San Bernardo di Chiaravalle
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Abate, Dottore e Padre della Chiesa
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Nascita
| Fontaine-les-Dijon
,
1090
o
1091
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Morte
| Ville-sous-la-Ferte
, 20 agosto
1153
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Venerato
da
| Chiesa cattolica
e
Comunione anglicana
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Canonizzazione
| 1174
da
papa Alessandro III
nella
cattedrale di Santa Maria Annunziata
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Santuario principale
| Abbazia di Chiaravalle
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Ricorrenza
| 20 agosto
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Attributi
| pastorale abbaziale, mitria ai piedi, ostia, demonio incatenato, cane bianco, libro, arnia
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Patrono
di
| Gibilterra
, agricoltori, apicoltori, ceraioli e renaioli
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Manuale
|
Bernard de Fontaine
, in
latino
Bernardus Claravallensis
, tradotto in
Bernardo di Chiaravalle
(
Fontaine-les-Dijon
,
1090
o
1091
?
Ville-sous-la-Ferte
,
20 agosto
1153
), e stato un
monaco cristiano
,
abate
e
teologo
francese
dell'
ordine cistercense
, fondatore della celebre
abbazia di Clairvaux
, di cui fu
abate
, e di altri
monasteri
.
Viene venerato come
santo
da
Chiesa cattolica
,
Chiesa anglicana
e
Chiesa luterana
.
Canonizzato
nel 1174 da
papa Alessandro III
nella
cattedrale di Anagni
, fu dichiarato
dottore della Chiesa
da
papa Pio VIII
nel 1830. Nel 1953
papa Pio XII
gli dedico l'
enciclica
Doctor Mellifluus
[1]
.
Terzo di sette fratelli, nacque da
Tescelino il Sauro
, vassallo di
Oddone I di Borgogna
, e da
Aletta
, figlia di Bernardo di
Montbard
, anch'egli vassallo del duca di Borgogna. Studio solo grammatica e retorica (non tutte le sette
arti liberali
, dunque) nella scuola dei canonici di Notre Dame di Saint-Vorles, presso
Chatillon-sur-Seine
, dove la famiglia aveva dei possedimenti.
[2]
Ritornato nel castello paterno di Fontaines, nel 1111, insieme ai cinque fratelli e ad altri parenti e amici, si ritiro nella casa di Chatillon per condurvi una vita di ritiro e di preghiera finche, l'anno seguente, con una trentina di compagni si fece monaco nel
monastero
cistercense
di
Citeaux
, fondato quindici anni prima da
Roberto di Molesme
e allora retto da
Stefano Harding
.
Nel 1115, insieme a dodici compagni, tra i quali vi erano quattro fratelli, uno zio e un cugino, si trasferi nella regione della
Champagne
, nella Valle dell'assenzio, sulle rive del
fiume Aube
, nella diocesi di
Langres
, su un vasto terreno in una proprieta che un parente aveva donato ai monaci perche vi fosse costruito un nuovo monastero cistercense: essi rinominarono quella valle "Clairvaux" (Chiaravalle, 25 giugno 1115).
[3]
Ottenuta l'approvazione del vescovo
Guglielmo di Champeaux
e ricevute numerose donazioni, l'
Abbazia di Clairvaux
divenne in breve tempo un centro di richiamo oltre che di irradiazione: gia dal 1118 monaci di Clairvaux partirono per fondare altrove nuovi monasteri, come a
Trois-Fontaines
, a
Fontenay
, a
Foigny
, ad
Autun
, a
Laon
.
Nella
Lettera 1
, spedita verso il 1124 al cugino Roberto, Bernardo mostra di considerare la vita monastica dei benedettini di
Cluny
, allora all'apogeo del loro sviluppo, come un luogo che negava i valori della poverta, dell'austerita e della santita; egli rifiuta la teoria della regola benedettina della
stabilitas
- ossia del legame permanente e definitivo che dovrebbe stabilirsi fra monaco e monastero - sostenendo la legittimita del passaggio da un monastero cluniacense a uno cistercense, essendovi in quest'ultimo professata una regola piu rigorosa e piu aderente alla
regola benedettina
, pertanto una vita monastica perfetta. La polemica fu da lui ripresa nell'
Apologia all'abate Guglielmo
, sollecitata da Guglielmo, abate del monastero di Saint-Thierry, che ebbe una risposta dall'abate di Cluny,
Pietro il Venerabile
, nella quale l'abate rivendicava la legittimita della discrezione nell'interpretazione della regola benedettina.
