Umberto Calosso

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Umberto Calosso

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Partito Socialista Italiano , Partito Socialista dei Lavoratori Italiani
Collegio Torino - Novara - Vercelli
Incarichi parlamentari
  • Componente della Commissione parlamentare per la vigilanza sulle radiodiffusioni
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Legislatura I
Gruppo
parlamentare
Unita Socialista, Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, Partito Socialista (SIIS), Partito Socialista Democratico Italiano
Collegio Cuneo - Alessandria - Asti
Incarichi parlamentari
  • Componente della VI Commissione (Istruzione e belle arti)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politico Partito Socialista dei Lavoratori Italiani
Titolo di studio laurea in lettere
Professione giornalista

Umberto Calosso ( Belveglio , 23 settembre 1895 ? Roma , 10 agosto 1959 ) e stato un giornalista e politico italiano .

Nato a Belveglio in provincia di Asti da Giuseppina Damasio, la maestra elementare del paese, e da Giuseppe Calosso, ufficiale dell'Esercito, Umberto Calosso studia al regio ginnasio-liceo Cavour a Torino , iscrivendosi poi alla facolta di lettere e filosofia presso l' Universita . Durante il periodo della neutralita nel 1914 - 1915 si schiera, convintamente nazionalista, con la fazione interventista e per l'entrata in guerra dell'Italia, arruolandosi in seguito come volontario nella prima guerra mondiale .

Al ritorno dalla guerra riprende gli studi universitari a Torino, laureandosi con lode nel 1920 con una tesi sul tema dell'anarchia in Vittorio Alfieri . Parallelamente in quegli anni prende contatti con l'ambiente socialista torinese, dove conosce Gramsci , Togliatti e Tasca , iscrivendosi al Partito socialista e collaborando al settimanale L'Ordine Nuovo , dove in una lettera aperta [1] pubblicata il 9 agosto 1919 ha modo di esprime sia l'entusiasmo e le speranze rivolte verso la rivoluzione bolscevica, che l'amarezza e il disincanto dalle idee nazionaliste e verso l'esperienza della guerra, che a detta sua "uccise non solo un sentimento, ma l'organo stesso di ogni sentimento"

Insieme con Gennaro Gramsci , Alfonso Leonetti , Ottavio Pastore e Andrea Viglongo viene processato nel 1923 per detenzione abusiva di armi, venendo poi assolto assieme agli altri imputati. Dopo aver pubblicato nel 1924 il saggio L'anarchia di Vittorio Alfieri , insegna italiano a Messina , dove si fa notare per la sua "propaganda antinazionale", e poi ad Alessandria quando, nel 1928 , a causa del suo antifascismo , viene estromesso dall'insegnamento.

Nel 1931 decide di lasciare l' Italia e con la moglie Clelia Lajolo si stabilisce dapprima in Francia e poi a Londra , spostandosi in seguito a Malta dove ottiene la cattedra di letteratura italiana al St. Edwards' College. [2] Nel 1933 conosce a Parigi Carlo Rosselli e si lega al gruppo di Giustizia e liberta , divenendone un attivo collaboratore nei Quaderni e per il quale scrive le sue considerazioni su Antonio Gramsci e l'Ordine Nuovo . Nel 1936 si trova in Spagna nel momento in cui avviene il colpo di stato reazionario di Francisco Franco : si reca allora a Barcellona per unirsi alla resistenza repubblicana e il 28 agosto combatte con altri antifascisti italiani - Rosselli , Garosci , Berneri , Angeloni - a Monte Pelato . In qualita di giornalista e di corrispondente di guerra pubblica sugli articoli dei Quaderni di Giustizia e Liberta le esperienze della guerra civile spagnola .

Con la vittoria del franchismo , nel 1939 , torna a Malta, dove pubblica i Colloqui con Manzoni. Con lo scoppio della guerra, lascia Malta per recarsi su invito inglese in Egitto , dove organizza insieme con Paolo Vittorelli la pubblicazione di opuscoli antifascisti. Stabilitosi poi a Londra durante la seconda guerra mondiale , con altri emigrati italiani - Angelo Crespi , Umberto Limentani , Ruggero Orlando , Decio Pettoello , i fratelli Paolo e Piero Treves - e il deputato laburista Ivor Thomas , partecipa alla costituzione dell'associazione culturale ≪ Free Italy ≫, riunendo attorno a se intellettuali italiani e britannici con il fine di portare avanti un'opera di informazione resistente, cercando anche di intessere legami di collaborazione con altre organizzazioni italiane all'estero di cultura antifascista, come la ≪ Mazzini Society ≫ di Gaetano Salvemini . Dal 1942 collabora alle trasmissioni per l'Italia di Radio Londra , portando avanti una serrata opera di informazione e propaganda antifascista nella rubrica radiofonica ≪Free Italy Talks≫, cominciando dapprima a sostenere la necessita di una pace immediata e anche separata per l'Italia, per poi passare ad un deciso incitamento alla resistenza totale contro i nazifascisti. In questo contesto, a Calosso si deve la coniazione dell'epiteto a carattere spregiativo di "repubblichino", rivolto ai fascisti della RSI alleati con gli occupanti tedeschi, riscuotendo un successo immediato nell'Italia occupata e resistente.

