel
essa diventa un aspetto della
Ragione
stessa, nel momento in cui si estranea nell'≪altro da se≫.
Filosofia della Natura
e quindi per Hegel lo studio della caduta dell'
Idea
nella realta, durante il suo procedere
dialettico
: mentre la
Logica
e l'Idea ≪in se≫ (tesi), la Natura e l'Idea ≪per se≫ (antitesi), prima di acquisire infine piena
autocoscienza
nello
Spirito
assoluto (sintesi) che e ≪in se e per se≫. La natura secondo Hegel rappresenta quindi l'Idea che ha perso la sua perfezione diventando necessitata e contingente nel tentativo di riproporre nella concretezza la razionalita pura dello Spirito. Questo aspetto, che cerca di spiegare gli inconvenienti della natura con l'abbandono della materia da parte dello Spirito per approdare al momento finale della sintesi, diventa pero oggetto di critiche da parte dei contemporanei di Hegel,
[45]
in particolare di Schelling, che gli contesta l'incapacita di cogliere l'aspetto volontario e non necessario del passaggio alla realta: il presunto estraniarsi dell'Idea nell'≪Altro-da-se≫ della filosofia hegeliana, infatti, avviene sempre all'interno del processo iniziale, in una maniera automatica che non rende ragione della caducita e della disgregazione a cui la Natura spesso e assoggettata.
[46]
All'insegnamento di Schelling attingera invece
Schopenhauer
(nonostante le dure critiche da costui rivolte ai tre esponenti dell'
idealismo tedesco
), in particolare riguardo al tema dell'
analogia
, in virtu della quale tutti gli elementi della natura presentano corrispondenze e consonanze reciproche, essendo in fondo
oggettivazioni
di una stessa
Volonta
universale, che per Schopenhauer e da intendere come il principio originario al posto dell'
Assoluto
schellinghiano: ≪L'oscura conoscenza di cio diede probabilmente origine alla
Kabbala
e a tutta la
filosofia matematica
di
pitagorici
e
cinesi
: e anche la scuola schellinghiana, nel suo sforzo di mostrare le analogie tra tutte le apparenze della natura, tento, benche spesso malamente, di derivare le leggi della natura dalle pure leggi dello spazio e del tempo≫.
[47]
Dopo Schelling e Schopenhauer l'
animismo
neoplatonico sembra nuovamente declinare in favore del meccanicismo. Quest'ultimo tuttavia sara messo definitivamente in crisi dalle scoperte del primo Novecento, che tendono a fare della materia una funzione dell'
energia
, dunque non piu qualcosa di statico e rigidamente meccanico, ma il risultato macroscopico di fenomeni ondulatori. In proposito c'e chi ha proposto parallelismi anche con le concezioni olistiche orientali del
Tao
, secondo cui i corpi sono fatti di luce.
[48]
In questo periodo anche
Rudolf Steiner
, riprendendo
Goethe
e diversi altri concetti legati all'alchimia ed all'esoterismo, si propone di studiare in modo scientifico ed unitario sia la realta fisica che la dimensione spirituale. Dai suoi insegnamenti nacque l'
Antroposofia
o "scienza dello spirito", annoverata tra le
pseudoscienze
, e che oggi trova i suoi principali riscontri pratici nella
pedagogia Waldorf
, nella
medicina antroposofica
e nell'
agricoltura biodinamica
.
La filosofia della natura come indagine filosofica
tout court
e comunque scomparsa del tutto dalle universita come disciplina autonoma nel corso del
Novecento
, a parte alcune eccezioni: ad esempio in alcune facolta teologiche cattoliche essa si e conservata, intesa come riflessione filosofica metafisica di stampo aristotelico-tomista.
In tempi recenti e stata da piu parti affermata la necessita di una ripresa della riflessione filosofica sulla natura
[49]
. E stato argomentato che una riflessione filosofica, con delle basi ben fondate sulle moderne concezioni scientifiche del mondo fisico e biologico, e necessaria sia per un'interpretazione e una comprensione effettiva dei dati e delle teorie
scientifiche
, sia per l'elaborazione di concezioni
antropologiche
che non ne trascurino le basi fisico-biologiche.
