Gli
extraordinarii
facevano parte del contingente alleato che accompagnava le
legioni
consolari
quando erano in campagna militare. In un'armata consolare, infatti, il numero di truppe schierate dai
socii
era pari a quello dei romani, mentre i cavalieri erano di numero triplo, anche se queste proporzioni non sempre venivano rispettate. Il console nominava dodici
prefetti
tra i
socii
, con poteri corrispondenti a quelli dei
tribuni militari
romani. Dall'armata fornita dai
socii
veniva quindi prelevato un terzo dalla cavalleria e un quinto dalla fanteria. Sono i
praefecti
a scegliere queste truppe.
[1]
Questi soldati prendevano il nome di
extraordinarii
e venivano usati per compiti speciali.
[2]
Polibio aggiunge infatti che queste truppe, di solito, non solo erano accampate vicino ai
consoli
, ma durante le marce e in ogni altra occasione, erano totalmente e costantemente a disposizione del console e del
questore
.
[3]
Il resto delle truppe alleate (
socii
) era diviso in due parti, con lo scopo di formare le
"ali"
dello schieramento.
[4]
Gli
extraordinarii
erano posizionati all'interno del
castrum
all'epoca di
Polibio
, all'estremita dell'ultima tenda dei tribuni. Qui erano accampati i cavalieri scelti, insieme ad un gruppo di volontari (
evocati
), che prestavano servizio personale ai consoli. Essi erano disposti parallelamente alle linee laterali della palizzata difensiva, con le tende rivolte verso i magazzini del questore, oppure verso il
forum
a seconda di dove si trovassero rispetto ai tribuni delle due legioni.
[5]
- ^
Polibio
, VI, 26.8
.
- ^
Polibio
, VI, 26.5-6
.
- ^
Polibio
, VI, 31.3
.
- ^
Polibio
, VI, 26
.
- ^
Polibio
, VI, 31.2
.
- Yann Le Bohec
,
L'esercito romano da Augusto alla fine del III secolo
, Roma, 2008.
- Polibio
,
Storie
(?στορ?αι)
, VI.
(Versioni in inglese disponibili
qui
e
qui
).