Il
terremoto di Verona del 1117
e il piu forte
evento sismico
avvenuto nell'
area padana
di cui si abbia notizia,
[2]
talmente violento da causare vastissimi
danni
non solo a
Verona
e nei territori limitrofi, ma anche in diversi altri centri dell'
Italia settentrionale
, sia
veneti
, che
emiliani
, che
lombardi
. Nonostante il terremoto si sia verificato in un'area all'epoca caratterizzata da zone
paludose
,
foreste
e solo sporadici nuclei abitati, si dispone di un gran numero di informazioni
storiografiche
sull'evento, registrato negli
Annales
della fitta rete di
monasteri benedettini
e in molti altri documenti di varia natura ed
epigrafi
.
[2]
Questo terremoto e il piu antico evento sismico del mondo per il quale si sia riusciti a stimare l'
epicentro
e la
magnitudo
tramite l'utilizzo di tecniche analitiche rigorose, ovvero con la stessa metodologia utilizzata per analizzare terremoti piu recenti; tale risultato e stato ottenuto grazie all'analisi delle molte testimonianze documentali raccolte. Si tratta, quindi, di un evento eccezionale non solo per la distruzione che provoco, ma anche perche il suo studio ha restituito uno spaccato della
cultura medievale
italiana ed europea, rendendo evidente il livello di
pericolosita sismica
a cui e soggetta un'ampia porzione della
pianura padano-veneta
.
[3]
Questo sisma distruttivo e stato classificato del IX grado della
scala Mercalli
nelle aree epicentrali;
[4]
e stato calcolato che l'energia liberata ebbe un'intensita di
magnitudo momento
pari a 6,8.
[4]
L'
epicentro
della prima devastante scossa si localizza nella
pianura veronese
, nella campagna tra
Zevio
e
Belfiore
.
[4]
A seguito dell'evento maggiormente distruttivo, che venne registrato in un'ampia area che va dalla
Slovenia
alla
Francia
e dal
centro Italia
alla
bassa Germania
, si verificarono forti repliche per tutto il 1117: il 12 gennaio, il 4 giugno, il 1º luglio, il 1º ottobre e il 30 dicembre.
[5]
Secondo alcuni autori, gli epicentri principali nella
pianura padana
potrebbero essere stati due: uno nel territorio veronese e l'altro nel cremonese;
[6]
quest'ultimo sarebbe stato quello che causo il crollo della costruenda
cattedrale di Cremona
e altri gravi danni nelle citta emiliane.
[7]
La citta maggiormente colpita dal sisma fu
Verona
, dove subirono gravi danni i seguenti edifici:
[8]
- l'
anfiteatro romano
, dove i danni si concentrarono nell'anello esterno;
- la
basilica di San Zeno
, dove crollo la parte alta dell'edificio;
- la
cattedrale
, che si pensa possa aver subito gravi danni;
- la
chiesa di San Fermo Maggiore
, dove il campanile dovette subire danni ingenti, tanto da dover essere successivamente demolito;
- la
chiesa di San Fermo Minore
, che dovette essere ricostruita e riconsacrata;
- la
chiesa di Santa Maria in Organo
, dove i documenti riportano di danneggiamenti;
- la
chiesa di San Lorenzo
, dove il terremoto causo crolli gravi alle pareti longitudinali e minori alla facciata e all'abside;
- la
chiesa della Santissima Trinita in Monte Oliveto
;
- la
chiesa dei Santi Apostoli
, che mostra evidenze di ricostruzione nel corso del XII secolo;
- la
chiesa di Sant'Elena
, dove il sisma risparmio pero la maggior parte delle strutture portanti;
- la
chiesa di San Giovanni in Fonte
, che collasso quasi completamente o comunque subi gravi danni;
- la
chiesa di San Giovanni in Valle
, che venne ricostruita e riconsacrata;
- la
chiesa di Santo Stefano
, dove il terremoto danneggio gravemente la facciata, causo il crollo dell'atrio e della parte superiore del transetto e produsse danni di varia misura alla cupola e all'abside;
- la
chiesa di Sant'Eufemia
, che venne restaurata e riconsacrata gia nel 1140;
- la
chiesa di San Giorgio in Braida
, dove il vescovo si spese nei lavori di ricostruzione;
- la
chiesa di San Procolo
, che dovette subire importanti lavori di restauro;
- la
chiesa di San Pietro in Castello
, che venne ricostruita.
