Miglior risposta
- Scelta dai votanti
"Nella costruzione russa della frase, "Mir spaset krasota", l'autore con una anastrofe (non resa nella traduzione di cui tu ti avvali) inverte oggetto e soggetto, "Il mondo salvera la bellezza", quasi a voler sottolineare che il punto centrale in tutto cio di cui si sta parlando non e esattamente la bellezza.
Prima ancora d'aver cominciato, il primo passo dentro il rompicapo gia ci ribalta tutto.
E poi c'e la parola stessa "mir", che in russo - fatto curioso - ha due significati: mondo e pace. L'universalismo della cultura russa sembra discendere o incarnarsi nella lingua stessa, laddove l'aspirazione all'armonia concorde dell'umanita coincide con l'umanita stessa, il mondo. Il punto centrale e dunque che il mondo sara salvato dalla bellezza: una profezia "linguistica" in questo caso si avverera e il semplice mondo/mir diventera la pace/mir. Questa - come andiamo a spiegare - e la prima vera questione in gioco."
"Soprattutto nell'Idiota la bellezza e enigma da subito, in tutti i singoli inizi della storia. Come la descrizione della natura svizzera nel primo dialogo in casa Epancin:
"Giungemmo a Lucerna e mi condussero sul lago in barca. Comprendevo la sua bellezza, ma, nello stesso tempo, mi sentivo molto oppresso... Provo sempre un senso di pena e di inquietudine, quando contemplo per la prima volta un simile quadro della natura: ne sento la bellezza ma mi riempie di angoscia"
"Il Mondo sara salvato dalla Bellezza", non "La Bellezza salvera il Mondo". L'Idiota e il romanzo dell'intelligenza umana: la piu alta, la piu acuta. La comprensione puntuale e dettagliata di tutte le cose: ognuna guardata dritta in volto, senza veli, quindi nulla a che vedere con il tuo dio, ma semmai l'esatto contrario. La Bellezza (dio appunto come dici tu) e la piu elevata menzogna per Dostoevskij: e l'illusione di un binomio, la Bellezza e il Bene assoluto, che salveranno il mondo, e l'incarnazione cosi perfetta e vera da rendere orrore della sua verita nudo agli occhi del lettore:
"Sopra la porta della camera attigua era appeso un quadro stranissimo per la sua forma (...) Raffigurava il Salvatore deposto in quel momento dalla croce. Il principe vi getto uno sguardo distratto, come ricordandosi di qualche cosa, ma fece tuttavia l'atto di varcare la porta (...) - Mi piace guardare quel quadro! Osservo dopo un breve silenzio Rogo?in. - Quel quadro! Esclamo ad un tratto il principe, come colpito da un pensiero subitaneo, "quel quadro! Ma tu sai che, osservandolo a lungo, si puo anche perdere la fede?" "Si, la si perde infatti" confermo improvvisamente Rogo?in"
Fonti:
i libri vanno letti attentamente e non estrapolati distrattamente per trarne proprio vantaggio... grazie per la domanda... mi hai aiutato a smontare questa misera convinzione
@Paola: nessun problema, anzi... grazie per averla citata tu... ho scritto di corsa e ho sopravvolato... del resto era tutto virgolettato.
ciao!