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La Lunigiana
Situata tra la Toscana e la Liguria, coincidente di fatto con la vallata del fiume Magra e dei suoi affluenti, la Lunigiana occupa un posto non trascurabile nella biografia e nell’opera di Dante. Introdottovi forse da
Cino da Pistoia
nel 1306, l’esule fiorentino fu infatti in Lunigiana, ospite di Franceschino Malaspina, ma in contatto anche con i fratelli di questo, Corradino e Moroello, per conto dei quali, il 6 agosto di quello stesso anno, in Val di Magra, concluse, in qualità di procuratore, un
accordo di pace
con il vescovo di Luni, che alcuni ritengono la prima testimonianza del pensiero politico dantesco. Nelle corti malaspiniane, in cui ancora vigevano le antiche regole della cortesia, il poeta dovette godere di un periodo di relativa tranquillità, come testimonia la celebrazione del casato dei Malaspina in
Purg.
, VIII 122-32. Del resto a Moroello Malaspina è inviata, subito dopo il soggiorno lunigianese del poeta, tra il 1307 e il 1308, l’
epistola IV
, e in nome di Moroello Dante risponde con il sonetto
Degno fa voi trovare ogne tesoro
a Cino da Pistoia che aveva dedicato un suo componimento al signore lunigianese. Verosimilmente solo leggendaria la notizia, riportata dal
Boccaccio
, che Dante abbia ricevuto, proprio mentre era in Lunigiana, da Firenze, dove erano stati fortunosamente ritrovati, i primi sette canti del Poema composti dunque prima dell’esilio e che proprio in quelle terre abbia portato a compimento la sua prima cantica. Lasciata per il
Casentino
la corte malaspiniana intorno ai primi mesi del 1307, Dante, qualora si volesse credere all’autenticità dell’
Epistola di frate Ilaro
, dovette ritornarvi una sola altra volta intorno al 1308, incontrando, mentre si dirigeva “
ad partes ultramontane
”, appunto il frate Ilaro, durante una sosta presso il monastero di Santa Croce del Corvo.
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