Bagnara di Romagna
(
Bagnera
in
romagnolo
) e un
comune italiano
di 2 405 abitanti della
provincia di Ravenna
in
Emilia-Romagna
. Il nome originale del paese e semplicemente "Bagnara". Il
toponimo
completo "
Bagnara di Romagna
" fu assegnato con un
Regio decreto
(Torino, 11 gennaio
1863
), per distinguere il comune romagnolo da quello di
Bagnara Calabra
.
Bagnara di Romagna e situata nel settore occidentale della
provincia di Ravenna
, ai confini con la
provincia di Bologna
. Il confine tra i due territori e posto, dal
1859
, sul fiume
Santerno
, che scorre ad un chilometro dall'abitato.
Bagnara si trova inoltre lungo gli Stradelli Guelfi, il percorso parallelo alla
Via Emilia
che un tempo collegava vari castelli, chiese e residenze signorili, da
Bologna
fino al
mare Adriatico
. Tra tutti i borghi fortificati che sorgevano lungo il percorso, quello di Bagnara resta l'unico esempio di
castrum
medievale tuttora integralmente conservato.
Il territorio su cui sorge oggi Bagnara era anticamente boschivo e paludoso. Fu oggetto di parziale bonifica da parte degli
Etruschi
e successivamente fu colonizzato dai Romani. Il
toponimo
latino da cui deriva il nome attuale era
Silva Bagnaria
o
Balnearia
. Anche il territorio bagnarese fu interessato alla
centuriazione
, ovvero alla divisione in lotti ed alla costruzione di un reticolato geometrico di strade. Uno dei cardi era l'attuale via Lunga (
via Longa
)
[4]
, che scorre in direzione sud-nord circa un chilometro a sud-est dell'attuale centro abitato.
In epoca
altomedievale
, nei pressi dell'antica via Lunga (in localita denominata "Prati di S. Andrea", oggi interessata da un recupero archeologico e ambientale), un
kardo
dell'antica
centuriazione romana
, venne edificato il primo nucleo della citta di Bagnara, attorno a un
castrum
. Il primo documento cartaceo in cui si ricorda Bagnara risale al 7 marzo
855
: e una donazione fatta da un nobile imolese, Gisolfo, all'
arcivescovo di Ravenna
Giovanni. Il padre di Gisolfo, Romualdo, sentendosi prossimo alla morte, aveva deciso di donare alla Chiesa di Ravenna i suoi beni, sparsi nei territori bolognese, imolese e faentino. Tra essi vi era la
curtem meam integram que est posista in Balnearia
con le sue pertinenze, tra cui un
castrum
[5]
. Il
castrum
divenne
feudo
del
vescovo di Imola
nel
1126
per decisione di
papa Onorio II
.
Di Bagnara vecchia non rimane piu nulla: secondo la ricostruzione storica finora prevalente, il
castrum
fu distrutto l'8 maggio
1222
nel corso di una battaglia tra le citta di
Bologna
e
Faenza
, alleate, che sconfissero
Imola
, da cui dipendeva Bagnara
[6]
. I sopravvissuti, rimasti senza tetto, si trasferirono in un luogo dove allora sorgeva un oratorio intitolato a San Giovanni, ad appena 800 metri di distanza. Nacque cosi la nuova Bagnara
[7]
.
Nei secoli che seguirono Bagnara fu teatro di battaglie, saccheggi e oggetto di negoziati. Il
castrum
passo di mano a diversi padroni, che l'ottennero come preda di guerra, o per compravendita, oppure per donazione.
Oltre al vescovo d'Imola, si avvicendarono nel suo possesso
Uguccione della Faggiola
, i
Manfredi
, gli
Ordelaffi
, i
Da Polenta
, i
conti di Cunio
, i
Visconti
(siamo alla meta del Trecento), i
Malatesta
, gli
Estensi
, poi nel Quattrocento: di nuovo il vescovo d'Imola,
Taddeo Manfredi
,
Galeazzo Sforza
e
Galeotto Manfredi
[6]
. Nel
1482
Bagnara fu assegnata a
Girolamo Riario
quale dono di nozze da parte di
papa Sisto IV
, suo zio, assieme alle citta di Imola e
Forli
. Alla morte del Riario, ucciso in una congiura a Forli, gli subentro la vedova
Caterina Sforza
.
Caterina e, tra le personalita storiche piu conosciute, quella le cui vicende sono maggiormente legate a Bagnara. Vendico il marito in maniera spietata e mantenne il possesso di tutte le sue terre, ereditate dal figlio ancora minorenne,
Ottaviano Riario
. Caterina nulla pote invece contro l'invasione dell'esercito francese di re
Carlo VIII
, che nel 1494
scese nella penisola
diretto a conquistare il Regno di Napoli. Caterina s'incontro segretamente, proprio nella
rocca di Bagnara
, con il duca di Calabria, figlio del re di Napoli, per stringere un'alleanza (23 settembre
1494
). Ma l'esito dello scontro fu favorevole a Carlo VIII, che divenne il nuovo padrone della penisola italiana. Dopo i francesi, Bagnara dovette subire anche il dominio del duca
Cesare Borgia
, che alla fine dell'anno
1499
conquisto Imola e gli altri castelli posseduti da Caterina fino a Forli.
