Vi sentite insoddisfatti in un lavoro che prima vi rendeva felici e vi lasciava soddisfatti? Avete probabilmente bisogno di un cambiamento drastico: un capo migliore, un team più numeroso, un nuovo progetto, un ruolo diverso, un’altra organizzazione. Ma potreste anche essere vittime di quella che gli scienziati chiamano “assuefazione”: la tendenza del nostro cervello a reagire sempre meno alle cose che non cambiano, cosicché ciò che un tempo portava gioia e significato può smettere di farlo col tempo.
Quando si inizia a usare un nuovo profumo, ad esempio, è facile percepirne l’odore caratteristico ogni volta che lo si indossa. Ma con applicazioni ripetute, non se ne percepisce quasi più la presenza. Lo stesso può accadere con le mansioni lavorative, i ruoli, i team e le organizzazioni, anche per le persone che perseguono carriere nobili ed entusiasmanti. Si pensi, per esempio, a un ricercatore sul cancro che ha trascorso anni a lavorare su nuove terapie, ma che trova che il suo senso di scopo stia diminuendo, sostituito dalla noia, o a un giornalista politico che amava seguire le campagne presidenziali, ma che ora fa fatica a seguirle.
Per fortuna esiste un antidoto all’assuefazione:
la varietà
. Quando si movimenta la propria giornata tipo con attività diverse, sia all’interno che all’esterno del lavoro, ci si costringe a disabituarsi e quindi a vedere le cose in modo nuovo. Che si tratti di dedicarsi a un nuovo hobby, di incontrare nuovi colleghi, di proporsi per un incarico che non rientra nelle vostre competenze abituali o semplicemente di prendere una strada diversa per arrivare in ufficio, questa diversificazione vi spingerà a imparare, cambiare ed evolvere. E, anche se all’inizio può sembrare scomoda, alla fine vi porterà più soddisfazione.
Uno dei motivi per cui la diversificazione porta alla gioia è che vi mette in uno stato di apprendimento, e questo è intrinsecamente gratificante. Considerate una ricerca condotta a Londra da due neuroscienziati, Bastien Blain e Robb Rutledge. Chiedendo a dei volontari di fare un gioco e di riferire le loro sensazioni ogni pochi minuti, hanno scoperto che i partecipanti erano più felici non quando vincevano più soldi, ma quando imparavano qualcosa sul gioco stesso. In un altro studio, Andra Geana e i suoi colleghi di Princeton hanno scoperto che le persone che si cimentavano in un gioco per computer per il quale avevano tutte le informazioni necessarie per ottenere risultati perfetti non si divertivano affatto. Il motivo? Si annoiavano rapidamente! Ma quando si chiedeva loro di giocare a un nuovo gioco che richiedeva di imparare man mano, si impegnavano molto di più. Inoltre, quando veniva data loro l’opportunità di passare da un gioco all’altro, erano molto più propensi a passare da quello con conoscenze perfette a quello con apprendimento, e a rimanervi.
Poiché il cambiamento spesso porta all’apprendimento, può aumentare il benessere. Questa relazione è stata dimostrata da una ricerca dell’economista Steven Levitt dell’Università di Chicago. Egli ha invitato le persone che stavano considerando un cambiamento nella loro vita a utilizzare un lancio di moneta online per decidere se farlo o meno: testa significava sì; croce significava mantenere lo status quo. Dopo qualche settimana, ha scoperto che coloro che avevano ottenuto testa avevano il 25% di probabilità in più di fare un cambiamento e, cosa più importante, coloro che l’avevano fatto erano in media più felici di quelli che non l’avevano fatto, una differenza che si è mantenuta fino a sei mesi dopo il lancio della moneta. Ciò suggerisce che le persone dovrebbero accogliere il cambiamento e la varietà nella loro vita più di quanto non facciano.
