Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

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Preambolo della carta

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea ( CDFUE ), in Italia anche nota come Carta di Nizza , e proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza [1] e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo [2] da Parlamento , Consiglio e Commissione .

Con l'entrata in vigore del " Trattato di Nizza ", la Carta di Nizza ha il medesimo valore giuridico dei trattati , ai sensi dell'art. 6 del Trattato sull'Unione europea , e si pone dunque come pienamente vincolante per le istituzioni europee e gli Stati membri e, allo stesso livello di trattati e protocolli ad essi allegati, come vertice dell'ordinamento dell' Unione europea . Essa risponde alla necessita, emersa durante il Consiglio europeo di Colonia (3 e 4 giugno 1999 ), di definire un gruppo di diritti e di liberta di eccezionale rilevanza e di fede che fossero garantiti a tutti i cittadini dell'Unione.

Sino all'approvazione della Carta dei diritti di Nizza, la protezione dei diritti fondamentali nelle Comunita europee (dopo il Trattato di Maastricht , Unione europea ) fu quasi esclusivamente il prodotto della giurisprudenza della Corte di Giustizia . Con l'eccezione di un riferimento generico nel preambolo (“risoluti a rafforzare … le difese della pace e della liberta”), il Trattato di Roma non conteneva alcun riferimento ai diritti fondamentali. Tuttavia, gia con la sentenza Stauder , C-29/69 del 1969 [3] , la Corte di Giustizia ebbe ad affermare che i diritti fondamentali “fanno parte dei principi generali del diritto comunitario, di cui la Corte garantisce l'osservanza”.

Successivamente, nella celebre sentenza Internationale Handelsgesellschaft , C-11/70 del 1970, la Corte chiari che la tutela dei diritti fondamentali nell'ambito del diritto comunitario e ispirata “alle tradizioni costituzionali comuni agli stati membri” e deve essere garantita “entro l'ambito della struttura e delle finalita della Comunita”. Nella sentenza Hauer , C-44/79 del 1979, si trova il primo riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (“nell'ordinamento giuridico comunitario, il diritto di proprieta e tutelato alla stregua dei principi comuni alle costituzioni degli stati membri, recepito nel protocollo addizionale alla Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell'uomo”), destinato a consolidarsi e a diventare sempre piu frequente nella giurisprudenza della Corte di Giustizia in tema di diritti fondamentali.

Sulla base di questi principi, negli anni seguenti la Corte sviluppo, senza alcuna base testuale nei Trattati istitutivi delle Comunita europee, un catalogo di principi e diritti fondamentali di diritto comunitario che comprende, a titolo di esempio, il principio di proporzionalita, il diritto di proprieta e la liberta di iniziativa economica, il principio di eguaglianza, la liberta di religione, la liberta sindacale, la protezione dell'affidamento legittimo, la certezza del diritto, ecc. Con questa giurisprudenza la Corte di Giustizia reagi ad alcune sentenze delle corti costituzionali tedesche e italiane, che avevano individuato nella protezione dei diritti fondamentali un limite alla applicazione del diritto comunitario negli ordinamenti statali (Bundesverfassungsgericht, sentenza del 29 maggio 1974, c.d. Solange I ; Corte costituzionale italiana, sentenza n. 183/1973).

Sviluppando una giurisprudenza sui diritti fondamentali, la Corte di giustizia intendeva sottrarre l'applicazione del diritto comunitario sul rispetto dei diritti fondamentali al controllo esercitato dai giudici nazionali. Al tempo stesso, la Corte stava gettando le basi per la Carta dei diritti di Nizza, che costituisce in gran parte una compilazione e un consolidamento della sua giurisprudenza in tema di diritti fondamentali.

La convenzione

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Il progetto e stato elaborato da un'apposita Convenzione presieduta da Roman Herzog (ex Presidente della Repubblica federale tedesca ) e composta di 62 membri:

I diritti proclamati

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La Carta enuncia i diritti e i principi che dovranno essere rispettati dall'Unione in sede di applicazione del diritto comunitario . L'attuazione di tali principi, comunque, e affidata anche alle normative nazionali. Il testo della Carta [4] inizia con un preambolo ed i 54 articoli sono suddivisi in 6 capi i cui titoli enunciano i valori fondamentali dell'Unione:

Il settimo capo (art. 51-54) e rappresentato da una serie di "Disposizioni Generali" che precisano o criteri interpretativi da adottare nell'assegnare un significato alle disposizioni della carta, il suo ambito di applicazione (atti di diritto derivato e atti di diritto interno che intervengano in materie di competenza dell'Unione Europea) e la natura dei rapporti che intercorrono tra la Carta e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) [9] . Particolare rilevanza e assegnata alla clausola di equivalenza: essa stabilisce che, laddove CEDU e Carta di Nizza riconoscano un medesimo diritto, non si possano interpretare le disposizioni della Carta nel senso di assegnare al diritto in questione una portata e un contenuto piu ristretti rispetto a quanto previsto dalla CEDU. E invece fatta salva la possibilita di prevedere contenuti piu ampli.