D'altra parte anche all'interno della comunita scientifica viene spesso rimarcata la necessita di un'elaborazione in chiave ontologica, epistemologica (e filosofica in senso generale) delle tecniche e delle teorie scientifiche utilizzate, nonche delle conseguenze pratiche del loro impiego (sull'ambiente, sui pazienti, sulla societa, ecc.).
In questo senso viene auspicata la rinascita di una riflessione filosofica sulla natura (che tuttavia non si candidi come sostitutiva delle scienze, ma a queste si accompagni), gia in parte avvenuta (al di la dei termini utilizzati o auspicati quali "filosofia della natura", "
ontologia (della) fisica
", "ontologia della biologia", ecc.) con il fiorire contemporaneo di nuove discipline a cavallo tra scienza e filosofia quali la
filosofia della fisica
, la
filosofia della biologia
o l'
epistemologia
evoluzionistica
.
- ^
Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, Maurizio Villani,
Atlante della filosofia: gli autori e le scuole, le parole, le opere
, Hoepli editore, 2006, p. 515
ISBN 88-203-3620-0
.
- ^
. Si deve, tra gli altri, a
Kant
l'aver distinto la
filosofia naturale
, che si occupa dei principi
a priori
fondanti la conoscenza della natura, dalla
fisica
, che si limita invece ad applicare quei principi (cfr.
Dizionario della filosofia Treccani
)
- ^
Tra costoro vi erano i
filosofi di Mileto
come
Talete
, il quale sosteneva che ≪tutte le cose sono piene di dei≫ (da una testimonianza di Aristotele, in
De Anima
, 411 a7).
- ^
≪Pertanto, secondo una tesi verosimile, occorre dire che questo mondo nacque come un essere vivente davvero dotato di anima e intelligenza grazie alla
Provvidenza
divina≫ (
Timeo
, cap. VI, 30 b).
- ^
Per questo motivo,
Dante Alighieri
definira Democrito come colui ≪che 'l mondo a caso pone≫ (
Inferno
, canto IV, vv. 136).
- ^
Dettaglio della
Scuola di Atene
di
Raffaello Sanzio
(1509-1511).
- ^
Per Aristotele era contraddittorio che il determinismo atomista, pur ammettendo un rigido meccanicismo di causa-effetto, ponesse all'origine di quegli stessi mutamenti meccanici la pura casualita: ≪E quel che fa veramente meraviglia e che mentre dicono che gli animali e le piante ne esistono ne nascono fortuitamente, sebbene hanno una causa, sia poi questa la materia o la mente o qualcosa di simile (giacche da ogni singolo seme non viene fuori cio che capita, ma da questo qui viene l'olivo, da quell'altro l'uomo, ecc.), affermano per contro che il cielo e tutto quanto vi e di piu divino tra i fenomeni derivano dal caso e che non vi e punto per essi una causa analoga a quella che c'e per gli animali e per le piante≫ (Aristotele,
Fisica
, II, 4).
- ^
Aristotele,
Fisica
, I, 1, 184a, 10.
- ^
La scolastica considerera infatti che il vero sapere e legato alla conoscenza delle cause, o nella versione latina ≪
verum scire est scire per causas
≫.
- ^
Enciclopedia Treccani
- ^
Fisica aristotelica
.
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Aristotele,
Fisica
, IV, 6, 213 a-b.
- ^
Hans Von Arnim,
Stoicorum veterum fragmenta
I, frammenti 171-172;
SVF
II, fr. 1153.
- ^
≪Quanto sia assurdo attribuire al meccanicismo e al caso l'esistenza e la formazione dell'universo e chiaro, anche prima di ogni ragionamento≫ (Plotino,
Enneadi
, trad. di G. Faggin, Milano, Rusconi, 1992, p. 351).
- ^
Vittorio Mathieu
,
Come leggere Plotino
, collana diretta da G. Reale, Bompiani, Milano 2004.