Le organizzazioni possono spingere le persone a diversificare le loro esperienze, ad esempio facendo ruotare i dipendenti in diverse unità, assegnando loro progetti diversi o chiedendo loro di sperimentare nuove idee o strumenti. All’interno del Governo degli Stati Uniti, i dipendenti vengono talvolta “trasferiti” dalla loro agenzia o dipartimento (ad esempio, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente) a un altro (ad esempio, la Casa Bianca), in parte perché c’è bisogno di loro, ma anche perché il distacco sarà arricchente e migliorerà il loro lavoro quando torneranno. Nel mondo accademico, i membri della facoltà spesso si prendono un anno sabbatico ogni pochi anni: un semestre in cui sono sollevati dai loro abituali compiti d’insegnamento e sono liberi di lavorare altrove. Possono produrre un libro, visitare altre università, lavorare nel Governo o nell’industria: tutte attività che aggiungono varietà alla loro vita lavorativa, aumentando la soddisfazione della carriera e migliorando la qualità dell’insegnamento e della ricerca.
Anche se non lavorate in un’organizzazione che vi aiuta a diversificare la vostra vita lavorativa, potete comunque prendere provvedimenti per attutire l’assuefazione. Potreste recarvi in un luogo nuovo e sconosciuto e trascorrervi qualche settimana, o anche decidere di vivere in una località diversa per un po’ di tempo, se se ne presenta l’occasione. Potreste scegliere di sviluppare un’abilità completamente nuova, imparare una nuova lingua, provare un nuovo hobby o seguire un corso in un campo diverso dal vostro.
Questo tipo di apprendimento, come sapete, è in grado di aumentare la felicità. Ma non è tutto. Una volta tornati al vostro lavoro abituale, sarete in grado di vederlo da una prospettiva diversa. Potreste notare aspetti non ottimali della vostra organizzazione che potrebbero essere migliorati (magari nel modo in cui vengono prese le decisioni, nella disposizione fisica dello spazio di lavoro o nella frequenza delle riunioni del team). Potreste anche riscoprire aspetti positivi a cui vi siete abituati (magari la gentilezza dei colleghi o la vista dalla finestra del vostro ufficio).
È anche probabile che pensiate in modo più innovativo al lavoro che svolgete, ottenendo risultati migliori. Negli ultimi decenni, ad esempio, economisti, giuristi e dirigenti d’azienda hanno studiato la psicologia e, di conseguenza, stanno affrontando problemi di vecchia data, come la promozione di un comportamento responsabile, in modo più creativo di quanto avrebbero fatto altrimenti.
Abbiamo provato la diversificazione anche nella nostra vita. Per Tali, un corso di cinematografia non è stato solo un’esperienza piacevole e arricchente, ma anche un percorso verso nuove conoscenze (ad esempio sulla struttura delle storie) utili per la comunicazione scientifica. Cass ha scoperto che il periodo trascorso nel Governo degli Stati Uniti ha cambiato il suo approccio alla scrittura e all’insegnamento accademico, in particolare gettando una nuova luce sulle realtà pratiche e sui vincoli istituzionali che bloccano il cambiamento.
La diversificazione richiede impegno, ma può anche essere divertente. Per dirla con le parole della cantante Sheryl Crow, “un cambiamento farebbe bene”.
Tali Sharot
è professoressa di Neuroscienze cognitive all’University College di Londra e al MIT. È fondatrice e direttrice dell’Affective Brain Lab e ha lavorato come consulente per aziende globali e progetti governativi. È autrice di
The Optimism Bias
(Pantheon, 2011) e The Influential Mind (Henry Holt, 2017) e co-autrice di
Look Again: The Power of Noticing What Always Was
(Atria, 2024).
Cass R. Sunstein
è professore universitario ad Harvard e fondatore e direttore del Programma di economia comportamentale e politiche pubbliche della Harvard Law School. Dal 2009 al 2012 è stato amministratore dell’Ufficio per l’informazione e la regolamentazione della Casa Bianca e ha ricoperto incarichi presso il Dipartimento di Giustizia e il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti. Tra i suoi libri ricordiamo
Decisions About Decisions
(Cambridge University Press, 2023) e
How to Become Famous
(Harvard Business Review Press, 2024). È anche coautore di
Nudge
(Yale University Press, 2008; Penguin, 2009, 2021),
Noise
(William Collins, 2021) e
Look Again: The Power of Noticing What Was Always There
(Atria, 2024).