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Gaetano Scirea, il campione dal cuore buono e quell'annuncio di Ciotti una domenica d'estate | Bloooog!

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Il Bar Sport di Repubblica.it

Gaetano Scirea, il campione dal cuore buono e quell’annuncio di Ciotti una domenica d’estate

scirea“Scusate dobbiamo interrompere la selezione delle partite di serie A che verra comunque ripresa tra poco, per una ragione veramente tremenda. E’ morto Gaetano Scirea in un incidente stradale avvenuto in Polonia, dove si era recato per seguire la squadra che sara prossima avversaria della sua Juventus nella Coppa. E’ inutile spendere parole per chi si e illustrato da solo per tanti anni su tutti i campi del mondo, che ha conquistato un titolo mondiale con pieno merito, e che soprattutto era un campione non soltanto di sport ma di civilta”.

Ci sono certe storie che cominciano dalla fine. E la fine sono le parole di Sandro Ciotti. E’ una domenica d’estate, il 3 settembre 1989. Fa ancora caldo, la gente sta tornando dal mare, non ci sono ancora anticipi e posticipi, e dunque dopo cena si mette davanti alla tv a vedere la Domenica Sportiva e dare un’occhiata ai risultati. L’Inter campione d’Italia ha pareggiato a Bologna, il Milan ha perso sorprendentemente in casa con la Lazio, la Juventus ha vinto facile a Verona con doppietta di Schillaci, Fortunato e Marocchi. (Zoff e altri infatti sapranno tutto da un casellante dell’autostrada mentre rientravano a Torino). D’improvviso la voce roca di Ciotti, e una notizia che lascia bocca aperta. Scirea ha appena 36 anni, per tutti e ancora il capitano della Juventus e campione del mondo. Ma da un anno ha smesso, fa il secondo di Zoff, suo compagno di squadra e di stanza, e per andare a vedere una partita del Gornik Zarbze (squadra che la Juve in Coppa Uefa avrebbe poi battuto agevolmente 1-0 all’andata e 4-2 al ritorno) ci ha rimesso la vita. In un tamponamento la Fiat 125 che lo accompagnava ha preso fuoco perche piena di taniche di benzina di riserva: un ferito e tre morti, tra cui Gaetano.

Scirea era un libero modernissimo. Il suo ruolo tra gli anni 70 e 80 era ancora lontano dall’essere stravolto. Qualche anno dopo Scirea, che incarnava la grande dinastia dei liberi italiani come Picchi prima e Baresi dopo, sarebbero arrivati i “centrali”, e praticamente? avrebbero lavorato in coppia uno a fianco all’altro, e non piu il libero dietro lo stopper (altra definizione ormai proibita). E’ un “lavoro” di cui Brera stesso invento il nome: libero, perche difensore che non aveva un avversario diretto da marcare. Doveva soprattutto guidare la difesa. Ma Scirea guidava la difesa e guidava anche la squadra.

Dice il figlio di Gaetano, Riccardo, che se fosse in campo oggi probabilmente farebbe il regista di centrocampo. Un po’ come Pirlo insomma. Come tanti dell’epoca, Scirea da ragazzino comincio a centrocampo e in attacco, poi trovo la sua collocazione come ultimo uomo davanti a Zoff. Una maniera di giocare molto simile a quella di Beckenbauer, tanto che Brera – che lo inseri anche in un’ipotetica miglior Juve di tutti i tempi, “libero non voglio Rosetta, bensi Scirea” –? lo chiamava Scirbauer.

Scirea era un tipo silenzioso, decisamente introverso, ma sicuramente carismatico: la Juventus e la nazionale, che erano quasi la stessa cosa,? ne riconoscevano la leadership. Elegante e quasi stucchevolmente corretto, tanto da aver chiuso la carriera senza mai un’espulsione. Un gentiluomo e soprattutto una persona sensibile, mai un autografo rifiutato. La moglie ha raccontato che piu volte era tornato a casa con degli sconosciuti invitandoli a pranzo: “Sai, hanno fatto centinaia di chilometri e sono venuti per noi”.

Zoff non seppe darsi pace per la morte dell’amico, Tardelli che quella sera si trovava negli studi della Domenica Sportiva scappo via in lacrime. Scrisse Gianni Brera il giorno dopo la sua morte: “La tragica perdita di Gaetano (el nost Gaitan) Scirea mi accora al punto da darmi il groppo in gola. Lo ricordo mite e schivo come sono soltanto gli uomini a modo, i grandi atleti vocati a una missione che assolvono sempre con devota lealta. Ora soltanto mi accorgo quale significato avesse la presaga tristezza dei suoi occhi. Addio amico, addio dolce Gaitan del mio paese”.

 

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La Nazionale Perfetta

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Potete accedere ai ritratti degli 11 giocatori semplicemente cliccando sul nome nella formazione qui sotto

Buffon

Scirea

Gentile     Cannavaro     Cabrini

Conti     Pirlo     Tardelli

Meazza     Piola     Rossi

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