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30.08.2011
Assemblea rappresentanti squadre Lega Pro

Si e svolta a Milano, lunedi 29 agosto scorso, l'Assemblea dei rappresentanti e capitani delle squadre di Lega Pro (una cinquantina di calciatori in rappresentanza di 35 squadre) insieme ai vertici dell'Aic (Tommasi, Calcagno, Grazioli e Grosso).


Obiettivo dell’Aic quello, come anticipato durante i giri nei ritiri estivi, di svolgere l'Assemblea prima dell'inizio del campionato al fine di fare una valutazione generale dei temi e delle problematiche che coinvolgono la categoria, nonche in relazione alle possibili iniziative che potranno e dovranno essere portate avanti durante il corso del campionato, anche alla luce dei temi emersi dal Consiglio Federale del 24 agosto scorso.
Il Presidente Damiano Tommasi, presentandosi all'Assemblea che tra l’altro e venuta a cadere in un momento davvero particolare (campionato della massima Serie rinviato per la mancata firma dell’Accordo Collettivo), ha evidenziato le linee guida per il prossimo futuro, sottolineando che considera tutti i calciatori professionisti sullo stesso piano e con la stessa importanza indipendentemente dalla categoria, e che l’Aic affrontera ogni problematica con la stessa attenzione che utilizza per i calciatori di Serie A.
Tommasi, inoltre, ha chiesto una maggiore possibile partecipazione dei calciatori alle riunioni manifestando la volonta di creare un gruppo di studio piu “ristretto” al fine di avere un contatto sempre piu diretto con i rappresentanti e, soprattutto, per cercare di sviluppare un progetto comune da condividere che vada a soddisfare tutte le esigenze della categoria. Un gruppo di lavoro propositivo, omogeneo, che sia rappresentativo di tutte le realta anche a livello territoriale, che faccia da filtro al di la delle Assemblee che verranno ripetute durante la stagione.

Regola dei giovani
Il Vice Presidente Umberto Calcagno, che sara referente per l’area Lega Pro, ha quindi affrontato i temi all’ordine del giorno a cominciare dalla regola che impone l’utilizzo dei giovani, regola di cui l’Aic ha da tempo chiesto la revisione. Sull’argomento l’Associazione e chiamata in causa in duplice veste: al di la dell’aspetto puramente sindacale, come componente tecnica l’Aic ha il dovere di chiedersi se la normativa attuale abbia valenza anche sotto l’aspetto tecnico formativo. E sotto gli occhi di tutti che l’obbligatorieta di utilizzo dei giovani e penalizzante per la qualita del campionato (i giovani giocano non per meriti ma perche imposti) e per gli stessi giovani che usciti dall’eta “obbligatoria” rischiamo seriamente di uscire dall’area professionistica. Ne e la riprova che calciatori giovani utilizzati per 25/30 gare in campionato non abbiano giocato un solo minuto durante i play-off e i play-out dove non vige la regola.
Alla luce del parere espresso dalla Commissione Federale sulla politica dei giovani (formata da Sacchi, Favini e Pitrolo) che doveva valutare la validita di tale regola, parere che e decisamente in linea con quanto sostenuto dall’Aic, si attendono le decisioni del Consiglio Federale del 14 settembre prossimo al fine di valutare la posizione che prendera la Federazioni sulle eventuali modifiche. Resta inteso che, qualora non venisse attuata una revisione della normativa sui giovani, con la cancellazione o un ridimensionamento dell'obbligatorieta, l'Aic ha intenzione di attuare una serie di iniziative sia da un punto di vista giuridico che sindacale.

