L'
Aerarium militare
(il cui significato deriva dal
latino
aes
"bronzo") cioe "riserva di monete", in questo caso appartenente alla sfera militare, e un termine che indica genericamente l'amministrazione patrimoniale dell'
esercito romano
(dallo
stipendium
al
premio di congedo
per i
veterani
). L'amministrazione di questo fondo era affidata a tre
praefecti Aerarium militare
.
[1]
Ad
Augusto
si deva la costituzione nel
6 d.C.
dell'
aerarium militare
, le cui entrate provenivano dalle imposte sulle successioni e sulle vendite e serviva per
pagare gli stipendi
ed il premio di congedo ai veterani delle legioni.
[2]
[3]
Dopo
Azio
,
Augusto
, ritenendo ormai superato il sistema di
Caio Mario
, decise di compiere una radicale riforma militare grazie anche alle indicazioni che
Gaio Giulio Cesare
era riuscito a dare
prima di morire
nel
44 a.C.
, introducendo uno spirito altamente professionale in un esercito composto ora da volontari professionisti, disposti a servire in modo permanente prima per sedici e poi per vent'anni, dipendenti dal loro
Imperatore
.
Era, pertanto, necessario trovare quelle risorse finanziarie che ne permettessero il suo auto-finanziamento. Per questi motivi, nel
6
, fu creato un tesoro particolare: l'
aerarium militare
.
(
LA
)
≪17. [...]
Et M. Lepido et L. Ar[r]untio cos. in aerarium militare, quod ex consilio n[eo] co[ns]titutum est, ex [q]uo praemia darentur militibus, qui vicena [aut plu]ra sti[pendi]a emeruissent ? HS milliens et septing[e]nti[ens ex pa]t[rim]onio [m]eo detuli.
≫
(
IT
)
≪17. [...] E sotto il consolato di
Marco Lepido
e
Lucio Arrunzio
trasferii l'erario militare
[4]
, che fu costituito su mia proposta perche da esso si prelevassero i premi da dare ai soldati che avessero compiuto venti o piu anni di servizio
[5]
, centosettanta milioni di sesterzi prendendoli dal mio patrimonio.≫
Come si e visto poco sopra, l'imperatore vi verso negli anni del suo
principato
ben 170 milioni di
sesterzi
, stabilendo verso la fine del suo regno che dovessero confluirvi i proventi di due nuove tasse: quella sulle eredita (
vicesima hereditatium
, nella misura del 5%: 1/20
[3]
) e quella sulle vendite (
centesima rerum venalium
, nella misura dell'1%: 1/100
[3]
).
[6]
Questo nuovo "tesoro" fu affidato a tre
magistrati
. Si trattava di tre ex-
pretori
, che avevano un mandato della durata di tre anni.
Costo dell'esercito romano nei primi due secoli di Impero
[
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|
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L'impatto dei costi di un esercito tanto vasto (da
Augusto
ai
Severi
) sull'
economia dell'Impero romano
puo misurarsi, seppure in modo approssimativo, come segue:
COSTO DELL'ESERCITO COME % SUL
PIL
DELL'IMPERO ROMANO
|
Data
|
Popolazione dell'Impero
|
PIL dell'Impero
(milioni di
denarii
)
(a)
|
Effettivi esercito
|
Costo dell'esercito
(milioni di
denarii
)
(a)
|
Costo dell'esercito (% del PIL)
|
14 d.C.
|
|
|
260.000
|
|
2.5%
|
150 d.C.
|
|
6.800
(b)
|
383.000
|
194
(c)
|
2.9%
|
215 d.C.
|
50 milioni
(d)
|
5.435
(b)
|
442.000
|
223
(c)
|
'
4.1%
|
Notes
:
(a) Valore costante al 14 d.C. espresso in
denarii
, slegato da aumenti della paga militare per compensare la svalutazione monetaria
(b) nell'ipotesi di una crescita trascurabile del PIL pro capite (normale per un'economia agricola)
(c) Duncan-Jones costi degli anni 14-84, inflazionati dall'aumento dell'esercito, ipotizzando anche bonus pagati agli ausiliari dopo l'84
(d) ipotesi di un declino del 22.5% nella popolazione, dovuto alla
peste antonina
degli anni
165
-
180
(media tra il 15-30%)
[11]
|
Il costo dell'intero esercito crebbe moderatamente come % del PIL tra il 14 ed il 150 d.C., malgrado un incremento degli effettivi di circa il 50%, passando da 255.000 armati circa
[12]
del
23
a 383.000
[13]
sotto
Adriano
, fino ad arrivare alla morte di
Settimio Severo
nel
211
a 442.000 circa.
[14]
Questo perche la popolazione dell'impero, e quindi il PIL totale, aumento sensibilmente (+35% circa). Successivamente, la percentuale di spesa dell'esercito verso il PIL aumento di quasi la meta, sebbene l'aumento degli effettivi dell'esercito fu solo del 15% circa (dal
150
al
215
). Cio fu dovuto principalmente alla peste antonina, che gli storici epidemiologici hanno stimato aver ridotto la popolazione dell'impero tra il 15% ed il 30%. Tuttavia, anche nel 215, i Romani spendevano una percentuale sul PIL simile a quella che oggi spende la difesa dell'unica superpotenza globale degli
Stati Uniti d'America
(pari al 3,5% del PIL nel 2003). Ma l'effettivo onere dei contribuenti, in un'economica pressoche agricola con una produzione in eccedenza veramente limitata (l'80% della popolazione imperiale dipendeva da un'
agricoltura di sussistenza
ed un ulteriore 10% dal reddito di sussistenza), era certamente molto piu gravoso. Infatti, uno studio sulle imposte imperiali in
Egitto
, la provincia di gran lunga meglio documentata, ha stabilito che il gravame era relativamente pesante.
[15]
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AE
1914, 163
,
AE
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b
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- ^
L'istituzione dell'erario militare avvenne nel 6 d.C.
- ^
Nel
5 d.C.
Augusto fisso la nuova durata del servizio militare: sedici anni per i pretoriani, venti per i legionari. Ma la ferma veniva spesso prolungata, come Augusto stesso riconosce, sino a trenta o quaranta anni.
- ^
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