- ^
Plotino,
Quinta enneade. Il pensiero come diverso dall'Uno
, BUR Rizzoli, 2000
ISBN 8817173185
.
- ^
Si deve riconoscere che ciascuna realta possiede una sua potenza alogica, in quanto e formata e configurata nel Tutto, e partecipa dell'anima da parte del Tutto, che e animato. [...] Nascono cosi da un vivente altri viventi, senza che una decisione li crei, senza che la vita si sminuisca e senza che ne abbia coscienza≫ (Plotino,
Enneadi
, trad. di G. Faggin, Milano, Rusconi, 1992, p. 683).
- ^
Plotino,
Enneadi
, VI, 9, 1)
- ^
Calcidio,
Commentario al Timeo di Platone
, Milano 2003
ISBN 88-452-9232-0
.
- ^
Enciclopedia Treccani
.
- ^
Filosofia della Natura
.
- ^
≪L'Anima del Mondo e un'energia naturale degli esseri per cui alcuni hanno soltanto la capacita di muoversi, altri di crescere, altri di percepire attraverso i sensi, altri di giudicare. […] Ci si chiede cosa sia quell'energia. Ma, come mi sembra, quell'energia naturale e lo
Spirito Santo
, cioe una divina e benigna armonia che e cio da cui tutte le realta hanno l'essere, il muoversi, il crescere, il sentire, il vivere, il giudicare≫ (Guglielmo di Conches,
Glosse al Timeo di Platone
, traduzione da
Tullio Gregory
,
Anima mundi. La filosofia di Guglielmo di Conches e la scuola di Chartres
, Sansoni, Firenze 1955).
- ^
Enciclopedia Treccani
. L'ermafrodito simboleggia inoltre la riunificazione degli archetipi del mascolino e del femminino (Marie-Louise von Franz,
Aurora Consurgens
, Bollingen, 1962).
- ^
Il logico e matematico
Alfred Tarski
ha posto la concezione aristotelico-tomista dell'
adequatio rei et intellectus
a fondamento della moderna concezione semantica della verita (cfr.
Enciclopedia Treccani
alla voce "Alfred Tarski"). ≪La concezione della verita come corrispondenza (
adaequatio
) oltre che da Tommaso d'Aquino e condivisa da tutti coloro che hanno una concezione
realistica
della
conoscenza
, sia nella versione platonica (Platone, Agostino, Popper), sia in quella aristotelica (Aristotele, Tommaso d'Aquino, Tarski), oppure una concezione fenomenistica (Kant)≫ (cit. da
Battista Mondin
,
Manuale di filosofia sistematica: Cosmologia. Epistemologia
, vol. I, pag. 263, Bologna, ESD, 1999).
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F. Bertele, A. Olmi, A. Salucci, A. Strumia,
Scienza, analogia, astrazione. Tommaso d'Aquino e le scienze della complessita
, Padova, Il Poligrafo, 1999.
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C. Fabro,
Partecipazione e causalita secondo S. Tommaso d'Aquino
, Societa Editrice Internazionale, Milano 1958.
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Tommaso d'Aquino
,
L'alchimia ovvero trattato della pietra filosofale
, trad. di P. Cortesi, Newton & Compton, 1996
ISBN 88-8183-557-6
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Tommaso d'Aquino,
Aurora Consurgens
, a cura di P. De Leo, Kemi, 2002
ISBN 9786001344343
.
- ^
≪Si trattava di un vero e proprio fraintendimento del significato dei termini: cio che a Parigi era analogo fini, di fatto, per essere univoco a Oxford. Di conseguenza, adottando una concezione univoca dell'ente, Ruggero Bacone e la scuola inglese non potevano che prospettare una scienza di tipo matematizzato, mentre la scuola di Parigi [...] non aveva difficolta a concepire, insieme alle
scientiae mediae
, [...] anche delle scienze non matematizzate≫ (James A. Weisheipl,
Alberto Magno e le Scienze
, trad. di Alberto Strumia, Bologna ESD, 1994, p. 6).