La serieta dei danni che subirono la maggior parte dei monumenti provoco la sostanziale scomparsa dalla citta della maggior parte delle testimonianze
altomedievali
; questo fatto, a sua volta, ha lasciato lo spazio per una forte diffusione del
romanico
, stile utilizzato nella ricostruzione delle chiese colpite.
[9]
La crisi economica e sociale che attanaglio Verona subito dopo il terremoto offri, inoltre, l'opportunita a una nuova classe cittadina di prendere il potere, tanto che essa riusci in un breve periodo di tempo a instaurare una forma di governo locale autonomo e a istituire a Verona uno dei primi
liberi Comuni
italiani.
[10]
Nel territorio veronese subirono ingenti danni, oltre alla citta, anche diverse localita minori come
Belfiore
,
Bevilacqua
,
Bonavigo
,
Cerea
,
Cisano
,
Gazzo
,
Isola della Scala
,
Legnago
,
Marcellise
,
Pescantina
,
Ronco all'Adige
,
San Bonifacio
,
San Floriano
,
San Giorgio di Valpolicella
e
Sommacampagna
.
[12]
L'evento del 3 gennaio 1117 danneggio, al di fuori del territorio veronese, numerosi edifici in tutta l'area padana, in particolare nel basso
Veneto
e in alta
Emilia
, a causa di una propagazione delle
onde sismiche
che fu caratterizzata da un'attenuazione in corrispondenza degli
strati sedimentari alluvionali
della zona centrale della
Val Padana
e da una ripresa degli effetti lungo l'area pedemontana
appenninica
, con un ultimo picco in corrispondenza dell'area
pisana
.
[13]
Il sisma venne tuttavia avvertito in un'area molto piu ampia, come registrato negli annali e nei documenti di 64
monasteri benedettini
e
cistercensi
europei, di cui quello piu meridionale situato a
Montecassino
e quello piu settentrionale a
Reims
, in
Francia
.
[14]
Fuori dal territorio di Verona i danni piu gravi si registrarono in territorio emiliano (a
Nonantola
, dove l'
omonima abbazia
subi danni estesi, a
Piacenza
, dove la storiografia cittadina riporta gravi danni, se non addirittura il crollo totale della
cattedrale di Santa Giustina
, che fu completamente ricostruita a partire dal 1122, mentre danni minori subi la
basilica di Sant'Antonino
, a
Rubiera
, dove la
pieve dei Santi Faustino e Giovita
dovette subire restauri sul finire del 1117, a
Faenza
, dove la
cattedrale
e il suo campanile subirono delle lesioni, e a
Parma
, dove e ricordato il crollo del
tiburio
della
cattedrale
)
[15]
, in territorio veneto (a
Padova
, dove nella
cattedrale
crollo gran parte del soffitto ligneo e la
basilica di Santa Giustina
subi danni tanto gravi da dover essere sostituita con un nuovo edificio, e a
Costozza
, dove un'epigrafe posta sul campanile della
pieve di San Mauro abate
ricorda i danni subiti)
[15]
e in territorio lombardo (a
Milano
, dove crollarono le torri sud-est, sud-ovest e nord-est e si danneggiarono i muri perimetrali e la cupola della
basilica di San Lorenzo
, a
Cremona
, dove crollo l'abside della
cattedrale
)
[15]
. Per quanto riguarda Venezia, Ferrara, Brescia e Monza, le fonti scritte parlano di un terribile terremoto, senza pero menzionare danni specifici.
[15]
Nella zona dell'epicentro, infine, si sono ipotizzati all'incirca 30 000 morti
[5]
[16]
sulla base dei danni subiti dagli edifici e delle fonti storiografiche.
Le fonti scritte si soffermano con particolare attenzione sugli spettacolari fenomeni riguardanti i fiumi; in particolare negli
Annales S. Disibodi
[N 2]
e descritto il sollevamento a forma di arco delle acque del fiume
Po
, mentre negli
Annales Hildesheimenses
[N 3]
viene ricordata l'ostruzione durata per parecchi giorni del fiume
Adige
, a causa di alcune frane avvenute lungo i pendii delle montagne che si affacciano sulla
Val Lagarina
.
[17]
A quest'ultimo evento si riferisce molto probabilmente anche
Ottone di Frisinga
nella sua cronaca, dove ricorda che al momento del suo transito nella vallata, tra il 1141 e il 1146, si potevano ancora individuare i danni che aveva causato il terremoto.
[4]
Oltre a questi fenomeni sono menzionate nelle cronache spaccature nel terreno (in alcuni casi con la fuoriuscita dalle stesse di sorgenti sulfuree), sradicamento di alberi, intorbidamento delle sorgenti ed esondazione dei
laghi di Garda
e
d'Iseo
.