Il figlio Ottaviano Riario, giunto intanto alla maggiore eta, avvio una campagna per la riconquista dei suoi territori, ma si rivelo non all'altezza del compito. Seguirono decenni di lotte per il possesso di Imola e del suo contado, Bagnara compresa, tra sostenitori del Papa e sostenitori del re di Francia. Bagnara dovette subire sanguinose scorrerie da ambedue le parti. Mentre Imola e le localita circostanti finirono sotto il controllo del Papa (cioe “immediatamente soggetti”), su Bagnara la giustizia del tempo non trovo una soluzione. I sostenitori del Papa e i sostenitori del re di Francia raggiunsero un accordo di compromesso solo il 30 luglio
1562
: Bagnara sarebbe stata “mediatamente” soggetta alla Santa Sede. Inoltre, il vescovo di Imola conservo il titolo di conte di Bagnara e mantenne la proprieta su quasi tutto il territorio comunale; conservo anche il potere di amministrare il comune e la giustizia e di provvedere alla difesa militare del territorio. Spetto al consiglio comunale di Imola il potere di veto sulla nomina del commissario (il sindaco dell'epoca) e il diritto di esigere le imposte fondiarie.
E legata alla devoluzione di Bagnara alla Chiesa di Imola l'edificazione dell'orologio da torre. Nella piazza centrale, sulla torre del palazzo comunale (≪Palazzo Vecchio≫) fu posto un orologio meccanico con campana. Fu, a quel tempo, uno dei pochi orologi da torre della Bassa Romagna
[8]
. Il
XVI secolo
si concluse con un tragico evento: nel
1591
, dopo tre anni consecutivi di carestia, scoppio un'epidemia di
tifo petecchiale
che causo in paese oltre 223 vittime. Per Bagnara fu il numero massimo di morti mai riscontrato in un solo anno della sua storia.
Nel Seicento ando un po' meglio: la peste “manzoniana” del
1630
-31, che miete numerose vittime nei paesi vicini, non tocco Bagnara, che invoco unito la protezione della Beata Vergine. Per questo motivo il consiglio comunale istitui una festa annuale di ringraziamento alla Madonna, detta “del Pubblico Voto”, fissata all'ultima domenica di luglio. Negli archivi comunali e conservata la delibera con cui fu istituita la solennita:
≪… fu proposto dal Massaro che s'era altre volte fatto parola circa la divozione che s'era presa questo popolo per la preservazione del contagio per grazia havuta da questa Beatissima Vergine dell'altare de' Camangi
[9]
, alla quale intendevano ogni anno per ringraziamento solenizzare detto giorno … l'ultima domenica di luglio.≫
Da allora la festa, probabilmente istituita su una tradizione preesistente, continua ininterrottamente fino ai nostri giorni.
Nel
1610
fu firmata la prima delibera consiliare relativa alla scuola. Nel documento, datato al 5 aprile, si riferiva che il maestro chiedeva una camera per insegnare perche fino ad allora aveva fatto lezione sotto la loggia del municipio
[10]
.
Il Settecento fu contraddistinto da diversi flagelli: in primo luogo le guerre di successione, che interessarono indirettamente la Romagna, dove vari eserciti fissarono i propri quartieri invernali e pretesero vitto, alloggio, legna da ardere, biada per i cavalli ed altro dalla popolazione. Nel
1736
all'occupazione straniera si aggiunse anche una grave carestia. Nell'ottobre
1765
si verificarono molti casi di
febbre terzana
(una febbre intermittente, malarica), accompagnati da epidemie che colpirono il bestiame bovino. Nonostante gli eventi avversi, a Bagnara il comune continuava ad impegnarsi per fornire un'istruzione primaria ai suoi abitanti. All'epoca l'istruzione comprendeva solo le prime tre classi della scuola elementare
[11]
. Attorno al 1740 fu nominato maestro il cappellano don Filippo Lucchesi. Esercito questo servizio per oltre quarant'anni, tanto da ricevere nel
1781
(quando fu collocato a riposo) una
pensione
di venti
scudi
mensili. Divento cosi il primo pensionato della storia di Bagnara
[10]
.
Nel
1797
invasero l'Italia i francesi di
Napoleone
, che abbatterono il vecchio regime e organizzarono nuove circoscrizioni amministrative e giudiziarie. Il vescovo di Imola perse ogni potere e diritto su Bagnara, mantenendo solamente la guida spirituale della parrocchia. Nel
1799
venne costituito il primo
Monte frumentario
. Si trattava di un luogo in cui si ammassava il grano. I contadini potevano prelevare la quantita che serviva per la semina. Dopo la fine della raccolta, erano tenuti a restituire il grano, aumentato di una percentuale come interesse
[12]
.
Nel 1810 il Comune di Bagnara fu accorpato a quello di
Castel Bolognese
. Ma appena quattro anni dopo l'epoca napoleonica giunse alla fine. Il 25 maggio
1814
cesso definitivamente il dominio francese sull'Italia. In Romagna fu ripristinato il governo dello
Stato pontificio
. Il vescovo di Imola torno a fregiarsi del titolo di conte di Bagnara, mentre i poteri amministrativi passarono al
cardinal legato
. Bagnara torno ad essere un comune autonomo e fu inserita, con Imola, nella
Legazione di Ravenna
. Nel
1817
il consiglio comunale decise di costruire il cimitero fuori dalla citta. Fu scelta un'area di fronte alla chiesa della Madonna del Soccorso (dove il camposanto si trova tuttora). Nel
1821
fu inaugurato il primo ponte sul
Santerno
, in legno
[13]
. Col tempo, gli ingenti lavori di manutenzione iniziarono a gravare pesantemente sul bilancio comunale, tanto che dopo poche decine di anni il ponte fu chiuso al traffico. Si ritorno ad attraversare il Santerno con un traghetto, come si faceva sin dal Seicento
[14]
.
