Biplano
(
Biplane
,
1966
) e un
romanzo
dello scrittore
statunitense
Richard Bach
.
L'
aeronautica
, o meglio il volo, e un tema ricorrente in tutte le opere di Bach, tanto piu in "Biplano" che resta solo superficialmente la cronaca del viaggio intrapreso dall'autore nel ritornare a casa pilotando un raro
biplano
d'epoca appena acquistato, un
Detroit-Parks Speedster P-2A
del
1929
[1]
.
In realta, appena sotto la superficie, il lettore viene accompagnato dalla poesia del volo e del viaggio, dalle riflessioni dell'autore sul significato del volo come metafora della vita stessa, dove le decisioni da prendere sono spesso cosi importanti da giustificarne il rischio anche senza la certezza del risultato.
Lo scrittore
Ray Bradbury
, autore dell'introduzione, scrive al riguardo:
≪Ed eccovi dunque il libro di Dick Bach, non sul volo ma sulla capacita di librarsi, un trionfo non della macchina, ma dell'immaginazione≫
Cosi si svolge a tappe il volo verso casa, sperimentando le sensazioni interiori, come il disappunto per aver sottovalutato il vento laterale in un
atterraggio
ed aver danneggiato il proprio velivolo, o la calda sensazione dell'amicizia data dalla condivisione con alcuni personaggi incontrati, profondamente legati al rispetto per il volo e per le macchine volanti che ne hanno segnato la storia. Sperimentando anche le sensazioni fisiche di quel volo pionieristico, fatto di
abitacoli
aperti, di minuscoli
parabrezza
, di freddo cosi intenso da dover ricorrere ad espedienti piu psicologici che fisici per potersi riscaldare, come il girare una fantasiosa manovella nel pannello comandi per mettere in movimento i muscoli fino al prossimo atterraggio, di notti passate a dormire in un sacco a pelo sotto l'ala inferiore, appena al di sotto di un tetto fatto solo di stelle.
≪Ma ogni volta, ogni singola volta, l'avviamento del motore segna l'inizio del viaggio. Se volete farvi un'idea dell'avventura del volo, aspettate il momento in cui i motori cominciano a girare. In qualunque pagina della storia dell'aviazione, per qualsiasi tipo di aeroplano, in quell'istante c'e un frammento o un grosso blocco di avventura, di epopea e di fascino. Il pilota, nell'abitacolo, prepara se stesso ed il suo aeroplano. In tutte le lingue, con un centinaio di termini diversi, viene il momento in cui una parola o un segnale hanno un unico significato: Vai!≫
Il viaggio si conclude con l'ultima sfida, l'attraversamento del passo montano che lo separa dalla sua citta, dalla meta prefissata, e dei rischi che l'autore decide di prendere, confortato dalla simbiosi con il suo aereo, per sfidare il tempo inclemente che gli sbarra la via.
Tutto il romanzo lo si puo leggere come una
metafora
, un insegnamento a riappropriarsi della vita "a bassa velocita", quella che ci permette di osservare i particolari che altrimenti scorrerebbero via senza lasciare alcun segno.
L'autore compie il viaggio da
Los Angeles
,
California
, costa ovest degli
Stati Uniti d'America
, con un
aereo da turismo
, un
Fairchild 24
dotato dei comfort e della sicurezza data da un velivolo costruito dopo la guerra.
Radar
,
cabina di pilotaggio
chiusa,
motore
affidabile, un'automobile con le ali, nulla a che fare con il Detroit-Parks Speedster P-2A, un
biplano
del
1929
che il collezionista
Colt's Neck
, in
Alabama
, conservava in un
hangar
e che avrebbe scambiato con il Fairchild di Bach. Comincia cosi il viaggio dell'autore che ai comandi del suo nuovo/vecchio aereo intraprende per tornare a casa, in California, ad oltre quattromilatrecento chilometri, scoprendo il sapore di quel modo di volare cosi diverso da quello che aveva quando era
riservista
nella
U.S. Air Force
. In questo viaggio incontrera persone con la stessa passione per il volo e semplici curiosi, ed affrontera problemi che ne metteranno alla prova la fiducia nelle proprie possibilita e il legame instaurato con il proprio velivolo.