Umberto Tupini
(
Roma
,
27 maggio
1889
?
Roma
,
7 gennaio
1973
) e stato un
avvocato
e
politico
italiano
, piu volte
ministro
e
sindaco di Roma
.
Esponente della
Democrazia Cristiana
, e stato membro dell'
Assemblea Costituente
e
senatore della Repubblica
per quattro
legislature
:
I
,
II
,
III
e
IV
.
Nato a
Roma
da genitori originari delle
Marche
[1]
, esattamente di
Muccia
, nei pressi di
Camerino
, in
provincia di Macerata
. Tupini fu
ministro di grazia e giustizia
nel
governo Bonomi II
nel 1944, e riconfermato nel
governo Bonomi III
dal 1944 al 1945. Eletto all'
Assemblea Costituente
del 1946, ne fu vicepresidente, presidente della prima sottocommissione e membro della Giunta delle elezioni e del Comitato di redazione.
All'interno della
Democrazia Cristiana
, ha fatto parte della corrente
degasperiana
, che prese poi il nome di "Politica popolare". Eletto
Senatore della Repubblica
per la prima volta alle
elezioni politiche del 1948
, divenne per breve tempo vicepresidente del Senato nel 1953, e fu rieletto per le successive tre legislature.
Dal 1947 al 1950 e stato
ministro dei lavori pubblici
nei governi
De Gasperi IV
e
V
, dove e stata realizzata la legge n. 408 del 2 luglio 1949 che ha promosso il moltiplicarsi delle cooperative edilizie mediante una politica a largo raggio di sovvenzioni e agevolazioni, che porta il nome di "legge Tupini".
Dal 1954 al 1955 e stato
ministro senza portafoglio
per la riforma della pubblica amministrazione
nei governi
Fanfani I
e
Scelba
.
Il 2 luglio 1956 divenne
sindaco di Roma
, carica che mantenne fino al 10 gennaio 1958, presiedendo una giunta
centrista
composta da democristiani,
liberali
e
socialdemocratici
. Le elezioni comunali erano state condizionate dagli echi dell'inchiesta del settimanale "
L'Espresso
", intitolata: "Capitale corrotta-Nazione infetta!"
[2]
, con la quale si denunciavano le speculazioni edilizie nella capitale, attribuendone la responsabilita all'amministrazione uscente e alla
Societa Generale Immobiliare
, proprietaria di numerosi terreni divenuti edificabili. A tal proposito, Tupini preferi non riprendere il progetto ereditato dall'amministrazione precedente per la realizzazione dell'enorme albergo appartenente alla catena degli
Hilton
, proprio sui terreni dell'immobiliare sulla collina di
Monte Mario
. Gli attacchi dell'opposizione alla politica urbanistica comunale, tuttavia, proseguirono, e riguardarono - tra l'altro - alcune varianti al piano regolatore del 1931 allora vigente, fra cui quella che avrebbe dato il via all'edificazione di una vasta porzione di Villa Chigi allora di proprieta privata. La delibera con cui si adottava la variante ebbe il via libera della maggioranza capitolina, tuttavia fu successivamente respinta dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
[3]
La nomina di Ugo d'Andrea, espressione dell'ala destra del Partito Liberale, ad assessore all'Urbanistica influi sulla svolta conservatrice degli uffici urbanistici capitolini. Sotto l'amministrazione Tupini proseguirono i lavori per la stesura nel nuovo piano regolatore di Roma, processo avviato nel 1953 e che trovera la sua conclusione nel 1962. Il 27 dicembre 1957, in base alla normativa comunale e provinciale allora vigente, rassegno le dimissioni dalla carica, avendo deciso di candidarsi al
Senato
alle elezioni del 1958
[4]
. Rimase in carica sino all'elezione del suo successore
Urbano Cioccetti
, che era stato fin allora assessore delegato (ossia vicesindaco).
Dopo l'esperienza di amministratore comunale al
Campidoglio
, Tupini fu
ministro del Turismo e spettacolo
nel
Governo Segni II
(1959-1960) e nel
Governo Tambroni
(1960). La sua nomina era propedeutica all'organizzazione delle
Olimpiadi di Roma
, fissate nell'agosto 1960. Il 15 giugno seguente, annuncio che sarebbe stata drastica la censura contro tutti i film con ≪soggetti scandalosi, negativi per la formazione della coscienza civile degli italiani≫, riferendosi a
La dolce vita
di
Federico Fellini
.
[5]
Fu presidente onorario dell'ANFIM - Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la liberta della patria.
[6]
A lui e intitolata una via nel quartiere dell'
EUR
a Roma.
- ^
Quando, come e da chi venne scritta la nostra prima Carta
[
collegamento interrotto
]
- ^
Italo Insolera
,
Roma moderna
, Einaudi, Torino, 1971, pagg. 212-13
- ^
Italo Insolera,
Roma moderna
, cit., pagg. 221 e succ.ve
- ^
Gianfranco Berardi,
Storia del malgoverno democristiano a Roma
, in:
L'Unita
, aprile 1976
- ^
Silverio Novelli e Gianandrea Turi (a cura di:),
Italia: Storia della prima repubblica. La politica, la societa, i protagonisti, le date. 1945-1994
, Libera informazione editrice, Roma, 1994, pag. 134
- ^
Sito dell'Anfim
Archiviato
il 2 maggio 2007 in
Internet Archive
.
- ^
Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- AA.VV.,
Interpretazioni di Roma. Contraddizioni urbanistiche e sociali nella “capitale del capitale”
, anno I, n. 3, maggio/giugno 1978
- Alberto Caracciolo,
I Sindaci di Roma
, Roma, Donzelli, 1993.
- Italo Insolera,
Roma moderna: un secolo di storia urbanistica
, Torino, Einaudi, 1983.
- Grazia Pagnotta,
All'ombra del Campidoglio: Sindaci e giunte di Roma dal dopoguerra al 1993
, Roma, Il Manifesto, 1993.
- Grazia Pagnotta,
Sindaci a Roma: il governo della capitale dal dopoguerra a oggi
, Roma, Donzelli, 2006.
- Tupini, Umberto
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Treccani.it ? Enciclopedie on line
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- TUPINI, Umberto
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- Tupini, Umberto
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- Tupini, Umberto
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- Federico Mazzei,
TUPINI, Umberto
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Dizionario biografico degli italiani
, vol. 97,
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- Umberto Tupini
, su
storia.camera.it
,
Camera dei deputati
.
- Umberto Tupini (I legislatura della Repubblica Italiana)
/
II legislatura
/
III legislatura
/
IV legislatura
, su
Senato.it
, Parlamento italiano.
- Date personali e incarichi nella costituente
, su
legislature.camera.it
.
- Tutti gli interventi di Tupini nell'assemblea costituente e commissioni del 1946-1947
, su
wiki-cost.criad.unibo.it
(archiviato dall'
url originale
il 9 giugno 2015)
.
- Umberto Tupini sulla Mediateca di Roma Capitale
, su
mediatecaroma.it
.