Nel 1130, alla morte di Onorio II, furono eletti due papi: uno, dalla fazione della famiglia romana dei Frangipane, col nome di
Innocenzo II
e un altro, appoggiato dalla famiglia dei Pierleoni, con il nome di
Anacleto II
; Bernardo appoggio attivamente il primo, che nella storia della Chiesa, per quanto eletto da un minor numero di cardinali, sara riconosciuto come autentico papa, grazie soprattutto all'appoggio dei maggiori regni europei (Anacleto II verra considerato un
antipapa
).
Nel 1138 il
papa Innocenzo II
ordino ai monaci di
San Cesareo in Palatio
di donare a Bernardo, abate di Chiaravalle, l'intero capo di san
Cesario di Terracina
. Bernardo chiese di avere solo un dente del santo; i monaci si misero subito all'opera per esaudire la sua richiesta, ma non riuscirono a estrarlo dalla mandibola ne con ferri ne con coltelli. Bernardo, vedendo questo miracolo, disse: ≪Padri miei, bisogna fare orazione perche se san Cesario non dovesse acconsentire di darci il dente, noi non l'avremmo mai; preghiamo dunque che ci conceda questa reliquia≫. Cosi fecero e, finita la preghiera, l'abate francese riusci a estrarre il dente con solo due dita
[4]
[5]
.
Numerosi furono i suoi interventi in questioni che riguardavano i comportamenti di ecclesiastici: accuso di scorrettezza Simone, vescovo di
Noyon
e di
simonia
Enrico, vescovo di
Verdun
; nel 1138 favori l'elezione a vescovo di
Langres
del proprio cugino Goffredo della Roche-Vanneau, malgrado l'opposizione di
Pietro il Venerabile
e, nel 1141, ad
arcivescovo di Bourges
di
Pietro de La Chatre
, mentre l'anno dopo ottenne la sostituzione di Guglielmo di Fitz-Herbert, vescovo di
York
, con l'amico cistercense Enrico Murdac, abate di Fountaine.
Nel 1119 alcuni cavalieri, sotto la guida di
Ugo di Payns
, feudatario della Champagne e parente di Bernardo, fondarono un nuovo ordine monastico-militare, l'
Ordine dei Cavalieri del Tempio
, con sede in
Gerusalemme
, nella spianata ove sorgeva il Tempio ebraico; lo scopo dell'Ordine, posto sotto l'autorita del
patriarca di Gerusalemme
, era di vigilare sulle strade percorse dai pellegrini cristiani. L'Ordine ottenne nel
concilio di Troyes
del 1128 l'approvazione di
papa Onorio II
e sembra che la sua regola sia stata ispirata da Bernardo, il quale scrisse, verso il 1135, l'
Elogio della nuova cavalleria
(
De laude novae militiae ad Milites Templi
).
L'interesse di Bernardo per le vicende politiche del suo tempo si manifesto anche in occasione dei conflitti che opposero il conte della Champagne, Tibaldo II, da lui sostenuto, al re
Luigi VII
e in occasione della repressione, nel 1140, del neonato Comune di
Reims
, operata dal suo pupillo cistercense, il vescovo Sansone di Mauvoisin.
Grande fu la risonanza del conflitto che oppose Bernardo al filosofo
Pietro Abelardo
.
Nel 1140
Guglielmo di Saint-Thierry
, cistercense del monastero di
Signy
, scriveva al vescovo di
Chartres
Goffredo di Leves
e a Bernardo, denunciando che due opere di Abelardo, il
Liber sententiarum
e la
Theologia scholarium
, contenevano a suo giudizio affermazioni teologicamente erronee, elencandole in un proprio scritto, la
Discussione contro Pietro Abelardo
.
Bernardo, ≪senza pero leggere direttamente i testi incriminati (alcuni dei quali, di fatto, non erano di Abelardo)≫
[6]
, scrisse a
papa Innocenzo II
la
Lettera 190
, sostenendo che Abelardo concepiva la fede come una semplice opinione; davanti agli studenti parigini pronuncio il sermone de
La conversione
, attaccando Abelardo e invitandoli ad abbandonare le sue lezioni.