I successivi avvenimenti politici nazionali ebbero una forte eco nel paese: alcuni bagnaresi parteciparono ai moti mazziniani del
1831
; nel
1846
venne festeggiata ufficialmente l'elezione al soglio pontificio del vescovo d'Imola Giovanni Maria Mastai Ferretti (
Papa Pio IX
); nel
1849
, dopo la proclamazione della
Repubblica Romana
, Bagnara subi l'invasione delle truppe austriache che ripristinarono il potere temporale del papato. Gli imperiali entrarono in paese il 22 maggio
1849
.
Al
1855
risale l'ultima epidemia di colera in paese, con 16 morti ufficialmente denunciati (ma probabilmente il totale dei decessi raggiunse la quarantina).
Con l'annessione al nuovo regno, si verificano alcuni importanti cambiamenti istituzionali: l'istruzione primaria divenne obbligatoria, cosi come la leva militare; la nomina del sindaco passo dal vescovo al re; inoltre, passo dalle parrocchie ai comuni la gestione degli istituti di beneficenza nonche la
registrazione
di nascite, matrimoni e morti. Vennero invece trasferiti direttamente allo Stato i beni ecclesiastici non strettamente necessari al culto. A questi primi anni risale anche la costruzione della prima rete fognaria e delle prime pubbliche latrine.
Lo Stato avoco a se anche i compiti di
tutela del territorio
(bonifica, difesa contro gli straripamenti del
Santerno
). Nel XIX secolo il fiume era straripato negli anni 1801, 1803, 1842, 1851 e 1864
[15]
. Due interventi importanti furono realizzati negli anni 1870. Nel
1871
fu raddrizzato il corso del fiume, che descriveva due pericolose anse in prossimita dell'abitato. Tre fondi agricoli (Ceruno, Piciardondolo e Foco Martino) si ritrovarono alla sinistra del nuovo alveo. Cio comporto la loro cessione al comune confinante, quello di
Mordano
[16]
. Successivamente fu costruito il nuovo ponte. L'opera, la piu importante anche dal punto di vista finanziario, fu inaugurata il 26 aprile
1879
[14]
. Per i forti legami religiosi e commerciali con Imola, la strada - lunga circa
1 km
- che porta da Bagnara a Mordano (e quindi al territorio imolese) divenne la via piu trafficata del paese. Prendeva il nome di
via della Barca
[17]
. Il paese pero rimase tagliato fuori, come Mordano, dalla linea ferroviaria. Cio influi sullo sviluppo industriale del territorio. Nessuna industria infatti decise di insediarsi nel territorio bagnarese e il paese rimase a vocazione agricola per molti altri decenni
[18]
. Nel
1912
fu aperto il primo asilo infantile, retto dalle Ancelle del Sacro Cuore di Lugo
[10]
.
I primi anni del XX secolo furono contrassegnati da grandi cambiamenti sociali: sorsero leghe di braccianti e mezzadri sempre piu combattive, nacquero i primi sindacati e si verifico l'entrata in politica dei cattolici. Inizio un periodo di sviluppo grazie al commercio dei bovini e all'artigianato, specialmente la lavorazione del legno eseguita nelle numerose botteghe del paese. Il 29 settembre
1915
avvenne il primo allacciamento del paese alla rete elettrica
[19]
.
Il lungo conflitto che impegno l'Italia tra il 1915 e il 1918 (
prima guerra mondiale
) causo un deterioramento delle condizioni di vita. Le forti tensioni sociali che ne derivarono raggiunsero il culmine il 2 maggio
1920
(in pieno
biennio rosso
), quando i socialisti (primo partito in paese) inaugurarono un monumento ad
Andrea Costa
, a cui seguirono scontri che provocarono due morti e la proclamazione dello stato d'assedio. Nel territorio bagnarese le tensioni non terminarono: nell'agosto
1922
il consiglio comunale fu costretto a dimettersi consegnando il potere al partito fascista.
Durante il ventennio fascista le principali opere pubbliche costruite furono: un grande alloggio adibito a casa popolare, il nuovo edificio scolastico, il parco della Rimembranza e il nuovo campo sportivo.
Durante la
seconda guerra mondiale
Bagnara diede il suo contributo di vittime, militari e civili, e di prigionieri. Del locale Comitato di liberazione fecero parte esponenti di tutti i partiti antifascisti, oltre all'arciprete don Alberto Mongardi, in rappresentanza dei cattolici. Per aver salvato oltre quattrocento persone che si erano rifugiate nella rocca, minata dai nazisti, e per altri gesti di carita e umanita don Mongardi fu insignito di una medaglia d'argento al merito con palma dalla
Croce Rossa
. Un altro gesto eroico di umanita e solidarieta fu compiuto da una famiglia contadina abitante in via Trupatello, i Villa. Tennero nascosta durante il
1944
un'intera famiglia di ebrei, tra cui un bambino di sei anni, provenienti dalla Toscana in fuga dai nazisti
[20]
. Da marzo
2020
i nomi dei due capofamiglia, Angelo Valli e Maria Golinelli, sono insigniti del titolo di ≪Giusti fra le nazioni≫
[21]
.
