La
196 SP
e una
autovettura
da
competizione
prodotta dalla
Ferrari
nel
1962
[1]
in quattro esemplari
[2]
.
Il modello fu mostrato per la prima volta al pubblico nel febbraio del 1962 insieme ad altre vetture da competizione con
motore posteriore
durante la consueta
conferenza stampa
organizzata dalla
Ferrari
all'inizio della stagione sportiva. I modelli presentati erano: la
248 SP
, la
268 SP
, la
286 SP
e, appunto, la 196 SP. In questa occasione fu anche presentata, quasi in sordina, la
250 GTO
, che divento celebre in seguito. Come le altre vetture sport, la 196 SP possedeva una
presa d'aria
doppia posizionata sul frontale che fu introdotta sulle
monoposto
Ferrari nel
1961
[1]
[3]
.
Il
motore
del modello derivava
[1]
dal “Tipo Dino 196” installato sulla
Dino 196 S
di cui condivideva la configurazione generale, ma non l'angolo tra le due
bancate
dei
cilindri
che era di 60° invece di 65°.
Il motore era un
V6
a 60°
posteriore
e
longitudinale
. L'
alesaggio
e la
corsa
erano rispettivamente 77
mm
e 71 mm, che portavano la
cilindrata
totale a 1983,72
cm³
. Il
rapporto di compressione
era di 9,8:1. La
potenza
massima erogata dal propulsore era di 210
CV
a 7500
giri al minuto
[1]
.
La
distribuzione
era formata da un
singolo albero a camme
che comandava due
valvole
per
cilindro
. L'
alimentazione
era formato da tre
carburatori
di marca
Weber
e modello 42 DCN. L'
accensione
era singola ed il
relativo impianto
comprendeva due
spinterogeni
. La
lubrificazione
era a
carter secco
, mentre la
frizione
era multidisco
[1]
.
Le
sospensioni
erano indipendenti, con quadrilateri trasversali,
molle
elicoidali e
ammortizzatori
telescopici. Quelle anteriori montavano anche una barra stabilizzatrice. I
freni
erano
a disco
, mentre la
trasmissione
era formata da un
cambio
a cinque rapporti piu la retromarcia. Lo
sterzo
era a
pignone e cremagliera
[1]
.
Il
telaio
era tubolare in
acciaio
, mentre la
carrozzeria
era
spider
a due
posti
[1]
.
La
velocita
massima raggiunta dal modello era di 240
km/h
[1]
.