Gli
edili
(in
latino
aediles
) erano
magistrati
di antiche citta
sabine
e latine, tra cui
Roma
.
Oltre a Roma si trova traccia di un collegio di tre edili a
Tusculum
e in altre citta
volsce
in seguito latinizzate (
Arpino
,
Fondi
,
Formia
), e di coppie di edili nel governo ottumviro di altre citta prevalentemente
sabine
(
Amiternum
,
Nursia
,
Trebula Mutuesca
,
Interamnia Praetuttianorum
,
Plestia
); mentre per le prime e accertata l'originalita dell'istituto, per le seconde e possibile un'importazione romana (nella stessa Roma l'edilita non e originaria in quanto in un primo tempo e costituita da funzionari plebei e non da magistrati civici). Essi vennero successivamente esportati anche nelle
province romane
.
Originariamente gli
edili plebei
(
aediles plebis
) erano due, erano eletti annualmente dai
plebei
riuniti nel
concilium plebis
. Addetti in origine alle funzioni del
tempio di Cerere
, acquisirono col tempo ulteriori mansioni civili, quali l'applicazione delle sentenze dei
tribuni della plebe
dei quali costituivano una sorta di segretari.
A partire dal
471 a.C.
, con la promulgazione della
Lex Publilia Voleronis
, gli edili furono eletti dai
Comitia Populi Tributa
.
[1]
A partire dal
366 a.C.
vennero istituiti altri due edili, detti "
edili curuli
" (
aediles curules
, perche sedevano su una sedia ornata d’avorio detta “sella curulis”). Potevano essere solo patrizi ed erano a rigore i soli edili con caratteristiche di magistrati civici, come testimonia l'aggettivo
curulis
. Possono essere considerati gli antichi
Maestri di strada
(
magistri aedificiorum et stratarum
).
In epoca piu tarda (
44 a.C.
)
Cesare
creo altri due edili plebei, detti "
edili ceriali
" (
aediles ceriales
), specificamente addetti a sorveglianti dell'
annona
e responsabili anche
dell'approvvigionamento del grano per la citta di Roma
.
L'edilita decadde progressivamente in epoca
imperiale
a partire da
Augusto
, con l'assegnazione dei vari compiti ad altre magistrature anche di nuova istituzione (
pretori
, prefetti dell'annona, dell'Urbe e dei vigili, magistrati speciali per la cura delle acque e delle
opere pubbliche
), fino a scomparire completamente con
Diocleziano
. Svetonio ricorda anche che, proprio Augusto:
≪Si applico per far riprendere la moda e il costume di un tempo: un giorno, vedendo in un'
adunanza del popolo
una folla di gente malvestita, indignato esclamo: "
Ecco i
Romani
, padroni del mondo e il popolo che indossa la
toga
", e diede incarico agli edili, dopo cio, di non tollerare che nel
Foro
e nei dintorni si fermasse qualcuno se non avesse prima abbandonato il mantello che copriva la toga.≫
Le differenze tra la varie componenti della magistratura edile si affievolirono via via, sia pure mantenendo alcune competenze specifiche.
I loro compiti comprendevano principalmente tre aree di competenza: la prima era la
cura urbis
: la gestione delle
strade
cittadine, dei bagni pubblici e degli
edifici
; la seconda era la
cura
annonae
: la gestione dei mercati, e infine la terza non era altro che la
cura ludorum
: la gestione dei
giochi pubblici e circensi
.
Essi avevano inoltre dei compiti meno definiti relativi all'archivio di stato, all'ambito giudiziario (nella giurisdizione tribunizia) e alla capacita di elevare multe.