Cesare Forni
(
Vespolate
,
17 novembre
1890
?
Milano
,
2 luglio
1943
) e stato un
politico
italiano
.
Nato nel 1890 in un'agiata famiglia di affittuari agrari lomellini, studio ingegneria presso il
Politecnico di Torino
senza terminare gli studi. Di carattere irrequieto e ribelle, partecipo con il grado di tenente alla
prima guerra mondiale
, guadagnandosi il grado di
capitano
[1]
nel
corpo dei bombardieri
, reparto che, al pari degli
Arditi
, era destinato alle azioni piu pericolose. Ottenne una
medaglia d'argento al valor militare
e due di bronzo.
Nel 1919, convinto dall'allora capitano
Cesare Maria De Vecchi
,
[2]
aderi allo
squadrismo
fascista
, di cui divenne rapidamente un esponente di spicco in Piemonte, fondando anche un giornale,
Il Trincerista
.
[3]
Nel frattempo, trasferitosi a
Mortara
, centro politico ed economico della
Lomellina
di allora, si mise a capo di un autentico esercito personale, composto da centinaia di squadristi, in maggioranza reduci. In breve, fu riconosciuto quale
ras
incontrastato dell'intera
provincia di Pavia
. Le sue squadre imperversarono soprattutto in
Lomellina
, con azioni di estrema violenza e spregiudicatezza. Nel 1921 divenne membro del Comitato Centrale del
PNF
in rappresentanza della Lombardia
[4]
e capo della federazione provinciale fascista di
Pavia
.
Mussolini
gli affido il coordinamento di tutte le squadre di Lombardia e Piemonte nei giorni della
marcia su Roma
.
Personaggio vulcanico, capace di grandi atti di generosita cosi come di crudi pestaggi, Cesare Forni venne definito ≪un cuore di bambino in un corpo di leone≫. Fu esponente dell'ala piu radicale del movimento, diretta espressione del mondo agrario e del reducismo forsennato. Nel 1923 fu luogotenente generale della prima zona (Piemonte e Liguria) della
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
.
[5]
Popolarissimo tra gli squadristi, dopo la marcia su Roma e la presa del potere, venne considerato sempre piu come un personaggio scomodo per il suo fascismo intransigente e poi come un vero e proprio
dissidente
, per i suoi violenti attacchi contro i nuovi arrivati nella classe dirigente del partito, senza un passato di convinta militanza nel movimento. Nel febbraio 1923 fu eletto presidente della provincia di
Vigevano
.
[6]
Sindacalista fascista
, trovo nel mancato rispetto dei patti agrari da parte dei latifondisti pavesi un ulteriore motivo di scontro con i quadri del Partito. Sfido l'allora segretario politico
Francesco Giunta
, beniamino di Mussolini, in un duello alla sciabola che ebbe luogo nell'aprile del 1923 a Roma e venne sospeso dai padrini quando entrambi i duellanti erano rimasti feriti.
[7]
Nel dicembre 1923 la giunta disciplinare del PNF lo sospese da tutte le cariche che ricopriva, la federazione pavese fu commissariata e nel febbraio 1924 fu espulso dal PNF.
[6]
Presento allora, in occasione delle elezioni del 1924, per il rinnovo del Parlamento italiano, sciolto nel gennaio da
Vittorio Emanuele III
, insieme a
Raimondo Sala
una lista fascista dissidente presente solo in Piemonte e Lombardia, in contrapposizione a quella ufficiale
Lista Nazionale
, denominata
Fasci nazionali
[8]
. Il 12 marzo 1924 Cesare Forni venne assalito alla
stazione centrale di Milano
da alcuni squadristi tra cui
Dumini
,
Volpi
, Malachia, i consorziati nella cosiddetta
Ceka Fascista
, gli stessi che di li a poco avrebbero ucciso
Giacomo Matteotti
.
[9]
Il 26 aprile 1924 si svolsero le elezioni
e Cesare Forni risulto eletto,
[10]
unico deputato della sua lista.
Cesare Forni rimase comunque fedele a Mussolini e voto piu volte la fiducia al suo governo
[11]
, compresa quella richiesta nel 1925 dal Duce dopo il delitto Matteotti.
[12]
Si dichiaro in aula "interprete dell'opinione pubblica sanamente fascista"
[13]
. Nel 1926 prego
Roberto Farinacci
di intercedere per una riconciliazione con Mussolini.
[6]
Nel 1927 e nel 1928 parti per lunghi periodi alla volta della
Somalia
per realizzare, senza fortuna, alcuni progetti agricoli. Resto deputato fino al 1929. Tuttavia, deluso e politicamente ormai del tutto ai margini, finito il mandato parlamentare, si ritiro a vita privata. Agli inizi degli
anni trenta
si trasferi a Milano dove lavoro come agente assicurativo dell'
INA
. Si sposo con Maria Maddalena Pira di Dogliani.
[14]
Secondo alcune fonti nel 1933 fu riammesso nel PNF e in seguito di nuovo espulso,
[15]
ma secondo altre non fu riammesso nel PNF, che anzi lo teneva sotto sorveglianza e nel 1941 lo fece arrestare per poco tempo.
[16]
Mori a cinquantadue anni, per una malattia incurabile, il 2 luglio 1943.
Restano alcune pagine del suo diario in cui, sul finire degli anni Trenta, traccia giudizi impietosi su Mussolini.
I suoi funerali, celebrati nella basilica di San Lorenzo di Mortara, furono seguiti da migliaia di lomellini, tra i quali molti dei suoi vecchi avversari politici.
Cesare Forni,
Al capitan
, riposa nel piccolo cimitero di
Tornaco
, nel novarese, luogo di origine della sua famiglia.
≪Capitano di complemento, reggimento artiglieria di montagna - Durante tutta l'operazione contro un'importante posizione diede costante e mirabile esempio ai dipendenti di coraggio e sprezzo del pericolo, specio sotto il violento bombardamento dell'avversario e contribui validamente al buon esito dell'azione.≫
? Badoni, altipiano di Bainsizza, 29 settembre 1917
[17]
Ottenne anche due medaglie di bronzo e una medaglia d'oro conferitagli dalla
Serbia
.
[18]
- ^
Pansa
, p. 88
.
- ^
Pansa
, p. 89
.
- ^
Pansa
, p. 91
.
- ^
Pansa
, p. 122
.
- ^
Dizionario biografico degli italiani (Treccani)
- ^
a
b
c
Dizionario
, cit.
- ^
Pansa
, p. 172
.
- ^
Pansa
, p. 189
.
- ^
Pansa
, pp. 202-203
.
- ^
Sito storico Camera dei deputati
- ^
http://storia.camera.it/regno/lavori/PDF/RI_LEG27/unica/00748.pdf
- ^
Pansa
, p. 229
.
- ^
http://storia.camera.it/regno/lavori/PDF/RI_LEG27/unica/00248.pdf
- ^
Pansa
, pp. 230-231
.
- ^
Mario Missori,
Gerarchie e statuti del PNF
, Bonacci, 2006, pagina 199
- ^
Treccani
Nel maggio del 1929 gli venne tolta la sorveglianza. Anche se dai documenti non risulta il suo rientro ufficiale nel PNF, tuttavia per tutti gli anni Trenta i suoi rapporti con i vertici del partito appaiono buoni
- ^
Nastro Azzurro
- ^
Treccani
- Giampaolo Pansa
,
Eia Eia Alala
, Milano, RCS Libri S.p.A., 2014,
ISBN
978-88-17-07726-2
.
- Mauro Canali,
FORNI, Cesare
, in
Dizionario biografico degli italiani
, vol. 49, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.