Il 9 aprile
1945
si registro il piu devastante bombardamento su Bagnara, che causo 26 morti tra i civili. Fu abbattuta anche la storica torre dell'orologio. La liberazione di Bagnara avvenne l'11 aprile per opera delle truppe polacche, la 3ª Dywizja Strzelcow Karpackich del
II Corpo d'armata
, agli ordini del generale
Anders
. La guerra lascio un segno profondo: su un totale di 1 970 abitanti erano partiti 272 soldati, dei quali 13 non ritornarono piu. Tra i civili si contarono 82 morti, 260 feriti, 29 mutilati. I danni economici, oltre alle razzie e alle altre distruzioni, furono ingenti: 74 case rase al suolo e 138 semidistrutte.
Dopo la fine della guerra fu demolito l'unico ospedale del paese. Era stato costruito verso il
1580
, adiacente alla Chiesa della Nativita, pertanto aveva assunto il nome di ≪Ospitale della Nativita≫. Dopo la fine del potere pontificio, l'ospedale fu incamerato dallo Stato (1860), che ne cambio denominazione in ≪Casa dei Poveri≫. Dopo la
prima guerra mondiale
aveva assunto il nome di ≪Ospedaletto Vecchio≫ (
e' p'sdalet veac
). La struttura fu demolita nel
1947
; da allora i cittadini di Bagnara per curarsi vanno nella vicina
Lugo
.
[22]
Nel
1965
entro in funzione l'acquedotto comunale. Da allora non furono piu scavati pozzi artesiani
[23]
.
Il 16 novembre
1988
vennero trovati morti i 5 carabinieri presenti nella locale stazione. Dopo un iniziale sospetto di azione terroristica l'ipotesi piu accreditata fu quella di un omicidio/suicidio. Il caso e tuttora insoluto.
Nel
1993
il paese celebro la sua prima centenaria: il 12 aprile taglio il traguardo del secolo Stella Gaddoni, festeggiata da tutta la cittadinanza
[24]
.
Tra il 2005 e il 2012 la popolazione e passata da poco piu di 1 800 abitanti a 2.400, registrando un aumento senza precedenti.
Il 17 maggio 2023, a seguito di forti precipitazioni, si ruppe un tratto dell'argine del fiume
Santerno
a sud del paese allagando oltre il 50% del territorio. L'evento provoco danni a scantinati, abitazioni e alla rete fognaria
[25]
.
Lo
stemma
del Comune e basato sull'etimologia del
toponimo
"Bagnara", cioe fonte zampillante d'acque. Esso risulta ufficialmente composto: "
d'azzurro alla fontana d'argento zampillante e scorrente posta su campagna verde
". Dentro la vasca sono posti, l'uno di fronte all'altro, "
due
putti
di carnagione nell'atto di bagnarsi le mani protese
".
[26]
Dal 2022 Bagnara di Romagna fa parte del circuito ≪
I borghi piu belli d'Italia
≫
[27]
.
Le origini della rocca di Bagnara risalgono al
XIV secolo
, ovvero all'edificazione nel
1354
del
castrum
da parte di
Barnabo Visconti
. Nel
1428
la rocca fu espugnata da
Angiolo della Pergola
. Alla fine del secolo fu profondamente ristrutturata da
Girolamo Riario
e
Caterina Sforza
, che l'adattarono alle nuove tecniche militari. Il
maschio
, che risale a tale periodo, e considerato da molti studiosi una delle migliori opere d'arte fortificatoria del XV secolo in Italia.
A partire dal Settecento si procedette alla riconversione del complesso edilizio dall'uso militare all'uso civile. La rocca divenne residenza del commissario del vescovo; in alcuni periodi i suoi locali furono anche destinati a carcere. Con la fine del dominio pontificio la rocca passo al
Regno d'Italia
; successivamente fu acquistata dal Comune, che la destino prima alle scuole e poi a museo.
In tutta la pianura romagnola, Bagnara resta l'unico esempio di
castrum
medievale integralmente conservato. L'intero sistema difensivo, comprendente la rocca, il muro di cinta ed il fossato, e perfettamente visibile anche ai nostri giorni.
Le mura sono ancora oggi costeggiate, nella parte interna, dai quattro terragli, le vie sopraelevate che servivano da avvistamento e anche come prima difesa della rocca. Sulle mura (originariamente alte cinque metri) erano situati sei bastioni, destinati ad ospitare i soldati con compiti di avvistamento e di difesa. Originariamente il fossato (familiarmente chiamato dagli abitanti "le Fossa") era profondo dai quattro ai sei metri; l'acqua che lo alimentava veniva dal Rasena, il ramo del
Santerno
che scorreva pochi km a sud del paese. A partire dal XVII secolo le Fossa, che non svolgevano piu da tempo la funzione difensiva, furono utilizzate dalle lavandaie. Il prosciugamento del fossato fu deciso nel 1738.
Lungo il circuito delle mura esisteva un'unica Porta. Conservatasi fino ad oggi, guarda verso il fiume Santerno. Nell'Ottocento, essendo l'unico accesso divenuto insufficiente, si praticarono altre tre aperture carrabili. In seguito all'ultima guerra le Mura andarono quasi completamente distrutte, il che rese necessari importanti lavori di restauro.