Riforma dei campionati
Altro argomento affrontato quello della riforma dei campionati: l’Aic e riuscita a bloccare in Consiglio Federale la proposta di riforma cosi come presentata dal Presidente della Lega Pro (riduzione dell’area professionistica a 60 societa nel giro di 3 stagioni). L’Aic, oltre a lavorare su parametri ancor piu “rigidi” in materia di iscrizione ai campionati, sta elaborando un progetto che prevede la possibilita di inserimento in Lega Pro delle squadre B dei club partecipanti ai campionati di serie A e B, con l’obiettivo di una maggiore valorizzazione dei campionati di 1ª e 2ª Divisione, grazie anche al richiamo di pubblico che hanno queste squadre, nonche di garantire maggiori incassi e maggiori possibilita di trovare contratti pubblicitari e televisivi.
Resta il nodo del blocco dei ripescaggi che potrebbe “passare” in Consiglio Federale nonostante il voto contrario delle componenti tecniche. Obiettivo primario dell’Aic, comunque, resta quello di avere delle squadre “solvibili” che garantiscano a ciascun calciatore il pagamento degli stipendi per l'intera stagione sportiva.

Fondo di Garanzia
Questo importantissimo istituto, formalmente disdettato dalle Leghe (che prima contribuivano ad alimentarlo), negli ultimi hanno ha patito una condizione patrimoniale davvero difficile. Se fino a 5 stagioni fa il Fondo “costava” alla Federazione una media di circa 600 mila euro all’anno, dal 2009 (4 milioni e mezzo di euro) sotto il profilo dei numeri la situazione e diventata molto pesante: le previsioni parlano infatti di altri 9 milioni per il 2010 e di 20 milioni per il 2011. Da piu parti si vorrebbe una definitiva soppressione di tale Fondo, ma l’Aic ha ancora una volta evidenziato come questo istituto garantisca “emolumenti dovuti” nonche la regolarita dei campionati: molti calciatori, in queste ultime stagioni, hanno continuato a dare le loro prestazioni, nonostante le proprie societa fossero insolventi, grazie alla certezza di intervento rappresentata dal Fondo di Garanzia. E quindi fuor di dubbio la sopravvivenza di tale istituto, valutando l’ipotesi di diminuzione dei massimali sui quali l’Ente interviene.

Per finire
In chiusura di riunione si e parlato di Accordo Collettivo ed in particolare di minimi di stipendio: con tutta probabilita si riuscira ad arrivare ad un innalzamento per quelli riguardanti il primo contratto da professionista e ad un cospicuo aumento per gli altri. L’Accordo Collettivo attualmente vigente e in prorogatio, ma la Lega vorra certamente discuterne il rinnovo non appena l’Aic chiudera quello con Lega di Serie A e successivamente con la Lega di Serie B.
Tra i vari punti sul tavolo anche i Collegi Arbitrali (c’e intesa di massima che la sede rimanga Coverciano, che gli arbitri siano scelti da una lista presentata dalle componenti e che i presidenti siano condivisi) ed una serie di problematiche in materia assicurativa: con la Finanziaria del 2003 c’e l’obbligo di iscrizione all’Inail e la Lega ha ritenuto che le societa non fossero piu tenute a sottoscrivere anche la “complementare obbligatoria” (che comunque in sede di Collegi Arbitrali e sempre stata riconosciuta). La Lega ha chiesto che sia eliminata tale assicurazione nonche quella di base prevista dall’art.45 delle NOIF. La proposta dell’Aic e studiare un’assicurazione ad hoc, da affiancare all’Inail, che intervenga con liquidazioni adeguate rispetto alla professione.
Ultimo argomento, non certo per importanza, quello delle scommesse: ancora una volta e stato ribadito ai rappresentati di farsi portavoce all’interno dello spogliatoio per rimarcare il divieto di fare puntate su qualsiasi competizione organizzata da Fifa, Uefa e Figc. Questo al di la degli ultimi eventi che hanno visto coinvolti alcuni tesserati e che hanno portato ad alcune pesanti squalifiche: la semplice scommessa, che non significa il tentativo di modificare il risultato di una partita ma la normale puntata effettuata magari tramite internet, per un calciatore professionista e assolutamente vietata e le pene sono state recentemente inasprite (minimo 2 anni di squalifica).

 


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