Andrea Manzella
(
Palermo
,
8 dicembre
1933
) e un
costituzionalista
e
politico
italiano
. Presidente del Centro di studi sul Parlamento della
Libera universita internazionale degli studi sociali Guido Carli
(Luiss) di Roma.
Ha fatto le scuole medie e il liceo a Bari, presso l’istituto dei
gesuiti
“Di Cagno Abbrescia”. Dopo il primo anno di giurisprudenza presso l'Universita di
Bari
(in cui e stato allievo di
Aldo Moro
a
Filosofia del diritto
)
[1]
, si trasferi a Napoli dove si e laureato nel 1956 con lode, con una tesi in diritto civile (“
L’eccezione di inadempimento
”, relatore il prof. Luigi Cariota Ferrara).
Superati i relativi pubblici concorsi, dopo brevi periodi come
consigliere di prefettura
(a Benevento,
1958
-
1959
) e di
magistrato
nella pretura di Pordenone (
1959
-
1961
), e stato consigliere parlamentare della
Camera dei deputati
dal
1961
al
1980
. Qui ha ricoperto l’incarico di segretario della Giunta che elaboro i
Regolamenti parlamentari
del 1971 e, quindi, nel 1979, di capo del Servizio studi, che riorganizzo nella ancora attuale struttura.
[2]
[3]
Tra il febbraio e marzo 1979 fu il piu diretto collaboratore e curatore degli appunti di
Ugo La Malfa
, presidente incaricato di formare un nuovo governo.
[4]
Nominato
consigliere di Stato
, fu chiamato nel 1980 da
Nino Andreatta
all’incarico di capo dell’Ufficio legislativo del
Ministero del Tesoro
[5]
e subito dopo da
Giovanni Spadolini
a capo di gabinetto della
Presidenza del Consiglio dei ministri
(
1981
-
1982
).
[6]
In questa veste ha contribuito all’emanazione dei regolamenti che posero le basi amministrative dell’ordinamento della Presidenza (o.d.s. del 23 agosto 1981, G.U. 12 settembre 1981, n. 251). Ha poi co-presieduto con
Enzo Cheli
la Commissione per l’ordinamento della
Presidenza del Consiglio dei ministri
, i cui lavori furono tradotti in un disegno di legge (A.C. n. 3403), in cui era inserita, tra l'altro, la possibilita per il Presidente del Consiglio di proporre al Presidente della Repubblica la revoca dei ministri e dei sottosegretari.
[7]
Con
Silvano Tosi
elaboro il c.d. “Decalogo Spadolini” che, con i suoi puntuali obiettivi di riforma, viene considerato come il primo dei progetti di revisione istituzionale che si susseguirono nei decenni successivi.
[8]
Dal
1983
al
1987
e stato consigliere giuridico del
ministro della Difesa
Spadolini. In questo ruolo ha contribuito alla elaborazione dei disegni di legge che si tradussero poi nella abolizione del servizio militare di leva (legge n. 958/1986) e nella istituzione dell’aviazione di marina (A.S. n. 1490 del 9 set. 1985, poi legge n. 36/1989).
Dopo un breve periodo come consigliere giuridico del
Presidente del Senato
Spadolini, ritorno a Palazzo Chigi come capo di gabinetto del Presidente
Ciriaco De Mita
(1988-1989)
[9]
, il cui
governo
dette un fondamentale appoggio, con i ministri
Maccanico
e
Mattarella
, all'iter parlamentare della legge n. 400 del 1988
[10]
. Con questa si dava attuazione, dopo quaranta anni, all'art. 95 della
Costituzione
. Conseguentemente, il 29 settembre 1988, Manzella divenne il primo
Segretario generale
a
Palazzo Chigi
.
[11]
In tale ruolo e ritornato nel
1993
, nominato dal
Presidente del Consiglio dei ministri
,
Carlo Azeglio Ciampi
.
[12]
Durante la sua gestione fu completata la organizzazione della Presidenza con l’istituzione del “pre-Consiglio”, rivelatasi sede preziosa per la preventiva razionalizzazione, in sede tecnica, dei lavori del
Consiglio dei Ministri
(d.p.c.m. 10 nov. 1993, G.U. 15 novembre 1993, n. 268).
[13]
Al termine dell’esperienza Ciampi, nel
1994
accetto la candidatura al
Parlamento europeo
, come indipendente, nella lista del
PDS
nella circoscrizione Lazio-Umbria-Toscana-Marche. Eletto con 52.000 voti di preferenza, per la legislatura
1994
-
1999
, e stato componente della Commissione per gli affari istituzionali, presieduta da
Biagio de Giovanni
, e vice-presidente della Delegazione per le relazioni con i paesi dell'America centrale e con il Messico.
[14]
E stato, in particolare, relatore del progetto di risoluzione che istituzionalizzo la “co-decisione” come procedura legislativa ordinaria dell’Unione (PE A4-0271/98, 7 luglio 1998).
[15]
Alla conclusione della legislatura europea, la coalizione de
L’Ulivo
lo candido nelle
elezioni suppletive
nel collegio senatoriale di Forli-Faenza, resosi vacante per la scomparsa del senatore
repubblicano
Libero Gualtieri
. Rieletto nella
XIV
e nella
XV legislatura
, dal
2001
al
2008
, e stato componente al Senato della Giunta per il regolamento e poi presidente della Commissione per le politiche dell’Unione europea, di cui aveva contribuito ad una nuova organizzazione regolamentare.