Si racconta che nei primi decenni del Novecento stazionasse presso le Mura la mendicante Elvira Pomidori, detta
la Munaca
, che si fingeva paralitica all'atto di chiedere l'elemosina, ma camminava speditamente quando se ne andava per i fatti propri. I piu anziani dicono ancora che
fa la Munaca
chi si finge debole per ottenere dei vantaggi.
Oltre al castello sono numerosi gli edifici religiosi e le chiese nel territorio bagnarese, tra le quali la piu antica e la chiesa della Nativita di Maria - ora ricostruita e utilizzata come auditorium - che sorse nel
1452
.
Chiesa arcipretale dei SS. Giovanni Battista e Andrea Apostolo
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La chiesa arcipretale dei SS. Giovanni Battista e Andrea Apostolo fu eretta sull'antico oratorio di S. Giovanni nel 1484. Edificio ad unica navata e a volta, fu costruito in tre diverse epoche: la prima (secc. XIII e XIV) e riconoscibile da resti di antiche murature nella parte bassa della fiancata; il secondo rifacimento e del 1653, con il quale vennero erette le otto cappelle laterali; la terza fase e del secolo XVIII (1752-1774) quando l'architetto
Cosimo Morelli
risistemo le cappelle laterali e ricostrui l'
abside
ed il
presbiterio
, arricchendoli con una monumentale
ancona
ed un altare, opera entrambi dei fratelli Dalla Quercia di Imola.
Pregevoli le opere artistiche al suo interno:
- la statua della Madonna del Pubblico Voto, terracotta policroma databile al
XVI secolo
[28]
, alta circa 1 metro. E collocata sopra l'altare maggiore, in una nicchia. Fu rinvenuta dall'agricoltore Antonio Camangi, nel suo podere, nella seconda meta del XVI secolo;
- il fonte battesimale in pietra del XV secolo;
- il portale di tabernacolo in arenaria (secolo XV);
- la cantoria lignea e l'organo di Giovanni Chianei del 1786, restaurati nel 1994;
- i dipinti dei secoli XVII, XVIII e XIX;
- il coro ligneo in noce composto di 15 stalli.
La canonica della chiesa arcipretale ospita un
museo d'arte sacra
.
[29]
Il santuario della Madonna del Soccorso fu costruito su progetto di
Cosimo Morelli
nel
1766
, in un luogo che era divenuto nel tempo meta di pellegrinaggi a causa del ritrovamento di un ritratto in terracotta di Madonna col Bambino su una quercia, al di sopra di una pozza le cui acque erano diventate miracolose.
In localita Molinello e sito l'oratorio di San Pietro Apostolo. Edificato presumibilmente nel
XVII secolo
, ha assunto il nome di "oratorio del Molinello". Sopravvissuto alle distruzioni della
seconda guerra mondiale
, da quell'epoca si trova pero in stato di abbandono
[30]
.
Nell'attuale zona dell'acquedotto e esistita la chiesa dell'Annunciazione. Edificata nel
1684
dalla facoltosa famiglia Bacchi, si trovava sulla curva di via Madonna. La chiesa fu distrutta durante la
seconda guerra mondiale
. Il 29 gennaio
1945
, infatti, una
granata
la colpi in pieno radendola al suolo.
Villa Morsiani e una delle dimore storiche dell'Emilia-Romagna. Di proprieta della stessa famiglia fin dalla costruzione, i conti
Morsiani
, risale al
XV secolo
, epoca nella quale era un edificio fortificato. Ne sono testimonianza i muri anche di cinta di inusitato spessore, le numerose
feritoie
ed
arciere
anche per il
tiro incrociato
, i
barbacane
e le quattrocentesche inferriate delle finestre. Le origini della famiglia dei conti Morsiani sono antichissime, riallacciandosi addirittura a quel
Marius Scotus
che nel 773 d.C. discese in Italia al fianco di
Carlo Magno
contro i
Longobardi
e diede origine al casato dei
Marescotti
.
A partire dal Settecento, finite le guerre feudali e religiose, i conti Morsiani adattarono la villa, che non ha mai mutato proprieta nel corso del tempo e presso la quale tuttora risiedono, a dimora gentilizia di campagna. Il vasto parco che la circonda e le numerose statue in pietra serena vicentina poste sulle mura di recinzione e all'interno del giardino, risalgono alla meta di quel secolo.
La famiglia Morsiani ha fondato nel
1939
l'allevamento amatoriale di
Cani San Bernardo
denominato "Del Soccorso", oggi noto in tutto il mondo.
[31]
Ha inoltre fondato, nel 1996, la Fondazione Internazionale "Antonio Morsiani" di Studi sul Cane, con annesso museo e biblioteca di Cinofilia e Cinotecnia, un'istituzione privata e culturale unica al mondo nel suo settore.
La piazza centrale e il luogo pubblico piu importante, il centro di raccolta, di svago, affari, fucina di passioni politiche e ideali dei bagnaresi. Sulla piazza si dava la corda in pubblico ai condannati, passavano le processioni precedute dai confratelli delle varie compagnie; a volte sulla piazza giungeva l'acqua del fiume Santerno in rotta. Nel 2004 piazza Marconi e stata interessata da un completo recupero storico che ha comportato il rifacimento della pavimentazione. Nel
2008
vi si e trasferito il municipio, che e ritornato cosi nella sua sede storica.
