Fara Olivana con Sola
comune
|
---|
|
Fara Olivana con Sola ? Veduta
Panorama
|
Localizzazione
|
---|
Stato
|
Italia
|
---|
Regione
|
Lombardia
|
---|
Provincia
|
Bergamo
|
---|
Amministrazione
|
---|
Sindaco
| Sabrina Severgnini
(
lista civica
Cresciamo insieme) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
|
---|
Territorio
|
---|
Coordinate
| 45°29′41.44″N 9°44′56.62″E
45°29′41.44″N
,
9°44′56.62″E
? (
Fara Olivana con Sola
)
|
---|
Altitudine
| 107
m
s.l.m.
|
---|
Superficie
| 5,04
km²
|
---|
Abitanti
| 1 340
[2]
(31-8-2023)
|
---|
Densita
| 265,87 ab./
km²
|
---|
Frazioni
| Fara Olivana (sede comunale), Sola
[1]
|
---|
Comuni confinanti
| Bariano
,
Castel Gabbiano
(CR),
Covo
,
Fornovo San Giovanni
,
Isso
,
Mozzanica
,
Romano di Lombardia
|
---|
Altre informazioni
|
---|
Cod. postale
| 24058
|
---|
Prefisso
| 0363
|
---|
Fuso orario
| UTC+1
|
---|
Codice
ISTAT
| 016097
|
---|
Cod. catastale
| D491
|
---|
Targa
| BG
|
---|
Cl. sismica
| zona 3
(sismicita bassa)
[3]
|
---|
Cl. climatica
| zona E, 2 383
GG
[4]
|
---|
Nome abitanti
| faresi e solesi
|
---|
Patrono
| san Lorenzo
e
santo Stefano
|
---|
Giorno festivo
| 10 agosto e 26 dicembre
|
---|
Cartografia
|
---|
|
Fara Olivana con Sola ? Mappa
Posizione del comune di Fara Olivana con Sola nella provincia di Bergamo
|
Sito istituzionale
|
---|
Modifica dati su Wikidata
·
Manuale
|
Fara Olivana con Sola
(
Fara
[?fa?a]
e
Sola
[?søla]
in
dialetto bergamasco
[5]
[6]
) e un
comune italiano
di 1 340 abitanti
[2]
della
provincia di Bergamo
in
Lombardia
. E situato nella
bassa pianura bergamasca
, sulla riva sinistra del
fiume Serio
, al confine con la
provincia di Cremona
.
Il suo territorio, interamente pianeggiante, si estende per 4,93 km² ad altitudini sul livello del mare comprese tra i 107 metri di Fara ed i 105 metri di Sola, e dista circa 29 chilometri a sud da
Bergamo
, 2 da
Covo
e 3,5 da
Romano di Lombardia
.
Il comune comprende due centri urbani:
Fara Olivana
, sede dell'antica
pieve di Santo Stefano
, che si trova piu a nord, e la frazione
Sola
, sede della parrocchia di
parrocchia di San Lorenzo
, situata due chilometri piu a sud, lungo la ex strada Statale 11.
Sono inoltre presenti alcuni grossi cascinali: la
Superba
,
Fara Nuova
,
Pomi
,
San Vito
e
Bettola
.
Una striscia del territorio comunale situata lungo il fiume fa parte del
Parco regionale del Serio
.
Le origini di
Fara Olivana
risalgono tra il
VI
ed il
VII secolo
, durante l'epoca dei
Longobardi
. Questo si evince dall'origine etimologica del nome che starebbe ad indicare una
fara
, ovvero una tribu longobarda legata da vincoli di parentela, discendente da tale
Olivano
. Sempre in epoca longobarda vi e inoltre il culto devozionale a
Santa Fara
. Dal territorio di Fara Olivana passava in eta romana la
via Mediolanum-Brixia
, che collegava
Mediolanum
(
Milano
) con
Brixia
(
Brescia
) passando anche da
Cassianum
(
Cassano d'Adda
).
Il primo documento scritto che attesta l'esistenza del borgo risale invece all'anno
915
, durante il periodo feudale, nel quale il borgo era inglobato nel
Sacro Romano Impero
. Inizialmente la gestione del territorio venne affidata dagli imperatori direttamente alla
diocesi di Cremona
, a cui in seguito subentro la famiglia dei
Da Rudiano
. In quei tempi sorsero numerose fortificazioni volte alla difesa del territorio, tra cui anche un
castello
. Il tutto al fine di proteggere il territorio e gli abitanti dalle lotte fratricide tra i
guelfi
ed i
ghibellini
, che a lungo funestarono la vita del paese, al punto di provocarne la distruzione tra il
XIV
ed il
XV secolo
.