Abelardo reagi chiedendo all'
arcivescovo di Sens
di organizzare un pubblico confronto con Bernardo, da tenersi il 3 giugno 1140, ma questi il giorno prima presento 19 affermazioni chiaramente eretiche, attribuendole ad Abelardo (seppur ≪non sempre con scrupolosa aderenza ai testi e al loro significato≫
[7]
), chiamando i vescovi presenti a condannarle e invitando il giorno dopo lo stesso Abelardo a pronunciarsi in proposito.
Al rifiuto di Abelardo, che abbandono il concilio, segui la condanna dei vescovi, ribadita il 16 luglio successivo dal papa.
Nel 1144 il monaco
Evervino di Steinfeld
lo informo di un'eresia, di tipo pauperistico, diffusa in quel di Colonia, alla quale rispose con i
Sermoni 63
,
64
,
65
e
66
; l'anno successivo accolse l'invito del cardinale di
Ostia
, Alberico, a combattere un'eresia diffusa nella regione di
Tolosa
dal monaco
Enrico di Losanna
, seguace di
Pietro di Bruys
, critico nei confronti delle gerarchie ecclesiali e propositore di una vita improntata alla poverta e alla penitenza; in questa occasione, Bernardo ritenne necessario recarsi, insieme con il suo segretario
Goffredo d'Auxerre
, a
Tolosa
. Ottenuta, dopo molti contrasti, una professione di fede, torno a Chiaravalle e indirizzo una lettera agli abitanti di Tolosa - la
Lettera 242
- nella quale esprimeva la sua convinzione che quelle dottrine fossero state definitivamente confutate.
Richiesto ancora di pronunciarsi sulle tesi trinitarie del
vescovo di Poitiers
e maestro di
teologia
a
Parigi
,
Gilberto Porretano
, nel 1148, nuovamente Bernardo tento di far approvare da vescovi da lui riuniti a parte, una preventiva condanna che il sinodo, da tenersi il giorno successivo a
Reims
, avrebbe dovuto semplicemente ratificare; questa volta, tuttavia, i vescovi non appoggiarono la sua iniziativa, tanto che Bernardo dovette cercare appoggio presso
papa Eugenio III
. La difesa di Gilberto - che affermo di non aver mai sostenuto le tesi a lui contestate, frutto, a suo dire, di interpretazioni erronee dei suoi studenti - fece cadere ogni accusa.
Il 15 febbraio 1145, a
Roma
, nel monastero di san Cesario, sul Palatino, il conclave eleggeva
papa Eugenio III
, abate del monastero romano dei Santi Vincenzo e Anastasio; il nuovo papa, Bernardo Paganelli, conosceva bene Bernardo, per averlo incontrato nel
concilio di Pisa del 1135
e per essere divenuto cistercense proprio a Chiaravalle nel 1138. Bernardo, felicitandosi per l'elezione, gli ricordava curiosamente che si diceva ≪che non siete voi a essere papa, ma io e ovunque, chi ha qualche problema si rivolge a me≫ e che era stato proprio lui, Bernardo, ad ≪averlo generato per mezzo del Vangelo≫.
Eugenio III incarico Bernardo di predicare a favore della nuova crociata che si stava preparando e che avrebbe dovuto essere composta soprattutto da francesi, ma Bernardo riusci a coinvolgere anche i tedeschi. La crociata - improvvida perche progettava di conquistare
Damasco
, governata dai
musulmani
Buridi
, che avevano sostanziali buone relazioni col
Regno di Gerusalemme
- fu un completo fallimento che Bernardo giustifico, nel suo trattato
La considerazione
, con i peccati dei crociati, che Dio aveva messo alla prova.
Questo trattato, finito di comporre nel 1152, si occupava anche dei compiti del papato e Bernardo lo mando a papa Eugenio che si dibatteva con le difficolta procurategli dall'opposizione dei repubblicani romani, guidati da
Arnaldo da Brescia
.
Le sue condizioni di salute cominciano a peggiorare alla fine del 1152: ebbe ancora la forza d'intraprendere un viaggio fino a
Metz
, in
Lorena
, per mettere fine ai disordini che travagliavano quella citta. Tornato a Chiaravalle, apprese la notizia della morte di papa Eugenio, avvenuta l'8 luglio 1153 e mori il mese dopo, probabilmente per un
tumore dello stomaco
.