Si trova sul lato est di piazza Marconi; nelle varie epoche fu abitazione del sindaco, macelleria ed osteria. Oggi, terminata una preziosa opera di restauro e divenuto sede di una locanda. Formidabile testimonianza dell'architettura locale del secolo XIX, e dotato all'interno di un piccolo chiostro, con un loggiato in selenite che campeggia al centro del lato est, che appare piu antico (probabilmente sei-settecentesco).
Costruzione cinquecentesca (edificata nel
1511
)
[32]
si trova lungo il Canale dei molini di Castel Bolognese e Lugo. Fu di proprieta dei conti Sassatelli fino al
1878
, quando e stato ceduto alla famiglia Piani, da cui deriva il nome attuale
[32]
. Cesso le sue funzioni nella seconda meta del
XX secolo
; successivamente i suoi locali sono stati adibiti a ristorante. Il proprietario attuale ha restaurato l'apparato tecnologico lasciandolo nella sua collocazione originaria. E in previsione la sua valorizzazione come museo e centro di documentazione.
Il sito archeologico di Bagnara vecchia e definito un'≪area di ripristino ecosistemi e sito archeologico≫.
E stato riportato alla luce dagli scavi effettuati tra il 2005 e il 2021; ai lavori ha contribuito un nutrito gruppo di volontari. Il sito consiste in una motta, cioe un rialzo di terreno che nasconde l'antico abitato. Bagnara vecchia era protetta da una palizzata e da fossati con aree allagate. L'area, che era utilizzata per le coltivazioni, e stata rinaturalizzata allo scopo di creare attorno al sito archeologico un parco fruibile dal pubblico. L'inaugurazione e avvenuta il 23 maggio
2022
. Ai
frassini
ed alle
querce
gia presenti sono stati aggiunte piante di
olmo
,
acero campestre
,
gelso bianco
e
ontano nero
. Sul margine nord-est dell'area e stato creato un piccolo bosco di circa
2
000
m²
con
pioppi bianchi
,
farnie
e
tigli
.
Abitanti censiti
[33]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 189 persone. Le nazionalita maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Nel territorio di Bagnara e presente una
parrocchia
facente parte della
diocesi di Imola
.
Due sono i luoghi di devozione mariana:
- Chiesa arcipretale: vi e venerata l'immagine della ≪Madonna del Pubblico Voto≫, terracotta policroma alta circa 1 m rinvenuta sull'argine del fiume
Santerno
in occasione di lavori di escavazione per la sua arginatura. E databile alla seconda meta del
XVI secolo
[28]
(probabilmente tra il 1564 e il 1585) ed e invocata per le guarigioni da infermita, pestilenze e calamita naturali. Nel
1631
fu istituita la Festa del Pubblico Voto, come ringraziamento per aver protetto il paese dall'epidemia di
peste
del 1630; da allora si svolgono nell'ultima domenica di luglio solenni processioni in suo onore con l'intervento delle autorita religiose e civili. Nel 1998 e stata realizzata un'
edicola
sull'argine destro del Santerno che sostituisce il pilastrino originario.
- Santuario della Madonna del Soccorso: l'immagine, una terracotta dipinta, fu realizzata nel
1705
. Negli anni si moltiplicarono le grazie ottenute per l'intercessione della Vergine. Nel
1763
fu costruito il santuario dov'e tuttora custodita. E invocata per guarigioni da infermita. La sua ricorrenza cade l'ultima domenica di luglio.
Raccoglie l'enorme quantita di testimonianze disponibili sulla storia del paese e del territorio circostante. I reperti piu antichi sono databili all'
Eta del ferro
; altri resti provengono dal villaggio di epoca
altomedievale
(
Castrum Balneariae
) sito nell'area oggi denominata Prati di Sant'Andrea, a est dell'attuale centro cittadino (via Lunga). Il villaggio, collocato su una
motta
(tumulo artificiale) di forma rettangolare, e oggetto di scavi archeologici a partire dal
2005
[34]
. In differenti strati sono state ritrovate tracce di epoca romana e medievale. Il
museo
, che ha sede nella Rocca, e stato inaugurato il 28 giugno
2008
.
Nel museo storico e custodito il piu importante epistolario del compositore
Pietro Mascagni
, consistente in circa 4.600 lettere scritte nell'arco di oltre trent'anni (dal 1910 al 1944) e ordinate in 126 raccoglitori. Sono inoltre conservati diversi oggetti personali del Maestro, numerosissime fotografie con dedica, un suo pianoforte, il calco funebre del suo volto, spartiti musicali, pubblicazioni a lui dedicate, ritagli di giornali dell'epoca, ed altro. Il Museo e sorto nel
1975
in seguito alla donazione fatta alla Parrocchia dalla signora Anna Lolli (1888-1972)
[35]
, bagnarese e musa ispiratrice del Maestro. Il fatale incontro avvenne al
Teatro dell'Opera di Roma
nel
1908
, dove la Lolli era impegnata come cantante corista
[36]
. Il museo custodisce le oltre cinquemila lettere scritte dal musicista ad Anna Lolli tra il 1910 e il 1944.
