Unione Siciliana Cristiano Sociale

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Unione Siciliana Cristiano Sociale
Leader Silvio Milazzo
Stato Bandiera dell'Italia  Italia
( Bandiera della Sicilia  Sicilia )
Fondazione 1958
Derivato da Democrazia Cristiana
Dissoluzione 1963
Ideologia Milazzismo ,
Cristianesimo sociale ,
Regionalismo
Collocazione Centro
Seggi massimi Camera
0 / 630
Seggi massimi Senato
0 / 315
Seggi massimi Assemblea regionale siciliana
9 / 90
( 1959 )

L' Unione Siciliana Cristiano-Sociale (USCS) era un partito politico , di ispirazione cattolica , fondato in Sicilia l'8 novembre 1958 da un gruppo di parlamentari regionali dissidenti democristiani guidato da Silvio Milazzo .

Nascita e governo con PCI e MSI

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Il 23 ottobre 1958 Silvio Milazzo , deputato regionale della DC e segretario regionale del partito, venne eletto presidente della Regione dall' Assemblea Regionale Siciliana con i voti di una parte dei democristiani , comunisti , socialisti , monarchici e missini , in contrapposizione a Barbaro Lo Giudice , candidato ufficiale democristiano. Il 31 ottobre Milazzo costitui una giunta formata dalle forze politiche che lo avevano eletto, compresi PCI e MSI . Vice presidente fu Paolo D'Antoni , deputato del gruppo PCI, e assessori missini furono Dino Grammatico alla strategica Agricoltura ed Ettore Mangano all'Industria e commercio. A sostenere l'accordo l'allora segretario regionale comunista Emanuele Macaluso e il capogruppo del MSI Nino Buttafuoco .

Convocato a Roma dal consiglio dei probiviri del partito per discolparsi, Milazzo rifiuto di dimettersi e venne espulso dalla DC; dopo pochi giorni diede vita all'USCS; fu il primo esempio di rottura dell'unita dei cattolici in politica.

L'evento prese il nome di Milazzismo . L'operazione Milazzo , resa possibile dai cristiano-sociali nella Regione Siciliana , in nome dei superiori interessi dei siciliani, vide a piu riprese unite destra ed sinistra, uscite dall'isolamento in cui erano tenute dalla politica delle forze democratiche di centro, dandosi reciprocamente sostegno per combattere i vertici romani della Democrazia Cristiana . Fu un governo che si contraddistinse per una serie di provvedimenti di discontinuita con il passato [1] .

Il secondo governo e lo scioglimento

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Alle successive elezioni regionali del 7 giugno 1959 l'USCS ottenne il 10,6% dei voti e 10 seggi (su 90) [2] , ma la DC , nonostante la scissione, mantenne inalterata la sua percentuale di voti (38,6%). Milazzo formo due altri brevi governi, dove pero non entro piu il MSI . Ebbe un sostegno variegato, dalle sinistre ai vertici di Sicindustria , allora guidata da Domenico La Cavera . Ideologi in quella fase furono Ludovico Corrao e l'ex deputato nazionale DC Francesco Pignatone . Il movimento poteva contare su un settimanale, L'Unione Siciliana (1959-1961).

L'esperimento di Milazzo entro in crisi all'inizio del 1960 , quando un suo esponente, Benedetto Majorana della Nicchiara , fu convinto dai maggiorenti Democrazia Cristiana ad accettare la carica di presidente della Regione (dove fu eletto il 23 febbraio), al posto di Milazzo , che poi nel dicembre 1962 si dimise anche dalla carica di deputato regionale [3] . Alle politiche dell'aprile 1963 il partito presento liste al Senato in alcuni collegi della Sicilia, e ottenne 13.187 voti, senza eleggere nessuno dei propri candidati. [4] La lista del Partito Autonomista Cristiano Sociale, composta da ex componenti della USCS, ha invece ottenuto un seggio ( Sergio Marullo Di Condojanni ) [5] .

Alle successive elezioni regionali del 9 giugno 1963 l'USCS subi una severa sconfitta (0,8% dei voti e nessun seggio) e dopo poco tempo si sciolse di fatto.

Risultati elettorali

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Elezioni regionali

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Elezione Voti % Seggi
1959 [6] 257.023 10,6
9 / 90
1963 [7] 17.439 0,75
0 / 90

Elezioni politiche

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Elezione Voti % Seggi
Politiche 1963 Camera N.D.
Senato [8] 13.187 0,05
0 / 315

Bibliografia

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Voci correlate

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Controllo di autorita VIAF ( EN 310509306  · LCCN ( EN no2014088275  · WorldCat Identities ( EN lccn-no2014088275