Le
coorti urbane
o
urbaniciani
furono uno speciale corpo militare, istituito da
Augusto
, volto al mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza nell'
Urbe
.
Le coorti urbane furono istituite da
Augusto
nel 13 a.C. e svolgevano un servizio di tutela dell'ordine pubblico all'interno della citta di Roma.
Come scrive
Svetonio
: esse sono “la guardia dell'Urbe” cosi come le pretorie “la guardia dell'Imperatore”. Si puo dire che questa formazione fosse l'unica in qualche modo sotto il controllo del
Senato
, in quanto il suo comando era di spettanza al
Praefectus urbi
, un senatore, e l'unica carica rimasta di natura civile nell'impero. In effetti nei periodi piu turbolenti, tanto piu se causati dalla
Guardia pretoriana
, furono queste unita che si posero a protezione del Senato. Nel corso degli anni il numero di coorti passo da tre a sette sotto
Claudio
.
Alla fine del
II secolo
anche il controllo delle coorti urbane passa nelle mani del
Prefetto del Pretorio
; da questo momento, oltre alla difesa dell'Urbe, le coorti saranno preposte anche al ruolo di ausiliarie delle pretorie, contribuendo, in casi di estremo pericolo, alla difesa dello stesso Imperatore.
Con
Traiano
furono impiegate anche nelle
province
, e spesso intervennero per stroncare rivolte organizzate, oltre ai normali compiti svolti in Italia. Nel 312
Costantino
non congedo le coorti urbane come fece per le coorti pretoriane, e ne lascio intatto il castra a differenza di quello pretoriano sul
Viminale
, ma nel corso del
IV secolo
verranno smilitarizzate, e non avranno piu alcun ruolo bellico, tanto che nel
sacco di Roma del 410
nessun contemporaneo le menziona.
Alcuni recenti studi della Fondazione Besso, attribuirebbero l'eredita delle coorti urbane a formazioni di cittadini romani, organizzati nell'alto medioevo per la difesa del Pontefice e dell'Urbe stessa; pertanto le funzioni ed i compiti delle coorti, sarebbero proseguiti nel Medioevo e Rinascimento con l'istituzione della
Militia Sancti Petri
, trasformata successivamente, nel
XVI secolo
, nelle formazioni della
Milizia Urbana
e nella
Guardia Civica Scelta
, accorpate poi dal beato
Pio IX
, nel 1850, nella
Guardia Palatina d'Onore di Sua Santita
.
[
senza fonte
]
Alcune coorti furono stanziate fuori Roma, in particolare a
Cartagine
,
Pozzuoli
e
Ostia
, dove sovrintendevano soprattutto al servizio di vigilanza sulle spedizioni di grano, e a
Lugdunum
(
Lione
), dove aveva sede un'importante
zecca
.
Inizialmente furono create tre coorti di 500 uomini ciascuna. Per il resto organizzazione interna, comandi, ed equipaggiamento, era del tutto simile alla Guardia pretoriana. E probabile che fossero equitate, similmente alle pretorie, ma l'unica testimonianza di un cavaliere e della coorte di stanza a Cartagine. L'ordinale delle corti era di X, XI e XII, ed in seguito XIV, XV e XVI a seguire dalla IX pretoriana di cui seguivano la numerazione, ed erano considerate ausiliarie.
La vita di caserma era molto simile a quella dei pretoriani, con cui condivisero l'accampamento fino al
270
; invero, con la costruzione dei
Castra Praetoria
, vi prendono alloggio insieme alle pretorie e vi rimarranno fino al 270 quando si sposteranno nei
Castra Urbana
sul luogo dell'odierna
Piazza di Spagna
. Esercitazioni a parte e servizi vari, i soldati delle coorti urbane potevano svagarsi alle terme o nell'arena come qualunque altro
civis
.
Cosi come i pretoriani, i
frumentarii
e gli
speculatores
(le due formazioni dei servizi segreti dell'Impero), i
milites
delle coorti urbane erano gli unici autorizzati a girare per Roma armati con gladio o pilo, anche quando, non essendo in servizio, vestivano abiti civili. La consistenza numerica rimase quasi sempre invariata, tranne il breve periodo di
Vitellio
che ne porto gli effettivi a 1000 uomini per coorte, fino a
Settimio Severo
, il quale lo fisso a 1500 uomini.
Durante il regno di
Settimio Severo
esse non subiranno il destino delle coorti pretorie, e rimarranno in pratica l'unico corpo militare ad essere reclutato esclusivamente in Italia. Anche nelle coorti urbane di stanza fuori d'Italia la preferenza era accordata a soldati italici, tanto che, ancora nel III secolo, persino in Africa quasi la meta degli effettivi proveniva dall'Italia, quando nella
legione III
Augusta
di stanza in
Numidia
, ormai da molto tempo il reclutamento era basato essenzialmente sugli africani.
Gli elementi per potere definire l'abbigliamento delle coorti urbane sono molto scarsi. Dalle tracce in nostro possesso si evince come il
miles
appartenente alle coorti non avesse un equipaggiamento particolare, ma fosse del tutto simile a quello del Pretoriano.
L'elmo, identico all'elmo pretoriano e per lo piu del tipo gallo-italo imperiale, su cui poteva spiccare una cresta di crine di cavallo o semplicemente piume di uccello, oppure, nelle situazioni di guerra, un normale elmo, secondo le usanze del periodo, in dotazione anche ai legionari.
Le speculazioni fatte in passato riguardo all'uso di
scuta
(scudi) ovali invece di rettangolari, o di
lorica
muscolata
, alla luce delle
piu recenti discussioni
[
quali?
]
sembrano essere decadute. L'utilizzo dell'armamento citato era vario e, al momento, senza una particolare giustificazione. Le coorti portavano un equipaggiamento simile a quello degli altri legionari, con il classico
gladius
(corta spada), e si distinguevano per l'utilizzo del simbolo del
Senato
, talvolta raffigurato su scudi e insegne.