Fondato da monsignor Alberto Mongardi (arciprete di Bagnara dal 1932 al 1978), il museo e allestito nei locali della canonica della chiesa arcipretale. Sono custoditi oggetti di carattere religioso, appartenenti per la maggior parte alle chiese del territorio bagnarese. Di particolare rilievo sono
[37]
:
- gli apparati liturgici in broccato e
damasco
, le trine e i tessuti ricamati (sec. XVI-XIX);
- un raro
Antifonario
e un
Graduale
, entrambi con
xilografie
, datati rispettivamente 1520 e 1524, firmati da
Pier Paolo Porro
;
- una Bibbia e una
Concordantiae Bibliorum
del XVI secolo;
- altri libri corali, manoscritti e stampe dei secoli XVII e XVIII;
- vari oggetti di oreficeria e argenteria;
- un ostensorio-reliquiario del XVII secolo in
rame
dorato e un prezioso calice del XVIII secolo in
argento
dorato.
Sono inoltre conservati dipinti dei secoli XVI -XVIII, compresa una
pala d'altare
di
Innocenzo da Imola
, firmata e datata 1515, e una tela di Pietro Bacchi da Bagnara (pittore minore del Cinquecento); un
atlante
completo in sette quadri del 1650;
maioliche
fiorentine ed imolesi dei secoli XVII e XVIII; un pregevole
Crocifisso
in legno di
fico
della scuola di Donatello del XV secolo; una raccolta di oltre mille monete e medaglie (secc. XVII-XIX).
- Altri luoghi di conservazione
Da ricordare anche il nucleo storico dell'archivio parrocchiale, che comprende importanti copie cartacee di documenti del 1252 e del 1437-1573, oltre ai libri dei battezzati (dal 1564), dei cresimati (dal 1578), dei matrimoni (dal 1587), dei morti (dal 1507), agli stati della popolazione (dal 1760) e agli inventari (dal 1738)
[38]
.
- ≪Popoli pop cult fest≫ (giugno). E la Festa dei popoli. La manifestazione e essenzialmente eno-gastronomica. Si possono assaggiare le gastronomie di decine di Paesi dei cinque continenti. La cucina non e reinterpretata: e fatta da persone che sono nate nei paesi di cui propongono i piatti. Nelle piazze del paese si puo ascoltare musica dal vivo. Accompagnano la festa le mostre e le estemporanee artistiche;
- ≪Mascagni d'Oro≫ (ultima domenica di ottobre). Nato nel 1981, il premio e assegnato a un cantante lirico che si e particolarmente distinto nell'ultimo anno. La premiazione avviene durante un concerto nell'Auditorium parrocchiale. Dal 2009 viene assegnato anche ≪Mascagni d'Oro≫ alla carriera. Un altro premio di valore nazionale e il ≪Giglio d'oro≫. Nato nel 1991, e intitolato al tenore
Beniamino Gigli
. Il premio viene consegnato al termine della stagione lirica, all'inizio di maggio.
Bagnara di Romagna possiede una sola frazione:
San Filippo
, che si trova a poca distanza dal fiume
Santerno
e dal
Canale Emiliano Romagnolo
.
Il centro storico bagnarese conserva la topografia conferitagli nel
1354
da
Barnabo Visconti
, che lo fortifico con una cinta muraria attorniata da un fossato e fece edificare la rocca sul lato di ponente (vedi
La Rocca sforzesca
).
Per muoversi in direzione di Bologna, e necessario attraversare il
Santerno
. Fino all'inizio del
XIX secolo
l'attraversamento si effettuava a guado o in barca. Nel
1821
fu inaugurato il primo ponte stabile (fatto in
legno
); nel
1879
fu realizzato un nuovo ponte, sempre in legno. Dopo la
prima guerra mondiale
fu costruito il primo ponte in muratura. I bombardamenti della
seconda guerra mondiale
lo colpirono e lo distrussero. Il nuovo ponte risale al
1951
.
I comuni di Bagnara di Romagna,
Alfonsine
,
Bagnacavallo
,
Conselice
,
Cotignola
,
Fusignano
,
Lugo
,
Massa Lombarda
e
Sant'Agata sul Santerno
formano insieme l'
Unione dei comuni della Bassa Romagna
.
Fonte: Prefettura di Ravenna -
Ufficio elettorale
Bagnara di Romagna e gemellata con:
Sul territorio comunale di Bagnara insistono i seguenti impianti
[41]
:
- Campo sportivo comunale;
- Palazzetto dello sport;
- Impianto sportivo tennis e bocce (con un campo di
calcio a cinque
).
- ^
Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori)
, su
demo.istat.it
,
ISTAT
.
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Classificazione sismica
(
XLS
), su
rischi.protezionecivile.gov.it
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Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia
(
PDF
), in
Legge
26 agosto 1993, n. 412
, allegato A
,
Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile
, 1º marzo 2011, p. 151.
URL consultato il 25 aprile 2012
(archiviato dall'
url originale
il 1º gennaio 2017)
.
- ^
Si diparte dal confine sud del territorio di
Solarolo
e termina nella
Provinciale San Vitale
, per una lunghezza di
16,25 km
totalmente rettilinei.
- ^
Comune di Castel Guelfo,
Castel Guelfo di Bologna: dal Medioevo al Novecento
, Bologna, Pendragon, 2000, p. 22.
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b
Bagnara di Romagna
, su
stradadellaromagna.it
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URL consultato il 27 novembre 2016
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il 27 novembre 2016)
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Raffigurazione di Bagnara nel Medioevo
(
JPG
), su
img718.imageshack.us
.