Caduto il fascismo, nell'ottobre del 1944 torna a Roma, collaborando con l'edizione romana dell' Avanti! e la rivista Socialismo. Con la liberazione di Torino sul finire dell'aprile 1945 , ad ottobre passa a dirigere il quotidiano torinese socialista Sempre Avanti!, dove curando personalmente la rubrica "stampa amica e nemica" si fa promotore delle istanze di rinnovamento ideologico sul modello del laburismo inglese, da lui lodato per il pragmatismo e l'impostazione concertativa con le parti sociali, ripudiando l'approccio piu spiccatamente conflittuale di classe e le parole d'ordine piu rivoluzionarie e anticapitaliste del massimalismo . Nel 1946 viene eletto nel collegio di Asti - Alessandria come deputato alla Costituente nelle liste del PSIUP , dal quale usce nel 1947 assieme a Saragat nella scissione di Palazzo Barberini per aderire al PSLI . Nel suo ruolo di deputato si distingue per i suoi interventi a favore del disarmo, dell'emancipazione femminile e per una riforma dell'istruzione pubblica. Nel panorama ideologico socialcomunista, rimane estraneo al tradizionale sentimento anticlericale , attento invece a cogliere del cristianesimo i valori inquadrabili in un socialismo umanitario, e dall'altra parte senza mai indulgere sulle questioni di principio della laicita dello stato. Calosso si fa dunque portavoce di un revisionismo socialista anticonformista, privo di elaborati teorici fondamentali e nutrito piuttosto di tensione morale e di pragmatismo, ispirandosi alle esperienze del riformismo laburista e alle idee fabiane . Forte anche della sua esperienza nell'Ordine Nuovo, individua per la rigenerazione sociale e morale del paese l'educazione e l'istruzione delle masse diseredate come via principale per l'emancipazione e il socialismo, rifiutando pero l'approccio frontale e diretto dei rivoluzionari e optando per una gradualita sempre nella cornice legale e delle istituzioni democratiche. Direttore de L'Umanita , fonda con Corrado Bonfantini il giornale Mondo nuovo e nel 1948 viene rieletto alla Camera dei deputati nelle liste del PSLI .

Docente di letteratura italiana nella facolta di Magistero dell' Universita di Roma , le sue lezioni vennero frequentemente disturbate da gruppi di neofascisti che nel gennaio 1952 lo aggrediscono due volte, ricevendo la solidarieta di Luigi Einaudi e di De Gasperi . Come membro della commissione parlamentare per la Pubblica Istruzione, si occupo per una riforma sistematica della scuola secondaria che ne prevedesse la gratuita e l'obbligo. Nel 1953 , ormai malato, rientra nel PSI , non ripresentandosi tuttavia come candidato alle elezioni, morendo a Roma nel 1959 . Come giornalista radiofonico, si occupo di curare anche le trasmissioni della RAI , come Rosso di sera e Il convegno dei cinque .

  • L'anarchia di Vittorio Alfieri, Bari, Laterza, 1924
  • Antonio Gramsci e l'Ordine Nuovo, Parigi, Quaderni di Giustizia e Liberta, 1933
  • Colloqui con Manzoni (1940), Bari, Laterza, 1948
  • La riforma della scuola si puo fare, Parma, Guanda, 1953
  1. ^ 09/08/1919 L'Ordine Nuovo, slide 95/102 ( PDF ), su centrogramsci.it .
  2. ^ Giorgio Peresso, Giuseppe Donati and Umberto Calosso: two Italian anti-fascist refugees in Malta , First published 2015, SKS, 2015, ISBN   978-99932-17-40-4 .

Bibliografia

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  • Aldo Garosci, Gli intellettuali e la guerra di Spagna , Torino, Einaudi, 1959
  • AA. VV., Enciclopedia dell'Antifascismo e della Resistenza , Torino, La Pietra, 1968
  • AA. VV., Storia d'Italia , Novara, De Agostini, 1991
  • AA. VV., Umberto Calosso: antifascista e socialista. Atti del convegno storico commemorativo di Asti 13-14 ottobre 1979, Padova, Marsilo Editori, 1981
  • Giorgio Peresso, Giuseppe Donati and Umberto Calosso: two Italian anti-fascist refugees in Malta , Malta, SKS, 2015, ISBN 978-99932-17-40-4 .

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autorita VIAF ( EN 61556020  · ISNI ( EN 0000 0001 0906 9598  · SBN RAVV059556  · BAV 495/312450  · LCCN ( EN n2016043454  · GND ( DE 119349388  · BNF ( FR cb120025965 (data)  · J9U ( EN HE 987007280880505171