Rivestito con un abito appartenuto al vescovo
Malachia
, del quale aveva appena finito di scrivere una biografia, venne sepolto davanti all'altare della sua
abbazia
, presso
Ville-sous-la-Ferte
; con lo scoppio della
Rivoluzione francese
, le spoglie del santo andarono distrutte dai rivoluzionari, fatta eccezione della testa ancora oggi conservata nella
Cattedrale di Troyes
.
Secondo una leggenda, durante un suo soggiorno a
Milano
, San Bernardo decise di raggiungere
Vigevano
per predicare la seconda crociata al fine d'incitare la popolazione ad arruolarsi e scontrarsi con gli infedeli. Durante il viaggio verso la
Lomellina
, un diavolo ostacolo il santo tentando di staccare una delle ruote del suo carro; catturato il demonio, che cerco di divincolarsi, Bernardo lo lego forzatamente alla ruota rotta, proseguendo cosi il suo viaggio. I vigevanesi, venuti a conoscenza dell'imprevisto, prepararono una pila di legna in modo da condannare al rogo l'essere maligno, il quale venne legato e posizionato sulla pila dallo stesso santo per poter essere cosi arso. Spentesi le fiamme, Bernardo raccolse le ceneri del demone (ribattezzato dai vigevanesi dell'epoca col nome di "Barlic"); queste, per volonta del santo, vennero amalgamate con calce fabbricando cosi un mattone.
Ancora oggi, questa leggenda viene ricordata dalla popolazione locale di
Vigevano
con l'incendio di un fantoccio rappresentante il demonio, davanti alla chiesa di San Bernardo; in passato, sempre in base alla tradizione, come prendeva fuoco il fantoccio rappresentante il diavolo, si poteva capire se l'anno in questione avrebbe portato a un buon raccolto o meno; altri, invece, sostennero che se il pupazzo non bruciava, per la citta di
Vigevano
sarebbe stato un anno negativo.
Nell'ambito del pensiero teologico e filosofico, Bernardo esprime sul piano morale un orientamento ispirato, apparentemente, al
pessimismo
:
≪[...] generati dal peccato, noi peccatori generiamo peccatori; nati corrotti, generiamo dei corrotti; nati schiavi, generiamo degli schiavi.≫
San Bernardo, dunque, combatte alcune tesi del suo tempo, come la teoria secondo la quale i discendenti di
Adamo
ed
Eva
non abbiano in se un ≪
peccato originale
≫ sin dalla nascita, ma solo un
malum poenae
, un ≪male di pena≫. Bernardo dice anche:
≪L'uomo e impotente di fronte al peccato.≫
Cio, evidentemente, non e una giustificazione al peccato stesso bensi una spiegazione della miseria umana, che nei nostri peccati si rivela ma che e originata dal peccato originale, che in ciascuno e impresso come un marchio. Dunque, la questione fondamentale e restaurare la natura umana, per riportare l'uomo al suo stato di ≪figlio di
Dio
≫, e dunque ≪essere eterno≫ nella beatitudine del Padre. Poiche ognuno porta in se il peccato originale, pero, nessuno puo restaurare la propria natura da solo, ma puo farlo solamente attraverso la ≪mediazione≫ di
Cristo
, che e Σωτ?ρ (
Soter
, cioe ≪Salvatore≫), proprio in quanto per noi e morto, espiando al nostro posto quel peccato originale che nessun altro poteva espiare, essendone sottoposto. Nell'opera
De gradibus humilitatis et superbiae
, tuttavia, Bernardo afferma che, per avere la ≪mediazione≫ di Cristo, l'uomo deve superare l'≪io di carne≫, deve limitare e poi annullare la
superbia
e l'amore di se, attraverso l'
umilta
. Contro di se, dunque, deve porre l'amore di Dio, poiche solo col Suo amore si ottiene anche la Sua vera intelligenza, e solo con esso
≪[...] l'anima passa dal mondo delle ombre e delle apparenze all'intensa luce meridiana della
Grazia
e della verita.≫
Nel
De diligendo Deo
, San Bernardo continua la spiegazione di come si possa raggiungere l'amore di Dio, attraverso la via dell'umilta. La sua dottrina cristiana dell'amore e originale, indipendente dunque da ogni influenza
platonica
e
neoplatonica
. Secondo Bernardo esistono quattro gradi sostanziali dell'amore, che presenta come un itinerario, che dal se esce, cerca Dio, e infine torna al se, ma solo per Dio. I gradi sono:
- 1) L'amore di se stessi per se:
≪[...] bisogna che il nostro amore cominci dalla carne. Se poi e diretto secondo un giusto ordine, [...] sotto l'ispirazione della Grazia, sara infine perfezionato dallo spirito. Infatti non viene prima lo spirituale, ma cio che e animale precede cio che e spirituale. [...] Percio prima l'uomo ama se stesso per se [...]. Vedendo poi che da solo non puo sussistere, comincia a cercare Dio per mezzo della fede, come un essere necessario e Lo ama.≫
- 2) L'amore di Dio per se:
≪Nel secondo grado, quindi, ama Dio, ma per se, non per Lui. Cominciando pero a frequentare Dio e ad onorarlo in rapporto alle proprie necessita, viene a conoscerlo a poco a poco con la lettura, con la riflessione, con la preghiera, con l'obbedienza; cosi gli si avvicina quasi insensibilmente attraverso una certa familiarita e gusta pura quanto sia soave.≫
- 3) L'amore di Dio per Dio:
≪Dopo aver assaporato questa soavita l'anima passa al terzo grado, amando Dio non per se, ma per Lui. In questo grado ci si ferma a lungo, anzi, non so se in questa vita sia possibile raggiungere il quarto grado.≫
- 4) L'amore di se per Dio:
≪Quello cioe in cui l'uomo ama se stesso solo per Dio. [...] Allora, sara mirabilmente quasi dimentico di se, quasi abbandonera se stesso per tendere tutto a Dio, tanto da essere uno spirito solo con Lui. Io credo che provasse questo il profeta, quando diceva: "-Entrero nella potenza del Signore e mi ricordero solo della Tua giustizia-". [...]≫
Nel
De diligendo Deo
, dunque, San Bernardo presenta l'amore come una forza finalizzata alla piu alta e totale fusione in Dio col Suo
Spirito
, che, oltre a essere sorgente d'ogni amore, ne e anche ≪foce≫, in quanto il peccato non sta nell'≪odiare≫, ma nel disperdere l'amore di Dio verso il se (la carne), non offrendolo cosi a Dio stesso, Amore d'amore.
Il 24 maggio 1953
papa Pio XII
scrisse la sua venticinquesima
enciclica
, dal titolo
Doctor Mellifluus
, dedicata a San Bernardo di Chiaravalle.
≪Il dottore mellifluo ultimo dei padri, ma non certo inferiore ai primi, si segnalo per tali doti di mente e di animo, cui Dio aggiunse abbondanza di doni celesti, da apparire dominatore sovrano nelle molteplici e troppo spesso turbolente vicende della sua epoca, per santita, saggezza e somma prudenza, consiglio nell'agire.≫ Questo e l'
incipit
dell'enciclica, i cui punti chiave sono il ruolo del papato e la
mariologia
.
Nei suoi tempi confusi, San Bernardo pregava per l'intercessione di
Maria
, alla stessa maniera, sostiene il Papa, e necessario nei tempi moderni tornare a pregare Maria per la pace e la liberta della Chiesa e delle nazioni.
Nell'enciclica sono riportati tre temi centrali della mariologia di San Bernardo: come egli spiega la verginita di Maria (la "Stella del Mare"), come pregare la Vergine e come confidare in Maria come mediatrice.
- ≪E detta Stella del mare e la denominazione ben si addice alla Vergine Madre. Ella con la massima convenienza e paragonata ad una stella; perche come la stella sprigiona il suo raggio senza corrompersi, cosi la Vergine partorisce il Figlio senza lesione della propria integrita.≫
- ≪Se insorgono i venti delle tentazioni, se incappi negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se sei sballottato dalle onde della superbia, della detrazione, dell'invidia: guarda la stella, invoca Maria.≫
- ≪Se tu la segui, non puoi deviare; se tu la preghi, non puoi disperare; se tu pensi a lei, non puoi sbagliare. Se ella ti sorregge, non cadi; se ella ti protegge, non hai da temere; se ella ti guida, non ti stanchi; se ella ti e propizia, giungerai alla meta.≫
Questa opera fu composta tra il 1128, anno del
concilio di Troyes
, e il 1136, anno della morte di
Ugo di Payns
, Maestro dell'
Ordine dei Templari
, cui fu dedicata come
exhortatorius sermo ad Milites Templi
, riprendendo l'espressione del Santo nel Prologo dell'opera.