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Tonino Pini e Valdo Pirazzini,
La tormentata storia di un orologio da torre
, Giornale di massa, settembre 2015, pag. 15. Inizialmente suono solo le ore intere; dal 1792 anche i quarti d'ora. Nel
1815
fu demolito il vecchio palazzo comunale. L'orologio fu collocato su una nuova torre, costruita sopra la porta principale del paese (quella che guarda verso il fiume
Santerno
).
- ^
La tradizione vuole che l'immagine della Madonna venisse ritrovata, alla fine del XVI secolo, nel fondo della famiglia Camangi. Fu lo stesso scopritore, Antonio Camangi, a portare la statua nella canonica.
- ^
a
b
c
Valdo Pirazzini,
Quando l'italiano era ancora una raffinata lingua straniera
, in ≪Giornale di massa≫, marzo 2018, pp. 17-18.
- ^
La quarta classe venne aggiunta a Bagnara solo nel 1878.
- ^
Il Monte di Bagnara rimase in attivita fino alla
prima guerra mondiale
.
- ^
Non nello stesso punto di oggi poiche all'epoca il fiume descriveva un'ampia ansa. Il ponte si trovava a sud dell'abitato di Mordano.
- ^
a
b
Tonino Pini e Valdo Pirazzini,
La strada della barca
, in
Giornale di massa
, maggio 2015.
- ^
Molte altre inondazioni erano avvenute nei secoli precedenti: ben 11 nel XVIII secolo. Nel 1842, in settembre, il fiume ruppe l'argine in due punti e le acque tracimarono fino al paese, che rimase sommerso sotto sei piedi (2,64 m) d'acqua.
- ^
Valdo Pirazzini e Tonino Pini,
Vita, piene e raddrizamenti dello storico fiume Santerno
, in ≪Giornale di massa≫, dicembre 2022, pp. 16-17.
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Assunse il nome attuale di via Antonio Gramsci dopo la Seconda guerra mondiale.
- ^
Ernesto Casadio,
"Chi passa questa porta si innamora"
, in ≪Giornale di massa≫, agosto 2018, pag. 13.
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Tonino Pini e Valdo Pirazzini,
C'era una volta la luna, poi arrivarono i lampioni
, in ≪Giornale di massa≫, giugno 2016, p.15.
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Nell'ottobre 1944 la famiglia riusci ad espatriare e raggiunse la salvezza definitiva a
Locarno
, in
Svizzera
.
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Mario Montanari,
Due bagnaresi inseriti nel Giardino dei Giusti
, ne ≪
il Resto del Carlino
≫ edizione Ravenna, 28 aprile 2020, pag. 19.
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Tonino Pini e Valdo Pirazzini,
L'Ospitale della Carita
, in ≪Giornale di massa≫, giugno 2014, p. 15.
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L'acquedotto di Bagnara e stato dismesso e smantellato nel 2020.
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Tonino Pini,
Vivi a Bagnara e, stai sicuro, campi cent'anni
, in ≪Giornale di massa≫, luglio 2019, pag. 11.
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Il neo sindaco Galli: ≪Tanti danni a Bagnara I cittadini si sono subito precipitati ad aiutarsi≫
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URL consultato il 23 ottobre 2023
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Tonino Pini e Valdo Pirazzini,
Silva Bagnaria, verde paese d'acque
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URL consultato il 5 marzo 2022
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b
L'immagine fu rinvenuta da Antonio Camangi, fratello di Ercole, il parroco di Bagnara. Siccome don Ercole resse la parrocchia dal 1564 al 1585, e presumibile che il ritrovamento sia avvenuto ne prima ne dopo tali date.
- ^
https://dati.beniculturali.it/lodview/mibact/luoghi/resource/CulturalInstituteOrSite/111210.html
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Tonino Pini e Valdo Pirazzini,
L'abbandonata chiesa del Molinello
, ≪Giornale di massa≫, marzo 2015.
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Le principali attrattive di Bagnara di Romagna
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Il "Molinello" di Bagnara compie 500 anni
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Statistiche I.Stat
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Museo del castello di Bagnara di Romagna
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Anna Lolli
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URL consultato il 26 maggio 2022
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Dopo il 1912 Anna lascio Bagnara e si trasferi a Roma. Qui ricevette le lettere e le visite del maestro.
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Museo parrocchiale “mons. Alberto Mongardi”
, su
viaggiart.com
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URL consultato il 6 febbraio 2017
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Bagnara di Romagna. Museo parrocchiale
, su
bagnaraturismoalcastello.it
.
URL consultato il 6 febbraio 2017
.
- ^
Gia sospeso dalle funzioni dal Prefetto di Ravenna il 6 gennaio 1951, fu rimosso dalla carica con D.P.R. il successivo 9 aprile. Furono accertate irregolarita nel servizio di erogazione dei contributi statali ai privati espletato dal Comitato comunale per le riparazioni edilizie, di cui il Beltrani era presidente in qualita di Sindaco. Il Beltrani fu denunciato per
peculato
.
- ^
Sostenuta dal
PDS
, poi dall'
Ulivo
(a guida
DS
).
- ^
Impianti sportivi
, su
comune.bagnaradiromagna.ra.it
.
URL consultato il 31 dicembre 2016
(archiviato dall'
url originale
il 1º gennaio 2017)
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