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Ivi
, p. 7
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Eugenio Garin
,
Magia ed astrologia nella cultura del Rinascimento
, in "Medioevo e Rinascimento", Laterza, Roma-Bari 1984, p.155.
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La piu celebre di queste fu quella
padovana
.
- ^
≪Non vi e scienza che ci dia maggiori certezze sulla divinita del
Cristo
della
magia
e della
cabala
≫ (Pico della Mirandola, cit. da Francois Secret,
I cabbalisti cristiani del Rinascimento
, trad. it., Arkeios, Roma 2002, e in
Zenit studi. Pico della Mirandola e la cabala cristiana
Archiviato
il 17 ottobre 2009 in
Internet Archive
.).
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A. M. Partini,
Introduzione all'alchimia
, sulla Rivista ≪Simmetria≫ n. 3, 2000/2001.
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Per Cusano e Marsilio Ficino, ad esempio, l'uomo e un microcosmo che contiene in se gli estremi opposti dell'universo.
- ^
Paracelso
,
Liber de nymphis, sylphis, pygmaeis et salamandris et de caeteris spiritibus
(1566).
- ^
Cosi si esprimeva Cartesio nel
Le Monde ou traite de la lumiere
(1667) parlando degli esseri viventi: ≪Tutte le funzioni di questa macchina sono la necessaria conseguenza della disposizione dei suoi soli organi, cosi come i movimenti di un orologio o di un altro automa conseguono dalla disposizione dei suoi contrappesi ed ingranaggi; sicche per spiegarne le funzioni non e necessario immaginare un'anima vegetativa o sensibile nella macchina≫.
- ^
Manipolazione spietata di cose, vegetali ed animali nella ≪Nuova Atlantide≫ di Francesco Bacone
.
- ^
≪Il tentar l'essenza, l'ho per impresa non meno impossibile e per fatica non men vana nelle prossime sustanze elementari che nelle remotissime e celesti: e a me pare essere egualmente ignaro della sustanza della Terra che della Luna, delle nubi elementari che delle macchie del Sole; ne veggo che nell'intender queste sostanze vicine aviamo altro vantaggio che la copia de' particolari, ma tutti egualmente ignoti, per i quali andiamo vagando, trapassando con pochissimo o niuno acquisto dall'uno all'altro≫ (G. Galilei,
Terza lettera del sig. Galileo Galilei al sig. Marco Velseri delle macchie del sole
, Villa delle Selve, l° dicembre 1612).
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Francesco Attardi,
Viaggio intorno al Flauto magico
, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2006, p. 235
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Modernita e postmodernita: l'interpretazione cristiana dell'esistenza al tramonto dei tempi moderni nel pensiero di Romano Guardini
, Editrice Pontificia Universita Gregoriana, 1998, p. 159.
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Filosofia della natura e idealismo trascendentale nel giovane Schelling (1796-1801)
Archiviato
il 16 maggio 2006 in
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Cit. in Giuseppe Rensi,
La trascendenza: studio sul problema morale
, Fratelli Bocca, 1914, pag. 17.
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Un discepolo di Schelling,
Johann Jakob Wagner
, basandosi sull'idea che pensare e calcolare, concepi che fosse possibile tradurre la filosofia della natura in termini matematici realizzando cosi l'esigenza di una scienza della natura perfetta.
- ^
Il sostanziale disinteresse da parte di Hegel nei confronti della
Filosofia della Natura
fu del resto esplicitato dallo stesso Hegel in una lettera in cui criticava l'operato del suo ex-amico Schelling: ≪Io ho avuto troppo da fare [...] con la matematica, [...] il calcolo differenziale, la chimica, per lasciarmi prendere dall'impostura della Filosofia della Natura, da questo filosofare senza conoscenza fattuale, [...] e dalla trattazione di mere fantasticherie≫ (G. W. Hegel, citato in Karl Popper,
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Il velo d'Iside. Storia dell'idea di natura
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