Essa nacque in risposta alle pressioni che vennero fatte dallo stesso Ugo di Payns, affinche venisse chiarito il ruolo del
miles Christi
e la sua sostanziale differenza con gli appartenenti
saecularis militia
, come la definisce San Bernardo, che serba parole dure nei suoi confronti: ≪Tra voi null'altro provoca le guerre se non un irragionevole atto di collera, desiderio d'una gloria vana, bramosia di qualche bene terreno. E certamente per tali motivi non e senza pericolo uccidere o morire≫ (D.L., II, 3).
San Bernardo descrive la figura del Cavaliere del Tempio come un monaco-guerriero che fa uso di due spade: una da impiegarsi nella lotta contro il Male - una lotta prettamente interna alla persona e spirituale - e l'altra da porre in difesa degli ultimi e oppressi, che erano i pellegrini sottoposti alle angherie dei
saraceni
, i quali ne attaccavano spesso i convogli.
Il tema del "
malicidio
" in San Bernardo non e da trattarsi come sterminio dell'infedele, anzi, lo stesso Santo nel corso dell'opera dice: ≪Vi e tuttavia chi uccide un uomo non per desiderio di vendetta ne per brama di vittoria ma solo per salvare la propria vita. Ma neppure questa affermero essere una buona vittoria: dei due mali il minore e morire nel corpo che nell'anima≫ (D.L., I, 2). E ancora: ≪Certo non si dovrebbero uccidere neppure gli infedeli se in qualche altro modo si potesse impedire la loro eccessiva molestia e l'oppressione di fedeli. Ma nella situazione attuale e meglio che essi vengano uccisi piuttosto che lasciare la verga dei peccatori sospesa sulla sorte dei giusti e affinche i giusti non spingano le loro azioni fino all'iniquita≫ (D.L., III, 4). Bernardo cita ad esempio la reazione di san Pietro, primo papa, nell'
Orto degli ulivi
descritta in
Luca
22, 35-38
[8]
, per sancire il diritto dei Sommi Pontefici al gladio temporale riconosciuto agli imperatori.
[9]
Negli stessi anni,
Abelardo
teorizzava l'esistenza dell'unica "spada della
dialettica
".
[10]
[11]
Tutto il sermone procede per distinzioni e indica la via che poi seguira l'Ordine dei Templari, adempiendo alla propria Regola. Un ordine di monaci-guerrieri, che deve prima
recte scire
, poi
recte agere
, in concordia con Cristo Re, per il quale il Cavaliere vince: ≪Affermo dunque che il Cavaliere di Cristo con sicurezza da la morte ma con sicurezza ancora maggiore cade. Morendo vince per se stesso, dando la morte vince per Cristo.≫ (D.L., 3)
"Le attestazioni di
miracoli
compiuti dall'abate di Chiaravalle sono numerose, sia nelle
Vitae
sia in altre fonti; se ne contano piu di ottocento...I segni posti da san Bernardo sono guarigioni,
esorcismi
, conoscenze soprannaturali e poteri sulla natura.
La sua attivita taumaturgica e quella piu presente: guarisce disturbi della motilita, la cecita o disturbi della vista, il mutismo, la febbre, ma interviene anche in casi di malattie nervose...A volte, i segni mirano a ottenere un'adesione, ad esempio durante la predicazione della
crociata
, o a ricondurre all'ortodossia della
fede
. Spesso, il loro unico scopo e quello di lenire la miseria e la sofferenza. Si puo affermare che e la fede di un popolo sofferente nell'uomo di
Dio
a stimolare il suo
carisma
.
[12]
Tra i miracoli citati dai suoi biografi, figurano anche risurrezioni.
[13]
≪Questi racconti sono troppo universalmente attestati dai testimoni del
XII secolo
per essere ridotti a semplici generi letterari: il problema fondamentale non e sapere se i miracoli sono "veri" o "falsi" secondo i criteri scientifici moderni, ma comprendere, con l'ausilio di categorie appropriate, la loro innegabile presenza nella coscienza dei testimoni del tempo.≫
[14]
E a San Bernardo che si deve la conoscenza di alcune devozioni popolarmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica ancora oggi, ad esempio quelle sulle Piaghe di Gesu. Il dono mistico del Santo gli consenti, oltre che la Vergine, di ricevere rivelazioni anche da Gesu Cristo stesso. Tra tutte la piu famosa e la rivelazione della Piaga incognita della
Sacra Spalla di Gesu Cristo
aperta dal peso della Croce. Nei suoi scritti, San Bernardo, racconta di aver chiesto nell'orazione a Cristo quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua passione. Gli fu risposto:
≪Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce. Questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore piu di tutte le altre e dagli uomini non e conosciuta. Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia che mi chiederanno in virtu di questa piaga, verra loro concessa; e a tutti quelli che per amore di Essa mi onoreranno con tre Padre Nostro, Ave e Gloria al giorno, perdonero i peccati veniali, non ricordero piu i mortali, non morranno di morte subitanea e in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine conseguendo ancora grazia e misericordia≫
San Bernardo ottenne anche la concessione dell'indulgenza da Papa Eugenio III a chiunque avesse propagato e portato sempre con se l'orazione scritta all'uopo dal Santo.