La ricostruzione fu lenta e faticosa, al termine della quale, nel
XV secolo
il potere passo nelle mani della
Repubblica di Venezia
, che compi numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l'irrigazione, tra i quali il
fosso bergamasco
, che delimitava i territori della Serenissima nonche i confini amministrativi del paese a sud e ad est.
Da allora il paese ha mantenuto una forte connotazione e tradizione rurale, con l'agricoltura attivita predominante. A tal riguardo le cronache riportano che Fara fu uno dei primi paesi in
Europa
ad adottare la coltivazione di
granoturco
. I successivi regimi si susseguirono senza riguardare direttamente questo piccolo comune, che segui le sorti del resto della provincia.
Il comune ha come simboli lo stemma e il gonfalone concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 luglio 1971.
[7]
- Stemma
≪Troncato da una fascia
in divisa
d'argento, ondata e ombrata d'azzurro: nel primo d'azzurro, a tre
spighe di grano
d'oro
una accanto all'altra
; nel secondo di rosso a tre pannocchie di granoturco d'argento ugualmente ordinate. Ornamenti esteriori da Comune.≫
Le spighe di grano e le pannocchie di mais sono i principali prodotti agricoli del paese; la fascia simboleggia il Serio che attraversa il territorio.
- Gonfalone
≪Drappo troncato, di rosso e d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione
centrata
in argento:
Comune di Fara Olivana con Sola
.≫
La chiesa di Fara Olivana e tra le piu antiche della zona e per secoli subi le sorti della rocca munita di
mura
in cui sorgeva. La chiesa di Santo Stefano, compare gia come pieve nell'elenco delle chiese bergamasche che pagavano la tassa alla
Santa Sede
attorno al 1260. La stessa chiesa, ancora come sede
pievana
, era citata nell’elenco dei partecipanti al
sinodo diocesano
del 1304. L'edificio sacro che doveva essere di modeste dimensioni subi certamente gravi danni nel 1398 durante l'assedio e la distruzione del Castello Vecchio, che si trovava nelle sue immediate vicinanze ad opera dei
Ghibellini
. Fu restaurata una prima volta verso il 1470, poi nel 1507. Attorno al 1570 la pieve di Fara venne soppressa e la chiesa fu aggregata alla pieve di
Ghisalba
. A seguito della visita di
San Carlo Borromeo
(1575) la Misericordia fece ricostruire il
presbiterio
, innalzo il
campanile
sulla sinistra della
facciata
dotandolo di campane ed orologio e acquisto un organo. La chiesa aveva un cimitero adiacente alla parete settentrionale, ma non era usato in quanto i morti venivano sepolti regolarmente all'interno del tempio. L'attuale edificio fu voluto dall'Arciprete Andrea Garella e dal popolo di Fara, che lo fecero erigere tra il
1767
e il
1788
su progetto dell'architetto. Dopo una sosta di dieci anni i lavori ripresero e si conclusero solo nel 1788.
La chiesa fu consacrata con il titolo di Santo Stefano protomartire da monsignor
Pier Luigi Speranza
, vescovo di Bergamo, il 26 aprile 1869.
Per la particolare natura del suolo acquitrinoso si dovettero eseguire continui lavori di consolidamento: nel
1828
, nel
1894
, nel
1919
e nel
1932
. Il campanile, gia rifatto nel 1775, fu completato dall’ingegner Dante Fornoni nel 1949.
Adiacente alla
chiesa arcipretale di Santo Stefano
sorge la piccola chiesa dell’Addolorata. In origine era la Cappella del vecchio cimitero, ma in seguito alle nuove leggi che prescrivevano l’ubicazione dei cimiteri lontano dai centri abitati, venne trasformata in Chiesa e dedicata alla
Madonna Addolorata
.
Nel 1940 la chiesa venne ampliata, decorata e adibita alle riunioni dei membri delle Associazioni di
Azione Cattolica
. Al suo interno vi sono gli affreschi eseguiti dal pittore Arturo Monzio Compagnoni.
La
chiesa di San Lorenzo
e di origine
medioevale
: l'orientamento canonico delle chiese piu antiche difatti prevedeva che la facciata si trovasse esposta a ovest e l'abside a est. Nel
1260
faceva gia parte della pieve di Fara Olivana e probabilmente aveva una cappella sussidiaria a Bettola, dedicata a
San Giorgio
, distrutta dall'esondazione del fiume
Serio
in epoca molto antica.
La chiesa di Sola fu distrutta, insieme con il paese durante le guerre civili del
XIV
e
XV secolo
. Nei documenti delle visite pastorali del
XVI secolo
si accenna sempre alle "
rovine della distrutta chiesa di San Lorenzo di Sola
", che tuttavia possedeva un beneficio di oltre cento pertiche di terra, usurpato probabilmente dai laici che l'avevano in affitto. Devotissimi a san Lorenzo, gli abitanti di Sola facevano spesso celebrare la messa tra le rovine della sua chiesa, e non appena i tempi lo permisero provvidero alla sua ricostruzione.