[18]
- ^
Silvestri celsi ceciderunt culmina templi mille redemptoris lapsis vertigine solis anni centenis septem nec non quoque denis quod refici magnos cepit post quatuor annos
L'iscrizione e cosi traducibile:
Le alte volte del tempio crollarono nel millecentodiciassettesimo anno dalla nascita del Redentore e quattro anni dopo si comincio a ricostruirle.
In
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 107
.
- ^
Necnon fluvius Padus de alveo suo se erigens, in modum fornicis in altum se extulit, ut via pateret inter terram et aquam, et aperte daretur intelligi, quod elatis fluctibus mundo exilium minaretur. Cumque sic diutius acqua penderet, tandem in semet ipsam tanto sonitu demittitur, ut murmur illius per miliaria audiretur.
Il documento e cosi traducibile:
E anche il fiume Po si sollevo dal suo letto cosi in alto che formo un arco, lasciando uno spazio tra terra e acqua, e rendendo chiaro con le sue superbe acque che la fine del mondo era minacciata. E dopo che l'acqua si era sollevata per qualche momento, alla fine e tornata al suo solito posto con un rumore cosi forte che poteva essere ascoltata a miglia di distanza.
In
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 123
.
- ^
1117. In octava sancti Iohannis Euangelistae late per orbem terribili et inaudito hactenus terremotu terra concutitur. Maxime vero in Ytalia minax hoc periculum per multos dies continue desevit, adeo ut montium collisione et subversione edissae fluminis meatus per aliquot dies obstrueretur.
Il documento e cosi traducibile:
1117. L'ottavo giorno dopo la festa di San Giovanni Evangelista, in lungo e in largo per tutto il mondo, la terra fu scossa da un terribile e inaudito terremoto. Ma soprattutto in Italia questa minaccia continuo a imperversare per molti giorni, tanto che per alcuni giorni il corso del fiume Adige fu ostruito dalla collisione e dal crollo delle montagne.
In
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 123
.
- ^
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 101
.
- ^
a
b
I terremoti nella storia: Nel 1117 il piu forte terremoto dell'area padana colpiva Verona e la pianura centro-occidentale
, su
ingvterremoti.com
.
URL consultato il 13 dicembre 2019
.
- ^
1117-2017. Novecento anni dal piu grande terremoto dell'Italia Settentrionale
, su
istitutoveneto.it
.
URL consultato il 13 dicembre 2019
.
- ^
a
b
c
d
Catalogo dei Forti Terremoti in Italia
, su
storing.ingv.it
.
URL consultato il 10 dicembre 2019
.
- ^
a
b
3 gennaio 1117, quando le acque del Po si sollevarono a forma di volta e il Duomo venne distrutto
, su
cremonaoggi.it
.
URL consultato il 12 dicembre 2019
.
- ^
Galli
, p. 87
.
- ^
Galli
, p. 91
.
- ^
Boschi, Comastri e Guidoboni
, pp. 100-102
.
- ^
Solinas
, p. 244
.
- ^
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 100
.
- ^
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 122
.
- ^
Boschi, Comastri e Guidoboni
, pp. 120-122
.
- ^
Boschi e Guidoboni
, p. 34
.
- ^
Boschi e Guidoboni
, p. 31
.
- ^
a
b
c
d
Boschi, Comastri e Guidoboni
, pp. 105-117
.
- ^
Quell'apocalisse nove secoli fa. Il primo terremoto che fu misurato
, su
corriere.it
.
URL consultato il 13 dicembre 2019
.
.
- ^
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 123
.
- ^
Boschi, Comastri e Guidoboni
, p. 124
.
- (
EN
) Enzo Boschi, Alberto Comastri e Emanuela Guidoboni,
The "exceptional" earthquake of 3 January 1117 in the Verona area (northern Italy): a critical time review and detection of two lost earthquakes (lower Germany and Tuscany)
, in
Journal of Geophysical Research
, vol. 110, Washington, dicembre 2005, pp. 84-124.
- Enzo Boschi e Emanuela Guidoboni,
I grandi terremoti medievali in Italia
, in
Le Scienze. Quaderni
, n. 4, 1991, pp. 22-35.
- Paolo Galli,
I terremoti del gennaio 1117. Ipotesi di un epicentro nel cremonese
, in
Il Quaternario. Italian Journal of Quaternary Sciences
, 18 (2), 2005, pp. 87-100.
- Giovanni Solinas,
Storia di Verona
, Verona, Centro Rinascita, 1981,
SBN
IT\ICCU\SBL\0619693
.