Nella
Divina Commedia
Dante
trova san Bernardo in Paradiso, di fronte alla
candida rosa
dei beati, come guida per l'ultima parte del suo viaggio, in virtu del suo spirito contemplativo e della sua devozione mariana
[15]
.
Bernardo compare nel
Canto XXXI
del
Paradiso
come allegoria dell'
estasi
beatifica, situata al culmine dell'ascesi verso Dio. Dante e stato accompagnato da Beatrice, simbolo della
fede
, fin nell'
Empireo
e contempla la
Mistica Rosa
dei beati e degli angeli. Si volta per porre una domanda a Beatrice ma si accorge che questa e scomparsa e che al suo posto c'e un
sene
[16]
, Bernardo. Egli invita il poeta a osservare la cima della Rosa, nella sede piu luminosa di Maria Vergine.
≪E volgeami con voglia riaccesa
per domandar la mia donna di cose
di che la mente mia era sospesa.
Uno intendea, e altro mi rispuose:
credea veder Beatrice e vidi un sene
vestito con le genti gloriose.≫
Il
Canto XXXIII
del
Paradiso
si apre con la preghiera che il santo rivolge alla
Vergine Maria
(vv. 1-45) perche Dante possa vedere Dio:
≪Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,
umile ed alta piu che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti si, che 'l suo Fattore
non disdegno di farsi sua fattura.≫
Dopo avere descritto il legame intimo della Madonna con il mistero dell'Incarnazione, la supplica, con un ardor maggiore che per se stesso (vv.28-29), perche
il sommo piacer
della visione divina
si dispieghi
per Dante; quando la Vergine dimostra di aver accolto la sua preghiera volgendosi Essa stessa verso
l'etterno lume
, Bernardo con un sorriso accenna al poeta di guardar
suso
.
≪Bernardo m'accennava, e sorridea,
perch'io guardassi suso; ma io era
gia per me stesso tal qual ei volea≫
Inno:
Jesu dulcis memoria
? Versione per coro vocalizzato
- De consideratione libri quinque ad Eugenium III
(
Cinque libri sulla considerazione a Eugenio III
)
- De diligendo Deo
(
Dio dev'essere amato
)
- De gradibus humilitatis et superbiae
(
I gradi dell'umilta e della superbia
)
- De Gratia et libero arbitrio
(
La Grazia e il libero arbitrio
)
- De laude novae militiae ad Milites Templi
(
La lode della nuova milizia ai Soldati del Tempio
)
- De laudibus Virginis Matris
(
Le lodi della Vergine Madre
)
- Contemplazione della Passione secondo le ore canoniche
- Expositio in Canticum Canticorum
(
Commento al Cantico dei Cantici
)
- Meditazione sopra il pianto di Nostra Donna
- Sermones
(
Sermoni
)
- Sermones de tempore
(
Sermoni sul tempo
)
- Sermones super Cantica Canticorum
(
Sermoni sul Cantico dei Cantici
)
- Epistola De cura rei familiaris
(
Epistola sul buon governo della famiglia
; attr.)
- Sermo de miseria humana
(
Sermone sulla miseria umana
)
- Tractatus de interiori domo seu de conscientia aedificanda
(
Trattato sulla casa interiore o la coscienza che dev'essere edificata
)
- Varia et brevia documenta pie seu religiose vivendi
(
Vari e brevi documenti del vivere piamente o religiosamente
)
- Visione contemplativa
San Bernardo ha solitamente come attributo il saio bianco dei Cistercensi. Una delle iconografie piu praticate che lo riguardano e quella in cui riceve l'apparizione della Vergine, su cui fornirono straordinarie prove artisti come
Filippino Lippi
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