La chiesetta fu probabilmente rifatta nei primi anni del
Seicento
e da allora gli abitanti di Sola provvidero a farvi celebrare settimanalmente delle messe dei frati
agostiniani
di
Romano di Lombardia
o dei sacerdoti dei paesi vicini. Con l'aumento della popolazione la chiesetta fu ampliata una prima volta nel
1834
e poi ancora nel
1899
su progetto dell'architetto don Antonio Piccinelli.
Nel corso di questi lavori fu eretto il muro che separa il presbiterio dall'antica abside, trasformata in ripostiglio. Il tempio fu benedetto il 9 agosto
1900
dal vescovo
Gaetano Camillo Guindani
. Dopo molto secoli d'attesa la chiesa divenne finalmente
parrocchiale
e fu sottoposta a un nuovo restauro generale. Fu riconsacrata nel
1994
con l'antico titolo di san Lorenzo.
L'attuale
cimitero
si trova nella localita denominata "Bosco", sita a circa 1,5 km dalla chiesa arcipretale di Santo Stefano e ad 1 km dalla chiesa di San Lorenzo. La costruzione del cimitero e della cappella ebbe inizio il 17 settembre del
1771
, in ottemperanza alle leggi mortuarie
asburgiche
, emanate nel
1743
dai
sovrani
austro-ungarici
. La croce venne posta sulla sommita della chiesa solo nel
1854
.
La Tribulina dei Morti del Dosso, piu comunemente denominata "la Santella", e un'
edicola
che sorge nella frazione di Sola. Si tratta di una Cappella mortuaria eretta alla fine del
XVI secolo
per accogliere le ossa dei frati del vicino Convento, e quelle dei morti di
peste del 1630
. Accoglie un affresco di
Girolamo Poloni
da Martinengo raffigurante la Madonna del Soccorso.
L'Ospedale e un edificio storico della frazione di Sola, situato nel comune di Fara Olivana con Sola. Si affaccia sulla ex
strada statale 11 Padana Superiore
ed e posto di fronte alla Cascina Secchi.
Risalente alla seconda meta del 1500, offriva asilo, assistenza e cure a forestieri, viandanti e pellegrini che percorrevano la “
Via Gallica
”
. Era gestito dai frati che dimoravano nel vicino Convento.
Il Castello fu una fortificazione eretta entro le mura di Fara Olivana. Costruzione medievale, la struttura difensiva fu piu volte oggetto di saccheggi, in particolare nel periodo delle lotte tra
i Guelfi e i Ghibellini
. Il 4 maggio
1398
, venne attaccata, depredata ed in gran parte demolita.
Abitanti censiti
[8]
Periodo
|
Primo cittadino
|
Partito
|
Carica
|
Note
|
14 giugno 2004
|
7 giugno 2009
|
Alessandro Nespoli
|
Lista civica
|
Sindaco
|
|
8 giugno 2009
|
25 maggio 2014
|
Diego Recanati
|
Lista civica
|
Sindaco
|
|
26 maggio 2014
|
26 maggio 2019
|
Sabrina Severgnini
|
Lista civica
Cresciamo insieme
|
Sindaco
|
|
27 maggio 2019
|
in carica
|
Sabrina Severgnini
|
Lista civica
Cresciamo insieme
|
Sindaco
|
|
- ^
Comune di Fara Olivana con Sola - Statuto
- ^
a
b
Dato Istat
- Popolazione residente al 31 agosto 2023 (dato provvisorio).
- ^
Classificazione sismica
(
XLS
), su
rischi.protezionecivile.gov.it
.
- ^
Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia
(
PDF
), in
Legge
26 agosto 1993, n. 412
, allegato A
,
Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile
, 1º marzo 2011, p. 151.
URL consultato il 25 aprile 2012
(archiviato dall'
url originale
il 1º gennaio 2017)
.
- ^
Il toponimo dialettale e citato nel libro-dizionario di
Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di),
Dizionario italiano-bergamasco
, Torre Boldone, Grafital, 2001,
ISBN
88-87353-12-3
.
- ^
AA. VV.,
Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani.
, Milano, Garzanti, 1996, p. 267,
ISBN
88-11-30500-4
.
- ^
Statuto comunale
, su
Comune di Fara Olivana con Sola
.
URL consultato il 17 dicembre 2010
(archiviato dall'
url originale
il 27 agosto 2010)
.
- ^
Statistiche I.Stat
ISTAT
URL consultato in data 28-12-2012
.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte:
Popolazione residente per territorio - serie storica
, su
esploradati.censimentopopolazione.istat.it
.
Portale Bergamo
: accedi alle voci di Wikipedia su Bergamo e sul suo territorio