[16]
In rappresentanza del Senato, e stato membro della Assemblea parlamentare del
Consiglio d’Europa
e dell’
Unione europea occidentale
(2001-2008). E stato componente della
Convenzione europea
che ha elaborato la
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
(Nizza, 2000).
Andrea Manzella ha concluso la sua carriera istituzionale come vice-presidente del
Consiglio di presidenza della Corte dei conti
(
2009
-
2013
), dove e stato eletto, come componente “laico”, dalla
Camera dei deputati
. In tale veste ha contribuito all’elaborazione del regolamento di quel Consiglio.
[17]
Dal
1981
e
Cavaliere di Gran Croce
dell’
Ordine al merito della Repubblica italiana
.
[18]
E membro del comitato scientifico della
Fondazione Italia USA
[19]
.
Per il triennio accademico
1969
-
1972
e stato incaricato dell’insegnamento di dottrine giuridiche nell’Istituto Superiore di Scienze sociali di
Trento
, chiamato da quel comitato direttivo (
Beniamino Andreatta
,
Norberto Bobbio
,
Leopoldo Elia
).
Nel
1971
ha conseguito la libera docenza in
diritto costituzionale
(commissione presieduta da
Vincenzo Zangara
, con
Aldo M. Sandulli
, Carlo Lavagna,
Giuseppe Abbamonte
, Rodolfo Soprano). Nel 1972 e stato professore incaricato dell'insegnamento di
diritto regionale
presso la facolta di
Scienze politiche
dell'
Universita di Genova
. In tale Universita sara poi chiamato come docente incaricato di
diritto parlamentare
, negli anni 1975-1977.
Nel
1987
ha vinto il concorso a professore di diritto costituzionale (commissione presieduta da
Paolo Barile
, con
Enzo Cheli
, Giuseppe De Vergottini,
Carlo Mezzanotte
,
Gaetano Silvestri
). Nel triennio accademico 1987-1990 e stato professore straordinario, poi ordinario, presso la facolta di Scienze politiche dell'
Universita di Padova
, cattedra di
diritto parlamentare
.
Nell’anno
1991
e chiamato come professore ordinario di diritto parlamentare presso la facolta di Scienze politiche della
Libera universita internazionale degli studi sociali
(LUISS Guido Carli di Roma), dove, peraltro, era stato incaricato della stessa materia dal 1977 al 1990. Negli anni 2009-2012 e stato titolare di una cattedra Jean Monnet
ad personam
.
[20]
Dall’anno accademico
1995
e Direttore (e poi Presidente) del Centro di Studi sul Parlamento presso il Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS.
Ha svolto seminari presso le Universita di:
Paris-Nanterre
,
Complutense de Madrid
[21]
, Autonoma de la Ciudad de Mexico, “Belgrano” di
Buenos Aires
, Universite libre de
Bruxelles
(ULB) e
Cantabria de Santander
[22]
; nell'Istituto de estudios europeos de
L'Avana
e nel Collegio Notarial de
Lima
[23]
.
Dal 1986 al 1987 e stato Vice-Commissario straordinario e quindi Commissario della
Federazione Italiana Giuoco Calcio
(FIGC). In tale veste ha contribuito all’istituzione della Commissione di vigilanza sulle societa di calcio professionistiche (COVISOC), preposta al monitoraggio della situazione economico-finanziaria delle societa calcistiche.
E stato Presidente della Corte federale della stessa FIGC (
1988
-
2001
). E nel comitato scientifico della
Rivista di diritto sportivo
.
Ha collaborato alla rivista
Nord e Sud
(1965-1967) diretta da
Francesco Compagna
e alle riviste
Il Mulino
e
Nuova Antologia
. E stato tra i promotori, nel
1980
, della rivista
Quaderni costituzionali
, di cui e componente del comitato scientifico. E anche nel comitato scientifico della rivista
Lo Stato
. E stato corrispondente della rivista francese
Pouvoirs
.
Ha scritto, sotto lo pseudonimo di Ottomano, per
La Voce repubblicana
dal
1966
al
1978
e, con lo pseudonimo di Politicus, per
Il Mattino
di Napoli (vice-direttore Franco Angrisani), negli anni settanta.
Ha collaborato a
La Stampa
di Torino, durante la direzione di
Giorgio Fattori
dal
1983
al
1987
.
[24]
E stato editorialista e commentatore a
La Repubblica
, chiamato da
Eugenio Scalfari
, dal
1990
al
2019
.
[25]
Tra le principali pubblicazioni:
- I controlli parlamentari
(
1970
,
Giuffre editore
)
- Il Parlamento
(
1977
,
1991
,
2003
,
il Mulino
)
- Il tentativo La Malfa: tra febbraio e marzo 1979, nove giorni per un governo
(
1980
,
il Mulino
)
- Quaderno europeo. Dall'euro all'eurocrisi
(
2005
,
Marsilio Editori
)
- Sui principi democratici dell'Unione europea. Lezioni Jean Monnet 2010-2012
(
2013
,
Editoriale Scientifica
)
- Elogio dell’Assemblea
,
tuttavia
(
2020
, Mucchi editore)
E stato co-autore, con Nicola Lupo, dei volumi:
E stato coautore, con
Piero Melograni
,
Elena Paciotti
,
Stefano Rodota
del volume:
- Riscrivere i diritti in Europa. La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
(
2001
,
il Mulino
)
Ha curato i volumi:
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https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/07/10/ecco-gli-otto-uomini-oro.html
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https://mulino.it/isbn/9788815241313
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URL consultato il 1º novembre 2013
(archiviato dall'
url originale
il 2 novembre 2013)
.