I diritti contenuti nella Carta sono classificabili in quattro categorie:

  1. le liberta fondamentali comuni, presenti nelle costituzioni di tutti gli stati membri;
  2. i diritti riservati ai cittadini dell'Unione , in particolare riguardo alla facolta di eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo e di godere della protezione diplomatica comune;
  3. i diritti economici e sociali, quelli che sono riconducibili al diritto del lavoro [10] ];
  4. i diritti moderni, quelli che derivano da alcuni sviluppi della tecnologia, come la tutela dei dati personali o il divieto all' eugenetica e alla discriminazione di disabilita e di orientamento sessuale .

Costituzione europea e Trattato di riforma

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La Carta era stata inserita come seconda parte del progetto di Costituzione europea , in modo che quando questa fosse stata ratificata anche la Carta avrebbe assunto valore vincolante. Dopo il fallimento della ratifica della Costituzione si apri un dibattito sull'opportunita di inserire la Carta nel nuovo trattato.

Il Regno Unito e la Polonia hanno pero ottenuto in sede di conferenza intergovernativa di essere escluse dal campo di applicazione della Carta. Anche la Repubblica Ceca , poco prima della ratifica ha ottenuto un opt-out dalla Carta.

In compenso, il Trattato di Lisbona all'articolo 6 non soltanto conferi alla Carta lo stesso valore giuridico dei trattati europei, ma incluse altresi l'adesione dell' UE alla CEDU : il parere n. 2/13 del 18 dicembre 2014 della Corte di giustizia dell'Unione europea ha pero enunciato [11] una serie di ostacoli alla proposta di trattato di adesione sottoposta al suo parere, per cui il processo negoziale e entrato in una fase di stallo [12] .

A seguito di lavori interlocutori tra e due organizzazioni il 29 settembre 2020 una dichiarazione congiunta del Consiglio d'Europa e della Commissione Europea ha statuito la volonta di riprendere i negoziati per l'adesione dell'Unione europea alla CEDU [13] [14] .

  1. ^ Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (2000/C 364/01) ( PDF ), su europarl.europa.eu , 18 dicembre 2000. URL consultato il 6 marzo 2024 .
  2. ^ Informazioni provenienti dalle istituzioni e dagli organi dell'Unione europea Parlamento europeo, Consiglio e Commissione - Carte dei diritti fondamentali dell'Unione europea (2007/C 303/01) ( PDF ), su europa.eu , 14 dicembre 2007. URL consultato il 6 marzo 2024 .
  3. ^ Sentenza della corte del 12 novembre 1969 , in curia.europa.eu
  4. ^ Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europa , su eur-lex.europa.eu , 7 giugno 2016. URL consultato il 21 febbraio 2021 .
  5. ^ Loiodice, A., 2003, 'Centralita della persona umana nella Carta di Nizza e nella Convenzione Europea', Galassia Dei Diritti, pp. 427-431, British Library Document Supply Centre Inside Serials & Conference Proceedings.
  6. ^ Militello, Mariagrazia. "Principio di uguaglianza e di non discriminazione tra Costituzione italiana e Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (artt. 3 Cost.; art. 20 e art. 21 Carta di Nizza) = Principle of equality and non discrimination between the Italian Constitution and the Charter of Fundamental Rights (Article 3 of the Constitution, Art. 20 and Art. 21 Treaty of Nice). WP C.S.D.L.E. 'Massimo D'Antona' .INT - 77/2010." (2010): Archive of European Integration.
  7. ^ IL REDDITO MINIMO GARANTITO NELL'UNIONE EUROPEA: DALLA CARTA DI NIZZA ALLE POLITICHE DI ATTUAZIONE. (Italian). Giornale Di Diritto Del Lavoro E Di Relazioni Industriali [serial on the Internet]. (2011, June).
  8. ^ I giudici e la Carta dei diritti dell'Unione europea : giurisprudenza, documenti e riflessioni sulla Carta di Nizza. (2006). Chimienti.
  9. ^ Giuseppe Bronzini, La Cedu e la Carta dei diritti fondamentali: overlap e distinzioni Archiviato il 30 aprile 2019 in Internet Archive ., Questione giustizia, speciale n. 1/2019 ( La Corte di Strasburgo a cura di Francesco Buffa e Maria Giuliana Civinini).
  10. ^ Greco, Renato. 2006. "IL MODELLO SOCIALE DELLA CARTA DI NIZZA. (Italian)." Questione Giustizia no. 3: 518.
  11. ^ Guazzarotti, Andrea. Il parere della Corte di giustizia sull'adesione dell'Unione alla CEDU e la crisi dell'euro: due facce della stessa medaglia?. n.p.: Societa editrice il Mulino, 2015.
  12. ^ Giampiero Buonomo, Le Corti europee tra diritti e sanzioni , in Goleminformazione, 22 marzo 2015
  13. ^ Bruno Nascimbene, L'individuo e la tutela internazionale dei diritti umani , in S. M. Carbone e R. Luzzatto, Istituzioni di diritto internazionale , sesta edizione, 2021, p. 427.
  14. ^ Council of Europe, The EU’s accession to the European Convention on Human Rights: Joint statement on behalf of the Council of Europe and the European Commission, Strasbourg/Brussels 29 settembre 2020, Ref. DC 123(2020).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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